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• Distribuzione statistica degli individui cristallini: utilizzando un<br />

portacampione rotante, le orientazioni preferenziali possono essere<br />

caratterizzate con pochi parametri e possono quindi essere introdotte<br />

piuttosto facilmente nello schema di interpolazione e nell'affinamento<br />

di Rietveld. Il non tener conto dell’effetto delle orientazioni<br />

preferenziali determina una limitazione nell’accuratezza del processo di<br />

affinamento, in quanto possono insorgere errori nelle intensità relative<br />

dei picchi. La via più semplice per correggere le intensità calcolate dal<br />

modello strutturale è utilizzare una funzione empirica di correzione<br />

dipendente dall’angolo acuto (φ) tra il piano di diffrazione (k) e il piano<br />

di orientazione preferenziale:<br />

k<br />

( corr)<br />

I P ( ϕ)<br />

I =<br />

dove Pk è solitamente una funzione di tipo gaussiano.<br />

• Omogeneità della taglia dei cristalliti. Particelle di grandezza superiore<br />

ai 10 µm devono essere rimosse dal campione, così come quelle molto<br />

piccole (< 1 µm), in quanto responsabili dell’allargamento dei picchi.<br />

• Disponibilità di un modello di correzione per le aberrazioni strumentali;<br />

occorre definire la dipendenza angolare della forma del picco, il cui<br />

profilo può essere espresso come:<br />

( 2θ ) b(<br />

2θ<br />

) [ w(<br />

2θ<br />

) * g(<br />

2θ<br />

) ] * f ( 2θ<br />

)<br />

y = +<br />

, (eq. 4.2)<br />

dove b ( 2θ<br />

) è la funzione descrivente il fondo, ( 2θ<br />

)<br />

relativa al campione, e ( 2θ ) * g(<br />

2θ<br />

)<br />

64<br />

k<br />

k<br />

f è una funzione<br />

w è la cosiddetta funzione<br />

strumentale. Questa può essere considerata come la convoluzione di<br />

una funzione relativa all’ottica del diffrattometro, ( 2θ<br />

)<br />

g , con una<br />

seconda funzione rappresentante la distribuzione delle lunghezze<br />

d’onda della radiazione incidente, ( 2θ<br />

)<br />

La funzione ( 2θ<br />

)<br />

di 6 funzioni specifiche:<br />

w .<br />

g può essere vista come il risultato della convoluzione<br />

g = g * g K*<br />

g .<br />

1<br />

La funzione g 1 dipende dal profilo del punto focale proiettato, g 2 è<br />

dovuta allo spostamento della superficie piatta del campione dal cerchio<br />

focale, g 3 si riferisce alla divergenza assiale (collimata dalle slitte di<br />

2<br />

6

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