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PREFAZIONE<br />
L<br />
a conoscenza delle proprietà microstrutturali e della<br />
composizione mineralogica di un cemento è di basilare<br />
interesse nella previsione delle proprietà chimico-fisiche da<br />
esso sviluppate; in questa ottica, le aziende produttrici fanno largo uso della<br />
tecnica di diffrazione di raggi X da polveri (XRPD) in abbinamento al metodo<br />
di affinamento di Rietveld, nei loro laboratori di ricerca e sviluppo.<br />
Tale metodo confronta un diffrattogramma digitale, osservato<br />
convenzionalmente, ed un difrattogramma calcolato che viene creato a partire<br />
dai dati strutturali delle fasi presenti nel sistema e dai parametri strutturali dello<br />
strumento. Questi dati vengono combinati in un file di controllo e vengono<br />
affinati per punti in maniera iterativa, normalmente con il metodo dei minimi<br />
quadrati.<br />
Il risultato è un sistema affidabile, preciso e altamente riproducibile per<br />
valutare l'abbondanza relativa delle fasi mineralogiche cristalline presenti in un<br />
cemento.<br />
Recentemente, questo metodo è stato impiegato per la determinazione<br />
quantitativa dell'evoluzione mineralogica di una pasta di cemento.<br />
Il metodo di analisi utilizzato tradizionalmente nei laboratori consiste nel<br />
preparare diverse aliquote di campione da un unico impasto di acqua e cemento<br />
(ad un determinato rapporto w/c, water-to-cement ratio), aliquote la cui<br />
idratazione verrà arrestata, a determinate scadenze, rimuovendo l'eccesso di<br />
acqua tramite lavaggio con un solvente organico (acetone o metanolo) e<br />
successiva essiccazione in stufa a circa 40 °C per 24 ore. Alcuni ricercatori<br />
sostengono però che i solventi organici ed il trattamento termico utilizzati per<br />
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