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Figura 3.6 Diffrattometro XRPD: (A) sorgente di raggi X; (B) campione;<br />

(C) rivelatore [Bruker AXS]<br />

La sorgente di raggi X consiste in un tubo di Coolidge; siccome il bersaglio<br />

(anticatodo) emette un fascio di raggi composto da una banda continua di<br />

fondo (radiazione bianca o “Bremstrahlung”) da cui emergono le righe<br />

caratteristiche dell’elemento bersaglio, per selezionare l’intervallo di lunghezze<br />

d’onda o la riga d’interesse di un fascio di raggi X si possono applicare dei<br />

filtri costituiti da sottili lamine di un metallo, il cui spettro d’assorbimento ha<br />

un intervallo di lunghezze d’onda, tale da tagliare la banda continua e alcune<br />

righe secondarie emesse dall’elemento del bersaglio (nello strumento utilizzato<br />

in questo lavoro si utilizza una lamina di nichel).<br />

I raggi X vengono poi collimati sul campione mediante slitte di Soller (serie di<br />

lamine metalliche parallele spaziate tra loro), o con un fascio di tubi metallici<br />

sottili, i quali assorbono tutti i fasci di radiazione, eccetto quelli paralleli ad<br />

essi.<br />

A<br />

Il campione è posizionato su un supporto posto in rotazione rispetto al suo asse,<br />

per aumentare il numero di individui cristallini investiti dal raggio incidente.<br />

Un goniometro misura l’angolo tra il raggio d’incidenza collimato e la<br />

superficie del campione.<br />

B<br />

Tra il campione ed il detector sono presentii slitte di Soller per la collimazione<br />

del fascio diffratto; tra queste ultime ed il detector è posizionato un<br />

54<br />

C

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