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l’intersezione delle sfere relative ai vari piani hkl con la sfera di riflessione<br />

origina dei cerchi, perpendicolari alla direzione dei raggi X incidenti e con<br />

centro su di essa. Si formano quindi dei coni di riflessione con vertice in O e<br />

con apertura 4θ.<br />

Figura 3.5 Modello di reticolo reciproco di una riflessione prodotta da<br />

polveri. [Rigault, 1966]<br />

3.2.5 Strumentazione<br />

Un esperimento di diffrazione di raggi X da polveri richiede sostanzialmente:<br />

una sorgente di raggi X, il campione da investigare, ed un detector in grado di<br />

rilevare i raggi X diffratti; in Figura 3.6 è mostrato un diffrattometro a raggi X<br />

per polveri:<br />

La radiazione X comunemente usata è quella emessa dal rame (la cui<br />

lunghezza d’onda caratteristica della radiazione Kα è 1,5418 Å).<br />

Quando il raggio incidente colpisce il campione, la diffrazione ha luogo in tutte<br />

le possibili orientazioni di 2θ: i raggi diffratti possono essere rilevati usando un<br />

rilevatore mobile. Nelle normali applicazioni, il detector si muove sul<br />

campione a velocità costante (dell’ordine di pochi gradi al minuto) e copre<br />

solitamente un range di 2θ da 2 a 120°.<br />

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