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2.5 Calore di idratazione<br />
La reazione di idratazione di un cemento Portland è esotermica e sviluppa una<br />
quantità considerevole di calore (fino a circa 120 cal/g).<br />
La misura del calore di idratazione in funzione del tempo consente di seguire<br />
l’andamento del processo di idratazione perché fornisce informazioni sulla<br />
natura delle reazioni che stanno avvenendo.<br />
I problemi associati all’entità e velocità del flusso termico sono<br />
particolarmente critici in caso di manufatti di grosse dimensioni nei quali si ha<br />
un basso rapporto superficie/volume, che risulta sfavorevole ad una efficace<br />
dissipazione del calore svolto durante presa ed indurimento. Inoltre, poiché il<br />
calcestruzzo raffreddandosi subisce un ritiro, se il raffreddamento non avviene<br />
in modo uniforme si creano zone a ritiro differenziale e ciò dà luogo a tensioni<br />
in grado di provocare fessurazioni anche molto profonde.<br />
Come è mostrato in Figura 2.9, alle brevi stagionature il cemento Portland<br />
mostra due diversi periodi di sviluppo di calore.<br />
Il primo inizia all’atto dell’aggiunta di acqua, il flusso di calore diventa<br />
massimo entro i primi cinque minuti dopodichè decade ad un valore molto<br />
basso.<br />
Il picco è attribuito alla somma di due contributi: il calore di dissoluzione dei<br />
sali inorganici solubili e la rapida idratazione iniziale del C3A prima che si<br />
stabilisca una sufficiente concentrazione di solfato di calcio nella fase acquosa.<br />
Per un periodo variabile da 1 a 3 ore in funzione del tipo di cemento, il flusso<br />
di calore è moderato e non si hanno variazioni significative nella plasticità<br />
dell’impasto.<br />
Trascorso tale periodo si osserva un nuovo picco che raggiunge il suo massimo<br />
a circa 10 – 15 ore, sempre a seconda del tipo di cemento. Questo secondo<br />
picco termico è associato alla rottura delle pellicole sui grani di C3S e C3A che<br />
determina un aumento della velocità di reazione.<br />
Nei cementi ad alto tenore di alluminati può manifestarsi un terzo ciclo<br />
termico, individuato da un terzo picco o da una spalla nel tratto discendente del<br />
secondo, intorno alle 12 – 18 ore. Si ritiene che questo picco sia riconducibile<br />
ad una troppo rapida scomparsa del solfato di calcio dalla fase acquosa, prima<br />
ancora che si sia formata una quantità di gelo C-S-H sufficiente a rallentare la<br />
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