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CONCLUSIONI<br />
L’utilizzo del metodo di calcolo sviluppato in questo lavoro di Tesi, è risultato<br />
una potente strategia per la correzione dei risultati ottenuti tramite analisi<br />
XRD/Rietveld in-situ su campioni di cemento idratato, permettendone<br />
l’applicazione al fine di monitorare in maniera affidabile l’evoluzione<br />
mineralogica del campione nel corso dell’idratazione.<br />
Numerosi sono i vantaggi apportati dal metodo in-situ rispetto all’analisi<br />
XRPD tradizionale:<br />
• Monitoraggio idratazione iniziale che, come già accennato nella<br />
prefazione, è di grande importanza analitica. Il metodo XRPD, non<br />
trova applicazione in questo intervallo temporale. Con il sistema di<br />
misura in-situ è possibile effettuare misure su campioni idratati da<br />
pochi minuti, in modo da seguire l’evoluzione mineralogica del sistema<br />
a partire dal “tempo zero”.<br />
• Quantificazione C-S-H, H2OLibera e materiale amorfo presenti nel<br />
campione, i quali costituiscono le principali componenti di una pasta di<br />
cemento nel periodo iniziale dell’idratazione (si veda a titolo di<br />
esempio il diagramma in Figura 11.5).<br />
• Eliminazione dei problemi di preparazione del campione dovuti al<br />
trattamento necessario per la rimozione dell’acqua libera ed il<br />
conseguente arresto dell’idratazione. Questo fattore è di basilare<br />
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