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atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

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ATLANTE DEGLI ANFIBI E DEI RETTILI DELLA TOSCANA<br />

sizioni acide, chiamate in causa per spiegare il declino di certe specie in alcune<br />

aree geografiche, non hanno dato risultati significativi (corn & Vertucci, 1992;<br />

BraDforD et al., 1994).<br />

14.4. Patologie infettive.<br />

Malattie infettive a eziologia fungina, virale e batterica sono indicate negli ultimi<br />

decenni come patologie cui riferire in diverse aree geografiche del mondo casi di<br />

morti in massa di popolazioni di Anfibi (Berger et al., 1998; cunninghaM et al., 1993;<br />

Drury et al., 1995; cunninghaM et al., 1996; JancoVich et al., 1997; taylor et al.,<br />

1999) e di declino di alcune specie (carey, 1993 e 2000; kagarise sherMan & Morton,<br />

1993; Blaustein et al., 1994; laurance et al., 1996 e 1997; lips 1999; stagni et al., in<br />

stampa). Le infezioni fungine hanno riguardato in genere individui metamorfosati<br />

(Berger et al., 1998), le infezioni virali larve e adulti. Le infezioni batteriche in<br />

genere sono sovrapposte (secondarie) a infezioni fungine e virali, ma sembra che<br />

possano agire anche direttamente. Nella sensibilità alle malattie pare che possa<br />

giocare un ruolo importante anche lo stress conseguente a possibili fattori di impatto<br />

ambientale dovuti all’azione dell’uomo, che potrebbe provocare deficienze<br />

immunitarie (carey, 1993; pechMann & Wake, 1997; carey et al., 1999). L’agente<br />

eziologico di molte micosi osservate appartiene alla classe Chytridiomycetes.<br />

Nell’Appennino Tosco-Emiliano, in provincia di Bologna, è stata recentemente<br />

individuata un’infezione fungina in popolazioni di Bombina pachypus, determinata<br />

dall’agente patogeno Batrachochytrium dendrobatidis (stagni et al., 2004).<br />

La scoperta di tale infezione potrebbe essere una delle spiegazioni del fortissimo<br />

declino <strong>della</strong> specie constatato in questa e altre zone negli ultimi anni.<br />

15. Ignoranza e superstizione.<br />

Rispetto agli altri Vertebrati, gli Anfibi e i Rettili sono probabilmente le classi<br />

che nel corso <strong>della</strong> storia hanno riscosso meno interesse da parte dell’uomo.<br />

Piuttosto rari, infatti, sono in passato i riferimenti nei testi letterari, così come<br />

le rappresentazioni nell’àmbito delle arti figurative, e ancora oggi la gente comune<br />

spesso si mostra del tutto indifferente verso di questi animali. In alcuni<br />

casi la semplice idea di essi genera anche un ingiustificato senso di ribrezzo e di<br />

paura. I motivi di questo disinteresse sono complessi da analizzare. Per quanto<br />

riguarda in particolare gli Anfibi, è probabile che ciò in parte sia dovuto al fatto<br />

che molte specie sono state da sempre associate alle aree paludose, pericolose<br />

e malsane per l’uomo. Inoltre ha certamente contribuito a questo diffuso disinteresse<br />

anche il fatto che, a eccezione di poche specie, gli Anfibi non sono commestibili<br />

(scoccianti, 2001a). È pur vero comunque che, grazie anche ai moderni<br />

mezzi di comunicazione che hanno permesso di “far entrare” direttamente nelle<br />

case le immagini almeno delle più comuni fra le specie di Anfibi, spesso sottoforma<br />

di cartone animato o di spot pubblicitario, in molte persone è nata una<br />

“nuova scintilla” di simpatia verso questi animali (almeno per ciò che riguarda<br />

gli Anuri), tanto che in molti settori dell’oggettistica vi è da alcuni anni un vero<br />

e proprio fiorire di gadget recanti la loro effige. Rimane tuttavia la necessità di<br />

ampie e precise campagne di educazione pubblica e di informazione, che determinino<br />

una maggiore conoscenza e comprensione delle caratteristiche ecoetologiche<br />

delle specie e <strong>della</strong> loro necessità di conservazione.

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