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atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

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ATLANTE DEGLI ANFIBI E DEI RETTILI DELLA TOSCANA<br />

Nonostante le sopracitate norme legislative, si registrano ancora prelievi in natura<br />

di esemplari in alcune zone <strong>della</strong> regione; a questo proposito, purtroppo,<br />

si devono citare anche casi di veri e propri commercianti, che hanno goduto in<br />

passato, e purtroppo godono tutt’oggi, dell’inaudita “copertura” da parte <strong>degli</strong><br />

enti di studio e ricerca pubblici e privati, fra cui anche alcune università. Questo<br />

problema è molto grave, perché alcune persone utilizzano ancora per fini privati<br />

i permessi di raccolta ufficiali ottenuti dagli enti sopra ricordati, rendendo dunque<br />

i loro traffici praticamente “intoccabili” dal punto di vista legale.<br />

13.2. Prelievo per uso alimentare.<br />

Il commercio di Anfibi a scopo alimentare rappresenta oggi un gravissimo problema<br />

di conservazione, di proporzioni spesso imponenti quanto insospettate.<br />

Mentre in passato, anche in Toscana, l’uso di questa risorsa alimentare rappresentava<br />

una soluzione per periodi di carestia o comunque era confinato alla<br />

dieta <strong>dei</strong> ceti più umili, oggi le “cosce” di rana sono divenute una prelibatezza<br />

da ristorante, sulla fama <strong>della</strong> cucina francese. Originariamente, il prelievo, che<br />

in alcune zone poteva essere anche consistente, era comunque effettuato su<br />

scala locale. Con lo sviluppo delle tecniche di refrigerazione e di congelazione<br />

<strong>degli</strong> alimenti e con le nuove possibilità di trasporto rapido a lunga distanza, le<br />

dimensioni del fenomeno sono cresciute notevolmente, andando a interessare<br />

molte altre aree geografiche (generalmente paesi “sottosviluppati” o zone provate<br />

da recenti guerre civili) e finendo per costituire un grave fattore di minaccia<br />

per alcune specie e/o popolazioni di varie aree del pianeta. Per le importazioni<br />

in Italia disponiamo di numerosi dati che indicano chiaramente quali siano le<br />

proporzioni del problema: milioni di individui ogni anno (giaccone et al., 1988;<br />

stano et al., 2000). In particolare, in Toscana, oltre a vari ristoranti che offrono<br />

questo tipo di alimento, si segnalano numerose sagre e feste che vengono organizzate<br />

ogni anno in vari centri abitati, a volte sotto l’egida (come nei dintorni<br />

di Firenze) di associazioni e/o confraternite a fini umanitari, che evidentemente<br />

non si curano <strong>dei</strong> danni che il sostegno di questo genere di traffico crea sugli<br />

habitat d’origine e sulle popolazioni umane di questi Paesi, dato che spesso la<br />

raccolta avviene sottoforma di sfruttamento di lavoro minorile. Inoltre, ma non<br />

ultimi quanto a importanza, si ricordano i possibili gravi rischi per la salute<br />

umana, conseguenti al consumo di esemplari di incerta provenienza e/o preparati<br />

senza il rispetto di precise norme igieniche (scoccianti, 2001a).<br />

14. Altri fattori d’impatto che possono agire su larga scala.<br />

Senza dubbio la scomparsa, la frammentazione e l’alterazione <strong>degli</strong> ambienti di<br />

vita sono le maggiori cause di rarefazione delle specie in Toscana, come del resto<br />

in moltissime altre aree in tutto il mondo. Tuttavia sono noti anche casi di declino<br />

di popolazioni e specie in varie parti del pianeta <strong>dei</strong> quali non sono chiare le ragioni<br />

(pechMann & Wake, 1997; alforD & richarDs, 1999; carey et al., 1999; houlahan<br />

et al., 2000). Vi sono alcuni fattori di possibile impatto, che possono agire su larga<br />

scala, che sono stati chiamati più volte in causa per tentare di spiegare alcuni<br />

casi di declino. Quella che segue è una breve rassegna <strong>dei</strong> principali di tali fattori;<br />

si tenga comunque presente che a tutt’oggi non vi sono stati nella regione studi<br />

specifici che abbiano indagato in dettaglio i loro possibili effetti sugli Anfibi.<br />

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