atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...
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ralmente si tratta di zone di pianura, in particolare lungo le aree di pertinenza<br />
fluviale dove bassure, pozze e simili ambienti possono essere interessati da<br />
fenomeni di allagamento per fuoriuscita delle acque dall’alveo <strong>dei</strong> corsi d’acqua<br />
a séguito delle piene. In queste aree la progettazione di habitat riproduttivi per<br />
Anfibi dovrebbe mirare alla realizzazione di ambienti caratterizzati da allagamento<br />
temporaneo o comunque di ambienti che, mediante opportune caratteristiche<br />
costruttive, risultino facilmente prosciugabili al momento in cui dovesse<br />
verificarsi l’invasione di specie ittiche. In molte zone <strong>della</strong> Piana Fiorentina, dove<br />
negli ultimi anni sono stati costruiti vari invasi per la riproduzione <strong>degli</strong> Anfibi<br />
(vedi paragr. 3), una particolare attenzione in fase progettuale è stata posta<br />
proprio per la realizzazione di questo tipo di ambienti (scoccianti, 2001a).<br />
12. Uso di prodotti chimici nell’ambiente.<br />
La grande quantità di prodotti chimici utilizzati comunemente in agricoltura<br />
costituisce una forma continua e diffusa di inquinamento in tutti gli agroecosistemi.<br />
Esiste in letteratura una vasta documentazione sui possibili effetti indotti<br />
da molti di questi composti chimici (insetticidi, erbicidi, fungicidi e fertilizzanti)<br />
sui Rettili e sugli Anfibi, in particolare su quelle specie che tipicamente risiedono<br />
nelle zone agricole e che quindi appaiono maggiormente esposte a questo<br />
rischio, specialmente, per quanto riguarda gli Anfibi, durante le fasi di sviluppo<br />
delle uova e delle larve. Anche se le concentrazioni di pesticidi comunemente<br />
rilevabili nell’ambiente non raggiungono generalmente quelle che nei test di<br />
laboratorio producono direttamente la morte <strong>degli</strong> individui, questa forma di<br />
contaminazione ambientale deve essere tenuta nella massima considerazione<br />
per gli effetti subletali indotti, in particolare durante gli stadi di sviluppo larvale.<br />
Tali effetti sono importanti perchè possono causare indirettamente la morte, attraverso<br />
alterazioni del comportamento e <strong>dei</strong> ritmi di attività (attività trofica, capacità<br />
di evitare la predazione, nuoto ecc.) (DøVing, 1991). Sono noti, comunque,<br />
anche casi di forte contaminazione ambientale e di conseguente intossicazione<br />
acuta con morte di Anfibi (hazelWooD, 1970; kirk, 1988). Un’ampia rassegna <strong>dei</strong><br />
risultati di test riguardanti numerosi prodotti chimici di uso comune anche in<br />
Toscana è contenuta in scoccianti (2001a). Nella regione non sono mai stati eseguiti<br />
specifici studi sull’argomento rispetto alle specie di Anfibi e di Rettili.<br />
13. Prelievo in natura da parte dell’uomo.<br />
13.1. Prelievo per collezionismo.<br />
In Toscana soltanto nel 2000 è stata decretata con norme legislative la tutela <strong>della</strong><br />
cosiddetta “fauna minore” (legge n° 56/2000), dopo quasi vent’anni di discussioni<br />
nelle sedi politiche e a fronte di una ancora inesistente legge nazionale in<br />
merito. Tuttavia questa legge non fa specifico riferimento alle zone umide minori,<br />
assai importanti per la riproduzione, e quindi si dimostra in parte non sufficiente<br />
alla reale tutela delle popolazioni <strong>degli</strong> Anfibi. L’illegittimità del prelievo in natura<br />
di Anfibi e Rettili vivi per detenzione, in forma privata o pubblica, per mostre e<br />
spettacoli è comunque oggi finalmente decretata dalla legge. Allo stesso modo,<br />
la vecchia e diseducativa pratica di trasportare e mostrare gli Anfibi e i Rettili nelle<br />
scuole tenendoli in piccoli acquari o terrari non è ora più permessa.