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atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

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10. Incendi.<br />

Secondo dati forniti dalla Regione Toscana (2000), nel territorio regionale dal 1984<br />

al 1998 sono stati rilevati 12.664 casi di incendio, che hanno interessato un’area<br />

complessiva di 73.585 ettari, di cui 44.907 di superficie boschiva. È utile ricordare<br />

come in alcune zone tali eventi si ripropongano con una frequenza particolarmente<br />

significativa, segno evidente di precise responsabilità e volontà di creare un<br />

grave danno all’ambiente e all’economia locale. Fra i numerosi esempi ricordiamo<br />

i Monti Pisani (Lucca-Pisa), le colline Livornesi (Livorno), alcune zone dell’Isola<br />

d’Elba (Livorno), l’Argentario (Grosseto), i Monti <strong>della</strong> Calvana (Firenze-Prato).<br />

Come ricorda scoccianti (2001a), in genere si ritiene che gli incendi che interessano<br />

ampie porzioni di territorio siano anche quelli che possono compromettere in<br />

modo più incisivo lo status delle popolazioni faunistiche. Se questo, sia pure con<br />

differenze da caso a caso, può essere vero, tuttavia nell’analisi <strong>dei</strong> danni prodotti<br />

dal fuoco sulle popolazioni e sulla qualità <strong>degli</strong> ecosistemi non devono essere<br />

sottovalutati gli effetti dovuti ad alcune pratiche ancora di uso corrente in molti<br />

agroecosistemi, fondate sull’utilizzo sistematico del fuoco come mezzo di contenimento<br />

<strong>della</strong> vegetazione. Queste pratiche, infatti, anche se utilizzate spesso su<br />

modeste porzioni di territorio, hanno la caratteristica di ripetersi anno dopo anno<br />

e per di più interessano molto spesso habitat (o microhabitat) di grande valore<br />

per la fauna selvatica e in particolare per molte specie di Anfibi e Rettili, che vi<br />

possono trovare rifugio, svernare ed estivare. Quest’ultime pratiche sono ancora<br />

di uso frequente in Toscana. Mancano comunque a oggi specifiche ricerche che<br />

abbiano indagato questo tipo di impatto sulle varie specie nella regione.<br />

11. Invasione di specie aliene.<br />

Con il termine “specie aliene” sono indicate sia le specie importate da altri continenti<br />

sia quelle che, pur appartenenti alla fauna dell’area geografica in esame,<br />

non erano presenti in una data zona prima <strong>della</strong> loro introduzione (giDo & BroWn,<br />

1999). Le introduzioni di specie aliene possono essere causa diretta o indiretta<br />

di cambiamenti nella ricchezza, nell’abbondanza e nella distribuzione di quelle<br />

autoctone, di alterazioni nelle caratteristiche <strong>degli</strong> habitat e nelle relazioni che<br />

contraddistinguono le catene trofiche, di cambiamenti nei processi biologici che<br />

regolano e contraddistinguono gli ecosistemi (toWnsenD, 1996; Vitousek et al.,<br />

1997; parker et al., 1999). L’impatto dovuto all’introduzione delle specie aliene<br />

rappresenta attualmente una delle maggiori minacce per la conservazione <strong>della</strong><br />

diversità biologica del pianeta.<br />

Dato il loro particolare ciclo vitale, gli Anfibi possono essere considerati ad alto<br />

rischio nel caso di introduzioni di fauna aliena sia terrestre sia acquatica. Generalmente<br />

gli effetti negativi più evidenti delle immissioni si possono osservare<br />

negli ambienti acquatici, dove, per la presenza delle uova e delle larve spesso<br />

concentrate in spazi ridotti, gli Anfibi appaiono particolarmente vulnerabili<br />

(scoccianti, 2001a). Anche se i taxa introdotti dall’uomo e potenzialmente pericolosi<br />

per le popolazioni di Anfibi sono molto numerosi, la maggior parte delle<br />

conoscenze è riferita alle conseguenze dell’immissione di specie ittiche, fattore<br />

che non a torto viene considerato una delle più gravi -e purtroppo frequenti-<br />

cause di alterazione <strong>degli</strong> habitat riproduttivi <strong>degli</strong> Anfibi. Ovunque in Toscana<br />

è possibile rilevare casi di avvenuta immissione di Pesci in natura e questa

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