09.06.2013 Views

atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

80<br />

te pesanti interventi gestionali (disseccamenti primaverili-estivi <strong>della</strong> durata di<br />

parecchi mesi, incendio <strong>della</strong> vegetazione palustre, aratura e/o fresatura del<br />

fondo ecc.), che costringono gli habitat a una situazione di estrema povertà, a<br />

favore esclusivo <strong>della</strong> possibilità di momentanea sosta delle specie oggetto di<br />

prelievo (Anatidi). Questo accade in numerose aree, fra le quali si ricordano in<br />

particolare il Padule di Fucecchio (Firenze-Pistoia), la Piana Fiorentina (Firenze-<br />

Prato-Pistoia), la zona dell’ex-Padule di Bientina (Lucca-Pisa), il Lago di Chiusi<br />

(Siena), il Lago di Massaciuccoli (Lucca). È ovvio il danno pesantissimo di queste<br />

pratiche sugli Anfibi, sia di tipo diretto sia indiretto.<br />

Gli enti consortili di bonifica, la cui gestione in molte zone umide va a sovrapporsi<br />

a quella venatoria, come ad esempio su quasi tutta la superficie del Padule<br />

di Fucecchio (province di Firenze e Pistoia), operano molto spesso secondo<br />

le loro anacronistiche mansioni dichiarate dalla denominazione. Sono quindi<br />

adottati stagionalmente drastici interventi a discapito <strong>della</strong> vegetazione palustre<br />

che circonda i principali fossi e i canali e, contemporaneamente, sono portate a<br />

termine nuove opere idrauliche tendenti a regimare sempre più rigidamente le<br />

acque, con conseguente aumento del rischio di prosciugamento delle aree nel<br />

loro complesso. Per di più molto spesso questi interventi sono compiuti proprio<br />

nei mesi in cui molte specie faunistiche sono in fase riproduttiva, in particolare<br />

da aprile a luglio, e possono produrre quindi danni gravissimi alle specie ornitiche<br />

nidificanti come anche a molte specie di Anfibi. A questo tipo di gestione è<br />

sottoposta la maggior parte delle aree palustri <strong>della</strong> regione, dal Lago di Chiusi<br />

alla Piana Fiorentina, dall’ex-Padule di Bientina al Lago di Porta.<br />

2. Alterazione <strong>degli</strong> ambienti fluviali naturali.<br />

Il tipo di gestione sopradescritta non riguarda solo i corsi d’acqua situati in corrispondenza<br />

delle zone umide ma in realtà la quasi totalità delle aste fluviali nelle<br />

porzioni poste a valle <strong>dei</strong> rilievi di maggiori dimensioni. Si ricorda a questo proposito<br />

che in genere la compromissione e la trasformazione artificiale di questo<br />

ecosistema è ritenuta una delle maggiori cause <strong>della</strong> rarefazione di alcune specie<br />

di Anfibi (clausnitzer & clausnitzer, 1984; ferri & centelleghe, 1996; linD et al., 1996;<br />

scoccianti & cigna, 2000). A tal proposito scoccianti (2001a) riporta il caso di lunghi<br />

tratti del fiume Arno nei pressi di Firenze dove, a causa <strong>degli</strong> interventi di gestione<br />

impropria <strong>della</strong> vegetazione delle sponde, Rana synklepton esculenta, entità<br />

fino a pochi anni prima relativamente comune, è attualmente scomparsa.<br />

Un’occasione da non perdere per ricostruire alcune porzioni di habitat fluviale<br />

adatto alla conservazione delle specie è oggi rappresentata dalla necessità <strong>della</strong><br />

realizzazione di “casse di espansione”, cioè di zone vincolate urbanisticamente<br />

e destinate all’esondazione delle acque nei momenti di piena, a fronte ormai<br />

dell’avvenuta presa di coscienza dell’insostenibilità delle vecchie scelte di tipo<br />

idraulico tradizionale. Come ricordano scoccianti (2001a) e scoccianti & tinarelli<br />

(1999) è sufficiente prevedere in fase di progettazione un leggero sovradimensionamento<br />

idraulico dell’opera (attraverso una sagomatura con modesto scavo<br />

del fondo dell’alveo stesso) che consenta un ristagno, anche solo temporaneo,<br />

delle acque in séguito alle piene o alle precipitazioni. Anche la sola permanenza<br />

di questa semplice “lama” d’acqua sul fondo consentirà infatti di trasformare il<br />

sito in una zona umida almeno per vari mesi all’anno. Si sottolinea a tal pro-

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!