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atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

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PRESENTAZIONE<br />

ATLANTE DEGLI ANFIBI E DEI RETTILI DELLA TOSCANA<br />

Fin dalla sua istituzione, la Regione Toscana ha avuto fra gli obiettivi primari<br />

<strong>della</strong> sua politica quello <strong>della</strong> salvaguardia del territorio e <strong>della</strong> protezione<br />

e valorizzazione delle risorse naturali che ne fanno parte. Ciò si è<br />

concretizzato soprattutto a partire dal 1975, anno in cui è stato istituito il<br />

primo parco regionale, quello <strong>della</strong> Maremma. A questo hanno fatto poi<br />

seguito, nel 1979 il Parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli e, sei<br />

anni più tardi, quello delle Alpi Apuane. Dal 1995 è iniziato un fitto programma<br />

di istituzione di aree protette regionali, di minore estensione ma<br />

talora di notevolissimo interesse quanto all’ambiente e alla biodiversità. In<br />

tempi più recenti si sono poi aggiunti tre parchi provinciali e i tre parchi<br />

nazionali delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna (a comune<br />

con l’Emilia-Romagna), dell’Arcipelago Toscano e dell’Appennino Tosco-<br />

Emiliano, anche questo, come indica il nome, a cavallo fra la Toscana e la<br />

regione emiliano-romagnola. Questa lunga opera di salvaguardia ha fatto<br />

sì che al presente le aree protette toscane, comprese quelle dello Stato,<br />

superino un’estensione complessiva di 220.000 ettari, pari a quasi il 10%<br />

<strong>della</strong> superficie regionale.<br />

Assieme a questa azione di protezione del territorio è stata portata avanti<br />

un’opera di conoscenza <strong>della</strong> biodiversità e <strong>della</strong> sua valorizzazione e tutela,<br />

a partire dall’individuazione <strong>dei</strong> Siti d’Interesse Comunitario a livello<br />

regionale a séguito <strong>della</strong> direttiva comunitaria “Habitat” n. 1992/43, recepita<br />

dall’Italia nel 1997, e <strong>della</strong> conseguente rete ecologica europea “Natura<br />

2000”, per proseguire poi con i progetti esclusivamente regionali “Obiettivo<br />

5b” e “Repertorio Naturalistico Toscano (RE.NA.TO)”, il secondo <strong>dei</strong> quali<br />

tuttora in corso, per culminare con la formulazione <strong>della</strong> Legge Regionale<br />

n. 56/2000 “Norme per la conservazione e la tutela <strong>degli</strong> habitat naturali e<br />

semi-naturali, <strong>della</strong> flora e <strong>della</strong> fauna selvatiche”, senza dubbio una delle<br />

più avanzate al riguardo a livello nazionale.<br />

In quest’ottica si inserisce anche l’Atlante <strong>degli</strong> Anfibi e <strong>dei</strong> Rettili <strong>della</strong><br />

Toscana, qui presentato, commissionato dalla Regione alle Sezione di Zoologia<br />

“La Specola” del Museo di Storia Naturale dell’<strong>Università</strong> di Firenze nel<br />

2000. Questo volume è la concretizzazione di anni di approfondite ricerche<br />

bibliografiche, museali e soprattutto originali sul campo. Spero che,<br />

oltre che agli addetti ai lavori a vario livello, esso possa essere apprezzato<br />

da quanti amano la natura e si prodigano in vario modo con impegno e<br />

passione per la sua salvaguardia. Spero inoltre che la lettura attenta delle<br />

schede che accompagnano le singole specie possa far meglio conoscere<br />

questi animali, spesso poco noti o addirittura bistrattati, mettendone in<br />

luce la straordinaria importanza nell’ambito delle catene ecologiche e, più<br />

in generale, <strong>degli</strong> ecosistemi.<br />

Marino Artusa<br />

Assessore all’Ambiente e Tutela del Territorio,<br />

Protezione Civile e Coordinamento delle Politiche<br />

per la Montagna <strong>della</strong> Regione Toscana

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