atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...
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ATLANTE DEGLI ANFIBI E DEI RETTILI DELLA TOSCANA<br />
e dal tarantolino; la stessa lucertola campestre, nelle isole in cui non è presente<br />
quella muraiola, colonizza spesso anche le aree in prevalenza rocciose, specialmente<br />
se queste sono frammiste a cespuglieti e a vegetazione erbacea. In certo<br />
qual modo associabili a rocce e pietraie sono pure i ruderi e i muri e muretti a<br />
secco, i secondi <strong>dei</strong> quali rappresentano ambienti di vita di rilevante interesse<br />
per numerose specie di Rettili ma sono spesso frequentati anche da vari Anfibi<br />
(tritoni, geotritoni, salamandrina dagli occhiali, rane, rospi ecc.) durante i loro<br />
periodi di latenza estiva o invernale o anche semplicemente giornaliera; purtroppo<br />
una porzione non indifferente di queste strutture, elementi assai diffusi<br />
e caratteristici del paesaggio rurale toscano, è andata incontro negli ultimi 20-<br />
30 anni alla rovina o alla completa distruzione in conseguenza dell’abbandono<br />
delle colture promiscue, come del resto è avvenuto anche per i microambienti<br />
acquatici in precedenza ricordati.<br />
Nell’ambiente sotterraneo superficiale, durante i mesi più freddi e talora anche nel<br />
periodo di inattività estiva, trovano rifugio molti Rettili e Anfibi; alcune specie di<br />
quest’ultimi, come i geotritoni, la salamandra pezzata e la salamandrina dagli occhiali,<br />
almeno in certi periodi dell’anno, sono frequentemente associati all’ambiente<br />
sublapidicolo, il quale è spesso strettamente collegato al precedente, soprattutto<br />
nelle aree caratterizzate da un suolo ricco di scheletro e quindi con una cospicua<br />
rete di interstizi e microgallerie. Le grotte, sia di origine carsica sia semplicemente<br />
tettonica, sono l’ambiente in cui è più facile rinvenire i geotritoni, i quali sono però<br />
almeno altrettanto abbondanti nell’ambiente interstiziale sopra ricordato; nelle<br />
pozze e nei torrenti sotterranei in prossimità dell’ingresso di alcune cavità toscane<br />
è presente con una certa frequenza anche la rana appenninica, <strong>della</strong> quale è stata<br />
in qualche caso accertata addirittura la riproduzione ipogea. Per la loro temperatura<br />
poco variabile nel corso dell’anno e l’abbondante tasso di umidità, le grotte sono<br />
spesso frequentate da alcune specie di Anfibi durante i mesi più caldi e quelli più<br />
freddi (in Toscana non di rado i tritoni, la salamandra pezzata, il rospo comune,<br />
la rana dalmatina e quella appenninica), ma vi sono stati talora rinvenuti anche<br />
alcuni Rettili, come il biacco, la natrice dal collare e la vipera comune, sia a séguito<br />
di caduta accidentale sia per penetrazione volontaria; del biacco è stata anzi più<br />
volte accertata la riproduzione in alcune cavità termali <strong>della</strong> regione, come la Grotta<br />
Giusti n° 47 T/PT presso Monsummano e la Grotta del Diavolo n° 254 T/GR presso<br />
Semproniano, la cui temperatura costante e relativamente elevata favorisce senza<br />
dubbio l’ottimale incubazione delle uova.<br />
L’ambiente urbanizzato, comprese le infrastrutture a esso in vario modo collegate<br />
(strade, ferrovie ecc.), appare oltremodo ostile per alcune specie particolarmente<br />
esigenti dal punto di vista ambientale, che vi risultano quindi del tutto assenti;<br />
esso costituisce pertanto un rilevante fattore di frammentazione <strong>della</strong> loro area di<br />
distribuzione e quindi un impedimento insormontabile per gli scambi genetici fra<br />
le popolazioni, con serie conseguenze di ordine biologico e conservazionistico (si<br />
veda al proposito anche il paragrafo relativo ai fattori di rischio per l’erpetofauna).<br />
Altre specie a maggiore valenza ecologica (quali ad esempio le lucertole, il biacco,<br />
le rane verdi, i rospi ecc.), possono invece vivere senza eccessiva difficoltà anche<br />
nell’ambiente antropizzato, che, quando di piccole dimensioni o se associato alla<br />
presenza di orti, giardini o aree a verde pubblico, può non rappresentare per esse<br />
un ostacolo di particolare rilevanza; certi Rettili, come il geco comune e quello