atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...
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ASPETTI GEOLOGICI<br />
ATLANTE DEGLI ANFIBI E DEI RETTILI DELLA TOSCANA<br />
Dal punto di vista <strong>della</strong> geologia, il territorio <strong>della</strong> Toscana è piuttosto eterogeneo;<br />
molte delle aree di una certa estensione che a un esame superficiale<br />
possono apparire uniformi, spesso sono costituite infatti da un mosaico di<br />
zone di diversa origine ed età. Risulta quindi abbastanza difficile fornire al<br />
riguardo un quadro sintetico e allo stesso tempo con un sufficiente contenuto<br />
di informazione. Maggiori dettagli e approfondimenti sull’argomento<br />
possono comunque essere ottenuti consultando la “Carta Geologica d’Italia<br />
al 500.000” (foglio 2), edita dal Servizio Geologico d’Italia (1978), la<br />
“Geological Map of Italy” 1:1.250.000, pubblicata, con la supervisione di B.<br />
Compagnoni e F. Galluzzo, dall’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e<br />
per i Servizi Tecnici (2004), e la “Carta Geologica <strong>della</strong> Toscana” 1:250.000<br />
edita, con il coordinamento di L. Carmignani e A. Lazzarotto, dal Servizio<br />
Geologico <strong>della</strong> Regione Toscana (2004) e completata dal volume, a cura di<br />
D. Morini e P. Bruni, “The Regione Toscana project of geological mapping.<br />
Case histories and data acquisition”.<br />
La Toscana ha una storia geologica abbastanza recente, dato che il suo<br />
territorio risale in gran parte al Terziario e al Quaternario; anche le aree<br />
mesozoiche sono comunque discretamente rappresentate, mentre quelle<br />
risalenti al Paleozoico risultano estremamente scarse. Partendo dalla porzione<br />
settentrionale <strong>della</strong> regione, la catena dell’Appennino Tosco-Emiliano<br />
è costituita fondamentalmente da unità arenacee e arenaceo-marnose<br />
dell’Oligocene, con limitati nuclei calcareo-marnosi e di marne di varie età<br />
e talora di complessi caotici e di ofioliti; la Romagna Toscana e la porzione<br />
nord-orientale <strong>della</strong> provincia di Arezzo sono però assegnabili a unità arenacee<br />
e marnoso-arenacee un po’ più recenti, risalenti al Miocene medioinferiore.<br />
Più articolata è la costituzione del massiccio apuano, costituito soprattutto<br />
da formazioni calcaree metamorfiche del Giurassico e del Triassico superiore<br />
e superiore-medio e da depositi clastici carbonatici del Triassico superiore-medio;<br />
alcune parti, più che altro nelle aree più periferiche, sono riferibili<br />
però anche a unità arenacee, arenaceo-marnose e calcareo-marnose<br />
del Paleogene e del Cretacico. Essenzialmente costituito da depositi clastici<br />
metamorfici del Triassico superiore-medio (quarziti) è anche il gruppo del<br />
Monte Pisano, con nuclei di più limitata estensione di calcari del Giurassico<br />
e di depositi clastici del Permiano; più eterogenei sono invece gli attigui<br />
Monti d’Oltreserchio, nei quali si associano più ristrette aree di unità argilloso-calcaree<br />
del Paleogene-Cretacico superiore, calcari e calcari-marnosi<br />
del Giurassico e del Triassico superiore e depositi clastici del Permiano.<br />
I rilievi a nord di Firenze e Prato sono costituiti in parte da unità calcareomarnose<br />
del Paleogene (Monti <strong>della</strong> Calvana, Monte Morello e una porzione<br />
dell’area circostante Pontassieve), in parte da unità argilloso-calcaree del Paleogene-Cretacico<br />
superiore, da sparse unità arenaceo marnose del Cretacico<br />
e da complessi caotici di diversa età; analoga è anche la costituzione delle<br />
aree collinari a sud del Capoluogo, mentre a sud-est predominano le unità<br />
arenacee e arenaceo-marnose del Paleogene (“macigno”), che si ritrovano abbondantemente<br />
rappresentate anche nell’area di Monte Senario e Monte Giovi,<br />
nel Pratomagno, nei Monti del Chianti settentrionali e orientali (e poi fino<br />
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