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atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

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306<br />

Montecristo. La specie è stata accertata in 171 particelle U.T.M. (100 dati dal<br />

1985 in poi, 46 fino al 1984 e 25 solo bibliografici) sulle 306 regionali (55,9%).<br />

Le quote delle località di osservazione sono comprese fra il livello del mare e<br />

1830 m sulle Alpi Apuane (Monte Tambura) e 1700 sull’Appennino pistoiese<br />

(Monte Libro Aperto). Copertura già abbastanza buona, suscettibile comunque<br />

di qualche miglioramento con il proseguire delle ricerche, soprattutto riguardo<br />

alla riconferma di alcuni dati storici.<br />

Note ecologiche e biologiche - Frequenta svariati ambienti, soprattutto di<br />

tipo ecotonale: cespuglieti, incolti, boschi e boscaglie e loro margini, radure,<br />

pietraie, muri a secco, ruderi, praterie con affioramenti rocciosi o sassosi,<br />

ambienti coltivati, rive di corsi d’acqua ecc.. Il periodo di inattività è di solito<br />

compreso fra la la metà dell’autunno e la fine dell’inverno, ma può variare notevolmente<br />

in relazione alla posizione geografica del sito e subire interruzioni<br />

in presenza di favorevoli condizioni climatiche. Nei mesi più caldi la vipera comune<br />

è attiva soprattutto nelle prime ore del mattino e nel tardo pomeriggio<br />

e non di rado anche al crepuscolo e di notte; negli altri mesi è invece sostanzialmente<br />

diurna. Durante l’epoca riproduttiva i maschi danno luogo a duelli<br />

ritualizzati, solo in parte di carattere territoriale. Gli accoppiamenti possono<br />

verificarsi da gennaio a maggio, ma di regola si svolgono nella prima metà<br />

<strong>della</strong> primavera; talora si ripetono una seconda volta in settembre-ottobre.<br />

Dopo una gestazione da 2 mesi a 4 mesi e mezzo, fra luglio e ottobre ma in<br />

genere fra la metà di agosto e quella di settembre, ogni femmina dà alla luce<br />

da 2 a 22 piccoli (per lo più 7-10), subito capaci di badare a sé stessi. Gli adulti<br />

si cibano in netta prevalenza di micromammiferi, che uccidono col veleno<br />

prima dell’ingestione, più raramente di Sauri e in percentuale ancora inferiore<br />

di piccoli Uccelli e di Anuri; i giovani si nutrono invece per la maggior parte<br />

di Sauri e più di rado di micromammiferi neonati. I predatori, ai danni in particolare<br />

<strong>dei</strong> giovani e <strong>dei</strong> subadulti, sono rappresentati soprattutto da alcuni<br />

Mammiferi carnivori o a dieta opportunista, da Uccelli rapaci diurni, dai Fasianidi,<br />

dai Corvidi e da certi Serpenti (più che altro il biacco e il colubro liscio).<br />

In natura è stata accertata una longevità di almeno 18 anni, età che può però<br />

essere ampiamente superata in cattività. Si tratta dell’unico Serpente velenoso<br />

presente in Toscana. Di carattere timido ed elusivo, nonostante le dicerie a<br />

suo carico, di solito si sottrae al pericolo allontanandosi o restando immobile<br />

e reagisce con il morso solo quando non gli si presentino opportune possibilità<br />

di fuga. Il suo importantissimo ruolo ecologico quale limitatore naturale<br />

di Roditori dovrebbe essere meglio considerato e valorizzato. Il veleno, il cui<br />

effetto è senza dubbio sopravalutato per le campagne di distorta e anedottica<br />

informazione portate ripetutamente avanti dai mass-media, ha una mortalità<br />

attorno al 10% nell’uomo adulto ed è seriamente pericoloso solo per i bambini<br />

e le persone anziane, malate o debilitate.<br />

Status, conservazione e cause di minaccia in Toscana - La vipera comune è<br />

probabilmente ancor più frequente nel territorio regionale di quanto mostrato<br />

dai dati finora raccolti e non sembra correre particolari rischi, tranne forse in<br />

alcune aree dell’Isola d’Elba, soprattutto a séguito del crescente sviluppo turistico<br />

e <strong>della</strong> conseguente perdita di naturalità del territorio. A livello locale possono<br />

comunque avere una notevole influenza sulla consistenza popolazionale

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