atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...
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ATLANTE DEGLI ANFIBI E DEI RETTILI DELLA TOSCANA<br />
cervone. I primi hanno però la banda scura del lato <strong>della</strong> testa che prosegue<br />
oltre l’occhio e raggiunge la narice (senza passare sulla parte dorsale del capo),<br />
il ventre nerastro quasi uniforme o finemente vermicolato di chiaro e scuro (o,<br />
nel primo anno di vita, arancione o rosa corallo) e di regola 7 squame labiali superiori<br />
(anziché 8) e 19 file di squame dorsali a metà tronco (anziché 23 o 21). I<br />
giovani del colubro di Riccioli e delle due natrici hanno il ventre con una caratteristica<br />
ornamentazione a scacchiera chiara e nerastra; altro carattere distintivo<br />
rispetto al giovane del colubro di Ricciòli è la presenza in quello del saettone<br />
delle due macchie gialle o giallastre subito dietro la testa, rispetto a quelli delle<br />
natrici le squame dorsali lisce. Negli immaturi del cervone è assente il collarino<br />
chiaro; di regola essi hanno inoltre 25 file di squame dorsali a metà tronco,<br />
chiaramente carenate, e le regioni ventrali marmorizzate di chiaro e scuro. I<br />
giovani di vipera, infine, sono privi di macchie semilunari gialle o giallastre dietro<br />
la testa e hanno la pupilla verticalmente ellittica. L’esemplare raffigurato è<br />
<strong>dei</strong> dintorni di Casa dell’Alpe (Borgo San Lorenzo, Firenze).<br />
Distribuzione generale - La specie, recentemente trasferita dal genere Elaphe<br />
Fitzinger, 1833 al genere Zamenis Wagler, 1830 (utiger et al., 2002), ha un ampio<br />
areale che va dalla Spagna nord-orientale a gran parte dell’Europa centromeridionale<br />
(Italia meridionale e Sicilia escluse) e all’Asia sud-occidentale. Sulle<br />
Alpi si spinge fino a circa 2000 m.<br />
Distribuzione italiana - Le popolazioni di saettone dell’Italia meridionale e<br />
<strong>della</strong> Sicilia, riferite fino a pochi anni fa alla sottospecie romana (Suckow, 1798)<br />
di Elaphe longissima (ora Zamenis longissimus), sono state separate a livello<br />
specifico con il nome di Elaphe bilineata (Camerano, 1891) (ora Zamenis bilineatus)<br />
(lenk & Wüster, 1999), la cui denominazione italiana comunemente utilizzata<br />
è “saettone occhirossi”. La distribuzione del saettone comune in Italia, alla luce<br />
di questo studio, interessa le regioni continentali e quelle peninsulari fino circa<br />
al Lazio e all’Abruzzo compresi; la limitata popolazione presente in Sardegna è<br />
probabilmente dovuta a introduzione da parte dell’uomo.<br />
Distribuzione in Toscana - Il saettone comune è abbastanza regolarmente<br />
distribuito e frequente in tutta la parte continentale del territorio regionale. La<br />
specie è stata finora accertata in 113 particelle U.T.M. (81 dati dal 1985 in poi,<br />
16 fino al 1984 e 16 solo bibliografici) sulle 306 regionali (36,9%). Le quote<br />
delle località di osservazione sono comprese fra poco oltre il livello del mare e<br />
almeno 1100 m (Appennino aretino). In letteratura è tra l’altro genericamente<br />
ricordata del Bosco di Santa Luce (Pisa), <strong>della</strong> Riserva Naturale La Pietra (Siena),<br />
dell’Oasi di Protezione Faunistica Padule e Costiere di Scarlino (Grosseto) e <strong>della</strong><br />
Riserva Naturale <strong>della</strong> Diaccia-Botrona (Grosseto); le citazioni relative all’Isola<br />
d’Elba sono quasi sicuramente errate. Copertura abbastanza buona, ma suscettibile<br />
di qualche miglioramento con il proseguire delle ricerche.<br />
Note ecologiche e biologiche - È reperibile in vari tipi di ambiente: boschi<br />
(preferibilmente di latifoglie ma talora anche di conifere), rive boscate o alberate<br />
<strong>dei</strong> corsi d’acqua, cespuglieti, olivete, limitare delle aree coltivate, incolti erbosi<br />
ecc., soprattutto se caratterizzati dalla presenza di vecchi muri, ruderi, pietraie<br />
o aree rocciose. Il periodo di inattività, peraltro variabile in relazione alla quota<br />
<strong>della</strong> località e alla situazione climatica generale, si estende fra l’autunno e la<br />
fine dell’inverno o l’inizio <strong>della</strong> primavera. La maturità sessuale è in genere rag-<br />
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