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atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

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dell’ornamentazione definitive. I maschi competono per la conquista delle femmine,<br />

dando luogo a combattimenti ritualizzati, peraltro di norma incruenti. Gli<br />

accoppiamenti sono concentrati soprattutto in maggio e nella prima metà di<br />

giugno. Fra la fine di giugno e luglio, la femmina depone 5-15 uova, oblunghe,<br />

biancastre e con concrezioni stellate, delle dimensioni di 15-22 X 30-40 mm.<br />

Di solito le uova sono collocate in tane abbandonate di micromammiferi, nelle<br />

spaccature delle rocce o del suolo, nei vecchi muri, sotto le pietre, nelle cataste<br />

di legna, sotto i mucchi di foglie morte o di fieno, nel terriccio alla base di<br />

rocce e cespugli ecc.; talora sono deposte presso le abitazioni o addirittura in<br />

locali poco frequentati all’interno di queste, come rimesse e cantine, e in quanche<br />

caso nella parte iniziale di cavità sotterranee naturali o artificiali. I giovani<br />

nascono dopo un mese e mezzo-due mesi, soprattutto fra la seconda metà di<br />

agosto e la prima metà di settembre. Specie a costumi diurni, agile, veloce ed<br />

essenzialmente terricola, è tuttavia capace di arrampicarsi con disinvoltura su<br />

alberi e siepi e all’occorrenza di nuotare con sorprendente abilità. Gli adulti si<br />

cibano soprattutto di Sauri (più che altro ramarri e lucertole), micromammiferi<br />

e piccoli Uccelli (compresi le uova e i nidiacei), talvolta anche di Serpenti, inclusi<br />

quelli <strong>della</strong> propria specie e le vipere; meno di frequente catturano anche Anfibi<br />

metamorfosati, che possono costituire tuttavia una parte non trascurabile <strong>della</strong><br />

dieta in particolari situazioni ecologiche e biogeografiche (ad esempio nelle isole,<br />

come quelle di Montecristo e del Giglio). I giovani si nutrono per la maggior<br />

parte di piccoli Sauri e grossi Insetti. I predatori sono più o meno quelli che<br />

riguardano anche gli altri Serpenti, cioè varie specie di Mammiferi, rapaci diurni,<br />

Corvidi e Galliformi; nelle aree urbanizzate e suburbane una rilevante quantità<br />

di esemplari resta inoltre vittima <strong>degli</strong> animali domestici (in particolare i gatti e il<br />

pollame) e dell’uomo. Alla cattura si mostra assai aggressivo e morde con foga,<br />

ma il suo morso, anche se un po’ doloroso, è assolutamente innocuo.<br />

Status, conservazione e cause di minaccia in Toscana - Questa specie è<br />

ancora comune in buona parte del territorio regionale, anche se sembra aver<br />

subìto una più o meno evidente diminuzione rispetto al passato. Fra le cause di<br />

minaccia, le più importanti sembrano gli incendi, le profonde alterazioni ambientali<br />

ai danni di boschi e cespuglieti, l’urbanizzazione delle campagne e delle<br />

montagne, il progressivo e sistematico passaggio all’agricoltura intensiva (con<br />

il crescente impiego di sostanze chimiche tossiche che entrano nella catena alimentare),<br />

l’aumentata presenza antropica in località in precedenza scarsamente<br />

frequentate, la mortalità sulle strade a causa del traffico veicolare (gli adulti soprattutto<br />

durante l’epoca riproduttiva, i giovani in quella successiva alla schiusa<br />

delle uova), l’uccisione diretta <strong>degli</strong> esemplari da parte dell’uomo. Il biacco è<br />

inserito nell’all. II <strong>della</strong> Convenzione di Berna e nell’all. D <strong>della</strong> Direttiva Habitat;<br />

non figura invece negli all. <strong>della</strong> Legge Regionale <strong>toscana</strong>.

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