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atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

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ATLANTE DEGLI ANFIBI E DEI RETTILI DELLA TOSCANA<br />

due sessi sono simili tra loro, a parte la diversa conformazione <strong>della</strong> base <strong>della</strong><br />

coda; i maschi, comunque, sono più robusti e raggiungono in media dimensioni<br />

maggiori di quelle delle femmine. Gli adulti, per la loro caratteristica livrea, non<br />

sono confondibili con alcun altro Serpente presente in Toscana. La contrastante<br />

ornamentazione nera e gialla sulla parte superiore <strong>della</strong> testa, inoltre, permette<br />

un’agevole distinzione del giovane di questa specie da quelli <strong>degli</strong> altri Ofidi<br />

presenti nella regione. I subadulti possono avere una qualche somiglianza con<br />

la biscia tassellata (che ha però il disegno ventrale a scacchiera e le squame<br />

dorsali chiaramente carenate) e con i due rappresentanti del genere Coronella;<br />

il colubro di Ricciòli ha tuttavia un’ornamentazione ventrale simile a quella sopra<br />

descritta, mentre quello liscio ha il ventre nero o fittamente vermicolato di<br />

grigio scuro e biancastro. Il subadulto del cervone, infine, ha le parti superiori<br />

piuttosto chiare e provviste di 3 file di grosse macchie marroni scure o nerastre,<br />

le regioni ventrali marmorizzate di chiaro e scuro e le squame dorsali carenate,<br />

di regola in 25 file a metà tronco (19 nel biacco). Gli esemplari di biacco del<br />

fenotipo giallo e nero (“viridiflavus”) possono raggiungere anche 160-170 cm<br />

di lunghezza totale, ma gli adulti sono in genere compresi fra 100 e 140 cm; i<br />

giovani alla nascita misurano 15-25 cm. L’esemplare raffigurato è <strong>dei</strong> dintorni<br />

di Volmiano (Calenzano, Firenze).<br />

Distribuzione generale - L’area di distribuzione del biacco comprende la Spagna<br />

nord-orientale, la Francia centrale e meridionale, il Lussemburgo, la Svizzera<br />

occidentale e meridionale, l’Italia continentale e peninsulare, la Corsica, la<br />

Sardegna, la Sicilia, varie isole minori tirreniche e adriatiche e parte <strong>della</strong> Slovenia<br />

e <strong>della</strong> Croazia. Sulle Alpi e in Spagna è segnalato fino a 2000 m di quota.<br />

Distribuzione italiana - Si tratta del più comune e diffuso Serpente italiano; è<br />

infatti abbondantemente presente in tutte le regioni continentali e peninsulari<br />

e in numerose isole.<br />

Distribuzione in Toscana - In Toscana è frequente ovunque, comprese le sette<br />

isole maggiori dell’Arcipelago e l’Isola di Cerboli. La specie è stata finora accertata<br />

in 201 particelle U.T.M. (177 dati dal 1985 in poi, 15 fino al 1984 e 9 solo<br />

bibliografici) sulle 306 regionali (65,7%). Le quote delle località di osservazione<br />

sono comprese fra il livello del mare e 1500 m sul Pratomagno; con ogni probabilità<br />

si riferisce comunque a questa specie anche l’osservazione di un serpente<br />

personalmente effettuata sul Monte Braiola (Massa Carrara) a un’altitudine<br />

di circa 1600 m. In letteratura è tra l’altro citato genericamente <strong>della</strong> Riserva<br />

Naturale Monti Rognosi (Arezzo) e dell’Oasi di Protezione Faunistica Padule e<br />

Costiere di Scarlino (Grosseto). Copertura buona, ma suscettibile di qualche<br />

miglioramento con il proseguire delle ricerche.<br />

Note ecologiche e biologiche - È una specie molto adattabile ed è quindi<br />

reperibile in numerosi tipi di ambiente, tanto aperti quanto rivestiti da boschi<br />

e cespuglieti; abita pure i coltivi e le aree incolte alla periferia dell’ambiente<br />

urbanizzato e spesso anche parchi, giardini e orti all’interno di quest’ultimo.<br />

Il periodo di vita inattiva va dalla metà dell’autunno alla fine dell’inverno, ma<br />

può essere più limitato o interotto per brevi periodi in presenza di condizioni<br />

meteorologiche particolarmente favorevoli. La maturità sessuale è di solito<br />

raggiunta al terzo-quarto anno di vita nel maschio e al quarto-quinto nella<br />

femmina, più o meno in corrispondenza dell’assunzione <strong>della</strong> colorazione e<br />

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