09.06.2013 Views

atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

ATLANTE DEGLI ANFIBI E DEI RETTILI DELLA TOSCANA<br />

ra dietro l’occhio e sulla parte superiore <strong>della</strong> testa. L’assenza di quest’ultimo<br />

carattere fa distinguere dal colubro di Ricciòli anche la natrice tassellata, che,<br />

come la congenere, ha di regola 19 file di squame dorsali (quasi sempre 21 nel<br />

colubro di Ricciòli), almeno quelle centrali delle quali nettamente carenate. I<br />

caratteri distintivi nei confronti <strong>dei</strong> giovani e <strong>dei</strong> subadulti del cervone, infine,<br />

sono analoghi a quelli già ricordati per il colubro liscio. L’esemplare raffigurato<br />

è <strong>dei</strong> dintorni di Porto Santo Stefano (Monte Argentario, Grosseto).<br />

Distribuzione generale - Il colubro di Ricciòli è presente nell’Africa nord-occidentale<br />

(Tunisia, Algeria e Marocco settentrionali), nella Penisola Iberica, nella<br />

Francia meridionale e in Italia. In Spagna è stato segnalato fino a 1600 m, sulle<br />

Alpi fino a 1500 m.<br />

Distribuzione italiana - In Italia la specie è diffusa sia nelle aree continentali<br />

occidentali e centrali sia nella parte peninsulare, a sud almeno fino alla provincia<br />

di Foggia. Le citazioni di alcuni Autori per la Sicilia sono da ritenere errate<br />

(cfr. ad es. lanza, 1993b e turrisi & Vaccaro, 1998), come pure quelle per l’Isola<br />

di Montecristo; anche nel Friuli-Venezia Giulia, dove è stata segnalata da Vanni<br />

& lanza (1982), potrebbe essere stata importata (lapini et al., 1999).<br />

Distribuzione in Toscana - In Toscana il colubro di Ricciòli è diffuso in buona<br />

parte del territorio regionale, ma, tranne che in alcune limitate zone, appare<br />

abbastanza scarso e irregolarmente distribuito. Dato che si tratta di una entità<br />

a costumi appartati e spesso crepuscolari e notturni, può comunque darsi che<br />

la sua relativa rarità sia abbastanza sovrastimata per difetto di ricerca. La specie<br />

è stata finora accertata in 58 particelle U.T.M. (15 dati dal 1985 in poi, 37 fino<br />

al 1984 e 6 solo bibliografici) sulle 306 regionali (19,0%). Le quote delle località<br />

di osservazione sono comprese fra poco oltre il livello del mare e circa 1000 m<br />

(Passo <strong>della</strong> Consuma, Arezzo-Firenze). Copertura discreta, forse suscettibile di<br />

qualche miglioramento con il proseguire delle ricerche, soprattutto per ciò che<br />

concerne la riconferma di alcuni dati storici.<br />

Note ecologiche e biologiche - Si trova in ambienti simili a quelli frequentati<br />

dal colubro liscio, ma nel complesso è più termofilo rispetto a quest’ultimo e<br />

preferisce i siti asciutti e ben esposti di tipo mediterraneo. La sua fase di vita<br />

inattiva è compresa fra novembre e la fine di marzo o l’inizio di aprile; in periodi<br />

particolarmente favorevoli dal punto di vista termico si possono tuttavia<br />

verificare saltuarie interruzioni del letargo, peraltro limitate alle ore più calde<br />

<strong>della</strong> giornata. L’accoppiamento avviene nella maggior parte <strong>dei</strong> casi fra la fine<br />

di aprile e tutto maggio; la deposizione delle uova, da 1 a 8 ma per lo più fra 3 e<br />

6, biancastre e delle dimensioni di circa 13-15 X 20-25 mm, si verifica di solito<br />

in luglio. La schiusa ha luogo in agosto-inizio settembre e i neonati si rendono<br />

subito indipendenti. A differenza del colubro liscio, che è quasi esclusivamente<br />

diurno, quello di Ricciòli, almeno nei mesi più caldi, ha costumi per la maggior<br />

parte crepuscolari e notturni e durante il giorno si rifugia sotto le pietre, nei<br />

muri a secco, nelle cataste di legna, nelle spaccature delle rocce o al riparo<br />

<strong>della</strong> vegetazione arbustiva. Il nutrimento <strong>degli</strong> adulti è costituito in elevata<br />

percentuale da Sauri (lucertole e gechi) e in minor misura da piccoli Mammiferi<br />

e Serpenti; i giovani si cibano di piccoli Sauri ma anche di Anellidi e di grossi Artropodi,<br />

saltuariamente catturati anche dagli esemplari di maggiori dimensioni.<br />

I predatori sono soprattutto Uccelli rapaci e varie specie di Mammiferi, più di<br />

281

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!