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atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

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gisce alla cattura mordendo, ma il suo morso è del tutto privo di pericolosità<br />

per l’uomo. Il periodo di inattività è compreso fra la metà dell’autunno e la fine<br />

dell’inverno, ma, in adatte condizioni climatiche, può anche essere considerevolmente<br />

più breve. La maturità sessuale è raggiunta attorno al terzo-quarto<br />

anno di vita nei maschi e al quarto-quinto nelle femmine. Gli accoppiamenti<br />

si verificano per lo più in aprile-maggio. Dopo una gestazione di 2-5 mesi (in<br />

media attorno a 3), la femmina, che è di regola ovovivipara, partorisce 2-15<br />

piccoli (di solito fra 5 e 10) già formati e avvolti da una membrana trasparente,<br />

che si rendono subito indipendenti. La riproduzione si svolge in genere ogni<br />

2-3 anni, ma in certi casi può verificarsi anche ogni anno. I giovani si cibano<br />

quasi esclusivamente di grossi Artropodi e di piccoli Sauri, gli adulti soprattutto<br />

di Sauri e talora di piccoli Mammiferi, di Uccelli di nido e di serpentelli, compresi<br />

gli immaturi <strong>della</strong> loro stessa specie e le vipere di adatte dimensioni; le prede<br />

sono uccise di solito per costrizione. Sia i giovani sia gli adulti sono a loro volta<br />

predati dai rapaci diurni e da altri Uccelli, da vari Mammiferi (compresi quelli<br />

domestici) e da alcuni Serpenti, in particolar modo il biacco.<br />

Status, conservazione e cause di minaccia in Toscana - Come già detto, la<br />

specie è di incontro abbastanza infrequente in Toscana ed è pertanto difficile<br />

valutarne lo status effettivo nel territorio regionale, anche se probabilmente,<br />

almeno in parte di questo, è andata incontro a una generalizzata diminuzione<br />

nelle ultime decine d’anni. Le cause di minaccia sono costituite soprattutto dagli<br />

incendi, dalla distruzione o dal degrado <strong>dei</strong> vecchi muri a secco, dalle profonde<br />

alterazioni ambientali e dalla crescente urbanizzazione, in particolare nelle aree<br />

collinari e montane. Da non trascurare anche l’uccisione diretta <strong>degli</strong> esemplari<br />

da parte dell’uomo, per il loro aspetto che può ricordare quello <strong>della</strong> vipera. Il<br />

colubro liscio è compreso nell’all. II <strong>della</strong> Convenzione di Berna, nell’all. D <strong>della</strong><br />

Direttiva Habitat e nell’all. A <strong>della</strong> Legge Regionale <strong>toscana</strong>.

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