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atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

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Distribuzione generale - La lucertola muraiola è ampiamente distribuita nella<br />

Penisola Iberica settentrionale, in alcune isole del Canale <strong>della</strong> Manica, nell’Europa<br />

centro-meridionale e nell’Asia Minore occidentale. È stata inoltre introdotta<br />

in alcune località europee ed extra-europee. È una specie molto variabile<br />

dal punto di vista fenotipico e ne sono state descritte numerose sottospecie,<br />

basate più che altro su differenze a livello dell’ornamentazione e <strong>della</strong> lepidosi;<br />

la maggior parte di esse non sembra però essere confermata dal punto di vista<br />

genetico (cfr. ad es. corti et al., 1991). È segnalata dal livello del mare fino a<br />

oltre 2500 m sulle Alpi e sull’Appennino centrale.<br />

Distribuzione italiana - La lucertola muraiola è distribuita in buona parte dell’Italia<br />

continentale e peninsulare, ma presenta una progressiva rarefazione<br />

procedendo verso le regioni meridionali adriatiche. Abita anche alcune isole<br />

liguri e dell’Arcipelago Toscano; manca invece in Sicilia e in Sardegna e in buona<br />

parte <strong>della</strong> Puglia.<br />

Distribuzione in Toscana - È il Rettile più comune e ampiamente distribuito<br />

nel territorio regionale, comprese varie isole e isolette. Tradizionalmente le popolazioni<br />

toscane continentali sono riferite a Podarcis muralis brueggemanni<br />

(Bedriaga, 1879), ma è probabile che questa razza sia da porre in sinonimia con<br />

nigriventris Bonaparte, 1836. Varie popolazioni dell’Arcipelago Toscano, talora<br />

ben differenziate quanto a colorazione e ornamentazione, sono state attribuite<br />

a sottospecie endemiche, il cui valore, come già detto, è incerto e merita in<br />

ogni caso conferma: P. m. beccarii (Lanza, 1958) (Isolotto di Port’Ercole, Monte<br />

Argentario SE); P. m. colosii (Tad<strong>dei</strong>, 1949) (Isola d’Elba, Scoglietto di Portoferraio,<br />

Isola Palmaiola e Scoglio <strong>della</strong> Paolina; isole fossili di Monte Massoncello<br />

e di Punta Ala?); P. m. insulanica (Bedriaga, 1881) (Isola di Pianosa e Isolotto La<br />

Scarpa, sul quale si è però estinta fra il 1912 e il 1970); P. m. marcuccii (Lanza,<br />

1956) (Isolotto Argentarola, Monte Argentario W); P. m. muellerlorenzi (Tad<strong>dei</strong>,<br />

1949) (Isolotto La Scola, a E di Pianosa; vedi foto); P. m. paulinii (Tad<strong>dei</strong>, 1953)<br />

(isola fossile di Monte Argentario); P. m. vinciguerrai (Mertens, 1932) (Isola di<br />

Gorgona; unica popolazione <strong>toscana</strong> per la quasi totalità a dorso bruno). Finora<br />

la lucertola muraiola è stata accertata in 269 particelle U.T.M. (262 dati dal<br />

1985 in poi, 4 fino al 1984 e 3 solo bibliografici) sulle 306 regionali (87,9%). In<br />

letteratura è tra l’altro citata genericamente <strong>della</strong> Riserva Naturale <strong>della</strong> Diaccia-Botrona<br />

(Grosseto). Le quote delle località di osservazione vanno dal livello<br />

del mare a 1750 m sull’Appennino (Monte Prado, Lucca) e 1725 m sull’Amiata.<br />

Copertura buona, suscettibile solo di qualche piccolo miglioramento con il proseguire<br />

delle ricerche.<br />

Note ecologiche e biologiche - Come la congenere, è una specie amante del<br />

sole e sostanzialmente diurna, molto agile e vivace. È reperibile quasi in ogni<br />

tipo di ambiente, anche se privilegia le rocce, le pietraie, i vecchi muri, le pareti<br />

esterne e i tetti delle abitazioni rurali, i ruderi, le radure, il limitare <strong>dei</strong> boschi e<br />

<strong>dei</strong> cespuglieti, le rive incolte <strong>dei</strong> corsi d’acqua, le cataste di legna ecc.; di regola<br />

evita comunque gli ambienti urbani recenti e le vaste aree erbose aperte. È<br />

comune anche nell’ambiente antropizzato, in particolare presso i muri di pietra<br />

e/o mattoni ricchi di cavità, gli orti, i parchi e i giardini. I maschi sono territoriali<br />

e difendono dai rivali un loro spazio, talora azzuffandosi vivacemente fra loro.<br />

Gli accoppiamenti si verificano soprattutto dall’inizio <strong>della</strong> primavera alla prima

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