09.06.2013 Views

atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

258<br />

Distribuzione generale - L’orbettino è presente in gran parte dell’Europa, soprattutto<br />

nelle regioni occidentrali e centrali; a nord, in Finlandia, raggiunge il<br />

65° parallelo. È comunque assente in Irlanda, nella porzione meridionale <strong>della</strong><br />

Penisola Iberica e in quasi tutte le isole mediterranee. Al di fuori dell’Europa è<br />

diffuso in Turchia, in Iran e nella Siberia occidentale. Sulle Alpi è segnalato fino<br />

a 2400 m.<br />

Distribuzione italiana - In Italia risulta comune nella parte continentale e nella<br />

porzione settentrionale di quella appenninica, mentre sembra più scarso e localizzato<br />

procedendo verso le regioni meridionali. Le segnalazioni <strong>della</strong> specie<br />

in Sicilia non sono state confermate da turrisi & Vaccaro (1998).<br />

Distribuzione in Toscana - In Toscana l’orbettino è diffuso ovunque, isole<br />

escluse; per le sue abitudini appartate e gli ambienti frequentati, è una specie di<br />

rilevamento abbastanza difficile ed è probabile che risulti molto più comune di<br />

quello che i dati finora raccolti potrebbero far apparire. Per adesso è stato accertato<br />

in 98 particelle U.T.M. (67 dati dal 1985 in poi, 15 fino al 1984 e 16 solo<br />

bibliografici) sulle 306 regionali (32,0%). Le quote delle località di osservazione<br />

sono comprese fra il livello del mare e 1410 m (dintorni di Abetone, Pistoia). In<br />

letteratura è tra l’altro ricordato genericamente del Padule di Bientina (Lucca-<br />

Pisa), del Parco del Biancheto (Cetona, Siena), <strong>della</strong> Riserva Naturale di Poggio<br />

all’Olmo, <strong>della</strong> Riserva Naturale <strong>della</strong> Diaccia-Botrona e del Parco Naturale <strong>della</strong><br />

Maremma (Grosseto). Copertura abbastanza buona ma, entro certi limiti, suscettibile<br />

di alcuni miglioramenti con il proseguire delle ricerche.<br />

Note ecologiche e biologiche - Frequenta boschi di vario tipo, cespuglieti, boscaglie,<br />

parchi, giardini, incolti, prati, aree coltivate, rive di fiumi, canali e torrenti,<br />

scarpate lungo le strade e le vie ferrate ecc., mostrando comunque una certa<br />

predilezione per gli ambienti freschi e relativamente umidi. Durante il periodo di<br />

inattività, compreso per lo più fra la metà dell’autunno e la fine dell’inverno, si rifugia<br />

in cavità sotterranee o in tane di Mammiferi abbandonate (spingendosi talora<br />

fino alla profondità di 1,5 m e oltre), sotto grosse pietre, nelle cataste di legna,<br />

nella lettiera, nelle pietraie ecc.. Diversamente da quanto di solito accade per gli<br />

altri Sauri toscani, può essere reperibile all’aperto anche con il tempo nuvoloso e<br />

fresco o addirittura durante la pioggia; in ogni caso è una specie a costumi in prevalenza<br />

diurni o al limite crepuscolari. La maturità sessuale è di solito raggiunta<br />

a 3 anni dal maschio e a 4 dalla femmina. I maschi entrano spesso in disputa fra<br />

loro per il possesso delle compagne. Gli accoppiamenti si svolgono di regola fra<br />

aprile e giugno, sono abbastanza lunghi e avvengono di solito in luoghi appartati<br />

e spesso nelle ore crepuscolari o notturne. L’orbettino è una specie ovovivipara:<br />

ciascuna femmina, dopo una gestazione di 2-3 mesi, partorisce 6-15 piccoli già<br />

formati, lunghi dai 6 ai 9 cm, avvolti in una membrana trasparente da cui rapidamente<br />

fuoriescono; in pratica sono in grado di badare subito a sé stessi. Si<br />

nutre per la maggior parte di Anellidi, di Molluschi Gasteropodi e di Artropodi,<br />

soprattutto quelli legati alla lettiera e al sottobosco; occasionalmente divora anche<br />

giovani Serpenti e piccoli Sauri e Anfibi. A sua volta è vittima di alcune specie<br />

di Serpenti, di Uccelli rapaci diurni e notturni, di certi Ar<strong>dei</strong>di e Passeriformi, del<br />

riccio, di alcuni Mammiferi carnivori, <strong>degli</strong> animali domestici (gatti, cani, pollame)<br />

ecc.; i giovani sono predati anche da qualche Anuro (rospo, grosse rane) e da altri<br />

Sauri. La massima longevità accertata è di una quarantina d’anni.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!