atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...
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Distribuzione generale - Il geco comune è presente nelle aree costiere dell’Europa<br />
mediterranea e nell’Africa settentrionale, comprese varie isole. È stato<br />
introdotto passivamente dall’uomo anche in alcune località americane e nelle<br />
Isole Canarie ed è probabile che pure le popolazioni mediterranee orientali derivino<br />
da introduzioni protostoriche e storiche. In Marocco si spinge fino a 2500<br />
m, ma in Europa è stato segnalato fino a 1420 m, in Spagna; di regola abita però<br />
le aree pianeggianti o di bassa o media collina.<br />
Distribuzione italiana - È diffuso nella maggior parte dell’area costiera e subcostiera<br />
dell’Italia peninsulare e insulare. Le popolazioni segnalate in alcune regioni<br />
dell’Italia settentrionale (come ad esempio la Lombardia, parte dell’Emilia-<br />
Romagna, il Veneto, il Trentino-Alto Adige e il Friuli-Venezia Giulia) derivano<br />
molto probabilmente -o in certi casi sicuramente- da importazioni accidentali<br />
seguite da acclimatazione; forse introdotte sono anche le popolazioni di alcune<br />
località <strong>della</strong> costa adriatica romagnola e marchigiana.<br />
Distribuzione in Toscana - In Toscana questo geco è comune in tutta la zona<br />
costiera e in varie isole (a Pianosa appare comunque abbastanza raro); risulta<br />
al contrario più scarso e localizzato nella parte interna <strong>della</strong> regione e del tutto<br />
assente nell’area montana. Le segnalazioni in una località alto-collinare <strong>della</strong><br />
provincia di Arezzo (Ponte a Poppi) sono dovute sicuramente a importazioni<br />
accidentali e con ogni probabilità sono alloctone anche le popolazioni presenti<br />
in alcune località <strong>della</strong> parte meridionale <strong>della</strong> medesima provincia (Castiglion<br />
Fiorentino e Lucignano). Finora è stato accertato in 77 particelle U.T.M. (64 dati<br />
dal 1985 in poi, 5 fino al 1984 e 8 solo bibliografici) sulle 306 regionali (25,2%).<br />
Le quote delle località di osservazione sono comprese fra il livello del mare e<br />
almeno 630 m nell’area insulare (Marciana Alta, Isola d’Elba) e circa 400-500 m<br />
in quella continentale (colline a nord di Firenze). Copertura discreta ma suscettibile<br />
di qualche miglioramento con il proseguire delle ricerche.<br />
Note ecologiche e biologiche - Gli ambienti frequentati sono più o meno gli<br />
stessi del geco verrucoso. Rispetto a quest’ultimo, il geco comune è meno schivo,<br />
più antropofilo e forse pure più comune; spesso è osservabile anche in<br />
pieno giorno in termoregolazione al sole, soprattutto in primavera e in autunno<br />
e nelle prime ore del mattino <strong>dei</strong> mesi più caldi, e la sua presenza è quindi<br />
più agevolmente rilevabile. Il periodo di inattività è abbastanza ridotto e talora<br />
è possibile osservare esemplari in termoregolazione, nelle ore più calde <strong>della</strong><br />
giornata, anche in dicembre o in gennaio; all’interno delle abitazioni, l’attività,<br />
pur se più ridotta nei mesi invernali, non si interrompe in pratica mai. I maschi<br />
sono territoriali e durante la stagione riproduttiva difendono un piccolo spazio,<br />
dove sono ammessi solo le femmine e i giovani. Gli accoppiamenti, di solito più<br />
di uno per ciascun anno, hanno luogo nei mesi primaverili ed estivi. Ogni femmina<br />
depone 1-3 uova, biancastre, rotondeggianti e di circa un cm di diametro,<br />
in fenditure delle rocce o <strong>dei</strong> muri, sotto l’intonaco di locali poco frequentati,<br />
sotto le tegole, fra i materiali accatastati ecc., mostrando talora un comportamento<br />
difensivo nei confronti del luogo di deposizione. La schiusa, a seconda<br />
delle condizioni climatiche, avviene dopo 2-4 mesi e i piccoli alla nascita misurano<br />
in media 4-5 cm. Grazie alle lamelle sottodigitali di cui è fornito, il geco<br />
comune appare a suo agio anche sulle superfici verticali e con scarsi appigli<br />
e si arrampica con disinvoltura su muri e soffitti all’interno delle abitazioni.