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atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

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è il numero di scudi laterali (o costali) del carapace, 5 nella tartaruga caretta<br />

e 4 in quella verde. Per altri caratteri morfologici differenziali si veda anche a<br />

quest’ultima specie.<br />

Distribuzione generale - Specie ad amplissima distribuzione, presente negli<br />

oceani e nei mari tropicali e sub-tropicali di tutta la terra, fra 50° N e 40° S.<br />

Distribuzione italiana - Segnalata in tutti i mari italiani, sia lungo le coste peninsulari<br />

sia attorno alle aree insulari; come in tutto il Mediterraneo, vi è comunque<br />

in prevalenza migratrice. Le poche stazioni sicure e abbastanza regolari di<br />

nidificazione nel nostro Paese (1-5 all’anno) sono localizzate sulla spiaggia <strong>dei</strong><br />

Conigli dell’Isola di Lampedusa; è tuttavia segnalata la saltuaria riproduzione<br />

anche in altre stazioni dell’Italia meridionale e delle coste siciliane e sarde.<br />

Distribuzione in Toscana - In Toscana questa tartaruga è diffusa un po’ dappertutto<br />

lungo le coste peninsulari e insulari, ma appare più scarsa che in passato.<br />

La supposta sporadica nidificazione in alcune aree <strong>della</strong> costa grossetana<br />

non è mai stata confermata con certezza. Le particelle U.T.M. in cui la specie è<br />

stata finora accertata sono 31 (1 dato dal 1985 in poi, 6 fino al 1984 e 24 solo<br />

bibliografici) sulle 306 regionali (10,1%); in letteratura è ricordata genericamente<br />

anche delle acque circostanti le isole di Pianosa, Giglio e Giannutri. Tutti i dati<br />

si riferiscono ovviamente al livello del mare. Copertura discreta, suscettibile di<br />

qualche miglioramento soprattutto per quanto riguarda la conferma <strong>dei</strong> dati<br />

bibliografici con osservazioni dirette.<br />

Note ecologiche e biologiche - Abita tipicamente le acque marine calde e<br />

temperate, ma può talora risalire per un certo tratto anche gli estuari <strong>dei</strong> fiumi.<br />

Spesso galleggia sulla superficie del mare, lasciandosi trasportare passivamente<br />

dalle correnti e dalle onde; all’occorrenza nuota comunque con forza e agilità<br />

e può spingersi fino a una certa profondità, restando in immersione per varie<br />

ore. L’accoppiamento avviene in acqua, di solito in prossimità delle aree di nidificazione.<br />

Quest’ultime distano talora alcune centinaia di chilometri dall’area di<br />

vita abituale e sono raggiunte con veri e propri spostamenti di tipo migratorio.<br />

Ciascuna femmina depone ogni due o tre anni. Le uova, da 60 a poco meno di<br />

200 (di solito un centinaio), di colore bianco e subsferiche, hanno un diametro<br />

di 3,5-5,5 cm e sono deposte in buche appositamente scavate dalla femmina,<br />

profonde 40-75 cm e larghe 20-30 e in genere situate al massimo a poche decine<br />

di metri dalla battigia. Per raggiungere il sito di deposizione (da 1 a 7 volte<br />

nell’anno, a distanza di un paio di settimane l’una dall’altra) la femmina esce<br />

dall’acqua, solitamente di notte, e striscia sulla sabbia con l’aiuto delle zampe,<br />

lasciando dietro di sé una tipica larga traccia; deposto l’ultimo uovo, ricopre il<br />

nido di sabbia, che poi sparge in più direzioni per mascherarne in qualche modo<br />

la localizzazione. L’incubazione dura di solito fra un mese e mezzo e tre mesi;<br />

la percentuale <strong>dei</strong> due sessi negli embrioni è determinata, almeno in parte, dalla<br />

temperatura media del sito di incubazione, con una maggioranza di femmine<br />

con valori uguali o superiori a 32 °C. Appena fuoriusciti dall’uovo, i giovani si<br />

dirigono velocemente verso l’ambiente marino, orientandosi probabilmente in<br />

base alla luminosità <strong>della</strong> superficie dell’acqua. La maturità sessuale è raggiunta<br />

fra i 10 e i 12 anni. Si ciba soprattutto di Spugne, Oloturie, Molluschi, Crostacei<br />

(in particolare granchi), Echinodermi e Tunicati, più limitatamente di vegetali e<br />

di Pesci. Probabilmente i predatori naturali più temibili per gli adulti e i giovani

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