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atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

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Com’era logico attendersi, le più alte percentuali riscontrate sono relative a entità<br />

ampiamente diffuse nel territorio regionale: il rospo comune, le “rane verdi”, la<br />

rana appenninica, il tritone carnefice, il geotritone italiano e la salamandrina dagli<br />

occhiali per ciò che concerne gli Anfibi; la lucertola muraiola, la vipera comune, la<br />

lucertola campestre, il biacco, la natrice dal collare e il ramarro per i Rettili. Il fatto<br />

che alcune specie non particolarmente diffuse o comuni (come ad esempio il discoglosso<br />

sardo, la testuggine di Hermann e il tarantolino) abbiano comunque un<br />

valore percentuale abbastanza elevato si deve più che altro alla notevole quantità<br />

di citazioni bibliografiche che le riguarda, elemento che interessa in parte anche<br />

la vipera. Le percentuali più basse si hanno per il geotritone di Strinati e la rana<br />

toro tra gli Anfibi, per la tartaruga verde e la testuggine greca fra i Rettili.<br />

I dati complessivi (comprendenti cioè le osservazioni dirette, i reperti museali<br />

e le segnalazioni bibliografiche) sono così ripartiti, in percentuale, fra le varie<br />

province toscane:<br />

Provincia %<br />

Arezzo<br />

Firenze<br />

Grosseto<br />

Livorno<br />

Lucca<br />

Massa Carrara<br />

Pisa<br />

Pistoia<br />

Prato<br />

Siena<br />

10,9<br />

26,4<br />

15,1<br />

19,4<br />

5,9<br />

5,0<br />

4,3<br />

3,6<br />

4,2<br />

5,1<br />

Il valore particolarmente elevato <strong>della</strong> provincia di Firenze è dovuto senza dubbio<br />

alla maggiore quantità di osservazioni che vi sono state effettuate, sostanzialmente<br />

per ragioni logistiche; ai valori piuttosto alti delle province di Grosseto<br />

e soprattutto di Livorno contribuisce ovviamente anche il notevole numero di<br />

segnalazioni bibliografiche relative ad alcune specie dell’area insulare, ma per<br />

la prima vi è da tener conto anche <strong>della</strong> rilevante estensione del suo territorio<br />

e <strong>dei</strong> dati inediti raccolti. Per il resto le percentuali risultano abbastanza simili,<br />

sebbene si evidenzi un valore un po’ più elevato per la provincia di Arezzo, nella<br />

quale sono state in effetti eseguite ripetute ricerche in buona parte delle aree<br />

protette.<br />

La fauna erpetologica <strong>toscana</strong> risulta composta in totale da 44 specie, 20 di<br />

Anfibi (8 Caudati e 12 Anuri, compresa una specie introdotta) e 24 di Rettili (8<br />

Cheloni, 8 Sauri e 8 Serpenti, comprese tre specie introdotte e una migratrice<br />

accidentale di Cheloni). Rispetto al lavoro di sintesi di corti et al. (1991) si sono<br />

aggiunti un Caudato (Speleomantes strinatii, al quale sono stati successivamente<br />

assegnati i geotritoni <strong>della</strong> zona di Codolo) e due Cheloni (Trachemys<br />

scripta e Chelonia mydas, all’epoca non ancora segnalate per il territorio toscano).<br />

Le specie finora accertate nella regione sono elencate in ordine sistematico

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