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atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

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italiana sia quella generale risultano più o meno frammentate e appare quasi<br />

ovunque in costante rarefazione.<br />

Distribuzione in Toscana - In Toscana, le cui popolazioni sono riferite alla<br />

sottospecie galloitalica Fritz, 1995, la testuggine palustre europea è ancora relativamente<br />

frequente in alcune aree costiere protette, mentre risulta del tutto<br />

scomparsa o in evidente e continua flessione in buona parte delle restanti<br />

zone del territorio regionale. I recenti sporadici reperti nella Piana Fiorentina<br />

possono essere forse riferiti a individui di isolate micropopolazioni relitte. In<br />

totale la specie è nota di 42 particelle U.T.M. (29 dati dal 1985 in poi, 3 fino al<br />

1984 e 10 solo bibliografici) sulle 306 regionali (13,4%). Le quote delle località<br />

di osservazione sono comprese fra il livello del mare e circa 400 m (Ponzalla,<br />

Scaperia, Firenze). In letteratura è tra l’altro genericamente ricordata del Padule<br />

di Fucecchio (Firenze-Pistoia) e <strong>della</strong> Laguna di Orbetello (Grosseto). Copertura<br />

sufficiente ma, data la difficoltà di rilevare la specie in natura, forse suscettibile<br />

di alcuni isolati miglioramenti con il proseguire delle ricerche.<br />

Note ecologiche e biologiche - Questa testuggine è tipicamente legata agli<br />

ambienti acquatici e frequenta stagni, paludi, laghetti, pozze, acquitrini, fossati,<br />

canali e torrenti a lento corso ricchi di vegetazione, tanto in ambiente aperto<br />

quanto in aree boscate. Si tratta di una specie molto schiva e sospettosa; si immerge<br />

infatti rapidamente in acqua non appena avverta un pericolo, restando<br />

sul fondo, più o meno nascosta fra i detriti e il fango, fino anche a mezz’ora.<br />

Per tale motivo non è di facile rilevamento in natura, specialmente quando si<br />

abbia a che fare con popolazioni costituite da pochi o pochissimi esemplari. È<br />

in buona parte crepuscolare e notturna, ma durante il giorno sta spesso in termoregolazione<br />

al sole sulle rive o su tronchi, muretti, pietre o accumuli di detriti<br />

emergenti dall’acqua. I maschi divengono sessualmente maturi all’età di 12-13<br />

anni, le femmine a 15-20. L’accoppiamento ha luogo nel corso <strong>della</strong> primavera,<br />

generalmente in acqua. Le uova deposte da ciascuna femmina possono essere<br />

da 3 a 18 ma per lo più vanno da 4 a 10; sono di colore biancastro e in media<br />

hanno le dimensioni di 1,5-2,2 X 2,5-4 cm e il peso di 4,5-8 g. La deposizione<br />

avviene alla fine <strong>della</strong> primavera o all’inizio dell’estate, in una buca di circa 10-<br />

30 cm di profondità appositamente scavata dalla femmina, di regola a poca distanza<br />

dall’acqua. La schiusa, a seconda dell’esposizione del sito di deposizione<br />

e <strong>della</strong> temperatura media <strong>della</strong> località, si verifica tra un mese e mezzo e tre<br />

mesi e mezzo più tardi. Lo svernamento, che di solito si estende fra novembre e<br />

febbraio-marzo, può avvenire tanto sotto terra, nei pressi delle sponde, quanto<br />

nel fango del fondo <strong>dei</strong> corpi d’acqua presso i quali gli esemplari di solito vivono.<br />

Si ciba di invertebrati acquatici e terrestri, piccoli Pesci, Anfibi sia adulti sia<br />

allo stato larvale, più di rado di Uccelli acquatici di nido e di animali morti, ma,<br />

in percentuale variabile, anche di sostanze vegetali. I giovani sono predati da<br />

alcuni Mammiferi e da certi Pesci carnivori e Uccelli acquatici; gli adulti hanno<br />

invece pochi nemici naturali, a eccezione forse del cinghiale. In letteratura sono<br />

citati esemplari che in cattività hanno superato un secolo di età.<br />

Status, conservazione e cause di minaccia in Toscana - In buona parte <strong>della</strong><br />

regione, come già detto, la specie appare in netta diminuzione o si è estinta<br />

nelle ultime decine d’anni; in altre, per lo più riferibili ad aree protette, risulta<br />

invece ancora abbastanza frequente e sostanzialmente stabile o solo in leggero

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