atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...
atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...
atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
212<br />
l’occhio; è inoltre priva <strong>dei</strong> sacchi vocali interni. La rana appenninica risulta più<br />
simile (a parte le zampe più lunghe e le dimensioni minori), ma la confusione è<br />
possibile solo in una porzione dell’Appennino, dato che l’areale toscano <strong>della</strong><br />
rana temporaria è abbastanza limitato e di tipo chiaramente montano. Le larve<br />
hanno le parti dorsali brune scure o bruno-nerastre, con macchiette a lucentezza<br />
metallica o micacea, e quelle ventrali grigie, anch’esse con punteggiature<br />
a riflessi metallici; a fine sviluppo possono raggiungere i 4,5 cm di lunghezza<br />
totale, eccezionalmente i 7 cm. L’esemplare raffigurato è <strong>della</strong> Gorga Nera (San<br />
Godenzo, Firenze).<br />
Distribuzione generale - La rana temporaria è diffusa dalla Spagna settentrionale<br />
a gran parte dell’Europa centrale, settentrionale (a nord fino a Capo Nord)<br />
e orientale e all’estrema Asia centro-occidentale; è presente dal livello del mare<br />
a circa 3000 m (Alpi e Pirenei), ma è prevalentemente montana nella porzione<br />
meridionale del suo areale. Risulta assente in gran parte dell’Italia peninsulare e<br />
nella Penisola Balcanica meridionale.<br />
Distribuzione italiana - È presente con regolarità in tutto l’arco alpino e prealpino;<br />
nell’Appennino settentrionale si spinge fino alle province di Firenze, Arezzo<br />
e Forlì-Cesena. Un’isolata popolazione <strong>della</strong> specie è pure presente nel versante<br />
reatino <strong>dei</strong> Monti <strong>della</strong> Laga, fra 1400 e 1600 m di quota.<br />
Distribuzione in Toscana - In Toscana la rana temporaria è diffusa con una<br />
certa continuità nell’area appenninica compresa nelle province di Massa Carrara,<br />
Lucca e Pistoia, mentre appare più scarsa e localizzata nell’Appennino<br />
aretino e fiorentino; la sua presenza sui Monti del Pratomagno, per i quali esiste<br />
un vecchio reperto museale, è da riconfermare. È invece sicuramente assente<br />
sulle Alpi Apuane. Le particelle U.T.M. in cui questa specie è stata finora accertata<br />
sono 13 (11 dati dal 1985 in poi, 1 fino al 1984 e 1 esclusivamente bibliografico)<br />
sulle 306 regionali (4,2%). Le quote delle località di osservazione sono<br />
comprese fra 640 m (Valle del Torrente Orsigna, Pistoia; lanza et al., in stampa)<br />
e 1800 m (Lago Piatto, Pistoia). Copertura discreta, suscettibile comunque di<br />
qualche miglioramento con il proseguire delle ricerche.<br />
Note ecologiche e biologiche - Fuori del periodo riproduttivo conduce vita in<br />
prevalenza terrestre; frequenta in buon numero gli ambienti acquatici (pozze,<br />
piccole raccolte d’acqua da disgelo, stagni, laghetti, tratti a minor corrente <strong>dei</strong><br />
torrenti ecc.) solo durante la fregola, che, a seconda <strong>della</strong> quota <strong>della</strong> località e<br />
delle popolazioni, può aver luogo fra la fine dell’inverno e l’inizio dell’estate (in<br />
Toscana di solito in marzo-maggio). La maturità sessuale è raggiunta a 2 o, più<br />
comunemente, a 3 anni di età. L’accoppiamento, di tipo ascellare, avviene in acqua,<br />
più spesso di notte, e ciascuna femmina depone 700-4000 uova nerastre,<br />
del diametro di 2-3 mm (8-9 mm con la capsula gelatinosa), raccolte in grosse<br />
masse, che galleggiano sulla superficie dell’acqua o si dispongono un po’ sotto<br />
di questa. Spesso le deposizioni di più femmine, concentrate nel giro di pochi<br />
giorni, si raccolgono assieme in enormi aggregati gelatinosi. I maschi giungono<br />
all’acqua di solito prima delle compagne e vi si trattengono più a lungo, accoppiandosi<br />
più volte con gli esemplari dell’altro sesso che via via vi si recano.<br />
Il canto, di volume poco elevato per la presenza di sacchi interni, è emesso di<br />
solito in acqua, prevalentemente nelle ore pomeridiane e crepuscolari. Le larve<br />
metamorfosano 2-3 mesi dopo la schiusa, ma talora passano l’inverno in acqua