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atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

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ATLANTE DEGLI ANFIBI E DEI RETTILI DELLA TOSCANA<br />

Distribuzione generale - La raganella tirrenica solo da alcuni anni è considerata<br />

una specie a sé stante (cfr. al proposito nascetti et al., 1983 e lanza,1983a<br />

e 1983b), essendo in precedenza ritenuta una semplice sottospecie di Hyla<br />

arborea in senso lato. Essa è presente esclusivamente nell’Arcipelago Toscano<br />

(isole d’Elba e di Capraia), in Sardegna e in Corsica. In quest’ultima si spinge<br />

fino a 1750 m di altezza.<br />

Distribuzione italiana - Coincide con quella generale <strong>della</strong> specie, con l’eccezione<br />

<strong>della</strong> Corsica, dal punto di vista amministrativo appartenente alla Francia.<br />

Distribuzione in Toscana - In Toscana, come già detto, la raganella tirrenica è<br />

presente solo nelle isole d’Elba e di Capraia; nella parte non insulare è sostituita<br />

dall’affine raganella italiana. Le particelle U.T.M. in cui la specie è stata finora<br />

accertata sono 6 (tutti dati dal 1985 in poi) sulle 306 regionali (2,0%). Le quote<br />

delle località di osservazione sono comprese fra il livello del mare e 325 m<br />

(Monte Rucitello, Isola di Capraia), ma è probabile che all’Isola d’Elba si spinga<br />

anche a quote più elevate, ad esempio sul Monte Capanne. Copertura abbastanza<br />

buona, più o meno coincidente con l’areale toscano <strong>della</strong> specie.<br />

Note ecologiche e biologiche - L’ecologia e la biologia di questo Anuro sono<br />

molto simili a quelle <strong>della</strong> raganella italiana. Rispetto a quest’ultima sembra<br />

però più legata all’acqua e spesso permane presso i luoghi di riproduzione<br />

anche dopo la stagione <strong>degli</strong> amori, sulla vegetazione riparia e non di rado in<br />

acqua. Più spesso frequenta inoltre gli ambienti con acque lievemente salmastre,<br />

come foci di torrenti e di canali e stagni e acquitrini a poca distanza dalla<br />

battigia. Il canto è simile a quello <strong>della</strong> congenere ma risulta più rapido e acuto,<br />

come evidenzia anche l’esame del sonogramma. Il periodo riproduttivo, a seconda<br />

<strong>della</strong> quota e delle popolazioni, va da marzo a metà dell’estate. Analoghi<br />

a quelli <strong>della</strong> raganella italiana sono pure il tipo di amplesso (ascellare), il numero<br />

di uova e la loro ripartizione in più masserelle, nonché le prede e, entro<br />

gli ovvi limiti di tipo biogeografico, i predatori.<br />

Status, conservazione e cause di minaccia in Toscana - La raganella sarda<br />

appare in generale diminuzione sull’Isola d’Elba, sia per quanto concerne il numero<br />

di segnalazioni sia per la densità popolazionale; sull’Isola di Capraia sembra<br />

invece sostanzialmente stabile. Cause di minaccia principali all’Isola d’Elba<br />

sono il degrado e la distruzione <strong>dei</strong> suoi ambienti di vita e riproduzione e la<br />

framentazione dell’areale, soprattutto a séguito dell’espansione edilizia legata<br />

al turismo e <strong>della</strong> costruzione delle annesse infrastrutture di vario tipo. Effetti<br />

negativi possono avere anche gli incendi e l’uso di sostanze tossiche in agricoltura<br />

e nella lotta anti-zanzare. All’Isola di Capraia i più seri motivi di minaccia<br />

sembrano rappresentati dagli incendi e dall’alterazione ed eliminazione <strong>dei</strong> siti<br />

riproduttivi, soprattutto di quelli di tipo puntiforme. La raganella tirrenica figura<br />

nell’all. II <strong>della</strong> Convenzione di Berna, nell’all. D <strong>della</strong> Direttiva Habitat e nell’all.<br />

A <strong>della</strong> Legge Regionale <strong>toscana</strong>; è inoltre considerata “lower risk” (come Hyla<br />

arborea s. l.) nella Red List dell’I.U.C.N. (2003) e “a più basso rischio” nel Libro<br />

Rosso del W.W.F. (Bulgarini et al., 1998).<br />

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