atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...
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ATLANTE DEGLI ANFIBI E DEI RETTILI DELLA TOSCANA<br />
tamorfosi possono raggiungere 3-3,5 cm di lunghezza totale. Rispetto al rospo<br />
smeraldino, i caratteri che permettono una sicura distinzione specifica, al di là<br />
<strong>della</strong> differente ornamentazione, sono la colorazione dell’iride (rosso-rame o<br />
aranciata invece che giallo-verde), i tubercoli sottoarticolari delle dita del piede<br />
(doppi anziché singoli) e la posizione delle ghiandole parotoidi (divergenti nella<br />
loro metà posteriore in B. bufo, subparallele in B. viridis). L’esemplare raffigurato<br />
è una femmina di Firenze.<br />
Distribuzione generale - Il rospo comune è presente in gran parte dell’Europa<br />
(essendo assente solo nella porzione settentrionale <strong>della</strong> Russia e <strong>della</strong> Scandinavia<br />
e in gran parte delle isole), nell’Asia paleartica (a est fino al Lago Baikal e<br />
ai Monti Altai) e nell’Africa nord-occidentale. Sulle Alpi arriva almeno a 2300 m,<br />
sui Pirenei a 2600 m.<br />
Distribuzione italiana - La specie è presente in tutta l’Italia continentale e peninsulare,<br />
in Sicilia e all’Isola d’Elba.<br />
Distribuzione in Toscana - Nella regione il rospo comune è diffuso più o<br />
meno ovunque; nell’Arcipelago Toscano, come già detto, è presente solo all’Isola<br />
d’Elba. La popolazione <strong>toscana</strong> è generalmente riferita alla sottospecie<br />
spinosus (Daudin, 1803), la cui effettiva distribuzione e validità sono però ancora<br />
oggetto di divergenze da parte <strong>degli</strong> studiosi. Le particelle U.T.M. nei quali<br />
finora la specie è segnalata sono 231 (222 dati dal 1985 in poi, 4 fino al 1984<br />
e 5 solo bibliografici) sulle 306 regionali (75,5 %). Le quote delle località di osservazione<br />
sono comprese fra il livello del mare e 1800 m (Lago Piatto, Pistoia).<br />
Copertura buona, suscettibile comunque di qualche miglioramento con il proseguire<br />
delle ricerche sul campo.<br />
Note ecologiche e biologiche - Il rospo comune frequenta sia gli ambienti<br />
aperti, sia le aree boscate e i parchi alberati sia ancora quelli coltivati (compresi<br />
orti e giardini). Nel corso <strong>della</strong> stagione riproduttiva, che ha luogo di regola<br />
fra gennaio e giugno (spesso con un picco in febbraio-marzo e un secondo in<br />
maggio), ma talora anche in piena estate, si reca nei siti prescelti per la deposizione<br />
delle uova (stagni, pozze, laghi e laghetti, vasche artificiali, acquitrini,<br />
parti a più moderata corrente di fiumi e torrenti, fossati, canali, fontane, abbeveratoi<br />
ecc.) effettuando talora migrazioni collettive di decine o centinaia di<br />
esemplari, durante le quali un numero spesso rilevante di individui resta vittima<br />
del traffico veicolare. L’accoppiamento è di tipo ascellare e non di rado più maschi<br />
si aggrappano al dorso di un’unica femmina. Il maschio fa udire il suo tipico<br />
canto solo in questo periodo. Ogni femmina depone 4000-6000 uova, del<br />
diametro di 1,5-2 mm e contenute in 2-4 file in lunghi cordoni gelatinosi larghi<br />
attorno ai 15 mm, che sono ancorati alla vegetazione acquatica, alle pietre del<br />
fondo o a corpi sommersi di vario genere. Lo sviluppo delle larve richiede 2-3<br />
mesi; in caso di deposizioni tardive, esse possono anche svernare in acqua e<br />
metamorfosare nella primavera successiva. Al di fuori del periodo riproduttivo<br />
il rospo è una specie soprattutto terrestre. Durante i mesi più caldi e quelli più<br />
freddi esso si rifugia nelle cavità del suolo, sotto le pietre, nei vecchi muri, sotto<br />
le cataste di legna o i mucchi di vegetali morti, nelle tane di Mammiferi abbandonate<br />
ecc., talvolta anche nelle grotte, nelle miniere in disuso, nei sotterranei<br />
e nelle cantine. Per la maggior parte crepuscolare e notturno, questo Anuro si<br />
nutre di ogni sorta di invertebrati di piccole e medie dimensioni, talora anche<br />
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