atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...
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ATLANTE DEGLI ANFIBI E DEI RETTILI DELLA TOSCANA<br />
Il ricco materiale toscano conservato presso quest’ultima Istituzione è stato di<br />
basilare importanza per ottenere ulteriori dati sulla distribuzione passata e presente<br />
delle varie specie di Anfibi e Rettili nel territorio regionale; la più cospicua<br />
quantità di notizie recenti deriva soprattutto, oltre che dai materiali da noi raccolti<br />
dall’inizio del Progetto Atlante fino a oggi, dalla “New Herpetological Collection<br />
Lanza”, donata al Museo da B. Lanza a partire dal 1996. Alcuni dati provengono<br />
inoltre da altre collezioni pubbliche e private; nel caso in cui sia stato<br />
anche pubblicato il catalogo <strong>degli</strong> esemplari di Anfibi e/o Rettili in esse conservati,<br />
la segnalazione è stata considerata come museale e non semplicemente<br />
bibliografica. I cataloghi da noi utilizzati sono soprattutto quelli riguardanti le<br />
collezioni erpetologiche <strong>dei</strong> musei di Basilea (Müller, 1882a, 1882b, 1887), Carmagnola<br />
(Boano & DelMastro, 1989; sinDaco, 1990), Firenze (lanza et al., 2005),<br />
Livorno (Vanni, 1980), Londra (Boulenger, 1882a, 1882b, 1887, 1894, 1896), Lugano<br />
(zuffi, 1998), Milano (lugaro, 1957; scali, 1996; zuffi, 1996), Saarbrücken<br />
(schneiDer, 1971), Torino (tortonese, 1942; elter, 1981; gaVetti & anDreone, 1993),<br />
Trieste (Bressi, 1995), Udine (lapini, 1984), Verona (Maucci, 1971). L’acquisizione<br />
<strong>dei</strong> dati museali è stata fatta utilizzando le stesse schede cartacee usate per le<br />
osservazioni dirette, una per ciascuna specie e per ogni differente località, e<br />
successivamente il già ricordato data-base.<br />
Per il reperimento <strong>dei</strong> dati bibliografici (solo di tipo cartaceo) sono state analizzate<br />
varie decine di migliaia di pubblicazioni di diverso tipo, sia quelle di<br />
carattere propriamente scientifico o naturalistico, sia quelle cosiddette “minori”<br />
(guide e monografie di interesse locale, libri e articoli divulgativi, carte con testo<br />
esplicativo, depliants relativi a determinate aree, relazioni edite e inedite ecc.),<br />
talora peraltro non prive di segnalazioni originali e in qualche caso di un certo<br />
interesse. Quanto riportato nel testo è stato comunque analizzato criticamente<br />
allo scopo di verificarne l’attendibilità; nel dubbio, la segnalazione non è stata<br />
presa in considerazione. I dati bibliografici, in ogni caso, sono stati utilizzati<br />
solo quando, per una determinata particella U.T.M., mancassero osservazioni<br />
dirette o reperti museali. Nella compilazione delle cartine di distribuzione non<br />
è stato purtroppo possibile avvalersi di tutti quei dati che, a causa <strong>della</strong> loro<br />
genericità o <strong>della</strong> vastità dell’area indicata, non sono riconducibili a un’unica<br />
particella U.T.M.. Nel paragrafo <strong>della</strong> scheda relativo alla distribuzione in Toscana<br />
di ogni specie, facciamo comunque cenno pure ad alcune citazioni generiche<br />
(ad esempio “Laguna di Orbetello”, “Monte Argentario”, “Riserva Naturale <strong>della</strong><br />
Diaccia-Botrona” o “Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona<br />
e Campigna”), al fine di non perderne il valore informativo. Anche i dati bibliografici<br />
sono stati acquisiti utilizzando i già ricordati due tipi di schede. Nel caso<br />
in cui lo stesso dato derivi da un’osservazione diretta e/o da una collezione<br />
museale e allo stesso tempo figuri anche in letteratura, l’ordine d’importanza<br />
decrescente da noi considerato è: osservazione diretta e dato museale posteriore<br />
al 1985 → osservazione diretta e dato museale anteriore al 1985 → dato<br />
esclusivamente bibliografico.<br />
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