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atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

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Lavezzi, nelle Isole di Hyères orientali (Île du Levant e Port-Cros), nell’Arcipelago<br />

Toscano (isole del Giglio e di Montecristo) e sull’isola fossile di Monte<br />

Argentario. In Corsica raggiunge almeno i 1300 m di quota, in Sardegna è stato<br />

osservato fino a oltre 1700 m.<br />

Distribuzione italiana - Sardegna (comprese le isole di Spargi, La Maddalena,<br />

Caprera, Asinara e San Pietro), Isola del Giglio, Isola di Montecristo, Monte Argentario.<br />

Distribuzione in Toscana - Il discoglosso sardo, in Toscana, è presente solo<br />

in isole attuali (Giglio e Montecristo) o fossili (Monte Argentario). Nelle aree insulari<br />

appare piuttosto comune; al Monte Argentario risulta invece abbastanza<br />

scarso ed è finora noto solo <strong>della</strong> parte nord-occidentale del comprensorio. Nel<br />

complesso la specie è segnalata in 5 particelle U.T.M. (4 dati dal 1985 in poi, 1<br />

fino al 1984) sulle 306 regionali (1,6%). Le quote delle località di osservazione<br />

sono comprese fra il livello del mare e 345 m (Isola di Montecristo). Copertura<br />

buona, quasi sicuramente completa.<br />

Note ecologiche e biologiche - Frequenta vari tipi di ambienti acquatici: torrenti,<br />

canali, stagni, paludi, abbeveratoi, sorgenti, vasche artificiali, fontane, pozze<br />

isolate, raccolte d’acqua temporanee ecc.; sopporta abbastanza bene anche le<br />

acque debolmente salmastre e quelle non ottimali dal punto di vista qualitativo.<br />

È attivo, se le condizioni ambientali lo permettono, per buona parte dell’anno,<br />

sia di giorno sia di notte, ma preferibilmente durante le ore crepuscolari e notturne<br />

nel corso <strong>dei</strong> mesi più caldi. Lo svernamento, quando esiste, ha luogo a<br />

terra. La riproduzione avviene più volte nel corso dell’anno, dall’inverno all’autunno<br />

inoltrato, senza legami a ben precisi periodi stagionali. L’accoppiamento<br />

è di tipo lombare. Ciascuna femmina emette da 300 a 1500 uova, anche se una<br />

discreta percentuale di queste non risulta fecondata per la scarsa mobilità <strong>dei</strong><br />

giganteschi spermatozoi, lunghi fino a 2,5 mm; le uova sono attaccate, isolate o<br />

a piccoli gruppi, alle pietre o alla vegetazione sommersa. La schiusa avviene nel<br />

giro di 1-6 giorni (in genere 3) e la metamorfosi di solito in un mese-un mese e<br />

mezzo. I metamorfosati si nutrono di una vasta gamma di organismi di piccole o<br />

medio-piccole dimensioni, ma soprattutto di Artropodi e Molluschi, più di rado<br />

anche di piccoli Vertebrati, compresi i giovani <strong>della</strong> propria specie; le larve sono<br />

onnivore. Numerosi sono i predatori: vari Mammiferi e Uccelli, serpenti <strong>dei</strong> generi<br />

Natrix e Hierophis, Anfibi Anuri, Pesci carnivori ecc.; le larve e le uova sono<br />

divorate più che altro da larve di Insetti acquatici, Pesci e, ove conviventi, Anfibi<br />

Urodeli. La massima durata <strong>della</strong> vita raggiunge una decina d’anni.<br />

Status, conservazione e cause di minaccia in Toscana - A Montecristo il discoglosso<br />

è nel complesso comune e scarsamente minacciato, stante lo status<br />

di rigorosa protezione dell’isola. Anche al Giglio appare abbastanza frequente,<br />

sebbene l’espansione edilizia a fini turistici, la costruzione di nuove strade, gli<br />

incendi, il degrado <strong>degli</strong> abbeveratoi e <strong>dei</strong> fontanili a séguito dell’abbandono<br />

delle aree coltivate, l’inquinamento <strong>dei</strong> piccoli corsi d’acqua a causa <strong>degli</strong> scarichi<br />

civili di vario tipo e il crescente disturbo antropico potrebbero avere in futuro<br />

ripercussioni piuttosto negative, fino all’estinzione <strong>della</strong> specie in certe località.<br />

Più o meno le stesse sono le cause di minaccia anche al Monte Argentario,<br />

aggravate però dal fatto che la specie vi è piuttosto localizzata e con densità<br />

popolazionale non molto elevata. Il discoglosso sardo è presente nell’all. II <strong>della</strong>

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