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atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

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nord dell’Arno S. italicus, mentre S. strinatii è limitato a una ristretta area <strong>della</strong><br />

provincia di Massa-Carrara situata nell’estrema porzione nord-occidentale <strong>della</strong><br />

regione. L’esemplare raffigurato è uno S. ambrosii bianchii <strong>della</strong> Buca <strong>della</strong><br />

Bastiola (Fivizzano, Massa Carrara).<br />

Distribuzione generale - Il geotritone di Ambrosi è una specie ad areale piuttosto<br />

limitato, essendo presente esclusivamente nella Liguria orientale (provincia<br />

di La Spezia, a ovest fino al Passo del Bracco) e nella Toscana nord-occidentale<br />

(buona parte delle Alpi Apuane situate in provincia di Massa-Carrara). Fra<br />

le popolazioni liguri e quelle toscane vi è un discreto differenziamento genetico,<br />

tanto che esse sono riferite a due diverse sottospecie: S. ambrosii ambrosii a<br />

ovest del Fiume Magra e S. ambrosii bianchii Lanza, Cimmaruta, Forti, Bullini &<br />

Nascetti a est di esso (cfr. forti et al., 1998 e ciMMaruta et al., 2002). Le popolazioni<br />

<strong>della</strong> porzione orientale dell’areale presentano un certo grado di introgressione<br />

genetica con le più occidentali del geotritone italiano e una fascia di<br />

ibridazione fra le due specie, larga al massimo attorno ai 15 km, si estende per<br />

un certo tratto a cavallo del confine tra le di Lucca e Massa-Carrara (ciMMaruta<br />

et al., 1989; lanza et al., 1995; forti et al., 1998). La presenza del geotritone di<br />

Ambrosi in una grotta <strong>della</strong> Montagnola Senese (Buca <strong>della</strong> Nebbia n° 257 T/SI)<br />

è dovuta a introduzione, nel 1983, di esemplari di S. ambrosii ambrosii provenienti<br />

dai dintorni di Pegazzano (La Spezia), allo scopo di verificare la fecondità<br />

<strong>degli</strong> eventuali ibridi con S. italicus (lanza et al., 1995; lanza, 1999b; forti et al.,<br />

2002).<br />

Distribuzione in Italia - Coincide con quella generale <strong>della</strong> specie.<br />

Distribuzione in Toscana - Il geotritone di Ambrosi, come già detto, è presente<br />

solo in una porzione delle Alpi Apuane massesi-carraresi. Le particelle U.T.M.<br />

interessate sono 4 (tutte con dati dal 1985 in poi) sulle 306 regionali (1,3%);<br />

in una di esse, tuttavia, la specie è stata introdotta. Le località di osservazione<br />

sono comprese fra 182 m (Tanone di Torano n° 179 T/MS) e 1745 m (Buca<br />

Tamburello n° 824 T/MS, nei dintorni di Resceto). La copertura è da considerare<br />

pressoché completa.<br />

Note ecologiche e biologiche - Al di là delle differenze specifiche, l’eco-etologia<br />

e la biologia <strong>dei</strong> geotritoni continentali europei sono molto simili. Tutte<br />

le specie del genere sono totalmente prive di polmoni e gli scambi respiratori<br />

avvengono quindi esclusivamente attraverso la pelle. Si tratta di entità a costumi<br />

in prevalenza notturni, tipicamente rupicole, rinvenibili con più facilità<br />

all’interno delle cavità sotterranee naturali e artificiali ma, in adatte condizioni<br />

termo-igrometriche, frequenti anche sotto le pietre, nelle fessure delle rocce,<br />

nei vecchi muri a secco o addirittura all’aperto, soprattutto di notte e con il<br />

tempo umido e fresco. Essendo legati all’ambiente sotterraneo e quindi, in certo<br />

qual modo, svincolati da quello esterno, i rappresentanti del genere Speleomantes<br />

sono reperibili sia nelle aree boscate, sia in quelle a macchia sia ancora in<br />

quelle rocciose e con vegetazione scarsa o assente. Pur prediligendo il substrato<br />

calcareo, per ragioni essenzialmente legate alla maggiore abbondanza<br />

di collegamenti tramite fessure e microgallerie all’interno delle masse rocciose,<br />

i geotritoni si trovano anche in località con substrato marnoso, arenaceo, gessoso<br />

e ofiolitico. Si nutrono di svariate specie di piccoli invertebrati, che catturano<br />

con l’estremità vischiosa <strong>della</strong> lunga lingua, estroflettibile alla maniera <strong>dei</strong>

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