atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...
atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...
atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
ATLANTE DEGLI ANFIBI E DEI RETTILI DELLA TOSCANA<br />
Distribuzione italiana - La distribuzione italiana coincide con quella generale.<br />
Il genere Salamandrina, ritenuto fino a ora monospecifico, in base a ricerche<br />
di tipo biochimico (Mattoccia et al., 2005; nascetti et al., 2005) è stato molto di<br />
recente suddiviso in due specie distinte: S. terdigitata (Lacépède, 1788) <strong>della</strong><br />
Campania centrale e meridionale, <strong>della</strong> Basilicata e <strong>della</strong> Calabria, e S. perpicillata<br />
(Savi, 1821), <strong>della</strong> restante porzione dell’areale, già ricordata in precedenza.<br />
Distribuzione in Toscana - In Toscana è presente nelle aree collinari e basso-<br />
e medio-montane di buona parte <strong>della</strong> regione, isole escluse (cfr. Vanni, 1981).<br />
È stata finora rilevata in 90 particelle U.T.M. (68 dati dal 1985 in poi, 12 fino al<br />
1984 e 10 solo bibliografici) sulle 306 regionali (29,4%). Le quote relative alle<br />
località delle osservazioni sono comprese fra 65 m (dintorni di Bottai, Impruneta,<br />
Firenze) e 970 m (Sorgente I Trocchi, Castell’Azzara, Grosseto). In letteratura<br />
è tra l’altro genericamente segnalata dell’area di Bolgheri (Livorno) e del Parco<br />
Naturale <strong>della</strong> Maremma (Grosseto). Copertura ancora parziale; la relativa difficoltà<br />
di reperimento <strong>della</strong> specie in natura fa presumere che essa abbia in realtà<br />
una diffusione maggiore di quella finora rilevata.<br />
Note ecologiche e biologiche - Vive soprattutto nei boschi ben conservati di<br />
latifoglie; è però talora reperibile anche in ambienti più aperti, come i campi<br />
coltivati di tipo tradizionale, le pietraie, i parchi poco alberati e i giardini. Si<br />
tratta di una specie di non facile rilevamento. Durante le ore diurne sta infatti<br />
rifugiata sotto le pietre, sotto i tronchi marcescenti, fra le radici <strong>degli</strong> alberi,<br />
nei vecchi muri a secco ecc. ed esce all’aperto solo al crepuscolo e di notte; di<br />
giorno è attiva all’esterno soltanto con tempo fresco e piovigginoso o almeno<br />
molto umido, per lo più in primavera e in autunno. Nel corso <strong>dei</strong> mesi più<br />
freddi e più caldi si approfonda nel suolo o penetra nelle cavità sotterranee,<br />
alla ricerca di condizioni ambientali più idonee alle sue esigenze. La maturità<br />
sessuale è raggiunta quando gli esemplari misurano attorno ai 70 mm. L’accoppiamento,<br />
preceduto da un caratteristico rituale, avviene a terra; solo le<br />
femmine tornano all’acqua per l’ovodeposizione, che può aver luogo fra dicembre<br />
e l’inizio dell’estate, ma per lo più fra la fine di febbraio e maggio. Le<br />
uova, di solito fra 30 e 50 per ciascuna femmina, sono attaccate a pietre, radici<br />
flottanti, ramoscelli, foglie morte ecc. nei torrentelli limpidi e freschi scorrenti<br />
all’interno di aree boscate, nei fontanili, nelle piccole pozze e negli abbeveratoi<br />
alimentati da sorgenti, nei fossetti, nelle raccolte d’acqua limpida di origine<br />
meteorica ecc., di regola comunque in acque in condizioni ottimali dal punto<br />
di vista qualitativo. Lo sviluppo larvale dura 2-5 mesi. Gli adulti si nutrono di<br />
piccoli invertebrati <strong>della</strong> lettiera, le larve di microinvertebrati acquatici. Le femmine<br />
in ovodeposizione e le larve sono talora predate dai gamberi di torrente e<br />
dai granchi di fiume e molto di frequente dalle trote, immesse con inaccettabile<br />
noncuranza nei torrenti frequentati dalla specie per la riproduzione; gli adulti a<br />
terra sono talora catturati da piccoli Mammiferi, Uccelli (tra i quali talora anche<br />
le averle), dai serpenti del genere Natrix, dal rospo comune, dall’orbettino ecc..<br />
Se disturbata, la salamandrina può mostrare una reazione molto particolare,<br />
che ricorda l’Unkenreflex dell’ululone, nel corso <strong>della</strong> quale le zampe sono<br />
leggermente sollevate da terra, mentre la coda è posta ad angolo retto rispetto<br />
al corpo o arrotolata sul dorso, ciò che evidenzia la vivace colorazione delle<br />
parti ventrali.<br />
14