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atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

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Distribuzione in Toscana - In Toscana, le cui popolazioni sono probabilmente<br />

da riferire alla sottospecie appenninica gigliolii Eiselt & Lanza, 1956, la salamandra<br />

pezzata risulta presente con una certa continuità lungo l’Appennino,<br />

mentre appare assai più scarsa e localizzata nella parte centrale e meridionale<br />

<strong>della</strong> regione. È stata accertata in 59 particelle U.T.M. (35 dati dal 1985 in poi,<br />

9 fino al 1984 e 15 solo bibliografici) sulle 306 regionali (19,3%). Le quote relative<br />

alle località delle osservazioni sono comprese fra 90 m (Canale Casilina,<br />

Alpi Apuane S, Lucca) e 1430 m (Fosso Fonte del Duca, Pratomagno, Arezzo),<br />

ma probabilmente si trova anche ad altitudini maggiori; un esemplare morto,<br />

per il quale non è da escludere l’appartenenza a una popolazione relitta, è stato<br />

osservato anche in un’area boscata situata nel Padule di Fucecchio, a soli 14 m<br />

di altezza. In letteratura la specie è tra l’altro ricordata genericamente <strong>della</strong> Riserva<br />

Naturale Valle dell’Inferno-Ban<strong>della</strong> (Arezzo), dato che comunque appare<br />

piuttosto dubbio. Le citazioni per il Parco Naturale di Migliarino, San Rossore<br />

e Massaciuccoli sono invece sicuramente errate. Copertura ancora parziale; la<br />

difficoltà di reperimento <strong>della</strong> specie in natura fa presumere infatti che essa abbia<br />

in realtà una diffusione maggiore di quella finora rilevata, almeno in alcune<br />

aree <strong>della</strong> regione.<br />

Note ecologiche e biologiche - È una specie legata in particolare ai boschi<br />

maturi di latifoglie decidue; risulta comunque presente anche nei boschi di conifere,<br />

soprattutto in quelli di sostituzione di foreste del tipo prima ricordato.<br />

I metamorfosati si cibano di piccoli invertebrati <strong>della</strong> lettiera e del sottobosco<br />

(per la maggior parte vermi, Molluschi e Artropodi), le larve di invertebrati acquatici<br />

di adatte dimensioni. L’accoppiamento avviene a terra ed è preceduto<br />

da un complesso rituale stereotipato. La riproduzione ha luogo per lo più nei<br />

mesi primaverili e la femmina si reca nei torrenti con acque limpide e correnti,<br />

negli abbeveratoi e nelle piccole pozze alimentati da sorgenti, nei fontanili<br />

ecc. per deporre le larve, fino a una settantina, ma di solito fra 20 e 40. Specie<br />

soprattutto crepuscolare e notturna, esce dai suoi rifugi anche in pieno giorno<br />

solo nelle giornate fresche e piovose o particolarmente umide, più che altro in<br />

autunno e in primavera. Le larve sono predate da invertebrati acquatici carnivori<br />

(come i Tricotteri allo stato larvale, il gambero di torrente e il granchio di fiume)<br />

e da alcuni Vertebrati (serpenti del genere Natrix e soprattutto le trote); sono<br />

noti anche casi di cannibalismo. Gli adulti, grazie al secreto velenoso delle loro<br />

ghiandole cutanee, hanno invece scarsi predatori, se si eccettuano la biscia dal<br />

collare, alcuni Uccelli e talora il cinghiale. In cattività può addirittura superare<br />

50 anni di età.<br />

Status, conservazione e cause di minaccia in Toscana - Nella porzione appenninica<br />

appare relativamente frequente e nel complesso sostanzialmente<br />

stabile o solo in leggero declino; in alcune stazioni <strong>della</strong> parte centrale <strong>della</strong><br />

regione, ove risulta più scarsa e localizzata, si mostra invece in più o meno evidente<br />

diminuzione. Le cause di minaccia sono rappresentate soprattutto dalla<br />

distruzione o dal degrado <strong>dei</strong> suoi ambienti vitali (in particolare per il taglio o<br />

lo snaturamento <strong>dei</strong> vecchi boschi e per gli incendi), dall’alterazione <strong>dei</strong> corsi<br />

d’acqua in cui depone le larve (taglio <strong>della</strong> vegetazione riparia, inquinamento,<br />

captazioni idriche abusive) e dalla presenza in questi di Salmonidi introdotti, che<br />

possono influire molto negativamente sul successo riproduttivo <strong>della</strong> specie.

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