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atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...

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ATLANTE DEGLI ANFIBI E DEI RETTILI DELLA TOSCANA<br />

B. lanza et al. (1995), G. nascetti et al. (1996) e B. lanza (1999a; 1999b; 1999c)<br />

sui geotritoni europei; di B. lanza e S. Vanni (1987; 1991) sulla distribuzione<br />

<strong>degli</strong> Anfibi nelle isole mediterranee; di P. lenk e U. Joger (1994), P. lenk et al.<br />

(2001) e U. utiger et al. (2002) sulle entità europee del genere Elaphe s. l.; di G.<br />

nascetti et al. sulla sistematica, su basi biochimiche, <strong>dei</strong> generi Bombina (1982)<br />

e Hyla (1995) in Italia; di B. schätti e S. Vanni (1986), M. zuffi et al. (2000), M. zuffi<br />

(2001c), Z.T. nagy et al. (2003), S. scali et al. (2003) e S. fornasiero et al. (2004)<br />

sulla corologia e la sistematica di Hierophis viridiflavus; di A. taDDei (1950) sul<br />

genere Lacerta in Italia; di R.S. thorpe (1973, 1984) sulla distribuzione e la sistematica<br />

sottospecifica di Natrix natrix; di T. uzzell (1979; 1983) e T. uzzell e<br />

H. hotz (1979) sulle “rane verdi”; di G.P. Wallis e J.W. arntzen (1989) sulle specie<br />

del Triturus cristatus-complex; di M. zuffi e X. Bonnet (1999), M. zuffi (2002;<br />

2003), E. filippi (2003) e A. conelli et al. (2004) sulla sistematica sottospecifica di<br />

Vipera aspis. Importanti sono anche i contributi del centro stuDi cetacei (2000,<br />

2001a-b, 2004) sulle tartarughe marine recuperate dal Centro stesso lungo le<br />

coste italiane, nei quali sono riportate numerose segnalazioni inedite di questi<br />

Rettili nei nostri mari.<br />

Vari dati originali relativi alla Toscana compaiono anche in lavori aventi per oggetto<br />

gli Anfibi e/o i Rettili conservati in collezioni museali (Boano & Del Mastro,<br />

1989; Bressi, 1995, 1999; Bruno, 1968a; capocaccia, 1961; crucitti et al., 2004;<br />

Doria et al., 2001; elter, 1982; gaVetti & anDreone, 1993; lapini, 1984; lanza et<br />

al., 2005; lugaro, 1957; Maucci, 1971; scali, 1996; sinDaco, 1990; Vanni, 1980;<br />

zangheri, 1970; zuffi, 1990, 1996c, 1998). Riferimenti a località toscane sono<br />

altresì presenti in circa 75 tra monografie erpetologiche, faune e atlanti erpetologici.<br />

Fra tutti ci limitiamo a segnalare la “Dritte Liste” del “Die Amphibien und<br />

Reptilien Europas” di R. Mertens e H. WerMuth (1960); l’ “Handbuch der Reptilien<br />

und Amphibien Europas”, edito a cura di W. BohMe e Collaboratori (14 volumi,<br />

fra il 1978 e il 2004); l’ “Atlas of Amphibians and Reptiles in Europe” pubblicato<br />

nel 1997, a cura di J.-P. gasc et al., dalla Societas Europaea Herpetologica e dal<br />

Muséum National d’Histoire Naturelle di Parigi; gli “Anfibi, Rettili (Amphibia,<br />

Reptilia)” delle acque interne italiane di B. lanza (1983b), edito dal Consiglio<br />

Nazionale delle Ricerche; le check-lists <strong>degli</strong> Anfibi e <strong>dei</strong> Rettili italiani del medesimo<br />

Autore (1993a, 1993b), inserite nel fascicolo 110 <strong>della</strong> “Check-list delle<br />

specie <strong>della</strong> fauna italiana” a cura di A. Minelli, S. Ruffo e S. La Posta; l’ “Atlante<br />

provvisorio <strong>degli</strong> Anfibi e <strong>dei</strong> Rettili italiani”, pubblicato nel 1996 dalla societas<br />

herpetologica italica e al quale farà séguito a breve l’edizione definitiva, completa<br />

e aggiornata. Rientrano in questo gruppo anche alcuni contributi di S. Bruno, ad<br />

esempio quelli sugli Anfibi Urodeli e sui Rettili italiani (1973; 1979) e quello,<br />

assieme a S. Maugeri, sui Serpenti d’Italia e d’Europa (1990).<br />

Negli ultimi 10 anni varie province e regioni italiane hanno poi pubblicato i loro<br />

atlanti erpetologici (alcuni <strong>dei</strong> quali indicati in un paragrafo a parte nella rassegna<br />

bibliografica finale), nella maggior parte <strong>dei</strong> casi di buon livello quanto<br />

ai contenuti e all’accuratezza <strong>dei</strong> rilievi; di regola le citazioni toscane presenti<br />

in queste opere sono però limitate alla semplice elencazione di località o aree<br />

geografiche, soprattutto di tipo insulare, nella parte dedicata alla distribuzione<br />

generale delle varie specie. Lo stesso accade anche per una cinquantina di contributi<br />

a carattere divulgativo, contenuti in più vaste opere, per la maggior parte<br />

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