atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...
atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...
atlante degli anfibi e dei rettili della toscana - Università degli Studi ...
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
ATLANTE DEGLI ANFIBI E DEI RETTILI DELLA TOSCANA<br />
Tenendo conto delle cause di minaccia evidenziate in un precedente capitolo e<br />
<strong>della</strong> norme legislative esistenti, ci sembra utile fornire infine alcune schematiche<br />
indicazioni per la conservazione <strong>della</strong> fauna erpetologica nel territorio<br />
regionale, da tenere presenti anche per un corretto approccio di tipo gestionale:<br />
n Operare in modo che almeno nei Parchi e nelle Aree Protette siano fatte rigorosamente<br />
osservare le normative vigenti, sia riguardo alle specie presenti sia<br />
agli ambienti che le caratterizzano, in linea del resto con i primari fini di protezione<br />
e conservazione per i quali essi sono stati istituiti.<br />
n Regolamentare con maggiore rigore l’afflusso e il comportamento <strong>dei</strong> visitatori<br />
in tali aree, soprattutto negli ambienti particolarmente importanti per la<br />
vita e la riproduzione <strong>della</strong> fauna, per alcune specie <strong>della</strong> quale la costante e<br />
pressante presenza umana può avere conseguenze fortemente negative.<br />
n Mantenere, in tutti i casi in cui ciò sia possibile, aree agricole di tipo tradizionale,<br />
salvaguardando con particolare cura ed eventualmente ripristinando le<br />
strutture d’uso a essa legate, quali muri a secco, siepi, file di alberi, fontanili,<br />
abbeveratoi, fossetti, scoline, piccole pozze, tutti ambienti assai “fragili” ma di<br />
notevolissima importanza per la sopravvivenza di molti Anfibi e Rettili.<br />
n Nel caso di abbandono di territori un tempo coltivati, cercare in ogni modo<br />
di mantenere in efficienza almeno le strutture sopra ricordate, preservandole<br />
dalla distruzione e dal degrado; ciò vale ovviamente anche per i casi in cui dette<br />
strutture siano localizzate in aree forestali o lungo le strade.<br />
n Realizzare idonei siti alternativi (piccole pozze, stagni, laghetti ecc.) nelle zone<br />
in cui, per motivi diversi, gli ambienti naturali di questo tipo siano andati distrutti<br />
o abbiano subìto le conseguenze dell’inquinamento e/o dell’alterazione<br />
ambientale, in modo da garantire la conservazione delle specie a essi legate.<br />
n Vigilare in maniera attenta sull’uso <strong>dei</strong> biocidi negli agroecosistemi e sullo<br />
scarico delle sostanze organiche e inorganiche inquinanti nei corsi d’acqua,<br />
anche e soprattutto in quelli minori, facendo rispettare con maggiore prontezza<br />
e rigore le normative vigenti.<br />
n Nelle zone particolarmente interessate dalle migrazioni primaverili <strong>degli</strong> Anfibi<br />
verso e dai siti riproduttivi, attuare tempestive misure di salvaguardia, mediante<br />
la costruzione di barriere anti-attraversamento e sottopassi stradali, che<br />
facciano sì che gli animali non restino vittime del traffico veicolare.<br />
n Evitare l’introduzione di specie alloctone di qualsiasi tipo nell’ambiente naturale,<br />
azione del resto proscritta dalle disposizioni dell’art. 5 <strong>della</strong> Legge Regionale,<br />
considerati gli imprevedibili danni diretti e indiretti che esse potrebbero<br />
recare alle entità autoctone, alle catene alimentari e all’ambiente stesso.<br />
n Evitare di reintrodurre specie nelle località in cui esse sono ormai scomparse.<br />
Quando, per qualche motivo, ciò risulti assolutamente indispensabile, utilizzare<br />
almeno individui di popolazioni per le quali sia del tutto certa l’identità genetica<br />
con quelle che vanno a sostituire.<br />
n Regolamentare in maniera molto più rigorosa l’immissione delle trote nei<br />
torrenti e ruscelli in cui esse non sono storicamente presenti (cioè in gran parte<br />
<strong>della</strong> la rete idrica regionale), vista l’intensa attività predatoria e di disturbo di<br />
questi Pesci sulle larve e gli adulti delle specie di Anfibi, di notevole rilevanza<br />
115