Guida Turistica - Comune di Colle Brianza
Guida Turistica - Comune di Colle Brianza
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2<br />
Informazioni utili<br />
Superficie: 8,44 kmq<br />
Altezza slm: da 460 mt a 877 mt<br />
Abitanti: 1708<br />
Provincia: Lecco<br />
CAP: 23886<br />
Denominazione abitanti: <strong>Colle</strong>si<br />
Patrono: S. Michele (festeggiato il 29 settembre)<br />
NUMERI E LINK UTILI:<br />
Parrocchia S. Michele Arcangelo: 039-9260291<br />
Ufficio Turismo provinciale: 0341-295506<br />
Municipio: 039-9260014<br />
Guar<strong>di</strong>a Forestale: 1515<br />
Carabinieri <strong>di</strong> Merate: 039-9514000<br />
www.comune.collebrianza.lc.it<br />
Biblioteca: <strong>di</strong>spone <strong>di</strong> preziosi volumi<br />
sulla storia della <strong>Brianza</strong><br />
CLIMA-TEMPERATURE MEDIE STAGIONALI:<br />
Autunno: min + 2°, max + 10°<br />
Inverno: min – 10°, max + 5°<br />
Primavera: min + 4°, max + 17°<br />
Estate: min + 10°, max + 32°<br />
Questa guida è stata realizzata nel 2011 dalla<br />
Amministrazione Comunale <strong>di</strong> <strong>Colle</strong> <strong>Brianza</strong>,<br />
con l’intento <strong>di</strong> far apprezzare agli appassionati<br />
<strong>di</strong> arte, cultura, sport, natura e gastronomia uno<br />
fra i paesi più pittoreschi della <strong>Brianza</strong> lecchese.<br />
L’accoglienza dei suoi abitanti e la bellezza del suo<br />
territorio conquisteranno il cuore <strong>di</strong> chi la visita.<br />
COME ARRIVARE A COLLE BRIANZA<br />
Da Lecco: SS583 in <strong>di</strong>rezione Milano, a Pescate girare a destra lungo<br />
la SP60, a Galbiate girare a sinistra e continuare per la SP58<br />
Da Como: Imboccare la SS342 in <strong>di</strong>rezione Bergamo, a Rovagnate<br />
girare a sinistra in <strong>di</strong>rezione Santa Maria Hoé lungo la SP58<br />
Da Bergamo: Imboccare la SS342 in <strong>di</strong>rezione Como, a Rovagnate<br />
girare a destra in <strong>di</strong>rezione Santa Maria Hoé lungo la SP58<br />
Da Milano: Tangenziale Est in <strong>di</strong>rezione Usmate-Velate, proseguire<br />
sulla SS342<strong>di</strong>r, all’altezza <strong>di</strong> Calco svoltare a sinistra lungo la SS342, a<br />
Rovagnate girare a destra in <strong>di</strong>rezione Santa Maria Hoé lungo la SP58<br />
Con i mezzi pubblici: dalla stazione <strong>di</strong> Lecco bus D55 per Oggiono/<br />
Annone; dalla stazione <strong>di</strong> Olgiate bus D84 per Ravellino.<br />
3
4<br />
Sommario<br />
Storia Gastronomia<br />
Casa degli dei<br />
e meta turistica<br />
6 26<br />
12<br />
18<br />
Il paese<br />
frazione<br />
per frazione<br />
8 29<br />
14<br />
20<br />
22<br />
24<br />
Il Paese<br />
Cartina, strade<br />
e confini<br />
Luoghi<br />
d'interesse<br />
Itinerari<br />
Sul tetto<br />
della <strong>Brianza</strong><br />
Fra storia e fede<br />
Sulla via della seta<br />
Fauna e flora<br />
30<br />
32<br />
33<br />
34<br />
35<br />
I sapori della<br />
<strong>Brianza</strong><br />
Sulla tua<br />
tavola...<br />
Manifestazioni<br />
Do<strong>di</strong>ci mesi<br />
<strong>di</strong> eventi<br />
Curiosità<br />
Il Personaggio<br />
Natura: gioco<br />
e ricchezza<br />
C'era una volta...<br />
L'inno dei bambini<br />
5
6<br />
Casa degli dei e meta turistica<br />
<strong>Colle</strong> <strong>Brianza</strong>: un nome che sembra già racchiudere l’importanza<br />
stessa <strong>di</strong> questo antico borgo a metà fra il lago <strong>di</strong> Lecco e Milano.<br />
Secondo la tra<strong>di</strong>zione, infatti, sembra che lo stesso nome “brianza”<br />
sia nato proprio qui, nel territorio <strong>di</strong> <strong>Colle</strong>, e si sia successivamente<br />
allargato all’intera zona che oggi viene identificata come tale.<br />
Per quanto concerne l’etimologia, infatti, il nome <strong>Brianza</strong> deriva<br />
probabilmente dal termine celtico brig (colle, altura), che ancora si<br />
mantiene col medesimo significato ancora oggi – per lo più nella<br />
forma bricch – in molti <strong>di</strong>aletti settentrionali, tra cui il brianzolo.<br />
Un paese suggestivo e affascinante, che conserva la bellezza<br />
immutata dei secoli passati e che, forse per il fascino incontaminato<br />
della natura che lo circonda, è stato fin dalla sua fondazione un luogo<br />
<strong>di</strong> me<strong>di</strong>tazione e <strong>di</strong> forte spiritualità.<br />
Fin dall’epoca romana sembra infatti che sul territorio <strong>di</strong> <strong>Colle</strong> <strong>Brianza</strong><br />
fosse localizzato un tempio de<strong>di</strong>cato a Giove (da cui sembrerebbe<br />
derivare il nome “Giovenzana”, una delle frazioni del paese) e uno<br />
a Giano (sull’attuale Monte Genesio, che proprio dal <strong>di</strong>o bifronte<br />
farebbe derivare il suo toponimo) e alcuni documenti me<strong>di</strong>evali<br />
attestano l’importanza della Chiesa <strong>di</strong> S. Vittore e delle altre tre chiese<br />
allora presenti in paese. Oggi la forte spiritualità <strong>di</strong> <strong>Colle</strong> <strong>Brianza</strong> è<br />
testimoniata dalle 11 chiese (moltissime, se si pensa alle <strong>di</strong>mensioni<br />
del comune) e dalle numerose cappelle ed e<strong>di</strong>cole che costellano<br />
campi, case e vie.<br />
Ma <strong>Colle</strong> non era solo un paese de<strong>di</strong>cato alla religione e alla<br />
spiritualità: molti sono gli elementi che suggeriscono che qui passava<br />
un’antica via <strong>di</strong> comunicazione, una strategica arteria che sembra<br />
dovesse collegare le fortezze del Monte Barro con quella <strong>di</strong> Hoè e<br />
che permetteva <strong>di</strong> evitare le pericolose zone paludose sottostanti.<br />
Divenuto il crocevia tra importanti fortezze, il territorio <strong>di</strong> <strong>Colle</strong><br />
<strong>Brianza</strong> vide sorgere nel corso dei secoli <strong>di</strong>verse frazioni, luoghi <strong>di</strong><br />
commercio (Università del Monte) e <strong>di</strong> sosta, come Tegnone, Nava e<br />
Cagliano. Proprio queste saranno i nuclei abitativi che daranno vita a<br />
<strong>Colle</strong> <strong>Brianza</strong>, fondendosi nel 1927 in un unico comune.<br />
Collocato in posizione elevata, adatta a controllare le zone sottostanti,<br />
nel Me<strong>di</strong>oevo lo stesso <strong>Colle</strong> <strong>di</strong>venne luogo <strong>di</strong> fortificazioni e, già dal<br />
1200, sembra che la cima del Monte <strong>di</strong> <strong>Brianza</strong> venisse denominata<br />
“Castellaccio”, a testimonianza della presenza <strong>di</strong> rocche e bastioni<br />
nella zona. Probabili residui <strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, del resto, sono visibili<br />
anche oggi, come la Tor <strong>di</strong> Bestetto e il complesso del Campanone.<br />
Oggi <strong>Colle</strong> appare come un borgo tranquillo e accogliente, ideale per<br />
passeggiate culturali e naturalistiche, un luogo perfetto per chi cerca<br />
una pausa dalla routine quoti<strong>di</strong>ana.<br />
Moltissimi sono i percorsi naturalistici, tra antichi nuclei rurali, chiese<br />
agresti, boschi e sentieri campestri, scorci magnifici come il monte<br />
Crocione, vetta del territorio e meta preferenziale per i ciclisti.<br />
Elementi <strong>di</strong> cultura romana e me<strong>di</strong>evale, dalla toponomastica<br />
all’architettura del paese, fanno <strong>di</strong> <strong>Colle</strong> un luogo unico, fra i più<br />
suggestivi dell’intero territorio lecchese, incorniciato da boschi e<br />
prati i cui colori sono imper<strong>di</strong>bili in ogni stagione dell’anno.<br />
Fonti capitoli Storia e Paese: sito internet del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Colle</strong> <strong>Brianza</strong>.<br />
Storia<br />
7
8<br />
Il paese frazione per frazione<br />
Composto da antichi e suggestivi nuclei rurali, le frazioni<br />
possono essere considerate il vero cuore <strong>di</strong> <strong>Colle</strong> <strong>Brianza</strong>, a<br />
cominciare da Bestetto, uno dei più antichi rioni del paese.<br />
Già dal XII secolo si trovano testimonianze scritte della sua<br />
esistenza e dal 1200 al 1300 vi è attestata la presenza <strong>di</strong><br />
una comunità <strong>di</strong> Umiliati.<br />
Altrettanto interessante è la frazione Nava,<br />
oggi sede del municipio, la cui origine <strong>di</strong>scussa<br />
e incerta si perde nel fascino dei secoli passati.<br />
Nel Me<strong>di</strong>oevo viene spesso confusa con il Monte<br />
<strong>di</strong> <strong>Brianza</strong> e probabilmente deve la sua origine<br />
alla strategica via <strong>di</strong><br />
comunicazione fra il<br />
Monte Barro e Santa<br />
Maria Hoè.<br />
Ravellino, precedentemente nota<br />
con il nome <strong>di</strong> Tegnone, è posta su<br />
una strada <strong>di</strong> notevole interesse fin<br />
dall’antichità e <strong>di</strong>venne, nel tempo,<br />
un importantissimo centro <strong>di</strong> scambi,<br />
commerci e sosta. La sua storia appare<br />
certa a partire dal XIII secolo, epoca in<br />
cui, come attestano svariati documenti<br />
notarili, vi sorgeva un mercato, un<br />
ospedale con una piccola chiesa de<strong>di</strong>cata<br />
a Santa Maria e un’altra comunità <strong>di</strong><br />
Umiliati. A Ravellino si hanno notizie<br />
anche <strong>di</strong> una chiesa de<strong>di</strong>cata a S. Giacinto,<br />
oggi perduta. Proprio a Ravellino, che<br />
mutò nome dal precedente Tegnone<br />
nel 1860 adottando il nome della<br />
sorgente che alimenta la fontana del<br />
paese, nacque nel 1577 l’illustre storico<br />
Giuseppe Ripamonti e una lapide<br />
apposta sulla sua casa natale ne<br />
costituisce oggi il principale ricordo.<br />
Di origine latina sembra invece essere il borgo <strong>di</strong><br />
Cagliano, il cui toponimo sembrerebbe derivare da<br />
Callis Ianus, ossia “strada pedonale per il tempio <strong>di</strong><br />
Giano”, situato a San Genesio. Il nucleo abitato<br />
fu forse pensato come centro per ospitare<br />
guarnigioni atte a controllare la vallata<br />
sottostante.<br />
Storia<br />
9
10<br />
Intorno alla parola latina Dominus sembra<br />
ruotare la nascita <strong>di</strong> Giovenzana e del suo<br />
patrono, S. Donnino, <strong>di</strong> cui tutt’oggi non si<br />
hanno notizie certe. La chiesa della frazione è<br />
databile intorno al 1600 (la parrocchia venne<br />
istituita nel 1609), ma già nel 1400 viene<br />
citata come comune autonomo.<br />
Campsirago, la più rurale delle frazioni <strong>di</strong><br />
<strong>Colle</strong>, il suo nome trae origine dalla frase<br />
latina Campi Sirati, ovvero “terreni coltivati<br />
muniti <strong>di</strong> silos”: un nome che sembra<br />
confermare l’antica tra<strong>di</strong>zione agricola <strong>di</strong><br />
questo centro. Molto probabilmente la piccola<br />
comunità conservava cibi e raccolti in depositi<br />
(forse anche sotterranei) e poteva così essere<br />
autosufficiente in tutte le sue necessità. Da<br />
parecchi anni, durante il periodo estivo vi si<br />
svolge un’importante manifestazione teatrale<br />
ad alto livello artistico.<br />
Altrettanto affascinanti sono le restanti frazioni<br />
del paese: Piecastello, Scerizza, Scerizzetta<br />
e Panizzera e la località San Genesio. Come<br />
già ricordato, proprio qui sembra sorgesse<br />
un tempio de<strong>di</strong>cato a Giano, ma già dal 950<br />
è documentata la presenza <strong>di</strong> una cappella<br />
de<strong>di</strong>cata a S. Genesio, costruita probabilmente<br />
per cancellare il ricordo delle antiche credenze<br />
pagane. Nel 1592 il tempietto me<strong>di</strong>oevale e le<br />
sue a<strong>di</strong>acenze passarono sotto la giuris<strong>di</strong>zione<br />
degli Agostiniani fino al 1770. In seguito fu<br />
abbandonato. Dal 1863 al 1938 ci fu una<br />
comunità <strong>di</strong> frati Camaldolesi che ricostruirono<br />
la Chiesa e l’attiguo convento. Qui i frati<br />
conducevano una vita eremitica, secondo la<br />
loro regola. In questo ambiente, immersi nei<br />
ver<strong>di</strong> boschi, la sensazione <strong>di</strong> quiete e <strong>di</strong> pace<br />
d’altri tempi, pare quasi materializzarsi. Natura<br />
e arte sembrano volerci raccontare in questo<br />
suggestivo paesaggio storie e vicende passate.<br />
Storia<br />
11
I numeri riportati sulla cartina<br />
corrispondono ai punti d’interesse<br />
descritti nelle pagine seguenti.<br />
12<br />
Cartina, strade e confini<br />
Il Paese<br />
13
14<br />
2<br />
4<br />
1<br />
Luoghi d'interesse<br />
Un antico borgo immerso nel verde. <strong>Colle</strong> <strong>Brianza</strong> offre<br />
angoli e luoghi <strong>di</strong> interesse tanto agli appassionati <strong>di</strong><br />
cultura, quanto agli amanti <strong>di</strong> rilassanti passeggiate.<br />
Ogni frazione e ogni località del paese è caratterizzata<br />
da suggestivi e<strong>di</strong>fici rurali, legati ad un passato ancora<br />
perfettamente conservato, da attraenti chiese, e<strong>di</strong>cole e<br />
scorci naturalistici unici.<br />
1. Il Crocione: eretto nel 1937 e benedetto lo stesso<br />
anno dall’allora parroco <strong>di</strong> Nava don Antonio Prandoni.<br />
La precedente croce è stata sostituita, visto l’avanzato<br />
stato <strong>di</strong> deterioramento, all’inizio degli anni novanta e,<br />
quella attuale, ha ricevuto la bene<strong>di</strong>zione da parte <strong>di</strong><br />
Monsignor Giuseppe Molinari. Il monte Crocione è alto<br />
879 m slm.<br />
2. La località Terminon segna il confine tra i comuni<br />
<strong>di</strong> <strong>Colle</strong> <strong>Brianza</strong>, Valgreghentino e Galbiate. La cappella<br />
“Madonnina dell’Alpe” è stata costruita nel 1994 a<br />
ricordo delle fatiche e del duro lavoro nei boschi degli<br />
abitanti del paese.<br />
3. Con i suoi 889 m slm, il punto più alto del Monte <strong>di</strong><br />
<strong>Brianza</strong> è anche quello più elevato della <strong>Brianza</strong>, una<br />
terra che si estende da Monza a Lecco e trova in questo<br />
punto il suo “tetto” massimo.<br />
4. Chiesa <strong>di</strong> S. Donnino a Giovenzana: Non si hanno<br />
notizie certe relative a questo Santo Patrono. L’attuale<br />
chiesa risale al XVII secolo e nel 1609 è attestata la<br />
presenza <strong>di</strong> una sede parrocchiale.<br />
A decorazione <strong>di</strong> moltissime cascine del paese, le icone<br />
<strong>di</strong>pinte rendono <strong>Colle</strong> uno dei pochi borghi ad averne<br />
conservate in così grande quantità. Le icone venivano<br />
<strong>di</strong>pinte per proteggere le famiglie e aiutarle nella vita <strong>di</strong><br />
campagna. Possono essere viste ad esempio a Scerizza<br />
e presso le cascine L’Alpe e Fumagallo.<br />
5. La Tor: La Torre, a Bestetto, <strong>di</strong> cui oggi<br />
rimangono solo i resti, risale al Me<strong>di</strong>oevo.<br />
Le tracce e la collocazione (la strada che da<br />
Castello porta a <strong>Colle</strong>) sembrano in<strong>di</strong>carla 5<br />
come parte <strong>di</strong> una fortificazione anticamente<br />
eretta a <strong>di</strong>fesa del Monte <strong>di</strong> <strong>Brianza</strong>.<br />
6. La chiesa <strong>di</strong> S. Martino in Bestetto: Piccola<br />
chiesa <strong>di</strong> pregevole fattura, nei manoscritti<br />
me<strong>di</strong>evali viene spesso confusa con la chiesa<br />
<strong>di</strong> S. Maria in Tegnone. L’iscrizione trovata<br />
su una trave laterale, che riporta l’anno<br />
1213, ne colloca la costruzione in piena età<br />
me<strong>di</strong>evale. Il primo documento scritto che la<br />
cita correttamente risale però al 1567, dove tra 6<br />
l’altro si attesta la presenza <strong>di</strong> un Battistero.<br />
7. Chiesa <strong>di</strong> Nava de<strong>di</strong>cata a S. Michele e alla Sacra Famiglia: Una<br />
vera e propria commistione <strong>di</strong> influssi <strong>di</strong>fferenti. La chiesa risale al<br />
XVI secolo, ma la decorazione interna è dei primi anni del Novecento.<br />
Il Campanile, eretto nel secolo scorso, sorge su un basamento<br />
quadrangolare <strong>di</strong> una più antica torre, risalente al XII-XIII secolo. La<br />
vera attrazione è però all’interno della sacrestia: un prezioso <strong>di</strong>pinto<br />
cinquecentesco su legno dal soggetto inconsueto: “L’allegoria del<br />
vino eucaristico”. La tavola raffigura al centro il patriarca Noè che<br />
pianta una vite, gli Apostoli che raccolgono i tralci, poi pigiati da S.<br />
Pietro. In una vasca giace il Cristo sopra il quale è avvitata<br />
la croce; dalle piaghe del Salvatore sprizza il sangue. La<br />
scena della chiusura delle botti da parte <strong>di</strong> un re<br />
e <strong>di</strong> alcuni alti prelati si svolge in un atrio buio,<br />
forse per sottolineare l’ambiente <strong>di</strong> corruzione<br />
della Chiesa <strong>di</strong> quel periodo. In alto è raffigurata<br />
la storia <strong>di</strong> un giovane che bussa alla porta <strong>di</strong><br />
un convento, si prostra davanti a un frate, e<br />
infine, vestito l’abito sacerdotale, <strong>di</strong>stribuisce<br />
l’Eucarestia sotto la specie del vino.<br />
7 15<br />
Il Paese
16<br />
8. Il lavatoio <strong>di</strong> Ravellino: La sua importanza<br />
storico-culturale è data dalla base <strong>di</strong> granito<br />
della vasca più piccola, che costituirebbe il<br />
coperchio <strong>di</strong> un sarcofago ed è da far risalire<br />
al periodo Alto Me<strong>di</strong>oevale.<br />
9. Chiesa de<strong>di</strong>cata alla “Madonna della<br />
Cèriola” a Ravellino: risale presumibilmente<br />
al XVI secolo. Al suo interno è conservata una<br />
preziosa pala d’altare dei primi anni del ‘600,<br />
raffigurante la presentazione al Tempio <strong>di</strong><br />
Gesù e la Purificazione <strong>di</strong> Maria.<br />
10. Madonna del Sasso: Il Santuario della<br />
Madonna del Sasso venne eretto nel secolo<br />
scorso per ricordare l’apparizione della<br />
S. Vergine il 23 Luglio 1657 alla signora<br />
Giovanna Fumagalli. Le testimonianze <strong>di</strong>cono<br />
che la Madonna apparve per ben tre volte<br />
nella cosiddetta “Valle dei Sapelli” e operò<br />
pro<strong>di</strong>giose guarigioni registrate nell’archivio<br />
parrocchiale <strong>di</strong> Giovenzana.<br />
11. San Nicola: La piccola chiesa è da far risalire<br />
al XIV - XV secolo. Le prime testimonianze<br />
scritte, tuttavia, si trovano solamente a partire<br />
dal XVIII secolo, quando l’e<strong>di</strong>ficio sacro venne<br />
ampliato e ristrutturato. All’interno si trova<br />
una statua <strong>di</strong> S. Nicola precedentemente<br />
venerata nell’oratorio <strong>di</strong> S. Genesio. L’attuale<br />
statua della Madonna del Carmine è del 1841.<br />
12. Chiesa <strong>di</strong> S. Giuseppe a San Genesio:<br />
Completamente ricostruita dai frati<br />
Camaldolesi nel XIX secolo su una chiesa<br />
antecedente. Particolarmente suggestivo è il<br />
giar<strong>di</strong>no alle sue a<strong>di</strong>acenze.<br />
8<br />
9<br />
10<br />
11<br />
12<br />
13<br />
13. Cagliano: la Chiesa <strong>di</strong> San Materno, con<br />
struttura ben conservata, probabilmente del<br />
XVI secolo. Da notare inoltre alcune cascine <strong>di</strong><br />
varie epoche abbastanza ben conservate. Su<br />
una <strong>di</strong> queste si può osservare una bellissima<br />
e<strong>di</strong>cola delle Madonna.<br />
14. Campsirago: Le attuali costruzioni<br />
risalgono al XIV-XV secolo con alcuni e<strong>di</strong>fici<br />
forse <strong>di</strong> epoca me<strong>di</strong>oevale. Non può sfuggire<br />
all’attenzione il bellissimo portale con arco a<br />
tutto sesto. All’incirca dello stesso periodo è la<br />
Chiesa de<strong>di</strong>cata a S. Gaetano, attualmente in<br />
stato <strong>di</strong> avanzato degrado.<br />
14<br />
15. Il Campanone: Oggi <strong>di</strong> proprietà privata, visitabile<br />
in poche ricorrenze nel corso dell’anno. Molti sono i<br />
manoscritti antichi che gli attribuiscono una Università<br />
(dal punto <strong>di</strong> vista artigianale), ma rari sono i riscontri<br />
concreti. L’intero complesso è antecedente al 900 ed è<br />
15<br />
<strong>di</strong> grande rilevanza archeologica. La Chiesa <strong>di</strong> S. Vittore<br />
risale al XIII e sotto il suo altare nel 1500 fu ritrovata<br />
un’importante epigrafe risalente al V secolo. La Chiesa <strong>di</strong> <strong>Brianza</strong> era<br />
un centro <strong>di</strong> potere e con una forte tra<strong>di</strong>zione. Il Campanone è un<br />
rifacimento sicuramente posteriore al XVI secolo <strong>di</strong> una precedente<br />
torre della cui funzione ci sono tutt’oggi pareri <strong>di</strong>scor<strong>di</strong>.<br />
Il Paese<br />
17
18<br />
Itinerario 1<br />
Da Scerizza prendete il sentiero che<br />
porta all’Alpe. Raggiungerete la Cascina:<br />
un piacevole luogo <strong>di</strong> sosta e dal quale<br />
è possibile godere <strong>di</strong> un panorama<br />
mozzafiato. Imboccate il sentiero che, sulla<br />
destra, porta <strong>di</strong>rettamente al Crocione.<br />
Percorsa la suggestiva scalinata immersa<br />
nel bosco, arriverete al culmine della<br />
collina e, oltre ad ammirare l’enorme<br />
croce in legno che dà il nome alla<br />
località, potrete scorgere tutta la <strong>Brianza</strong>.<br />
Nonostante le antenne recentemente<br />
collocate al Crocione, il luogo non ha perso<br />
il suo fascino ed è una tappa imper<strong>di</strong>bile<br />
per gli appassionati <strong>di</strong> camminate.<br />
Dando le spalle alla croce, proseguite<br />
sul sentiero che porta alla Madonnina<br />
dell’Alpe. Dopo poche decine <strong>di</strong> metri<br />
arriverete alla piccola cappella, eretta<br />
a protezione dei lavoratori dei boschi,<br />
e al “Terminon”, confine fra i comuni<br />
<strong>di</strong> Galbiate, <strong>Colle</strong> e Valgreghentino.<br />
Il sentiero vi condurrà quin<strong>di</strong> al Punto<br />
più alto della <strong>Brianza</strong>, con i suoi 887<br />
metri, e, successivamente, alla chiesa<br />
<strong>di</strong> San Nicola. Tenendo il sentiero e<br />
svoltando poi a destra, una strada<br />
vi condurrà alla Cascina Fumagallo,<br />
dove è possibile ammirare alcune fra<br />
le più belle icone murali del paese.<br />
Visitata Fumagallo, tornate in<strong>di</strong>etro<br />
tenendo la strada principale e,<br />
proseguendo, tornerete a Scerizzetta.<br />
Legenda<br />
1<br />
11<br />
R<br />
P<br />
Sul tetto della <strong>Brianza</strong><br />
Sentieri principali e <strong>di</strong> raccordo<br />
Strada asfaltata<br />
Sentiero numero 1 Fontanile<br />
Sentiero numero 11<br />
Sentieri <strong>di</strong> raccordo<br />
Parcheggio<br />
Punto panoramico<br />
19
20<br />
Itinerario 2<br />
L’itinerario comincia dalla frazione <strong>di</strong><br />
Giovenzana. Dopo esservi rinfrescati<br />
al fontanile del borgo e aver ammirato<br />
la bellissima chiesa <strong>di</strong> S. Donnino,<br />
proseguite sulla strada che, sulla<br />
sinistra della chiesa, sale fino ad<br />
arrivare al Casello dei Partigiani. Si<br />
tratta <strong>di</strong> un’importante testimonianza<br />
del periodo bellico, un cascinale in cui<br />
alcuni <strong>di</strong>ssidenti nascosti alle forze<br />
nazifasciste furono brutalmente trucidati.<br />
Proseguendo il sentiero, mantenendo<br />
la sinistra, arriverete fino a San Genesio:<br />
un bellissimo eremo camaldolese<br />
purtoppo visitabile solo nelle ultime<br />
due settimane <strong>di</strong> luglio. A San Genesio<br />
potrete riposarvi presso il rifugio<br />
situato proprio <strong>di</strong> fronte all’eremo.<br />
La strada vi condurrà quin<strong>di</strong> a<br />
Campsirago: un antico borgo rimasto<br />
praticamente intatto, con costruzioni<br />
rurali <strong>di</strong> grande interesse culturale e<br />
storico. Da Campsirago prendete la strada<br />
principale che scende verso valle e, sulla<br />
destra, dopo un breve cammino, troverete<br />
la scalinata che conduce al Santuario<br />
della Madonna del Sasso. Secondo la<br />
tra<strong>di</strong>zione, la Madonna apparve in questo<br />
luogo e lasciò un’impronta visibile su<br />
un sasso sul retro del piccolo e<strong>di</strong>ficio<br />
sacro. Proseguendo sulla via principale,<br />
passerete dalla frazione <strong>di</strong> Cagliano<br />
e, infine, tornerete a Giovenzana.<br />
Legenda<br />
1<br />
11<br />
R<br />
P<br />
Fra storia e fede<br />
Sentieri principali e <strong>di</strong> raccordo<br />
Strada asfaltata<br />
Sentiero numero 1 Fontanile<br />
Sentiero numero 11<br />
Sentieri <strong>di</strong> raccordo<br />
Parcheggio<br />
Punto panoramico<br />
21
22<br />
Itinerario 3<br />
Il più naturalistico dei percorsi consigliati<br />
ripercorre i passi delle filandere che, agli<br />
inizi del secolo scorso, lo utilizzavano<br />
per raggiungere le numerose filande del<br />
territorio circostante. Proprio per questo<br />
motivo, il camminamento è ancora<br />
conosciuto come “il sentiero della seta”.<br />
Imboccato il viottolo che dalla strada<br />
principale porta alla Cascina Panizzera,<br />
bisogna mantenersi sulla destra e<br />
proseguire per qualche centinaia <strong>di</strong> metri.<br />
Sulla via è possibile scorgere un antico<br />
lavatoio, utilizzato anticamente dalle<br />
donne del paese e ancora perfettamente<br />
funzionante. Svoltate quin<strong>di</strong> a sinistra, in<br />
<strong>di</strong>rezione “Bosina”. Il sentiero vi porterà<br />
in una <strong>di</strong>mensione magica, tra la fitta<br />
vegetazione e il rumore dell’acqua del<br />
Gandaloglio che contribuisce a creare<br />
una gradevole sensazione <strong>di</strong> pace.<br />
Proseguendo il sentiero arriverete<br />
proprio al Gandaloglio che, in località<br />
“Bosina”, antica filanda, segna il confine<br />
con il comune <strong>di</strong> Ello. Un piccolo ponte,<br />
recentemente ristrutturato dopo decenni<br />
<strong>di</strong> abbandono, segna il confine tra i due<br />
paesi. Risalendo, prendete il sentiero che<br />
porta verso Ravellino e raggiungerete<br />
quin<strong>di</strong> la frazione, dove potrete visitare<br />
il bellissimo fontanile e l’antica chiesa<br />
della Madonna della Ceriola, al cui<br />
interno è conservata un’interessante<br />
pala d’altare degli inizi del XVII secolo.<br />
Legenda<br />
11<br />
R<br />
P<br />
Sentieri principali e <strong>di</strong> raccordo<br />
Strada asfaltata<br />
Fiume Gandaloglio<br />
e torrente<br />
Sentiero numero 11<br />
Sentieri <strong>di</strong> raccordo<br />
Parcheggio<br />
Sulla via della seta<br />
Ponte<br />
Fontanile<br />
23
24<br />
Fauna e flora<br />
Il territorio comunale <strong>di</strong> <strong>Colle</strong> <strong>Brianza</strong> è<br />
caratterizzato da un ambiente naturale che<br />
concentra, in una superficie relativamente<br />
modesta, molteplici motivi <strong>di</strong> interesse<br />
naturalistico e paesaggistico.<br />
Le aree ver<strong>di</strong> sono caratterizzate prevalentemente da boschi che<br />
ospitano un’importante ricchezza floristica e faunistica. Elementi che<br />
caratterizzano la straor<strong>di</strong>naria bio<strong>di</strong>versità <strong>di</strong> questo piccolo scrigno<br />
della <strong>Brianza</strong>.<br />
Serve un pizzico <strong>di</strong> fortuna e tanta pazienza ma avvistarla fra i sentieri<br />
e i boschi <strong>di</strong> <strong>Colle</strong> <strong>Brianza</strong> non è impossibile. Parliamo della volpe,<br />
animale che da sempre vive e si riproduce nelle aree ver<strong>di</strong> che<br />
circondano il paese brianzolo. Caccia al calare della notte o all’alba<br />
ed è questo il periodo della giornata in cui è più facile osservarla.<br />
Altro animale molto comune nelle ver<strong>di</strong> colline brianzole è il tasso.<br />
Non è facile osservarlo in natura, mentre è molto più semplice<br />
rintracciare le tane in cui vive considerato che l’animale usa come<br />
riparo o tana buche che esso stesso scava nel terreno.<br />
L’area collinosa <strong>di</strong> <strong>Colle</strong> <strong>Brianza</strong> è anche la casa <strong>di</strong> lepri e fagiani e<br />
scoiattoli. Centinaia sono le specie <strong>di</strong> invertebrati,<br />
soprattutto ragni ed insetti, fra cui bellissime farfalle.<br />
Le sorgenti presenti nei boschi offrono molte<br />
possibilità <strong>di</strong> riproduzione per la Salamandra<br />
pezzata (Salamandra salamandra),<br />
mentre le zone paludose facilitano la<br />
vita <strong>di</strong> altri anfibi come rane, rospi<br />
e tritoni. Non mancano i serpenti<br />
come la Vipera comune ed il<br />
Saettone.<br />
Sono molteplici anche le<br />
presenze floristiche, le cui<br />
riproduzioni sono favorite<br />
dalla morfologia del territorio.<br />
Le aree ver<strong>di</strong> del territorio<br />
brianzolo, a partire da <strong>Colle</strong><br />
<strong>Brianza</strong>, contano centinaia <strong>di</strong><br />
specie <strong>di</strong> piante: una bio<strong>di</strong>versità<br />
eccezionale a livello nazionale.<br />
A poca <strong>di</strong>stanza da <strong>Colle</strong> <strong>Brianza</strong><br />
si trova il Parco Monte Barro,<br />
un autentico<br />
polmone verde<br />
che vale la<br />
pena visitare.<br />
Itinerari<br />
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26<br />
I sapori della <strong>Brianza</strong><br />
<strong>Colle</strong> <strong>Brianza</strong> non è solo da vedere e respirare, ma anche da gustare.<br />
Sono <strong>di</strong>versi i locali e i punti <strong>di</strong> ristoro, <strong>di</strong>slocati tra le frazioni del paese,<br />
che offrono i migliori piatti della tra<strong>di</strong>zione brianzola, da assaporare<br />
immersi nel fascino del paesaggio circostante.<br />
“Stala del re” - Trattoria - Campsirago<br />
via San Bernardo 7 - tel. 0399260198<br />
Orario <strong>di</strong> apertura: mar-ven 10.30 - 21.00<br />
sab-dom 9.00 - 22.00 - chiuso lune<strong>di</strong><br />
Di recente apertura. Possibilità <strong>di</strong> mangiare<br />
all’aperto. Cucina casereccia, piatti forti: la<br />
bistecca della nonna, coniglio con le noci,<br />
coniglio arrotolato e selvaggina. Ottima<br />
selezione <strong>di</strong> vini e birre.<br />
“Pizzagalli” - Trattoria - Cagliano<br />
via Giulio Cesare 2 - tel. 0399260564<br />
Aperto pranzo e cena tranne lune<strong>di</strong>,<br />
luglio-agosto: aperto tutti i giorni<br />
www.trattoriapizzagalli.com<br />
Può accogliere 110 coperti. Possibilità<br />
<strong>di</strong> prenotare per banchetti e cerimonie.<br />
Piatti tipici: in inverno cassöela, polenta,<br />
brasati, in estate grigliate e tagliate <strong>di</strong><br />
carne. Di recente apertura un laboratorio <strong>di</strong> pasticceria artigianale.<br />
“Bellavista” - Trattoria - Giovenzana<br />
via Manzoni 11 - tel. 0399260563<br />
Orario <strong>di</strong> apertura dalle 8.00 alla 1.00<br />
chiuso marte<strong>di</strong> - www.trattoriabellavista.it<br />
Ricavata da un antico convento del seicento,<br />
la trattoria propone cucina tipica, brasati<br />
d’asino, grigliata <strong>di</strong> carne e tagliata. Terrazza<br />
panoramica con vista sulla valle, salone<br />
ricevimento e area giochi per bambini.<br />
“Peppo Bar” - Birreria - Nava<br />
via C. Cantù 1 - tel. 0399260321<br />
Orari: da lune<strong>di</strong> a sabato 20.00 -<br />
2.00, domenica 17.00 - 2.00 - chiuso<br />
marte<strong>di</strong> www.birreriapeppo.it<br />
Una tappa fondamentale per gli<br />
appassionati <strong>di</strong> birre: la cantina del<br />
locale offre 120 birre in bottiglia<br />
e 10 alla spina, prevalentemente<br />
provenienti dal Belgio, da sorseggiare<br />
in abbinamento a taglieri <strong>di</strong> salumi e formaggi. L’ambiente è caldo ed<br />
accogliente, riscaldato dalla stufa d’inverno e con la possibilità <strong>di</strong> sedersi<br />
all’aperto durante l’estate.<br />
“Vecchia <strong>Brianza</strong>” - Trattoria pizzeria<br />
Nava - via Cantù 4 - tel. 0399260442<br />
Orario: 11.30-14.30, 18.00-24.00, chiuso lun<br />
www.pizzeriavecchiabrianza.it<br />
Un ambiente intimo e accogliente, con<br />
pareti <strong>di</strong> roccia, archi e luci soffuse. Il<br />
particolare giar<strong>di</strong>no esterno con bersot è<br />
l’ideale per serate tra amici e romantiche<br />
cene. Propone cucina tipica brianzola<br />
e pizza. Serate a tema il venerdì nel periodo autunno e inverno.<br />
“Caffé del <strong>Colle</strong>” - Caffetteria<br />
Nava via Dante Alighieri 5<br />
Orari <strong>di</strong> apertura: chiuso lune<strong>di</strong><br />
da mar a giov 7.00-21.00, ven e sab<br />
7.00-23.00, domenica 8.00-21.00<br />
L’ideale per una pausa caffé o per<br />
gustare un gelato. Il locale è situato<br />
nel cuore della frazione <strong>di</strong> Nava, a<br />
due passi dal supermarket.<br />
Gastronomia<br />
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28<br />
“La Traccia” - Agriturismo - Ravellino<br />
tel. 3336186239<br />
Orario: ven. sera, sab. sera e dom.<br />
mezzogiorno servizio agriturismo.<br />
Sempre aperto come azienda agricola.<br />
www.latracciaonline.com<br />
Coltivazione <strong>di</strong> verdure biologiche, piccoli<br />
frutti, miele <strong>di</strong> vari tipi. Allevamento <strong>di</strong><br />
galline, conigli e maiali.<br />
“Ristoro Alpino” - San Genesio<br />
Aperto solo la domenica<br />
Questo punto <strong>di</strong> ristoro è una tappa<br />
fondamentale per chi vuole riposare dopo<br />
un’escursione per il monte San Genesio.<br />
“Antica Osteria del <strong>Colle</strong>” - Trattoria<br />
Ravellino - P.za IV Novembre - tel. 0399260087<br />
Orario <strong>di</strong> apertura 8,00 - 24,00<br />
Chiuso il mercole<strong>di</strong><br />
La specialità della casa è la carne argentina<br />
oltre a piatti come il maialino iberico. Si<br />
preparano inoltre gustosi risotti, pasta fresca<br />
e salumi nostrani. Il tutto accompagnato<br />
anche da ottime birre artigianali.<br />
“Dei Castagni” - Trattoria pizzeria<br />
Piecastello - via Europa 2 - tel. 0399260568<br />
Orario: 9,00 - 14,00; 17,00 - 23,00<br />
chiusura mercole<strong>di</strong><br />
Ricette particolari, curiosità: cucina tipica<br />
italiana, specialità primi piatti, selvaggina.<br />
Cassola, cucina brianzola, funghi e porcini.<br />
Dispone <strong>di</strong> giar<strong>di</strong>no esterno. Il locale ospita<br />
anche cerimonie, compleanni e matrimoni.<br />
Sulla tua tavola...<br />
I sapori della <strong>Brianza</strong> sulla tua tavola. Di seguito proponiamo la ricetta<br />
<strong>di</strong> uno dei piatti più rappresentativi del territorio: parliamo della<br />
cassöela, un piatto che si tramanda <strong>di</strong> generazione in generazione,<br />
da secoli.<br />
Ingre<strong>di</strong>enti e dosi per 10 persone<br />
- 300 g <strong>di</strong> cotiche <strong>di</strong> maiale<br />
- 3 pie<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> maiale<br />
- Orecchio <strong>di</strong> maiale o co<strong>di</strong>no<br />
- 800 g <strong>di</strong> varzini<br />
- 2 kg <strong>di</strong> costine <strong>di</strong> maiale<br />
- 500 g <strong>di</strong> carote<br />
- 500 g <strong>di</strong> sedano e cipolle<br />
- 50 g <strong>di</strong> burro<br />
- 200 g <strong>di</strong> vino rosso<br />
- 3 kg <strong>di</strong> verze<br />
- 50 g <strong>di</strong> salsa concentrata <strong>di</strong> pomodoro<br />
- 1 litro <strong>di</strong> brodo<br />
- Una punta <strong>di</strong> sale fine<br />
Far sbianchire per almeno un’ora, in acqua senza sale, le cotenne, gli<br />
orecchi, il co<strong>di</strong>no e i pie<strong>di</strong>ni. Partire con l’acqua fredda. A parte sbianchire<br />
per 10’ i varzini.<br />
Far rosolare le costine in padella antiaderente e sgocciolarle.<br />
Preparare un fondo con il sedano, le carote e le cipolle affettate. Farlo<br />
imbion<strong>di</strong>re in una marmitta con poco burro.<br />
Scolare gli elementi sbianchiti e tagliarli a piccoli pezzetti.<br />
Unire gli elementi gelatinosi al fondo, bagnare con il vino e far evaporare.<br />
Affettare le verze, lavarle, sgocciolarle e unirle in cottura. Salare.<br />
Mettere il pomodoro e il brodo e cuocere per un’ora circa.<br />
Completare con le costine e i varzini. Portare a cottura lasciando<br />
sobbollire.<br />
Controllare la cottura in modo che le costine, i varzini e le verdure<br />
rimangano intere mentre le cotiche e le altre parti<br />
gelatinose siano cotte al punto <strong>di</strong> sciogliersi in bocca.<br />
Servire la cazzuola con la polenta e abbondante intingolo.<br />
Gastronomia<br />
29
30<br />
Do<strong>di</strong>ci mesi <strong>di</strong> eventi<br />
Cultura, religione, arte, sport e gastronomia. È ricco e ben variegato<br />
l’elenco degli appuntamenti proposti nel corso dell’anno a <strong>Colle</strong><br />
<strong>Brianza</strong>. Rassegne uniche nel loro genere, alle quali partecipano<br />
centinaia <strong>di</strong> persone fra residenti e visitatori, quest’ultimi provenienti<br />
da svariati comuni della Lombar<strong>di</strong>a.<br />
San Antonio: la frazione rinasce grazie alla festa del 17 gennaio. In tal<br />
giorno infatti, come vuole la tra<strong>di</strong>zione, i residenti <strong>di</strong> oggi e <strong>di</strong> ieri si<br />
riuniscono per trascorrere una giornata in compagnia. Una ricorrenza<br />
che i citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> Cagliano sfruttano per riabbracciare vecchi amici.<br />
Alla celebrazione della messa segue il pranzo a base <strong>di</strong> prodotti tipici.<br />
Candelora: ogni anno la prima domenica <strong>di</strong><br />
febbraio a Ravellino si celebra la tra<strong>di</strong>zionale festa<br />
della Candelora. I citta<strong>di</strong>ni sfilano con candele e<br />
vengono raccolte offerte per la cera e la lampada<br />
del Santissimo. Un’ottima occasione anche per<br />
gustare i tipici “ravioli dolci” cucinati in occasione<br />
della ricorrenza.<br />
Corsa dell’Angelo: è organizzata nel giorno <strong>di</strong><br />
Pasquetta, la rassegna sportiva richiama ogni anno<br />
in paese centinaia <strong>di</strong> po<strong>di</strong>sti provenienti da tutto<br />
il territorio lecchese e non solo. Un appuntamento<br />
da non perdere per gli appassionati della corsa. La<br />
partenza e l’arrivo sono nel borgo <strong>di</strong> Ravellino, ma<br />
la competizione attraversa tutto il paese.<br />
Festa Liberazione: il 25 aprile a Pessina ogni anno<br />
vengono organizzate iniziative per ricordare la<br />
lotta contro la <strong>di</strong>ttatura e i partigiani caduti a <strong>Colle</strong><br />
<strong>Brianza</strong>.<br />
Percorso <strong>di</strong> Sant Agostino: il Santuario della<br />
Madonna del Sasso è uno dei luoghi sacri che<br />
fanno parte dell’antico percorso che attraversa<br />
<strong>di</strong>versi paesi della <strong>Brianza</strong>. Per questo motivo ogni anno centinaia <strong>di</strong><br />
fedeli e semplici curiosi fanno tappa anche a <strong>Colle</strong> <strong>Brianza</strong>.<br />
Festa degli Alpini: è in programma la quarta<br />
domenica <strong>di</strong> luglio. Le penne nere da alcuni anni<br />
si ritrovano a San Genesio. Qui viene celebrata<br />
la messa in onore dei defunti e la giornata<br />
prosegue con la festa de<strong>di</strong>cata agli alpini. Canti<br />
storici e buona cucina deliziano i presenti.<br />
San Rocco: il borgo <strong>di</strong> Ravellino celebra il suo patrono nella giornata<br />
<strong>di</strong> Ferragosto. I visitatori assistono così alle pittoresche celebrazioni<br />
liturgiche in onore del santo. Musica e buona cucina completano la<br />
bella giornata <strong>di</strong> festa.<br />
San Nicola: circondati dal verde, ogni anno il 10 <strong>di</strong> settembre i<br />
fedeli si riuniscono presso la splen<strong>di</strong>da basilica <strong>di</strong> San Nicola dove<br />
partecipano alla celebrazione della messa. Per l’occasione sono<br />
benedetti i “nicolini”, un tipo <strong>di</strong> pane preparato dai fornai del posto.<br />
La pasta del pane ha un sapore dolce e zuccherato.<br />
San Donnino: è in calendario ogni anno a Giovenzana il 10 ottobre.<br />
Il borgo si veste a festa per le celebrazioni che prevedono liturgie<br />
eucaristiche e intrattenimenti vari. I presenti possono infine gustare<br />
delle ottime caldarroste.<br />
Presepe Vivente: il 24 <strong>di</strong>cembre la magia del<br />
Natale si accende a Ravellino. Decine <strong>di</strong> figuranti<br />
mettono in scena la Natività lungo le strade e le<br />
corti della frazione.<br />
Il teatro <strong>di</strong> Scarlattine: Campsirago, luogo <strong>di</strong><br />
arte, cultura e teatro. Il caratteristico borgo <strong>di</strong><br />
<strong>Colle</strong> <strong>Brianza</strong> ospita ogni anno, prevalentemente<br />
nei mesi primaverili ed estivi, la stagione teatrale<br />
della compagnia che promuove interessanti<br />
manifestazioni culturali sul territorio. Residenza<br />
teatrale del gruppo è proprio il borgo <strong>di</strong><br />
Campsirago e in particolare lo storico Palazzo<br />
Gambassi, recentemente riqualificato. Per<br />
informazioni e contatti: www.scarlattineteatro.it.<br />
Foto per gentile concessione Ottica Bonfanti - Villa Raverio <strong>di</strong> Besana in <strong>Brianza</strong><br />
Manifestazioni<br />
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32<br />
Il personaggio Natura: gioco e ricchezza<br />
Ennio Morlotti: il pittore <strong>di</strong> <strong>Colle</strong> <strong>Brianza</strong><br />
È nato a Lecco il 21 settembre 1910. Brianzolo, ha<br />
dato vita a molte delle sue opere presso la sua<br />
tenuta <strong>di</strong> <strong>Colle</strong> <strong>Brianza</strong>.<br />
Nel 1917 entra nel collegio Ballerini <strong>di</strong> Seregno<br />
dove rimarrà fino al 1922. Dal 1923, per<br />
mantenersi, concilia lavoro e appren<strong>di</strong>stato<br />
artistico. Nel 1936, dopo aver conseguito<br />
la maturità artistica da privatista presso<br />
l’Accademia <strong>di</strong> Brera, lascia il lavoro e si iscrive<br />
all’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Firenze sotto la<br />
guida <strong>di</strong> Felice Carena. Stu<strong>di</strong>a Masaccio, Giotto<br />
e Piero Della Francesca, tuttavia abbandona<br />
presto Firenze.<br />
Nel 1937 soggiorna per un breve periodo<br />
a Parigi dove entra in contatto con i gran<strong>di</strong><br />
protagonisti dell’arte Europea come Cézanne,<br />
Soutine e Rouault. Alle Expositions universelles<br />
de Paris è impressionato da Guernica <strong>di</strong> Picasso.<br />
Al suo ritorno in Italia si trasferisce a Milano e<br />
s’iscrive all’Accademia <strong>di</strong> Belle Arti <strong>di</strong> Brera. Di<br />
quegli anni sono le prime opere. Nel 1939 entra<br />
a far parte del gruppo dei pittori <strong>di</strong> Corrente con<br />
Treccani, Guttuso, Birolli e Cassinari, rivelandosi<br />
ben presto il più estremista del gruppo.<br />
Dopo un secondo soggiorno a Parigi nel 1947,<br />
partecipa al Fronte nuovo delle arti e, dopo<br />
la scissione, aderisce con Birolli e Cassinari al<br />
Gruppo degli Otto <strong>di</strong> Lionello Venturi.<br />
Muore a Milano il 15 <strong>di</strong>cembre 1992, a 82 anni.<br />
Riposa presso il cimitero <strong>di</strong> Ravellino.<br />
In futuro, per volontà dell’Amministrazione, una<br />
via <strong>di</strong> Cagliano sarà de<strong>di</strong>cata al grande pittore.<br />
Lecco, 1940, olio su tela.<br />
<strong>Colle</strong>zione privata.<br />
Lago <strong>di</strong> Oggiono I,<br />
1989, olio su tela.<br />
Paesaggio a Malgrate,<br />
1937, olio su tela.<br />
L’ambiente patrimonio <strong>di</strong> tutti: il lavoro <strong>di</strong> Legambiente<br />
A Campsirago si trova un Centro<br />
permanente <strong>di</strong> Legambiente<br />
Lecco. Quest’ultimo ospita campi<br />
internazionali <strong>di</strong> volontariato<br />
ambientale, volontari a lunga<br />
permanenza (Servizio Volontariato<br />
Europeo), giornate de<strong>di</strong>cate alla pulizia<br />
e manutenzione <strong>di</strong> boschi, torrenti e<br />
sentieri. Oltre ad accogliere seminari <strong>di</strong><br />
educazione al volontariato e corsi <strong>di</strong> formazione in campo ambientale<br />
per operatori, amministratori pubblici e aziende, si svolgono anche<br />
attività <strong>di</strong> educazione ambientale per le scuole, stage per studenti<br />
universitari e attività <strong>di</strong> servizio al turismo sostenibile sulla dorsale<br />
del San Genesio. Nell’ambito del recupero delle tra<strong>di</strong>zioni rurali <strong>di</strong><br />
Campsirago vi è l’allestimento <strong>di</strong> un vivaio <strong>di</strong> antichi alberi da frutto e<br />
varietà orticole. Per informazioni: www.legambientelecco.it.<br />
Il Softair: quando la guerra <strong>di</strong>venta un <strong>di</strong>vertimento<br />
Fucili <strong>di</strong> precisione, mimetiche e spari. Sembra <strong>di</strong> essere in guerra ma<br />
in realtà ci si <strong>di</strong>verte un mondo grazie al softair. Il tiro tattico sportivo<br />
è un’attività lu<strong>di</strong>co-ricreativa <strong>di</strong> squadra basata sulla simulazione <strong>di</strong><br />
tattiche militari. Da qualche tempo è praticata anche nei boschi <strong>di</strong><br />
<strong>Colle</strong> <strong>Brianza</strong>, riscuotendo sempre più successo.<br />
Per informazioni contattare il gruppo Platoon Softair <strong>Brianza</strong> sul sito<br />
www.platoonsoftair.com.<br />
Curiosità<br />
33
34<br />
C'era una volta...<br />
Immagini in bianco e nero, testimonianze <strong>di</strong> un passato ormai<br />
lontano nel tempo. Da una collezione tanto unica quanto preziosa,<br />
proponiamo <strong>di</strong> seguito alcuni scatti fotografici che immortalano la<br />
vita a <strong>Colle</strong> <strong>Brianza</strong> nel secolo scorso. Le <strong>di</strong>apositive testimoniano<br />
il quoti<strong>di</strong>ano degli adolescenti sotto il regime fascista nel campo<br />
solare estivo, che si svolgeva nello storico e<strong>di</strong>ficio che oggi come<br />
allora ospita la scuola elementare. La colonia prevedeva esercizi fisici,<br />
giochi e attività culturali. Le immagini, ne siamo certi, incuriosiranno<br />
tanto i citta<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> <strong>Colle</strong> <strong>Brianza</strong> quanto i turisti che visiteranno il<br />
paese. L’intento <strong>di</strong> questa sezione fotografica è quello <strong>di</strong> offrire a<br />
tutti loro un’ulteriore prospettiva con la quale scoprire e conoscere<br />
la storia del paese.<br />
L'inno dei bambini<br />
<strong>Colle</strong> <strong>Brianza</strong> si trova in collina<br />
ogni frazione è molto carina<br />
Ricca <strong>di</strong> verde e <strong>di</strong> boschetti<br />
tante casine e chiesette<br />
Rit. Siamo i bambini <strong>di</strong> <strong>Colle</strong> <strong>Brianza</strong><br />
il paese più bello della <strong>Brianza</strong><br />
A Ravellino si passa pianino<br />
mentre a scuola ci va ogni bambino<br />
Si arriva a Nava, c'è il municipio<br />
la posta e la farmacia<br />
Rit.<br />
Ora a Scerizza noi siamo saliti<br />
e poi all'Alpe siamo finiti<br />
Scen<strong>di</strong>amo poi a Piecastello<br />
della regina il castello<br />
Rit.<br />
C'è una frazione <strong>di</strong> nome Bestetto<br />
dove ogni sogno è nel suo cassetto<br />
A Giovenzana c'è un bel panorama<br />
si vede perfino Milano<br />
Rit.<br />
Un poco più avanti si trova Cagliano<br />
e tutti insieme ci <strong>di</strong>amo la mano<br />
E' Campsirago l'ultimo borgo<br />
del nostro bel paesino<br />
ideato dagli alunni della scuola dell’infanzia “Car<strong>di</strong>nale Schuster”<br />
Curiosità<br />
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