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Risponde Claudio Mazzini,<br />
responsabile innovazione e valori di Coop Italia<br />
4<br />
novembre 2009<br />
la posta<br />
Prodotti a marchio Coop:<br />
imballaggi ridotti, CO ² risparmiata<br />
Apprezzo molte tra le cose che fa Coop a difesa dell’ambiente, ma penso che sul tema della<br />
riduzione degli imballaggi, che credo sia un tema sempre più sentito da tanti soci, si possa<br />
sempre fare di più. Volevo sollecitarvi e capire se ci sono progetti in tal senso su cui si sta<br />
lavorando.<br />
angela signoRini - AsCOLI PICenO<br />
Tutti gli imballaggi dei prodotti a marchio Coop devono<br />
rispondere a precisi requisiti in materia di sicurezza (intesa<br />
come protezione dell’alimento), di fruibilità (intesa<br />
come facilità di utilizzo da parte dei consumatori), di informazione<br />
(ovvero la capacità di trasmettere in maniera<br />
esaustiva tutte le indicazioni essenziali alla corretta conservazione<br />
dell’alimento), utilizzo dello stesso e corretto<br />
smaltimento del packaging a fine utilizzo. Ma soprattutto<br />
di rispetto per l’ambiente: ovvero cercare soluzioni in<br />
grado di ridurre il consumo di risorse ed energie nonché la<br />
quantità di rifiuti prodotti.<br />
Coop agisce lungo due direttrici strategiche. La prima è la<br />
riduzione, a monte, del consumo di risorse (materiale,<br />
energia) e di emissioni di gas ad effetto serra. Per raggiungere<br />
questi obiettivi Coop da sempre applica la cosiddetta<br />
politica delle “3R”<br />
R come Riduzione: La progettazione ed il design del<br />
packaging devono favorire un consumo ridotto di materiale<br />
a parità di prodotto confezionato o per utilizzo di<br />
materiali più leggeri, che in ogni caso si riflette in una<br />
produzione minore di rifiuti. Inoltre, quando possibile, bisogna<br />
eliminare quei componenti che nel packaging rappresentano<br />
un sovraimballo, integrando, quando possibile<br />
più funzioni in una sola componente dell’imballo,<br />
semplificando quindi l’imballaggio così da favorire lo<br />
smaltimento differenziato.<br />
R come Riciclo: Utilizzare quando possibile materiali riciclati<br />
al posto di quelli vergini, semplificare per quanto<br />
possibile le fasi di recupero e riciclo degli imballaggi stimolando<br />
la realizzazione di confezioni in monomateriale.<br />
R come Riutilizzo: Inserire ove possibile le ricariche e,<br />
quindi, aumentare il riutilizzo tramite imballaggi reimpie-<br />
gabili più volte per un uso identico a quello per il quale è<br />
stato concepito.<br />
Uno degli esempi più riusciti di “quadratura del cerchio” è<br />
proprio la Maionese in tubetto a marchio Coop lanciata<br />
sul mercato inizialmente in tubetto in alluminio racchiusa<br />
in astuccio in cartoncino (come il resto del mercato); nel<br />
1998 l’imballo viene revisionato con l’obiettivo di ridurre il<br />
materiale impiegato per il confezionamento attraverso<br />
l’eliminazione dell’astuccio in cartoncino e riprogettazione<br />
del tubetto con ulteriore riduzione della quantità di<br />
alluminio grazie all’introduzione di una plastica alluminata<br />
e del tappo per permettere la posizione verticale.<br />
Questi interventi hanno portato di fatto ad un risparmio<br />
in materiale di 17 g per confezione, può sembrare un numero<br />
piccolo, ma moltiplicato per i volumi di vendita dal<br />
2000 al 2008 ha portato ad un risparmio reale di circa 307<br />
tonnellate di materiale da imballaggio, quindi di rifiuti.<br />
Con questo intervento Coop ha portato anche a benefici<br />
in termini di minori emissioni di gas ad effetto serra; uno<br />
studio di valutazione di impatto ambientale condotto lo<br />
scorso anno confrontando le due soluzioni di packaging<br />
(prima e dopo) col metodo chiamato LCA (analisi del ciclo<br />
di vita), porta ad un risparmio per il nuovo pack coop di<br />
134 g CO 2 equivalenti per ogni singola confezione, solo sul<br />
2008 questa azione ha quindi portato ad un risparmio<br />
complessivo di 312 tons di CO 2 che non sono state emesse<br />
nell’atmosfera.<br />
Questo è solo un esempio, che potrebbe essere esteso<br />
anche ad altri prodotti su cui siamo già intervenuti. Ovviamente<br />
l’impegno continuerà e nei prossimi numeri di<br />
<strong>Consumatori</strong> cercheremo di raccontarvi alcuni nuovi progetti<br />
su cui stiamo lavorando proprio nell’ottica di offrire<br />
prodotti di qualità ma che hanno un impatto sempre più<br />
ridotto sull’ambiente.<br />
Per capire le informazioni nutrizionali<br />
Spesso sulle confezioni dei prodotti si leggono slogan come: a basso contenuto calorico, senza grassi,<br />
senza zuccheri ecc. Ma è difficile capire cosa esattamente significhino… Come leggere queste notizie?<br />
ines Rubbianelli - CReMOnA<br />
Lei ha perfettamente ragione nel sollevare questo<br />
tema. Ce ne siamo occupati con un ampio servizio sul<br />
numero di <strong>Consumatori</strong> del luglio scorso, proprio perchè<br />
un reolamento europeo fissa finalmente criteri precisi in<br />
base ai quali sia possibile utilizzare determinate definizioni.<br />
Vediamo alcuni esempi: a basso contenuto calorico signi-