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MOSTRe<br />
Il futurismo e Viareggio<br />
In una Viareggio ancora ferita<br />
dalla tremenda esplosione del<br />
treno, una mostra sul Futurismo<br />
contribuisce a ridare speranza<br />
alla città e ai suoi visitatori.<br />
Attraverso una cinquantina<br />
di opere esposte, si ripercorre il<br />
rapporto tra questo movimento culturale della prima metà del<br />
‘900 inaugurato da Filippo Tommaso Marinetti e la Versilia.<br />
Questo legame stretto è simboleggiato efficacemente<br />
dall’opera di Umberto Bonetti, il creatore della maschera che è<br />
il simbolo del celeberrimo Carnevale di Viareggio. Ma insieme<br />
alle opere di Bonetti si possono ammirare quelle di Depero, tra<br />
l’altro il cartellonista scelto nei primi anni del ‘900 da Davide<br />
Campari per i manifesti del Bitter, e che è dunque il vero inventore<br />
della pubblicità moderna in Italia. e ancora la mostra di<br />
Viareggio ci offre dipinti di soffici e di Prampolini, di Levy, di<br />
Thayaht e di Ram. nonché alcuni di Lorenzo Viani, e l’occasione<br />
è propizia per il visitatore per fare qualche passo lungo i tiepidi<br />
viali di Viareggio e raggiungere la nuova Galleria intitolata proprio<br />
a Viani e che raccoglie il maggior numero di opere di questo<br />
artista, insieme a quelle di tanti altri pittori del XX secolo, come<br />
Picasso e Mimmo Rotella.<br />
Il Futurismo a Viareggio e in Versilia<br />
viareggio, gaMc, palazzo delle Muse<br />
sino al 20 dicembre<br />
Ingresso: intero 3 euro, soci Coop 1,50 (lo sconto vale anche per<br />
un accompagnatore)<br />
Info: tel. 0584-966343; 0584-581118<br />
Italiani brava gente<br />
di Massimo Cirri e filippo solibello<br />
conduttori radiofonici<br />
La sfida è una di quelle mitologiche: fare meglio<br />
del meglio partendo dal peggio. Dallo scarto,<br />
dal rifiuto, dal recuperato, dagli ultimi. Musicalmente<br />
qualcuno lo aveva già cantato: non<br />
dobbiamo star qui ad occuparci di diamanti, ma di letame.<br />
Perché dai diamanti non nasce niente mentre il<br />
letame dà le sue soddisfazioni. Il letame genera, dal<br />
letame nascono i fiori. Punto di partenza di questa storia<br />
non proprio il letame ma poco ci manca. “È il legno<br />
più infimo della terra, neanche buono per il camino:<br />
l’incollaggio di travi di pino prese da un pallet abban-<br />
36<br />
marzo novembre 2004 2009<br />
cultura e oltre<br />
Fantastico Chagall<br />
a cura di giorgio oLdrini<br />
Le luci e i colori delle opere mediterranee<br />
di Marc Chagall riempiranno<br />
il Palazzo Blu di Pisa con<br />
l’esposizione di 150 quadri che arrivano<br />
da vari musei di tutto il mondo.<br />
La mostra è divisa in 5 sezioni e<br />
prende l’avvio dalla nuova coscienza<br />
della luce e dei colori che il pittore<br />
ebreo russo acquisisce quando,<br />
lasciato il suo Paese natale, si incontra<br />
con il paesaggio del Mediterraneo. nella prima sezione<br />
dedicata alla Costa Azzurra si possono ammirare<br />
opere celeberrime, come La musica, il Circo in rosso, Gli<br />
amanti a St Paul. nella seconda sezione dedicata alla Grecia,<br />
ci rimanda l’emozione del pittore, stupito davanti ai<br />
colori e all’atmosfera del mondo classico. La terza sezione<br />
è dedicata ai lavori sulla Bibbia con i grandi dipinti del Cristo<br />
crocifisso vestito come un ebreo, oltre che le tavole<br />
della Bible di Teriade e gli acquerelli preparatori dell’opera<br />
finale. Fondamentali per capire i lavori di Marc Chagall alla<br />
Cattedrale cattolica di Metz o alla sinagoga dell’ospedale<br />
di Gerusalemme. Le ultime due sezioni della mostra pisana<br />
sono dedicate alLa scultura e le ceramiche e ai Collages.<br />
Chagall e il Mediterraneo<br />
pisa, palazzo blu<br />
sino al 17 gennaio 2010<br />
Ingresso: intero 8 euro, soci Coop 6,50 (sconto valevole anche<br />
per un accompagnatore)<br />
Info: 050-500197. info@impegnoefuturo.it<br />
La mitica... Stratopallet<br />
donato”. Parole del creatore. Punto di arrivo una Stratocaster.<br />
“La Stratocaster è il più diffuso e famoso modello<br />
di chitarra elettrica. È considerata la chitarra elettrica<br />
per antonomasia, tanto che nessuno strumento musicale<br />
è riuscito, nell’ultimo secolo, ad eguagliarne l’influenza<br />
sul panorama musicale”. Parole di Wikipedia,<br />
l’enciclopedia della modernità.<br />
In mezzo lui: Luciano Gaddi, alias Charliebla, sessantaduenne<br />
pensionato modenese con la passione dell’assemblaggio<br />
di chitarre. I pallets sono i vassoi di legno<br />
che servono per spostare le merci. Gaddi ne prende uno