09.06.2013 Views

download - Consumatori

download - Consumatori

download - Consumatori

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

partecipazione del presidente del<br />

Consiglio Berlusconi. Una targa posta<br />

all’ingresso di ciascun edificio<br />

ricorda la provenienza dei fondi e<br />

Coop figura in testa a tutti gli altri<br />

operatori telefonici. Un tetto agli<br />

sfollati sì, ma non solo. Una forte<br />

spinta al rilancio culturale ed economico<br />

dell’Abruzzo, infatti, viene<br />

dall’intero movimento cooperativo.<br />

Legacoop nazionale ha contribuito<br />

con 2,5 milioni di euro e le<br />

cooperative di consumatori, in particolare,<br />

si sono impegnate nella<br />

costruzione di una scuola a Goriano<br />

sicoli (Coop <strong>Consumatori</strong> nordest)<br />

e in un progetto a carattere sociale<br />

in via di definizione con le istituzioni<br />

locali, nel quale Coop Centro Italia,<br />

Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno<br />

e la piemontese novacoop<br />

mettono a disposizione 500 mila<br />

euro. (c.s.) l<br />

altri settori, facilitando la scelta del<br />

consumatore che potrà meglio orientarsi<br />

tra taglie, modelli e colori diversi.<br />

“Con questa operazione Coop punta a<br />

una riqualificazione dell’offerta dei<br />

capi di abbigliamento negli ipercoop.<br />

Convinti che anche nella grande distribuzione<br />

prodotti tessili di marca e di<br />

buon livello possano trovare un proprio<br />

posizionamento definito”. La caratteristica<br />

di tutti i capi Joyful, in linea<br />

con i valori Coop, è la scelta delle<br />

materie prime (lana e cotone), naturali,<br />

controllate, garantite per il consumatore.<br />

La linea Joyful è anche “verde”:<br />

ogni fase del processo produttivo<br />

è certificata a salvaguardia dell’ambiente.<br />

25<br />

novembre 2009<br />

di Massimo Montanari<br />

docente di storia medievale e di storia<br />

dell’alimentazione, Università di Bologna<br />

Miseria<br />

e nobiltà<br />

e Nobiltà”: il titolo scelto per il Baccanale 2009<br />

(Imola, 7-22 novembre) suggerisce i due estremi di<br />

una storia alimentare e gastronomica caratterizzata<br />

“Miseria<br />

da contrasti e differenze: da una parte il mondo popolare<br />

e contadino, ossessivamente attento a misurare risorse e bisogni;<br />

dall’altra le classi dominanti, sempre alla ricerca di nuovi piaceri.<br />

Per secoli, tale diversità è stata addirittura teorizzata: gli uomini – si<br />

diceva – sono diversi; dunque è “naturale” e “necessario” che vivano<br />

e mangino in modo diverso.<br />

Ma qualcosa non torna. La durezza di questi contrasti e di questa ideologia<br />

non esclude continui scambi di saperi, di prodotti, di ricette.<br />

Pensiamo solo alla convergenza fra le tecniche di conservazione degli<br />

alimenti (elaborate dalla cultura contadina per garantirsi un minimo<br />

di sicurezza nell’altalenante disponibilità stagionale delle risorse) e<br />

l’elaborazione dei prodotti “fini” destinati al mercato, che, proprio perché<br />

conservabili, possono viaggiare lontano dai luoghi di produzione,<br />

alimentando la gastronomia di élite.<br />

Ma c’è di più. Se andiamo a leggere i ricettari di cucina scritti a uso<br />

delle classi alte (già a iniziare dal Medioevo e dal Rinascimento) ci<br />

accorgiamo subito che la cucina contadina, ideologicamente emarginata<br />

dalla società di corte o dai palazzi dell’alta borghesia, in realtà è<br />

spesso presa a modello per raffinate rielaborazioni. In quei ricettari<br />

non troviamo solo preparazioni complesse e ricercate, ma anche ricette<br />

semplici, zuppe e polente di chiara impronta popolare (magari arricchite<br />

con qualche tocco prezioso). Viceversa, il gusto e le ricette dei<br />

signori sono spesso imitate – semplificandole – nel mondo dei “poveri”.<br />

La circolarità dei gusti e dei saperi gastronomici sembra, al di là di<br />

ogni opposizione, un dato costante delle pratiche di cucina, e la ragione<br />

di fondo della loro dinamicità. Per questa via tutti, in modi diversi,<br />

hanno dato un contributo decisivo alla costruzione del patrimonio alimentare<br />

e culinario italiano, rendendolo così straordinariamente ricco<br />

e articolato.<br />

Riconoscere i punti di contatto e di coincidenza fra i due mondi non<br />

significa sminuire le distanze abissali che realmente (al di là delle<br />

immagini) esistevano fra Miseria e Nobiltà. Non significa sminuire le<br />

ingiustizie che hanno accompagnato per secoli la storia dell’alimentazione<br />

e della gastronomia (e che tuttora le accompagnano, in molte<br />

parti del mondo). Ma ancora più ingiusto sarebbe pensare a questa<br />

storia come a una storia divisa in due, la fame da una parte e il piacere<br />

dall’altra, negando ai contadini la capacità di mettere a frutto ogni<br />

risorsa non solo ai fini della sopravvivenza ma anche del piacere quotidiano.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!