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vuol dire avere giovani preparati e<br />

autonomi, formati da un sistema<br />

educativo di assoluto livello e a<br />

cui la società sia pronta ad offrire<br />

ruoli di responsabilità. Il rischio è<br />

dunque che prevalgano scorciatoie<br />

e rinvii, dallo stare a lungo nel<br />

guscio della famiglia, al vivere lo<br />

studio con meno intensità. Tutti<br />

fattori che alla fine, per tornare a<br />

quanto scritto da Massimo Livi<br />

Bacci, portano “a un rischio di erosione<br />

della qualità delle nuove risorse<br />

umane che alimentano la<br />

società”. e aggiunge Livi Bacci, ciò<br />

“ha un costo privato relativamente<br />

basso e scarsamente percepito,<br />

ma il suo costo pubblico è invece<br />

rilevante ed è una delle<br />

ragioni principali dello sviluppo<br />

frenato del paese e dello svan-<br />

10<br />

novembre 2009<br />

in primo piano<br />

taggio rispetto ad altri paesi”.<br />

Dunque serve più mobilità sociale,<br />

serve ricambio nelle èlite, serve<br />

affermare un modello per cui<br />

un giovane dipende dalle proprie<br />

capacità e meriti e non da quanto<br />

la famiglia può aiutarlo.<br />

affermare la logica del merito<br />

e qui sta il punto che davvero in<br />

Italia suonerebbe come una rivoluzione,<br />

un concetto di cui spesso<br />

si parla ma che poco si pratica e<br />

cioè quello di far prevalere il merito,<br />

di fare in modo che ci sia una<br />

gara in cui tutti partono alla pari e<br />

hanno le stesse probabilità di vittoria.<br />

Come ha spiegato Pier Luigi Celli,<br />

direttore della Luiss intervenendo<br />

a un seminario della Fondazione<br />

IL GOVeRnO<br />

pRiMe pRoposte<br />

in attesa di...<br />

a fine settembre il governo, attraverso<br />

i ministri del welfare Maurizio<br />

Sacconi e dell’istruzione Mariastella<br />

gelmini, ha presentato un piano articolato<br />

in sei punti per promuovere<br />

l’occupazione giovanile under 25 e<br />

rafforzare l’integrazione tra scuole e<br />

imprese. Si tratta di un piano che<br />

mira ad anticipare il più possibile<br />

l’ingresso nel mondo del lavoro e a<br />

ridisegnare l’offerta di istruzione e<br />

formazione sulla base delle necessità<br />

delle imprese, a cominciare da un<br />

rilancio dell’istruzione tecnico-professionale<br />

e dei contratti di apprendistato.<br />

un piano, come ha detto<br />

Sacconi, pensato per quella fascia<br />

definita come “né-né”, vale a dire<br />

“di chi né studia proficuamente, né<br />

lavora”. in italia la dispersione scolastica<br />

è al 19%, contro una media<br />

europea del 10%.<br />

Ma ai fini di un rafforzamento del<br />

ruolo dei giovani nella società, ben<br />

più importante risulta il progetto<br />

di riforma organica dell’università<br />

che il governo ha annunciato per<br />

l’autunno. un progetto molto atteso<br />

anche perchè preceduto dalle<br />

polemiche e dalle proteste di questi<br />

mesi sui tagli e la mancanza di<br />

risorse negli atenei italiani.<br />

Unipolis (Celli è anche autore del<br />

provocatorio libro “Comandare è<br />

meglio che fottere. Manuale politicamente<br />

scorretto per aspiranti<br />

carrieristi di successo”), “il problema<br />

non è tanto l’età, ma come<br />

uno è arrivato al posto che occupa.<br />

I ragazzi, in molte situazioni,<br />

non sono stati abituati a concepire<br />

il merito come chiave per far<br />

strada nella vita. nessuno ha insegnato<br />

loro a correre. È evidente<br />

che il problema parte dai modelli<br />

che vengono proposti dall’alto e<br />

da chi ha il potere”.<br />

Anche Tito Boeri ha pubblicamente<br />

indicato una serie di riforme a<br />

costo zero che consentano di<br />

sbloccare la condizione dei giovani.<br />

e al primo posto c’è, anche per<br />

lui, l’idea di meritocrazia come le-

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