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novembre N° 9 2009<br />

coop adriatica edizione veneto<br />

consumatori<br />

il mensile dei soci coop<br />

40<br />

Giovani<br />

in lista<br />

d’attesa<br />

I problemi di un paese che invecchia<br />

e senza ricambio generazionale<br />

Prezzi più bassi<br />

Manovra anti-crisi di Coop Adriatica<br />

E a fi ne novembre sconto del 10%<br />

tutte le volte che si fa la spesa


Nuova merendina Coop:<br />

tutta la bontà,<br />

senza il peso dei grassi.<br />

Finalmente una merendina come mamma comanda.<br />

Senza sale né grassi aggiunti. Senza coloranti, conservanti, e solo con aromi naturali. Nella nostra nuova tortina c’è tutta la bontà<br />

della frutta, nei due gusti albicocca e ciliegia, e tutta l’efficacia delle fibre. Ecco perché è il simbolo della nuova linea di prodotti<br />

Coop Club 4-10, pensati in funzione di una più corretta alimentazione per i bambini. Guarda le linee guida su www.e-coop.it.


6<br />

Giovani in lista d’attesa<br />

Un paese sempre più vecchio e senza ricambio generazionale.<br />

Un problema che diventa uno svantaggio per il sistema<br />

12 Uccidere le liberalizzazioni?<br />

A soli tre anni di distanza e nonostante i miliardi risparmiati<br />

dalle famiglie italiane le “lenzuolate” Bersani appaiono lontane<br />

20<br />

Difendiamo la frutta italiana<br />

Le pesche, l’uva, le mele: continuano le campagne Coop<br />

per promuovere le produzioni di qualità<br />

vivere bene<br />

Mensile della Cooperazione di <strong>Consumatori</strong> 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 redazione@consumatori.coop.it<br />

Reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005 Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040 Copia singola euro 0,31 Abbonamento annuo euro 3,10<br />

Direttore responsabile Dario Guidi Redazione Piero Giovanolla (vicedirettore), Daniela Dalpozzo, Silvia Fabbri, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Paola Minoliti,<br />

Andrea Pertegato, Mauro Poletti, Gianfranco Sansalone, Anna Somenzi, Claudio Strano. Progetto grafico Ferro comunicazione & design Impaginazione e grafica Ilde Ianigro<br />

Responsabile della pubblicità Gabriella Zerbini<br />

Coop Editrice <strong>Consumatori</strong> Consiglio di amministrazione: Paolo Cattabiani (presidente) Enrico Migliavacca (vicepresidente)<br />

Mauro Bruzzone, Giuseppe Bolognesi, Claudio Cucchiarati, Marco Gaiba, Luciano Landi, Alessandro Medici, Daniele Moltrasio, Claudio Toso.<br />

Consegnato alle poste a partire dal 07/11/2009 Il numero di ottobre è stato stampato in 2.115.298 copie<br />

Associato a ANES, Associazione nazionale editoria specializzata<br />

SoMMARIo<br />

in primo piano consumare informati<br />

4 Lettere<br />

a <strong>Consumatori</strong><br />

6 Giovani in lista d’attesa<br />

di dArio gUidi<br />

9 La vignetta<br />

di eLLe kAppA<br />

12 Chi vuole uccidere<br />

le liberalizzazioni?<br />

di ALdo BASSoni<br />

18 Convivere con la crisi<br />

11 Il diabete? Consigli<br />

per l’alimentazione<br />

di eUgenio deL tomA<br />

17 Frane conosciute<br />

di mArio tozzi<br />

26 Il fior fiore<br />

di AnnA Somenzi<br />

28 Docking station<br />

di CLAUdio StrAno<br />

Le pagine di<br />

coopadriatica<br />

40<br />

44<br />

Prezzi più bassi<br />

Piano anti-crisi di Coop<br />

Etica, non basta un codice<br />

DI SIMoNETTA CoTELLESSA<br />

Soci super-solidali<br />

DI NATASCIA RoNChETTI<br />

Arriva l’inCoop<br />

nel centro di Chioggia<br />

DI ELENA LAZZARINI<br />

Tra calli, vaporetti e piazze<br />

il successo di “Ad alta voce”<br />

25 Miseria e nobiltà<br />

di mASSimo montAnAri<br />

32 Diamoci... all’ittica<br />

di HeLmUt FAiLoni<br />

34 In Umbria<br />

ammirando Giotto<br />

di giUSeppe ortoLAno<br />

36 Italiani brava gente<br />

di m. Cirri e F. SoLiBeLLo<br />

36 Mostre, libri e dischi<br />

Intervista a Paola Turci<br />

di g. oLdrini e p. pACodA<br />

Questa rivista è stata stampata su carta 100% ecologica che ha ottenuto il marchio Ecolabel dell’Unione Europea riservato ai prodotti a minor impatto ambientale<br />

46<br />

47<br />

50


Risponde Claudio Mazzini,<br />

responsabile innovazione e valori di Coop Italia<br />

4<br />

novembre 2009<br />

la posta<br />

Prodotti a marchio Coop:<br />

imballaggi ridotti, CO ² risparmiata<br />

Apprezzo molte tra le cose che fa Coop a difesa dell’ambiente, ma penso che sul tema della<br />

riduzione degli imballaggi, che credo sia un tema sempre più sentito da tanti soci, si possa<br />

sempre fare di più. Volevo sollecitarvi e capire se ci sono progetti in tal senso su cui si sta<br />

lavorando.<br />

angela signoRini - AsCOLI PICenO<br />

Tutti gli imballaggi dei prodotti a marchio Coop devono<br />

rispondere a precisi requisiti in materia di sicurezza (intesa<br />

come protezione dell’alimento), di fruibilità (intesa<br />

come facilità di utilizzo da parte dei consumatori), di informazione<br />

(ovvero la capacità di trasmettere in maniera<br />

esaustiva tutte le indicazioni essenziali alla corretta conservazione<br />

dell’alimento), utilizzo dello stesso e corretto<br />

smaltimento del packaging a fine utilizzo. Ma soprattutto<br />

di rispetto per l’ambiente: ovvero cercare soluzioni in<br />

grado di ridurre il consumo di risorse ed energie nonché la<br />

quantità di rifiuti prodotti.<br />

Coop agisce lungo due direttrici strategiche. La prima è la<br />

riduzione, a monte, del consumo di risorse (materiale,<br />

energia) e di emissioni di gas ad effetto serra. Per raggiungere<br />

questi obiettivi Coop da sempre applica la cosiddetta<br />

politica delle “3R”<br />

R come Riduzione: La progettazione ed il design del<br />

packaging devono favorire un consumo ridotto di materiale<br />

a parità di prodotto confezionato o per utilizzo di<br />

materiali più leggeri, che in ogni caso si riflette in una<br />

produzione minore di rifiuti. Inoltre, quando possibile, bisogna<br />

eliminare quei componenti che nel packaging rappresentano<br />

un sovraimballo, integrando, quando possibile<br />

più funzioni in una sola componente dell’imballo,<br />

semplificando quindi l’imballaggio così da favorire lo<br />

smaltimento differenziato.<br />

R come Riciclo: Utilizzare quando possibile materiali riciclati<br />

al posto di quelli vergini, semplificare per quanto<br />

possibile le fasi di recupero e riciclo degli imballaggi stimolando<br />

la realizzazione di confezioni in monomateriale.<br />

R come Riutilizzo: Inserire ove possibile le ricariche e,<br />

quindi, aumentare il riutilizzo tramite imballaggi reimpie-<br />

gabili più volte per un uso identico a quello per il quale è<br />

stato concepito.<br />

Uno degli esempi più riusciti di “quadratura del cerchio” è<br />

proprio la Maionese in tubetto a marchio Coop lanciata<br />

sul mercato inizialmente in tubetto in alluminio racchiusa<br />

in astuccio in cartoncino (come il resto del mercato); nel<br />

1998 l’imballo viene revisionato con l’obiettivo di ridurre il<br />

materiale impiegato per il confezionamento attraverso<br />

l’eliminazione dell’astuccio in cartoncino e riprogettazione<br />

del tubetto con ulteriore riduzione della quantità di<br />

alluminio grazie all’introduzione di una plastica alluminata<br />

e del tappo per permettere la posizione verticale.<br />

Questi interventi hanno portato di fatto ad un risparmio<br />

in materiale di 17 g per confezione, può sembrare un numero<br />

piccolo, ma moltiplicato per i volumi di vendita dal<br />

2000 al 2008 ha portato ad un risparmio reale di circa 307<br />

tonnellate di materiale da imballaggio, quindi di rifiuti.<br />

Con questo intervento Coop ha portato anche a benefici<br />

in termini di minori emissioni di gas ad effetto serra; uno<br />

studio di valutazione di impatto ambientale condotto lo<br />

scorso anno confrontando le due soluzioni di packaging<br />

(prima e dopo) col metodo chiamato LCA (analisi del ciclo<br />

di vita), porta ad un risparmio per il nuovo pack coop di<br />

134 g CO 2 equivalenti per ogni singola confezione, solo sul<br />

2008 questa azione ha quindi portato ad un risparmio<br />

complessivo di 312 tons di CO 2 che non sono state emesse<br />

nell’atmosfera.<br />

Questo è solo un esempio, che potrebbe essere esteso<br />

anche ad altri prodotti su cui siamo già intervenuti. Ovviamente<br />

l’impegno continuerà e nei prossimi numeri di<br />

<strong>Consumatori</strong> cercheremo di raccontarvi alcuni nuovi progetti<br />

su cui stiamo lavorando proprio nell’ottica di offrire<br />

prodotti di qualità ma che hanno un impatto sempre più<br />

ridotto sull’ambiente.<br />

Per capire le informazioni nutrizionali<br />

Spesso sulle confezioni dei prodotti si leggono slogan come: a basso contenuto calorico, senza grassi,<br />

senza zuccheri ecc. Ma è difficile capire cosa esattamente significhino… Come leggere queste notizie?<br />

ines Rubbianelli - CReMOnA<br />

Lei ha perfettamente ragione nel sollevare questo<br />

tema. Ce ne siamo occupati con un ampio servizio sul<br />

numero di <strong>Consumatori</strong> del luglio scorso, proprio perchè<br />

un reolamento europeo fissa finalmente criteri precisi in<br />

base ai quali sia possibile utilizzare determinate definizioni.<br />

Vediamo alcuni esempi: a basso contenuto calorico signi-


fica che il prodotto non può avere più di 40 kcal per 100<br />

grammi o 20 kcal per 100 millilitri; a ridotto contenuto<br />

calorico che il valore energetico del prodotto deve essere<br />

ridotto di almeno il 30% rispetto ad altri prodotti della<br />

stessa categoria e si devono indicare le caratteristiche<br />

che hanno provocato tale riduzione; se è scritto<br />

“senza zucchero” il prodotto non può avere più di 0,5<br />

grammi di zucchero per 100 grammi o 100 millilitri di<br />

prodotto; “senza zuccheri aggiunti” non debbono essere<br />

presenti saccarosio, glucosio, maltosio, fruttosio, destrosio<br />

né miele mentre possono essere presenti sostanze<br />

edulcoranti (aspartame, sorbitolo, xilitolo). se<br />

leggiamo “fonte di fibre” il prodotto deve avere almeno<br />

3 grammi di fibre per 100 grammi oppure 1,5 grammi per<br />

100 kcalorie e se “ad alto contenuto di fibre” la cifra si<br />

raddoppia.<br />

Il dado e l’estratto<br />

Che differenza c’è fra il dado da brodo e l’estratto<br />

di carne?<br />

isabella CoRReale - TORInO<br />

L’estratto di carne deve il suo nome al fatto che si ottiene<br />

da brodo di carne essiccato, fatto evaporare e concentrare<br />

fino a circa un terzo del suo volume primitivo. Il<br />

dado da brodo è composto in prevalenza da sale e glutammato<br />

monosodico con l’aggiunta di una piccola<br />

quantità di estratto di carne (3% circa). Vista l’esigua<br />

quantità di estratto presente, sono il sale ed il glutammato<br />

che sono esaltatori di sapori a conferire il gusto<br />

della carne al brodo finale.<br />

Il maiale e il vino<br />

Adoro la carne di maiale ma non so mai come abbinarla<br />

da un punto di vista enologico…<br />

bRuno guaRnieRi - ChIeTI<br />

La carne suina va consumata sempre ben cotta: per gli<br />

arrosti i tempi di cottura sono di circa 25 minuti ogni 500<br />

grammi di carne. Va accompagnata da verdura come verza,<br />

sedano e cipolle, peperoni, cavoli e prugne e mele per<br />

il gusto agrodolce. si abbina al vino rosso perché le proteine<br />

della carne si combinano con i tannini attenuando il<br />

gusto amaro del vino e rendendolo così più armonico. Più<br />

la carne è grassa più il vino deve essere strutturato e di<br />

carattere. Con arrosti e umidi vanno bene vini mediamente<br />

affinati, sapidi e caldi come chianti, merlot, barbera<br />

mentre fondi e intingoli saporiti richiedono rossi robusti<br />

come cannonau, prmitivo di Manduria; con lo stinco<br />

5<br />

novembre 2009<br />

l’indirizzo per scrivere a questa rubrica è:<br />

redazione <strong>Consumatori</strong>, Viale Aldo Moro, 16, 40127 Bologna<br />

fax 051 6316908, oppure redazione@consumatori.coop.it<br />

vanno pinot, cabernet, refosco e con la grigliata infine vino<br />

fruttato e morbido come il cirò.<br />

Sigarette e minorenni<br />

Ho visto ragazzini, credo proprio minorenni, che<br />

compravano le sigarette da una macchinetta. Ma<br />

non esistono controlli?<br />

iRene gibelli - CesenATICO (FC)<br />

Già oggi molte macchinette automatiche distribuiscono<br />

sigarette dalle 8 alle 21 di sera ma solo presentando un<br />

documento (tessera sanitaria o fiscale, documenti di<br />

identità nel formato tessera ecc.) mentre i tabaccai<br />

sono tenuti a non vendere i pacchetti ai minori (come i<br />

baristi l’alcol). sino ad ora, dopo le 21 chiunque può prelevare<br />

un pacchetto dalla macchinetta senza presentare<br />

documenti. Dal 1° novembre entra in vigore una nuova<br />

norma per cui anche dopo tale ora occorre presentare un<br />

documento per accedere alle sigarette. Ovvio che sarebbe<br />

meglio fare prevenzione ma più rigore nel rispetto<br />

delle reole è fondamentale.<br />

la Realizza viRtualCoop<br />

toRna la disagenda<br />

Con quella per il 2010, torna<br />

per il sesto anno la Disagenda,<br />

un planning settimanale<br />

(formato cm. 7 x<br />

cm. 10,5), agile e da portare<br />

sempre con sé, per<br />

scandire gli appuntamenti<br />

della vita, ricordandosi<br />

delle persone con disabilità,<br />

nella consapevolezza<br />

che l’interesse per i problemi<br />

altrui, è il modo migliore<br />

per occuparsi dei<br />

propri. A produrre e ideare la Disagenda sono Virtual<br />

Coop, congiuntamente al Consorzio Sic. La<br />

distribuzione della Disagenda sarà effettuata<br />

nell’area bolognese (e non solo), in ambito sociale,<br />

nella pubblica Amministrazione e nel settore cooperativo.<br />

Inoltre la Disagenda sarà in vendita in<br />

tutte le librerie.coop al prezzo di 6 euro. La Disagenda<br />

è un promemoria sui problemi della disabilità<br />

e segnala un modo efficace per affrontarli.<br />

Per info: www.virtualcoop.net - tel. 051 533106


6<br />

novembre 2009<br />

in primo piano<br />

giovani?<br />

spiacenti, ma questo<br />

non è un paese per voi<br />

di dario guidi<br />

I paradossi italiani:<br />

siamo una realtà dove<br />

le nuove generazioni<br />

diminuiscono come<br />

peso demografico e<br />

comunque non trovano<br />

spazio nelle èlite.<br />

Risultato? Il nostro<br />

paese invecchia senza<br />

ricambio generazionale.<br />

e chi è al potere<br />

non intende mollare.<br />

Il tutto si traduce in uno<br />

svantaggio competitivo<br />

per il sistema. La prima<br />

riforma da fare?<br />

Dare spazio al merito<br />

non è un paese di<br />

giovani e non è un paese<br />

per giovani. Concetti ri-<br />

L’Italia<br />

baditi e confermati più<br />

volte nel corso degli ultimi anni,<br />

da ricercatori e studiosi, che sono<br />

però diventati ancor più drammaticamente<br />

veri in questi mesi di<br />

crisi economica. Una crisi che ha<br />

rallentato l’attività di molte imprese<br />

e, soprattutto aumentato il<br />

numero dei disoccupati. secondo i<br />

dati diffusi a fine settembre, siamo<br />

a quota 378 mila posti persi in<br />

un anno (tasso di disoccupazione<br />

del 7,4%), e con 434 mila persone<br />

in più che un lavoro hanno rinunciato<br />

a cercarlo. ed è evidente che<br />

i primi a perdere il posto o a non<br />

vedersi riconfermato l’incarico è<br />

stato il popolo dei Co.co.pro, delle<br />

partite Iva, degli interinali e via dicendo.<br />

Insomma i precari, sparsi in<br />

quell’ampio arcipelago di soluzioni<br />

contrattuali che coinvolgono soprattutto<br />

i giovani (e gli immigrati).<br />

Basti dire che, nel 2009, le<br />

agenzie di lavoro interinale italiane<br />

hanno registrato un 45% in<br />

meno di assunzioni sull’anno precedente,<br />

il dato peggiore a livello<br />

europeo.<br />

se la crisi sta picchiando duro (ovviamente<br />

non solo sui giovani) i<br />

problemi di chi in Italia ha meno di<br />

30/35 anni, non sono certo cominciati<br />

un anno fa. Anzi è una<br />

storia lunga che intreccia problemi<br />

demografici, comportamenti<br />

sociali, stili di vita e orientamenti<br />

culturali.<br />

i l p r i m o p r o b l e m a è d e m o g r a f i c o<br />

e proprio dai problemi demografici<br />

bisogna partire per una prima fotografia<br />

dei giovani nel nostro paese.<br />

e non c’è niente di meglio che<br />

farlo attraverso le parole di Massimo<br />

livi bacci, uno dei più importanti<br />

demografi italiani, docente<br />

all’Università di Firenze: “nella popolazione<br />

italiana ci sono pochi<br />

giovani. All’inizio del secolo scorso<br />

un italiano su quattro aveva tra i 15<br />

e i 30 anni. nel 2008 siamo a un<br />

italiano su sei e nel 2020 saremo a<br />

un italiano su sette”.<br />

e questo nonostante la spinta<br />

che viene dalle famiglie di immigrati<br />

che hanno tassi di natalità<br />

ben superiori a quelli delle famiglie<br />

italiane. non c’è qui lo spazio<br />

per analizzare il perché di questo<br />

trend ed è certo vero che la vita<br />

continua a pagina 8 >


7<br />

novembre 2009<br />

in primo piano<br />

Classi diRigenti bloCCate<br />

Così si Resta pReCaRi (e in faMiglia)<br />

I DATI DeL CneL PResenTATI AL FORUM nAzIOnALe GIOVAnI<br />

un’ulteriore conferma della problematica situazione<br />

che vivono gli under 35 in italia, viene anche dal primo<br />

rapporto, realizzato dal Forum nazionale dei giovani in<br />

collaborazione con il Cnel, sul rinnovamento delle classi<br />

dirigenti nel nostro paese, che è stato presentato a<br />

roma pochi mesi fa.<br />

i dati sono sempre gli stessi: giovani che non riescono<br />

ad affermarsi nel mondo del lavoro; che non riescono a<br />

distaccarsi dalla propria famiglia prima dei 40 anni.<br />

Classi dirigenti occupate da persone di età avanzata. E<br />

dunque, giovani sottoposti a lavoro precario che rende<br />

difficile raggiungere posizioni “più in alto”. in 10 anni,<br />

il numero di giovani dipendenti in ruoli dirigenziali è<br />

passato dal 9,7% al 6,9%. in calo anche i giovani imprenditori,<br />

passati dal 22% al 15% e i liberi professionisti,<br />

dal 30% al 22%. i contratti di lavoro precari, quindi,<br />

non fanno fare carriera: difficilmente le collaborazioni<br />

si trasformano in contratti a tempo indeterminato. il<br />

73,1% dei giovani che alla fine del 2006 aveva un contratto<br />

di collaborazione, a distanza di un anno era ancora<br />

nella stessa posizione. nell’arco di un anno, solo<br />

un collaboratore su dieci è entrato a pieno titolo nel<br />

mondo del lavoro standard, ottenendo un contratto a<br />

tempo indeterminato.<br />

Secondo il rapporto c’è un altro grave fenomeno in aumento:<br />

l’inattività. Tra il 2006 e il 2007, sono cresciuti<br />

di 200 mila unità i giovani inattivi, cioé che non lavorano<br />

e non cercano lavoro. oltre 220 mila i giovani che nel<br />

2006 erano occupati e nel 2007 hanno rinunciato a cercare<br />

attivamente un lavoro. E gli ultimi dati del 2009<br />

segnalano un aumento di 434 mila unità di questo<br />

gruppo. il rapporto del Cnel si sofferma poi sul mondo<br />

politico, universitario e sugli ordini professionali: gior-<br />

nalisti, medici, avvocati.<br />

Cominciamo dall’università. L’età media dei docenti<br />

universitari in italia è di 51 anni; il 50% dei professori di<br />

prima fascia ha superato i 60 anni e 8 docenti su 100<br />

hanno dai 70 anni in su. i professori con meno di 35<br />

anni, sono il 7,6%, su un totale di 61.929 docenti e i ricercatori.<br />

di questi giovani docenti quasi tutti sono ricercatori;<br />

solo 311 sono professori associati e 21 professori<br />

ordinari. dieci anni fa la maggior parte dei<br />

docenti universitari avevano un’età compresa tra i 46 e<br />

i 50 anni; oggi hanno tra i 56 e i 60 anni. E i giovani sono<br />

sempre di meno: nel 1997 l’1,1% del totale dei docenti<br />

aveva meno di 30 anni e il 7,3% tra i 31 e i 35; a distanza<br />

di 10 anni, nel 2007 le percentuali sono scese rispettivamente<br />

allo 0,9% e al 6,7%.<br />

nelle libere professioni, purtroppo non va meglio. il<br />

giornalismo, la medicina e l’avvocatura hanno tempi di<br />

accesso lunghissimi con stage, tirocini gratuiti e condizioni<br />

di estremo precariato o sotto-occupazione che si<br />

susseguono fino a oltre 40 anni. Qualche esempio: l’età<br />

media dei praticanti giornalisti è di 36 anni. i medici<br />

con non più di 35 anni sono poco meno del 12%, mentre<br />

i 35-39enni, rispetto a 11 anni fa, sono diminuiti del<br />

13,8%. Mentre gli avvocati, pur iscritti all’albo, sono<br />

costretti per anni e anni a un ruolo umiliante di garzoni<br />

di bottega.<br />

non va meglio nella politica: dal 1992 ad oggi i deputati<br />

under 35 non hanno mai raggiunto il 10% (a eccezione<br />

della legislatura 1994-96), e attualmente alla Camera<br />

sono solo il 5,6%. a fronte quindi di un’importante fetta<br />

di giovani tra i 25 e i 35 anni, pari al 18,7% della popolazione<br />

maggiorenne, si ha un peso parlamentare di<br />

questa fascia d’età che è meno di un terzo (5,6%).


media si è allungata sensibilmente,<br />

ma l’analisi di Livi Bacci porta<br />

alla conclusione che non solo i<br />

giovani sono meno come quantità,<br />

ma anche che contano meno<br />

nella società.<br />

e questo per tre motivi: sposarsi<br />

sempre più tardi allontana e riduce<br />

l’assunzione di responsabilità,<br />

aver meno giovani che lavorano in<br />

questa fascia di età (quelli sotto<br />

ai 30 erano un terzo di chi lavorava<br />

nel 1911, sono un ottavo oggi)<br />

riduce la loro autonomia e il loro<br />

peso economico; terza considerazione,<br />

le gerarchie sociali e professionali<br />

sono bloccate e le quote di<br />

under 30 presenti nei gruppi dirigenti<br />

(ma su questo torneremo<br />

dopo) sono ridotte al lumicino.<br />

Dunque in un mondo che si riempie<br />

la bocca di innovazione, di ricerca,<br />

della necessità di guardare<br />

avanti, si scopre che qui in Italia<br />

siamo fermi, siamo un paese senza<br />

ricambio generazionale. Cosa<br />

8<br />

novembre 2009<br />

in primo piano<br />

LeGACOOP, L’esPeRIenzA DI “GeneRAzIOnI”<br />

“o si CaMbia o RisChiaMo un paese senza futuRo”<br />

“a livello nazionale chiediamo un’attenzione maggiore<br />

per il futuro. perché l’italia è, paradossalmente, un paese<br />

che rischia di non avere un futuro, schiacciato tra<br />

precarietà del lavoro e iniquità previdenziale. Certo noi<br />

giovani dobbiamo avere il coraggio ed assumerci la responsabilità<br />

per giocare una partita che nessun altro<br />

può giocare al nostro posto”. sono parole di federica<br />

protti, 35 anni, responsabile delle cooperative sociali di<br />

legacoop Rimini, ma soprattutto portavoce di generazioni,<br />

un network che riunisce gli under 42 di legacoop<br />

in emilia Romagna.<br />

partiamo dallo spiegare cosa è e cosa fa generazioni?<br />

tra noi ci sono soci, cooperatori, collaboratori, giovani<br />

dirigenti e quadri. generazioni nasce nel novembre<br />

2007 e si sviluppa su temi, che non sono solo quelli che<br />

l’ultimo Congresso di legacoop aveva evidenziato – ricambio<br />

generazionale, formazione dei futuri gruppi dirigenti<br />

– ma anche di quei problemi che, in quanto giovani<br />

cooperatori, riteniamo strategici per il nostro<br />

futuro e per il futuro della cooperazione: l’ambiente, il<br />

welfare, la sostenibilità, il mercato e le sue regole.<br />

l’obiettivo di generazioni è contribuire al lavoro di legacoop<br />

e delle imprese del sistema cooperativo portando<br />

la visione giovane e contribuendo a creare le condizioni<br />

per la diffusione di strumenti per lo sviluppo di<br />

una nuova leva di dirigenti, attraverso la formazione,<br />

lo studio e l’approfondimento. la situazione all’interno<br />

del movimento cooperativo è molto diversificata, ci<br />

che coincide anche col fatto che<br />

siamo il paese, assieme al Giappone,<br />

con la più alta percentuale di<br />

ultra 65enni.<br />

M e n o r i s o r s e p i ù p r e c a r i e t à<br />

Come hanno dimostrato le ricerche<br />

dell’economista tito boeri,<br />

docente all’Università Bocconi, il<br />

reddito procapite di un ventenne<br />

nel 1951 è decisamente superiore<br />

a quello di un ventenne di inizio<br />

secolo, con l’aggravante che, mentre<br />

il ventenne del 1951 aveva sulle<br />

spalle una quota di debito pubblico<br />

procapite di appena 3.373 euro,<br />

il ventenne del 2006 ha 80 mila<br />

euro di debito sul groppone.<br />

Ma le cifre che fanno riflettere<br />

sono molte altre: dal 1985 al<br />

2004 è diminuita (dal 5% al 4,6%<br />

del Pil) la spesa per l’istruzione,<br />

mentre per ogni euro che si spende<br />

per chi ha meno di 30 anni, se<br />

ne spendono 3,5 per gli over 65.<br />

siamo dunque un paese e una so-<br />

sono esperienze diffuse soprattutto in alcune grandi cooperative.<br />

uno degli obiettivi che ci poniamo è la contaminazione,<br />

lo scambio di esperienze, per far sì che a tutti<br />

i livelli, dalla piccola cooperativa sociale alla grande<br />

cooperativa di produzione lavoro si arrivi ad un sistema<br />

che si rigenera naturalmente e non perché costretta da<br />

un’età anagrafica ormai “troppo” avanzata”.<br />

Ma, a proposito di ricambio generazionale, in generale<br />

come sta il movimento cooperativo?<br />

ad oggi la situazione del movimento cooperativo così<br />

come quella del sistema italia, evidenziata dai molti<br />

commentatori (boeri, abravanel, ecc.), è ancora troppo<br />

immobile e legata ad una sola generazione, quella dei<br />

“nostri” genitori. Ma qualcosa si sta muovendo. generazioni<br />

non è l’unico esempio di network cooperativo, prima<br />

di noi, si sono mossi i giovani cooperatori del lazio.<br />

la nostra esperienza è poi servita da apri pista per altri<br />

territori. già l’anno scorso abbiamo avviato rapporti con<br />

altri gruppi di giovani cooperatori. hanno risposto dalla<br />

sicilia, dal piemonte, dal lazio, dalla toscana. lo stesso<br />

abbiamo fatto con i rappresentanti dei giovani di Confindustria,<br />

Cna, Confcommercio, Confcooperative. anche<br />

con loro abbiamo cominciato a rapportarci su quelli<br />

che sono i temi di tutti: il modo di stare sul mercato, il<br />

lavoro, la coesione sociale, la precarietà, le pensioni.<br />

sono questi i temi forti, forse i più “generazionali”, per<br />

chi come noi vede le cose con un po’ meno fiducia rispetto<br />

a chi è stato giovane prima.<br />

cietà che sta investendo poco sui<br />

giovani e sulla loro formazione (il<br />

che non vuol dire che per gli anziani<br />

e le altre categorie tutto vada<br />

bene). Anzi, per i giovani oltre<br />

alla prospettiva di una pensione<br />

decisamente incerta, si aggiunge<br />

la probabilità che se un lavoro si<br />

trova, sia precario.<br />

Citiamo sempre i dati di Boeri e di<br />

Pietro garibaldi, secondo i quali,<br />

tra dipendenti a termine, para<br />

subordinati, apprendisti e altre<br />

forme, i precari in Italia sono circa<br />

4 milioni e mezzo (il 20% sul<br />

totale degli occupati). Una cifra<br />

che forse andrebbe rivista al ribasso<br />

alla luce degli effetti peggiorativi<br />

della crisi di questi mesi<br />

(unita al fatto che i precari hanno<br />

anche meno ammortizzatori sociali<br />

su cui fare affidamento).<br />

Resta il fatto che, già prima della<br />

crisi, solo 1 giovane su tre riusciva<br />

a trovare un impiego a tempo indeterminato<br />

e che la probabilità di


passare da un lavoro temporaneo<br />

a uno stabile sono davvero basse<br />

(tra 2004 e 2005 non si arrivava al<br />

10%). Inevitabile poi l’ulteriore corollario<br />

che i giovani si trovino mediamente<br />

ad avere stipendi più<br />

bassi (si stima un 15% rispetto a<br />

chi ha lavori stabili).<br />

C l a s s i d i r i g e n t i s e n z a r i c a m b i o<br />

Ma completata questa fotografia<br />

socio-economica, il punto forse<br />

ancor più delicato è quello dell’accesso<br />

dei giovani a ruoli di responsabilità<br />

ed a far parte della<br />

classe dirigente. Uno spazio che,<br />

certo, nessuno regala, ma è altrettanto<br />

vero che lo slancio e la<br />

creatività dei giovani può essere<br />

un ingrediente fondamentale per<br />

vincere la sfida dell’innovazione,<br />

da tutti oggi ritenuta come fondamentale.<br />

Illuminante (ma i dati sono confermati<br />

anche dal rapporto realizzato<br />

dal Cnel per il forum na-<br />

9<br />

novembre 2009<br />

in primo piano<br />

zionale dei giovani di cui parliamo<br />

nelle pagine precedenti) è la ricerca<br />

condotta da Carlo Carboni,<br />

docente di sociologia ad Ancona,<br />

su èlite e classi dirigenti in Italia.<br />

su una platea di 25.000 persone<br />

“che contano” (che per quasi il<br />

90% sono uomini) quelli che hanno<br />

meno di 30 anni sono lo 0,7%,<br />

quelli con meno di 40 il 3,8%. Tra<br />

51 e 60 siamo al 24,3%, tra 61 e<br />

70 anni siamo al 30,4% e oltre i<br />

70 c’è un ulteriore 23,4%. Accorpando<br />

le voci di chi è oltre i 50<br />

anni siamo al 78,1% del totale. e<br />

facendo un raffronto tra 1998 e<br />

2004 si scopre che le cose per i<br />

più giovani sono peggiorate. Chi<br />

comandava è rimasto al suo posto,<br />

spostandosi solo nella fascia<br />

d’età successiva.<br />

Dall’indagine sulle èlitè emerge<br />

poi un altro dato assai interessante.<br />

e cioè che, nel giudizio<br />

che gli stessi componenti di queste<br />

èlite hanno su sé stessi, pre-<br />

La vignetta di ellekappa<br />

valgono non elementi di qualità<br />

e di forte leadership. Più che la<br />

visione strategica o le competenze<br />

la caratteristica saliente<br />

(abbastanza o molto importante)<br />

per il 68% è la ricchezza, per<br />

il 54,2% avere relazioni importanti,<br />

per il 29,2% rappresentare<br />

interessi specifici.<br />

M e n o g i o v a ni , m e n o inn o v a z i o n e<br />

La foto finale è quella di un paese<br />

dove a decidere è una classe dirigente<br />

autoreferenziale e piuttosto<br />

avanti nell’età, che è bloccata<br />

da anni, in cui contano più amicizie<br />

e conoscenze che il rispetto<br />

delle regole, più gli interessi particolari<br />

che quelli generali. Il risultato<br />

è che i giovani intervistati<br />

pensano (per l’80,6%) che relazioni<br />

e raccomandazioni contino<br />

più del merito.<br />

Davvero difficile in questo contesto<br />

pensare di invertire la tendenza,<br />

dove invertire la tendenza,<br />

continua a pagina 10 >


vuol dire avere giovani preparati e<br />

autonomi, formati da un sistema<br />

educativo di assoluto livello e a<br />

cui la società sia pronta ad offrire<br />

ruoli di responsabilità. Il rischio è<br />

dunque che prevalgano scorciatoie<br />

e rinvii, dallo stare a lungo nel<br />

guscio della famiglia, al vivere lo<br />

studio con meno intensità. Tutti<br />

fattori che alla fine, per tornare a<br />

quanto scritto da Massimo Livi<br />

Bacci, portano “a un rischio di erosione<br />

della qualità delle nuove risorse<br />

umane che alimentano la<br />

società”. e aggiunge Livi Bacci, ciò<br />

“ha un costo privato relativamente<br />

basso e scarsamente percepito,<br />

ma il suo costo pubblico è invece<br />

rilevante ed è una delle<br />

ragioni principali dello sviluppo<br />

frenato del paese e dello svan-<br />

10<br />

novembre 2009<br />

in primo piano<br />

taggio rispetto ad altri paesi”.<br />

Dunque serve più mobilità sociale,<br />

serve ricambio nelle èlite, serve<br />

affermare un modello per cui<br />

un giovane dipende dalle proprie<br />

capacità e meriti e non da quanto<br />

la famiglia può aiutarlo.<br />

affermare la logica del merito<br />

e qui sta il punto che davvero in<br />

Italia suonerebbe come una rivoluzione,<br />

un concetto di cui spesso<br />

si parla ma che poco si pratica e<br />

cioè quello di far prevalere il merito,<br />

di fare in modo che ci sia una<br />

gara in cui tutti partono alla pari e<br />

hanno le stesse probabilità di vittoria.<br />

Come ha spiegato Pier Luigi Celli,<br />

direttore della Luiss intervenendo<br />

a un seminario della Fondazione<br />

IL GOVeRnO<br />

pRiMe pRoposte<br />

in attesa di...<br />

a fine settembre il governo, attraverso<br />

i ministri del welfare Maurizio<br />

Sacconi e dell’istruzione Mariastella<br />

gelmini, ha presentato un piano articolato<br />

in sei punti per promuovere<br />

l’occupazione giovanile under 25 e<br />

rafforzare l’integrazione tra scuole e<br />

imprese. Si tratta di un piano che<br />

mira ad anticipare il più possibile<br />

l’ingresso nel mondo del lavoro e a<br />

ridisegnare l’offerta di istruzione e<br />

formazione sulla base delle necessità<br />

delle imprese, a cominciare da un<br />

rilancio dell’istruzione tecnico-professionale<br />

e dei contratti di apprendistato.<br />

un piano, come ha detto<br />

Sacconi, pensato per quella fascia<br />

definita come “né-né”, vale a dire<br />

“di chi né studia proficuamente, né<br />

lavora”. in italia la dispersione scolastica<br />

è al 19%, contro una media<br />

europea del 10%.<br />

Ma ai fini di un rafforzamento del<br />

ruolo dei giovani nella società, ben<br />

più importante risulta il progetto<br />

di riforma organica dell’università<br />

che il governo ha annunciato per<br />

l’autunno. un progetto molto atteso<br />

anche perchè preceduto dalle<br />

polemiche e dalle proteste di questi<br />

mesi sui tagli e la mancanza di<br />

risorse negli atenei italiani.<br />

Unipolis (Celli è anche autore del<br />

provocatorio libro “Comandare è<br />

meglio che fottere. Manuale politicamente<br />

scorretto per aspiranti<br />

carrieristi di successo”), “il problema<br />

non è tanto l’età, ma come<br />

uno è arrivato al posto che occupa.<br />

I ragazzi, in molte situazioni,<br />

non sono stati abituati a concepire<br />

il merito come chiave per far<br />

strada nella vita. nessuno ha insegnato<br />

loro a correre. È evidente<br />

che il problema parte dai modelli<br />

che vengono proposti dall’alto e<br />

da chi ha il potere”.<br />

Anche Tito Boeri ha pubblicamente<br />

indicato una serie di riforme a<br />

costo zero che consentano di<br />

sbloccare la condizione dei giovani.<br />

e al primo posto c’è, anche per<br />

lui, l’idea di meritocrazia come le-


VInCeRe Un nOBeL<br />

eCCo peRChé seRvono<br />

le eneRgie giovani<br />

Che le energie giovani facciano bene a<br />

un paese, se debitamente valorizzate,<br />

lo dimostra anche uno studio condotto<br />

dall’americano Benjamin Jones, che<br />

ha analizzato le caratteristiche biografiche<br />

dei vincitori del premio nobel<br />

nel corso del XX secolo, soffermandosi<br />

in particolare sull’età al momento<br />

della scoperta che è valsa il premio. ai<br />

547 premiati sono stati aggiunti altri<br />

286 autori di scoperte particolarmente<br />

rilevanti. Ebbene quel che viene<br />

fuori è che il picco delle scoperte cresce<br />

rapidamente dai 20 anni in poi e<br />

raggiunge il massimo verso i 35 anni.<br />

La curva poi scende rapidamente e dai<br />

55 anni in poi si stabilizza su valori<br />

molto bassi. ovvero i giovani, se ne<br />

hanno la possibilità, sono i protagonisti<br />

dell’innovazione.<br />

riflessioni e dati che però sono piuttosto<br />

lontani dalla realtà italiana. Siamo<br />

infatti uno degli ultimi paesi in Europa<br />

per numero di laureati (tra i 25 e i 34<br />

anni sono solo 19 su 100, contro una<br />

media ue di 30, ma con paesi come<br />

Francia, Spagna e regno unito che sono<br />

a 40). Le condizioni economiche delle<br />

famiglie di provenienza pesano ancora<br />

in modo decisivo: in famiglie a basso livello<br />

di formazione il numero di laureati<br />

scende al 9%, e sale al 60% in famiglie<br />

dove i genitori sono già laureati.<br />

va fondamentale. Una ricerca condotta<br />

dalla Luiss è arrivata a stimare<br />

che, in Italia, il non-merito<br />

costa il 7,5% del Pil, in termine di<br />

inefficienze e minori performance<br />

complessive.<br />

Poi, certo, ci sono tanti altri aspetti,<br />

dalla trasparenza nell’accesso alle<br />

professioni e alle carriere (basta<br />

pensare all’università), alle politiche<br />

di sostegno alle famiglie, al favorire<br />

l’internazionalizzazione e ad interventi<br />

sulle tipologie contrattuali.<br />

Poi forse è indispensabile che i giovani<br />

abbiano voglia di dare una spallata<br />

a chi occupa il potere e non vuole andarsene.<br />

Dopo un po’ di conflitto e di<br />

battaglia forse c’è anche più gusto a<br />

conquistarsi lo spazio. e così si dimostra<br />

anche di essere più bravi di chi<br />

c’era prima… l<br />

11<br />

novembre 2009<br />

alfabeto alimentare<br />

di eugenio del toma<br />

presidente onorario dell’Associazione<br />

italiana di dietetica e nutrizione clinica<br />

Il diabete<br />

Consigli per una corretta alimentazione<br />

Molte iniziative di carattere sanitario si succedono, in un calendario<br />

sempre più congestionato, a ricordarci la prevenzione,<br />

la cura o il finanziamento della ricerca scientifica<br />

per malattie orfane di attenzioni ma anche per patologie di<br />

dimensioni epidemiche. Ormai, si sta realizzando un vero e proprio<br />

calendario pagano che affianca meritoriamente, con le sue dediche<br />

scientifiche, la ricorrenza dei nostri onomastici.<br />

Il 14 Novembre è la giornata dedicata, a livello mondiale, al tema del<br />

Diabete; non importa se diabete di tipo 1, insulino-dipendente (nel<br />

passato detto “diabete giovanile”) oppure diabete di tipo 2, non insulino-dipendente,<br />

associato spesso al sovrappeso (da qui il neologismo<br />

“diabesità”) e alla senilità ma oggi diagnosticato già alle soglie della<br />

maturità o in età ancora giovanile. Non è possibile riassumere in poche<br />

righe un argomento così vasto e tormentato come la dieta del diabete,<br />

però si possono sintetizzarne alcuni concetti base.<br />

Il diabete tipo 1 non insorge per errori alimentari e con l’impiego<br />

obbligatorio dell’insulina richiede solo delle nozioni su quantità e<br />

interscambio fra gli alimenti ricchi di carboidrati e sul loro indice<br />

glicemico (cioè porzioni analoghe per contenuto di carboidrati hanno<br />

un diverso rimbalzo sulla glicemia a seconda di altre caratteristiche<br />

dei cibi; è noto che i legumi hanno un indice glicemico migliore delle<br />

patate, così la pasta rispetto al riso o il pane integrale nei confronti<br />

di quello bianco). In sintesi, diciamo che un ragazzo diabetico potrebbe<br />

mangiare come un coetaneo sano che conosce e applica le 10<br />

linee guida raccomandate a tutti gli italiani, però con maggiore attenzione<br />

all’orario dei pasti a causa dei tempi di azione dell’insulina.<br />

Tra i professionisti dello sport esistono molti diabetici insulino-dipendenti<br />

(uno per tutti: il canottiere australiano Redgrave è salito sul<br />

podio in 4 olimpiadi); è certo che l’attività fisica giornaliera e l’educazione<br />

alimentare riducono i sacrifici gastronomici e il pericolo delle<br />

complicanze diabetiche un tempo inevitabili.<br />

Più complesso, paradossalmente, è il problema alimentare dei diabetici<br />

di tipo 2. Per prima cosa avrebbero dovuto evitare la sedentarietà,<br />

in modo da non cadere nella trappola “comportamentale”<br />

dell’obesità. Ma se questo ravvedimento accade in ritardo, purtroppo<br />

la diagnosi di diabete di tipo 2 è sempre tardiva, bisogna avere<br />

il coraggio di cambiare stile di vita in modo da recuperare se non il<br />

peso ideale almeno un’accettabile composizione corporea nel rapporto<br />

fra massa magra e massa grassa. Per questi traguardi non<br />

basta la riduzione dei carboidrati (talvolta erroneamente eccessiva!),<br />

occorre, invece, riequilibrare il metabolismo con una buona<br />

“dose” di movimento fisico e una normale alimentazione equilibrata,<br />

variata, ma soprattutto frugale nelle porzioni.


A soli tre anni di distanza<br />

e nonostante i miliardi<br />

che sono stati risparmiati<br />

dalle famiglie italiane,<br />

le “lenzuolate Bersani”<br />

appaiono lontane. Anzi,<br />

sono numerosi i tentativi<br />

di riportare indietro<br />

le cose a tutto vantaggio<br />

di lobby e corporazioni<br />

Per un semplice passaggio<br />

di proprietà dell’automobile<br />

bisognava andare dal<br />

notaio. e pagare. Chiudere<br />

un conto corrente costava più<br />

che tenerlo. e per ogni ricarica telefonica,<br />

non si sa bene perché,<br />

bisognava regalare alle compagnie<br />

una tassa fissa. sono passati<br />

neanche tre anni da quando l’allora<br />

governo Prodi e il suo ministro<br />

allo sviluppo economico Bersani,<br />

con una manovra in due tempi introdussero<br />

importanti liberalizzazioni<br />

e notevoli facilitazioni nella<br />

normativa a tutela dei consumatori<br />

e degli utenti.<br />

norme che, abolendo odiosi balzelli<br />

e incomprensibili privilegi, aprirono<br />

finalmente i mercati alla libera<br />

concorrenza in settori vitali per le<br />

tasche dei consumatori: dalle banche<br />

alle assicurazioni, dalle farmacie<br />

ai taxi, dalla telefonia mobile a<br />

decine di altri settori della vita eco-<br />

12<br />

novembre 2009<br />

in primo piano<br />

Liberalizzazioni<br />

chi vuole ucciderle?<br />

di aLdo BaSSoni<br />

nomica che fanno risparmiare alle<br />

famiglie italiane centinaia di euro<br />

ogni anno. Pochi però sembrano<br />

ricordarsene. e molti invece stanno<br />

minacciando alcune di queste<br />

liberalizzazioni nel tentativo di riportare<br />

l’Italia sotto il tallone degli<br />

interessi corporativi e lobbistici<br />

che amano enormemente mordere<br />

il portafoglio dei cittadini.<br />

«A dire il vero, qualche passetto<br />

indietro lo abbiamo già fatto – dice<br />

Enrico Cinotti, giornalista del settimanale<br />

Il salvagente –. Il secondo<br />

pacchetto Bersani, quello del<br />

gennaio 2007, prevedeva per il ramo<br />

danni polizze vita la possibilità<br />

di recedere di anno in anno dal contratto,<br />

ma due senatori del Pdl,<br />

con un emendamento approvato in<br />

Parlamento lo scorso luglio, hanno<br />

riportato questo limite a cinque<br />

anni, per la gioia delle assicurazioni».<br />

Un’altra mazzata contro le liberalizzazioni<br />

è arrivata a settem-<br />

bre quando, con un emendamento<br />

ad un decreto che si occupava di<br />

tutt’altro, è stata rinviata la liberalizzazione<br />

dei servizi pubblici locali<br />

prevista anche questa da un disegno<br />

di legge del precedente governo<br />

che prevedeva che le reti rimanessero<br />

pubbliche, ma la gestione<br />

poteva essere liberalizzata, ad eccezione<br />

dell’acqua.<br />

via libera<br />

Quello di inserire qua e là nei vari<br />

iter legislativi emendamenti<br />

estemporanei che fanno grandi<br />

danni ai consumatori è uno stile<br />

molto in voga. ne sa qualcosa anche<br />

Coop che si è battuta insieme<br />

ad altri in favore della liberalizzazione<br />

dei farmaci da banco e ora<br />

assiste allibita al tentativo di restituire<br />

tutto o in parte il monopolio<br />

alle farmacie. sulla libera<br />

vendita dei farmaci da banco e<br />

sulla testa delle tremila parafarmacie<br />

nate in questi anni che<br />

continua a pagina 14 >


13<br />

novembre 2009<br />

in primo piano<br />

Quelle riforme sotto assedio<br />

Parla Antonio Lirosi: “Miliardi risparmiati dalle famiglie, ma c’è chi rema contro”<br />

Sono rimasti in pochi a<br />

parlare di liberalizzazioni.<br />

Eppure le “lenzuolate”<br />

del ministro Bersani hanno<br />

fatto risparmiare fior di miliardi<br />

ai consumatori. Basta pensare<br />

all’abolizione dell’odiosa (e costosa)<br />

gabella del costo fisso sulle ricariche<br />

telefoniche che fruttava ai gestori quasi due miliardi<br />

l’anno. Ne parliamo con Antonio Lirosi, da pochi giorni Capo<br />

Dipartimento alla Regione Lazio, già dirigente del Ministero<br />

dello sviluppo economico e primo a ricoprire l’incarico di<br />

garante per la sorveglianza dei prezzi, ribattezzato dai media<br />

Mister Prezzi. Insieme al giornalista, Enrico Cinetto, è autore<br />

di un libro (vedi scheda in alto in questa pagina) che racconta<br />

i retroscena di chi si oppose alle liberalizzazioni.<br />

antonio lirosi<br />

Ex Mister Prezzi<br />

dottor Lirosi, perché questo libro?<br />

Da una parte volevo lasciare una testimonianza sulla<br />

vera origine di tutto quel processo di liberalizzazione e<br />

semplificazione amministrativa iniziato oltre tre anni<br />

fa. In secondo luogo desideravo dare un contributo conoscitivo<br />

sullo stato di applicazione delle riforme e sui risultati<br />

ottenuti, evidenziando anche i problemi.<br />

uno di questi problemi è che nessuno parla<br />

più di liberalizzazioni.<br />

Ritengo che se ci si dimentica dei risultati ottenuti che dimostrano<br />

che il cambiamento è possibile si finisce per far prevalere il<br />

IL LIBRO<br />

i neMiCi delle “lenzuolate”<br />

Si intola ”L’assedio” ed è il racconto del “difficile cammino<br />

delle liberalizzazioni a favore del cittadino-consumatore”. il<br />

libro è stato scritto da antonio Lirosi, dirigente del ministero<br />

(poi primo mister Prezzi) durante il varo delle “lenzuolate”,<br />

e da Enrico Cinotti, giornalista del Salvagente. il libro<br />

contiene un’appendice che ci aiuta a capire cosa era previsto,<br />

qual è lo stato dell’arte e quali problemi rimangono ancora<br />

aperti.<br />

Enrico Cinotti, antonio Lirosi, “L’assedio”, aliberti Editore,<br />

2009. Con la prefazione di Pierluigi Bersani.<br />

luogo comune secondo cui nulla può cambiare perché alla fine<br />

vincono sempre i poteri forti e le corporazioni. Così non è stato<br />

per le due lenzuolate di Bersani che hanno procurato risparmi<br />

e nuovi diritti per i consumatori.<br />

nel suo libro sono indicati i vantaggi economici<br />

e procedurali derivanti dalle lenzuolate Bersani.<br />

Quanto abbiamo risparmiato?<br />

Nel libro si parla di liberalizzazioni, ma anche di norme di semplificazione,<br />

trasparenza e di promozione della concorrenza,<br />

come per esempio l’eliminazione dei costi di chiusura dei conti<br />

correnti bancari, l’eliminazione delle penali nei contratti di mutuo<br />

per la prima casa, l’eliminazione del ricorso al notaio per la<br />

cancellazione dell’ipoteca immobiliare, la possibilità di autenticare<br />

la firma per i passaggi di proprietà degli autoveicoli nelle<br />

agenzie di pratiche automobilistiche fino all’eliminazione dei<br />

costi di ricarica per la telefonia mobile. Nel complesso sono stati<br />

prodotti benefici traducibili in risparmi per i consumatori pari<br />

ad alcuni miliardi di euro. Non solo. La liberalizzazione della<br />

vendita dei farmaci da banco, oltre ad una inedita concorrenza<br />

sui prezzi, con risparmi fino al 20 per cento, ha permesso l’apertura<br />

di ben tremila parafarmacie che hanno dato lavoro a circa<br />

cinquemila giovani laureati.<br />

intanto però si tenta di ripristinare il monopolio<br />

delle farmacie tradizionali...<br />

Ci stanno provando, ma io credo che non ci riusciranno. Anche<br />

se in Italia tutto è possibile, credo che sarà difficile cancellare<br />

una liberalizzazione che ha prodotto occupazione, risparmi e<br />

continua a pagina 15 >


14<br />

novembre 2009<br />

in primo piano<br />

hanno dato lavoro a più di cinquemila giovani laureati,<br />

pende infatti la mannaia di nove articoli a firma<br />

Gasparri-Tomassini, capogruppo Pdl al senato il primo<br />

e presidente della commissione sanità in senato<br />

il secondo, che di fatto vorrebbero ridurre i farmaci<br />

da banco vendibili negli appositi corner della Grande<br />

distribuzione e nelle parafarmacie.<br />

Un altro emendamento della maggioranza prevede la<br />

chiusura entro dieci anni delle parafarmacie, un altro<br />

ancora vorrebbe vietare addirittura il non utilizzo<br />

della croce verde da parte delle parafarmacie che è il<br />

simbolo di chi è iscritto all’ordine dei farmacisti.<br />

Ma perché questo attacco ad una liberalizzazione che<br />

ha creato occupazione, danneggiato quasi per niente<br />

le farmacie tradizionali e soprattutto giovato alle finanze<br />

dei consumatori? «È una cosa incomprensibile<br />

dal momento che la liberalizzazione della vendita dei<br />

farmaci da banco è un bene a vantaggio dei consumatori,<br />

esattamente come è già successo e succede in<br />

altri Paesi europei e negli stati Uniti, perché ha consentito<br />

un reale abbassamento dei prezzi – spiega<br />

aldo Soldi, presidente di Ancc-Coop –. La vera soluzione<br />

strutturale per generare economie significative<br />

è la strada che noi abbiamo intrapreso di far produrre<br />

farmaci a marchio, unica esperienza in Italia. In un anno<br />

soltanto con l’acido acetilsalicilico-acido ascorbico<br />

Coop il risparmio è stato pari a 845.000 euro rispetto<br />

all’acquisto in farmacia dell’analogo prodotto di marca.<br />

stimiamo con il paracetamolo, da qui a un anno, di<br />

far risparmiare ai soci e consumatori altri 350.000<br />

euro. Ovvio che tutto ciò sarebbe stato impensabile<br />

se la liberalizzazione non ci fosse stata, fermo restando<br />

che tutte le nostre iniziative sono state possibili<br />

perché abbiamo ricercato una maggiore efficienza,<br />

nel totale rispetto delle regole di mercato».<br />

lotta di Class<br />

Un altro freno alle riforme incombe sulla Class Action,<br />

più volte limata nei contenuti e rinviata nell’applicazione.<br />

Class Action significa Azione Collettiva e fa sì<br />

che un solo giudice, con un solo processo, possa condannare<br />

un’impresa a risarcire tutti coloro ai quali ha<br />

provocato un danno. In Italia invece ogni singolo danneggiato<br />

deve fare la sua causa, sfidando i grandi studi<br />

legali delle grandi aziende. La Class Action era stata<br />

inserita nella finanziaria 2008. ebbene, tra i primi atti<br />

del governo Berlusconi c’è stato quello di posticipare<br />

l’entrata in vigore della Class Action dal primo luglio<br />

2008 al 1° gennaio 2009 poi ancora al luglio 2009. Infine,<br />

il 25 giugno scorso, nel Disegno di legge sullo sviluppo,<br />

ha introdotto non solo un’ulteriore proroga al 1°<br />

gennaio 2010, ma una modifica peggiorativa della<br />

Class Action. È stata tolta la retroattività, quindi chi<br />

ha subito danni dai crack Parmalat e Cirio rimane tagliato<br />

fuori, così come le centinaia di viaggiatori vittime<br />

ogni giorno delle inefficienze dei vari servizi a cominciare<br />

dalle compagnie telefoniche che spesso<br />

attivano “distrattamente” costosi servizi non richiesti<br />

dagli utenti, ma anche chi non ha potuto esercitare<br />

gratuitamente la surroga del mutuo sia pure in presenza<br />

di condanne dell’Antitrust. «sono soprattutto le<br />

società di telecomunicazione e di trasporto, oltre alla<br />

Confindustria, che hanno spinto per peggiorare e ritardare<br />

l’entrata in vigore della legge – aggiunge Cinotti<br />

– fino al punto di prevedere addirittura il danno punitivo<br />

al contrario, e cioè, in pratica, se l’azione collettiva<br />

viene dichiarata non ammissibile, chi l’ha proposta deve<br />

pagare una sorta di multa. Davvero incredibile!».<br />

Ovvio. Il povero consumatore prima di fare causa alla<br />

potente multinazionale dovrà pensarci bene. «ecco<br />

come, con un emendamento che mette in grave crisi<br />

la Class Action si “svuota” una legge nata per tutelare<br />

i consumatori – dice rosario Trefiletti, presidente di<br />

Federconsumatori –. siamo totalmente insoddisfatti<br />

di come è stata modificata questa legge, non ci piace<br />

per niente e soprattutto non siamo d’accordo che il<br />

giudice possa dire che l’accettazione della causa è dipendente<br />

dalla pubblicizzazione che riesci a farne».<br />

L’ultima sorpresa, in ordine di tempo l’ha servita il<br />

ministro Brunetta annunciando la Class action anche<br />

nei confronti delle disfuzioni della Pubblica amministrazione.<br />

Peccato che non sia contemplata la possibilità<br />

del risarcimento del danno!<br />

allo scoperto<br />

Dopo molte battaglie giudiziarie che hanno riconosciuto<br />

l’illegittimità della commissione massimo scoperto<br />

applicata dalle banche sul saldo negativo, il Governo<br />

prima ed il Parlamento poi hanno finalmente messo ficontinua<br />

a pagina 17 >


15<br />

novembre 2009<br />

in primo piano<br />

benefiCi peR tante faMiglie<br />

MA ORA sI RIsChIAnO PAssI InDIeTRO<br />

ben 480.000 famiglie nel 2008 hanno risparmiato 100 milioni<br />

di euro grazie alla cancellazione dell’ipoteca sulla casa<br />

dopo l’estinzione del mutuo. più di 2 milioni di clienti hanno<br />

cambiato banca senza pagare le spese di chiusura del<br />

conto. oltre 3.000 parafarmacie aperte. due miliardi di<br />

euro l’anno risparmiati grazie alla eliminazione della ricarica<br />

delle schede prepagate per i cellulari. Ma sulle liberalizzazioni<br />

incombono gravi rischi. vediamo quali:<br />

aSSiCurazioni<br />

gli effetti del meccanismo dell’indennizzo diretto non hanno<br />

ancora determinato la diminuzione delle tariffe. le<br />

compagnie hanno cercato di boicottare la portabilità della<br />

classe di merito e negli ultimi mesi alcuni parlamentari del<br />

pdl hanno tentato di reintrodurre il divieto per gli agenti di<br />

vendere polizze di più compagnie. infine è stata approvata<br />

una disposizione di legge che porta da uno a cinque anni la<br />

possibilità di recedere dai contratti per le polizze vita.<br />

BanChE<br />

le banche hanno provato a vanificare o rallentare l’applicazione<br />

dell’eliminazione delle penali in caso di estinzione<br />

anticipata dei mutui casa e la possibilità di trasferire<br />

un mutuo ad un’altra banca senza costi aggiuntivi e senza<br />

la perdita dei benefici fiscali. sono stati necessari inter-<br />

> continua da pagina 13<br />

nuova imprenditorialità. D’altronde le parafarmacie hanno eroso<br />

una quota di mercato assolutamente marginale alle farmacie<br />

tradizionali.<br />

Con le assicurazioni invece la mezza marcia<br />

indietro c’è già stata. Questo significa che alcune<br />

lobbies sono troppo forti?<br />

E continueranno ad esserlo se non si fa strada nel nostro paese<br />

quella cultura della concorrenza che a parole tutti dicono di<br />

volere. Nei fatti invece c’è sempre qualcuno che intende far<br />

prevalere interessi particolari e rendite di posizione.<br />

Sembra che con la scusa della crisi si stia cercando<br />

di smantellare proprio quella cultura<br />

della concorrenza di cui lei parla.<br />

Se il governo Prodi avesse tenuto, ci sarebbe stata una terza e<br />

poi forse anche una quarta serie di liberalizzazioni. Due di<br />

queste, la liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei carburanti,<br />

sono state approvate con la manovra estiva del 2008<br />

dall’attuale Parlamento, ma sul piano sostanziale non è successo<br />

nulla.<br />

Sui mutui, invece, dopo tre interventi legislativi<br />

la portabilità gratuita è operativa.<br />

Negli ultimi dodici mesi sono stati, secondo l’ABI, 36.000 i beneficiari<br />

di questa norma. Forse ci sarebbe stato bisogno di una<br />

venti legislativi e istruttorie dell’antitrust per costringere<br />

le banche a rispettare la legge.<br />

FarMaCi da BanCo<br />

due disegni di legge prevedono la riduzione del numero dei<br />

farmaci da banco vendibili nelle parafarmacie e l’eliminazione<br />

dell’obbligo della presenza del farmacista.<br />

TraSPorTo aErEo<br />

dopo l’introduzione dell’obbligo per le compagnie aeree di<br />

indicare il prezzo effettivo del volo, permane scarsa trasparenza<br />

su onerosi costi aggiuntivi (bagagli, carta di credito<br />

ecc.) che vengono richiesti in modo non chiaro.<br />

aLTrE ProFESSioni<br />

la liberalizzazione delle autoscuole non è mai entrata in<br />

vigore per la mancata emanazione da parte del governo attuale<br />

di un decreto attuativo che di fatto ha bloccato tutti<br />

gli esami per nuovi istruttori.<br />

CLaSS aCTion<br />

l’accettazione della causa dipenderà dalla sua costosa pubblicizzazione,<br />

tolta la retroattività, introdotto il danno punitivo<br />

al contrario (se una causa viene dichiarata non ammissibile,<br />

chi l’ha proposta deve pagare). l’entrata in vigore è stata<br />

rimandata tre volte. al momento è fissata al 1° gennaio 2010.<br />

risposta più pronta da parte del sistema bancario, viste le difficioltà<br />

per tante famiglie derivanti dalla crisi finanziaria mondiale<br />

con i tassi d’interesse alle stelle. Invece le banche si sono<br />

dimostrate impreparate. Insomma c’è stato un tentativo di disapplicare<br />

la riforma. E dopo l’intervento normativo del 2007,<br />

che ha sancito la gratuità delle operazioni di portabilità per i<br />

titolari di mutuo immobiliare, su proposta del Ministro Tremonti,<br />

il nuovo Governo ha opportunamente introdotto sanzioni<br />

per gli istituti di credito che ritardano oltre i trenta giorni il<br />

perfezionamento della pratica di portabilità.<br />

guardiamo al futuro. Quale intervento è oggi<br />

più urgente sul piano delle liberalizzazioni?<br />

Io credo sia urgente fare una riforma degli ordini professionali nel<br />

senso di riconoscere le professioni non regolamentate, di favorire<br />

l’accesso alla professione delle nuove generazioni, di assicurare<br />

maggiore trasparenza, nonché di rendere più efficiente ed efficace<br />

la funzione di vigilanza affidata agli ordini, il cui ruolo non può<br />

essere di natura sindacale ma deve essere orientato agli interessi<br />

generali. Sui farmaci, invece, è necessario estendere la possibilità<br />

di vendita anche ai farmaci di fascia C, quelli con obbligo di ricetta<br />

che non sono a carico del sistema sanitario, per mettere in concorrenza<br />

la distribuzione di quella parte di medicinali che i consumatori<br />

pagano di tasca propria. l


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BS-09-09


ne a tale ingiusta fonte di lucro accogliendo<br />

di fatto le disposizioni<br />

previste nel terzo pacchetto Bersani,<br />

quello che non è stato mai approvato<br />

per la fine prematura della<br />

legislatura. La nuova normativa<br />

stabilisce che la commissione può<br />

essere applicata solo al cliente con<br />

un fido il cui scoperto duri più di un<br />

mese e non possa mai superare lo<br />

0,50 per cento per ogni trimestre,<br />

pena la nullità del contratto.<br />

Prontamente le banche hanno<br />

reintrodotto questa commissione<br />

semplicemente cambiandole nome.<br />

Ministro e Banca d’Italia si<br />

sono affidati prima ad innocue<br />

raccomandazioni per ottenere il<br />

rispetto della legge e poi a disposizioni<br />

più stringenti per evitare<br />

l’ennesima furbata come quella<br />

sui mutui quando le banche hanno<br />

fatto di tutto per ritardare le<br />

disposizioni sulla rinegoziazione.<br />

In questo caso però Tremonti è intervenuto<br />

efficacemente con una<br />

penale per le banche che ritardano<br />

l’operazione più di trenta giorni. Le<br />

lobbies insomma resistono e insistono.<br />

«Il tentativo di rimettere<br />

tutto in discussione è evidente –<br />

commenta antonio Lirosi – ma la<br />

partita non è persa perché su alcune<br />

conquiste dei consumatori sarà<br />

difficile tornare indietro». Certo, se<br />

questa partita la giocano anche i<br />

consumatori facendo sentire la loro<br />

voce, non c’è lobby che tenga.<br />

«Il nostro è il Paese delle disuguaglianze<br />

sociali e la crisi in atto<br />

tende a esasperarle ancora di più<br />

– sostiene soldi –. Ma un’economia<br />

che non cerca di riequilibrare<br />

le differenze è debole, oltre che<br />

ingiusta. Riequilibrare significa<br />

orientare in modo corretto le<br />

strategie politiche e di investimento,<br />

introducendo così anche<br />

elementi di sviluppo economico».<br />

Può contribuire a questo riprendere<br />

e rafforzare le liberalizzazioni?<br />

soldi non ha dubbi: «Bisogna<br />

mettere al centro il cittadino,<br />

non gli interessi di pochi. solo facendo<br />

così, aumentando la concorrenza,<br />

migliorando i servizi, si<br />

può incidere concretamente non<br />

solo sugli indicatori economici,<br />

ma anche sulla qualità della vita<br />

di ognuno di noi». l<br />

17<br />

novembre 2009<br />

in primo piano<br />

un pianeta da difendere<br />

di Mario tozzi<br />

primo ricercatore Cnr - Igag<br />

e conduttore televisivo<br />

Frane conosciute<br />

A proposito della tragedia di Messina<br />

Di chi è la colpa di quanto accaduto a Messina, ma anche di quello<br />

che abbiamo registrato per anni in questo sciagurato Paese<br />

incapace di mettersi in sicurezza? Di chi è la colpa delle 15.000<br />

frane d’Italia, da Ancona (1982) al Vajont (1963), dalla Valtellina<br />

(1987) a Niscemi (1997), da Sarno (1998) al Brennero (1998) e poi a Soverato<br />

(2002) e così via? Le frane sono un fenomeno assolutamente naturale<br />

e prevedibile, dipendono da cause fisiche e geologiche che si chiamano<br />

forza di gravità, presenza di versanti acclivi, rocce di un certo tipo e soprattutto<br />

acqua (cioè piogge). Ma non farebbero alcun danno se non ci<br />

fossero gli uomini a decidere di vivere dove forse non dovrebbero, peggiorando<br />

la situazione naturale con strade, case, incendi e disboscamenti.<br />

La responsabilità è perciò degli uomini, prima di tutto di quelli che - consapevolmente<br />

o no, questo poco conta - decidono di costruire abusivamente<br />

trascurando gli eventuali rischi del territorio. Non ci sono scuse, né<br />

vale ribadire che qualcuno ha permesso loro di farlo, perché in Italia i<br />

controlli non sono possibili e perché comunque qualcun altro, nelle stesse<br />

circostanze e negli stessi luoghi, ha comunque scelto di comportarsi bene,<br />

aspettando per avere una casa, pagandola di più o rimanendo in affitto.<br />

Certo che sono più colpevoli gli amministratori locali, che spesso sono<br />

perfettamente a conoscenza dei rischi naturali e decidono di sperare che<br />

non toccherà mai a loro. Amministrazioni locali strangolate dai debiti percepiscono<br />

come unica fonte di reddito quella delle licenze edilizie e poco<br />

si domandano dove si insediano i cittadini. Inoltre gli amministratori preferiscono<br />

sempre costruire un’opera pubblica, anche se inutile, purché si<br />

veda e porti consenso, perché nessuno si accorgerà invece di una manutenzione<br />

ordinaria del territorio, proprio quella che manca in Italia.<br />

Per non parlare della incivile tolleranza all’abusivismo o dell’ignoranza<br />

di qualsiasi principio fisico che informi il territorio. Poi c’è lo Stato<br />

che non provvede a destinare fondi alla protezione dal rischio idrogeologico,<br />

passando dai 510 milioni di euro del 2008 ai 269 di oggi e ai<br />

93 previsti nel 2011: una vera vergogna nazionale, questa sì degna di<br />

esecrazione. Ma come fanno le autorità nazionali a piangere morti di<br />

cui sono, in ultima analisi, in parte responsabili?<br />

Di più, come si fa a continuare a insistere con la costruzione dell’opera<br />

pubblica forse più inutile del Mediterraneo (il ponte sullo stretto), e<br />

sicuramente più costosa del mondo, nella zona a maggior rischio naturale<br />

(idrogeologico e sismico) d’Italia? Non si dovrebbero invece stornare<br />

quei fondi ingenti per riconvertire ecologicamente il territorio e<br />

dopo, semmai, parlare di ponte? L’imposizione dei pilastri di sostegno<br />

al ponte porterà uno sconvolgimento disastroso: milioni di metri cubi<br />

di roccia da movimentare, equilibrio idrogeologico distrutto, cemento<br />

a profusione. In pratica, se si andrà avanti così, si schiaffeggeranno<br />

quei morti: se qualcuno vi parla ancora di ponte sullo stretto di Messina<br />

siete autorizzati a risentirvi pesantemente.


18<br />

in primo piano<br />

Convivere<br />

con la crisi in un paese diviso<br />

La terza rilevazione del Barometro Coop: leggero miglioramento, ma tra tanti<br />

timori e prudenze. Consumi ancora frenati. Bene la fiducia in Coop<br />

LE PREVISIONI SULLE<br />

CONDIZIONI ECONOMICHE<br />

DELLA PROPRIA FAMIGLIA<br />

NEI PROSSIMI MESI<br />

%<br />

Miglioreranno molto 1<br />

Miglioreranno poco 8<br />

rimarranno le stesse 72<br />

Peggioreranno un poco 15<br />

Peggioreranno molto 2<br />

(non sa) 2<br />

Totale 100<br />

È<br />

un po’ come se, con la crisi<br />

economica in atto, le famiglie<br />

italiane avessero imparato,<br />

anche se forzatamente,<br />

a convivere. Così, se da un<br />

lato le preoccupazioni per la propria<br />

condizione si sono stabilizzate (con<br />

qualche cenno di leggero miglioramento<br />

rispetto a giugno), dall’altro<br />

si è imparato a gestire con cura certosina<br />

il bilancio familiare (cresce di<br />

4 punti chi dice che le spese sono<br />

sotto controllo). si spende il giusto<br />

per mangiare, cercando sempre il<br />

miglior equilibrio possibile nel rapporto<br />

qualità-prezzo ma accentuando<br />

invece una propensione a<br />

contenere o rinviare le spese nel<br />

settore non food e di beni durevoli.<br />

Una forte prudenza dunque, in cui i<br />

passi verso l’uscita dal tunnell sono<br />

molto lenti. Anche perché la vera e<br />

prima preoccupazione degli italiani<br />

non è legata ai prezzi o al costo del<br />

la peRCezione del MaRChio e del sisteMa Coop<br />

La Coop mi piace<br />

Mi fido della Coop<br />

Mi dispiacerebbe se<br />

la Coop non ci fosse più<br />

La Coop è diversa<br />

dalle altre catene<br />

31<br />

novembre 2009<br />

63<br />

60<br />

64<br />

36<br />

denaro, ma alla sicurezza del posto<br />

di lavoro.<br />

Qui sta il passaggio delicato, che<br />

conferma l’esistenza di una società<br />

sempre più polarizzata, sia nelle disponibilità<br />

economiche che nell’atteggiamento<br />

mentale: da una parte<br />

che vive nell’incertezza e nell’insicurezza<br />

e dall’altra chi la crisi l’ha sentita<br />

solo come eco di problemi altrui.<br />

sono questi i dati salienti della terza<br />

rilevazione del Barometro Coop, l’osservatorio<br />

permanente che mira a<br />

monitorare cosa pensano e qual è<br />

l’umore dei soci e dei clienti che frequentano<br />

i punti vendita Coop di tutta<br />

Italia. Dopo tre rilevazioni (le prime<br />

sono state a marzo e giugno) la fotografia<br />

in movimento che si ottiene è<br />

ovviamente sovrastata dal tema della<br />

crisi economica. non a caso 72 intervistati<br />

su 100 (erano 68 a marzo)<br />

dicono che le spese rimarranno le<br />

stesse nei prossimi mesi, mentre 9<br />

0 20 40 60 80 100<br />

sono del tutto d’accordo sono in parte d’accordo (non lo sa) non sono affatto d’accordo<br />

8<br />

19<br />

30<br />

32<br />

2<br />

24<br />

2<br />

3<br />

14<br />

5<br />

5


19<br />

L’InDAGIne<br />

3.500 inteRvistati<br />

il Barometro Coop è una indagine<br />

telefonica trimestrale su un campione<br />

di 3.500 intervistati, promossa<br />

da Coop italia, d’intesa<br />

con le 9 più grandi cooperative, e<br />

realizzata dalla società KKienn<br />

Connecting di Torino.<br />

dicono che miglioreranno (erano 8 a do parliamo di attenzione delle fami- utilità – spiega ancora Cecere -. sul-<br />

marzo) e 17 dicono che peggioreranno glie a far quadrare il proprio bilancio, la percezione del marchio Coop si<br />

(erano 24 a marzo). A conferma del parliamo esattamente di queste co- conferma il rapporto di fiducia nei<br />

leggero trend positivo, il fatto che il se. Di scelte che si devono fare e che confronti di Coop (il 92% del cam-<br />

51% dichiari che non avrà problemi a possono penalizzare determinati setpione). Un rapporto che si consolida<br />

far la spesa (era il 47% a giugno). tori. Dunque è evidente che la situa- nell’arco di questo difficile anno ma<br />

“Il lieve miglioramento che abbiamo zione complessiva dei consumi reste- che, però, non è più ideologico, ben-<br />

registrato - spiega il direttore del rà difficile ancora a lungo”.<br />

sì risulta ancorato a comportamen-<br />

settore pianificazione e controllo di Un altro segno significativo è il calo ti e contenuti di servizio, specie per<br />

Coop Italia, Francesco Cecere – va della propensione all’acquisto (-3%), i più giovani”.<br />

preso con grande cautela, perché co- specie tra i giovani tra i prodotti di Bene anche il dato sul fatto che Comunque<br />

i pessimisti prevalgono an- marca. Un trend di cui beneficiano in op tuteli il potere d’acquisto (65%<br />

cora sugli ottimisti. Ad esempio nelle parte i prodotti di massima conve- con un più 0,8% su giugno) e ancor<br />

grandi città ci sono dati più negativi nienza (+5%), ma soprattutto i pro- meglio quello sul controllo e la sicu-<br />

così come tra i ceti più svantaggiati”. dotti a marchio Coop (+9%) che si rezza dei prodotti a marchio (82%,<br />

Guardando più nello specifico al dato confermano portatori di un’ottima più 0,1 su giugno), così come sul<br />

sulla propensione ai consumi, la pre- sintesi tra convenienza e qualità. rapporto qualità/prezzo (apprezzavisione<br />

è leggermente positiva, so- L’altro capitolo su cui è incentrata to dall’81%, più 0,3% su giugno).<br />

prattutto per merito del settore fo- l’osservazione del Barometro, è pro- Pur in un periodo di forte infedeltà<br />

od, ortofrutta in testa (15% in più su<br />

0<br />

giugno), mentre il calo del non food<br />

prio quella legata più specificamente<br />

20 40 60<br />

alla percezione di Coop. “Vogliamo<br />

complessiva dei consumatori verso<br />

80 100<br />

le insegne (perché in cerca di rispar-<br />

continua (-20% sono rispetto del tutto al dato d’accordo già essere sono in sintonia in parte d’accordo con i nostri soci e (non lo mio), sa) si conferma non sono stabile affatto la propen- d’accordo<br />

critico di giugno).<br />

clienti, ed avere uno strumento di risione a frequentare i punti vendita<br />

“Del resto – continua Cecere – quan- levazione permanente è di grande Coop nei prossimi mesi. l<br />

la peRfoRManCe di Coop sui fondaMentali della sua Missione<br />

Tutela del potere d’acquisto<br />

Controllo qualità e sicurezza<br />

dei prodotti a marchio Coop<br />

Buon rapporto<br />

qualità/prezzo<br />

Più conveniente<br />

rispetto ai concorrenti<br />

11<br />

10<br />

12<br />

20<br />

0 20 40 60 80 100<br />

novembre 2009<br />

in primo piano<br />

54<br />

59<br />

69<br />

62<br />

molto abbastanza (non lo sa) poco nulla<br />

14<br />

9<br />

10<br />

19<br />

13<br />

20<br />

8<br />

5<br />

2<br />

1<br />

1<br />

2


20<br />

novembre 2009<br />

in primo piano<br />

La frutta italiana<br />

Coop risponde coi fatti alle polemiche del mondo agricolo. dopo le pesche romagnole,<br />

iniziative di promozione per l’uva siciliana e pugliese, poi seguiranno le mele<br />

e le arance. tassinari: “le nostre vendite di ortofrutta aumentano da anni. Ma siamo<br />

in controtendenza. il problema è far aumentare il consumo di questi prodotti”<br />

“È posizioni che non<br />

L’iniziativa di vendita promozionale<br />

dell’uva siciliana e pugliese è<br />

stata presentata alla fiera Macfrut<br />

di Forlì alla presenza dei due assessori<br />

regionali dario Stefano e Michele<br />

Cimino.<br />

“L’iniziativa con Coop – ha detto<br />

l’assessore pugliese dario Stefano<br />

- si inquadra nell’obiettivo di sostenere<br />

un comparto strategico per<br />

la nostra economia, gravata da pesanti<br />

difficoltà dovute alla crisi e<br />

dalla concorrenza dei Paesi mediterranei<br />

che introducono produzioni<br />

con prezzi più bassi spesso spacciate<br />

come pugliesi, senza però<br />

la difendiamo così<br />

bene uscire da una fase<br />

di polemiche strumentali<br />

e di contrap-<br />

aiutano a risolvere i problemi. Per noi<br />

il mondo agricolo italiano è un partner<br />

fondamentale con cui collaboriamo<br />

e vogliamo continuare a collaborare.<br />

e questo lo stiamo dimostrando<br />

nei fatti con iniziative che portano in<br />

vendita nei nostri negozi migliaia di<br />

tonnellate di frutta italiana di qualità”.<br />

Parola di vincenzo tassinari,<br />

presidente del consiglio di gestione<br />

di Coop Italia. Quello del rapporto tra<br />

catene della grande distribuzione e<br />

mondo agricolo, è un tema quanto<br />

mai caldo negli ultimi mesi, mesi in<br />

cui si sono succedute prese di posizione<br />

degli agricoltori che, in diversi<br />

casi, hanno indicato nella grande distribuzione<br />

una delle cause dei loro<br />

problemi e delle loro difficoltà.<br />

Una polemica cui Coop ha da subito<br />

replicato cercando di evitare deformazioni<br />

della realtà, ma soprattutto proponendo<br />

un terreno di azioni concrete<br />

e positive a sostegno delle produzioni<br />

italiane. si è cominciato nell’estate,<br />

con un accordo con la Regione emilia<br />

Romagna (assieme anche ad altre catene<br />

distributive) che ha portato a<br />

vendere 12 mila quintali di pesche nettarine,<br />

di cui il 60% nei negozi Coop. A<br />

avere una qualità certificata. Questa<br />

intesa rappresenta uno step<br />

strategico fondamentale per il ruolo<br />

che la regione Puglia è chiamata<br />

a svolgere. un ruolo di garanzia<br />

della sicurezza e della qualità delle<br />

produzioni e di interlocutore istituzionale<br />

per favorire accordi fra i<br />

produttori, le loro organizzazioni e<br />

la distribuzione organizzata. L’iniziativa<br />

con Coop è un tassello di<br />

questa strategia”<br />

“Quello dell’uva rappresenta un<br />

segmento molto importante per<br />

vaste aree della Sicilia – ha invece<br />

spiegato Michele Cimino, assesso-<br />

ottobre è quindi arrivata la promozione<br />

davvero importante per l’uva pugliese<br />

e siciliana. Attraverso accordi<br />

con le due Regioni (in esclusiva in sicilia,<br />

con altre insegne in Puglia), Coop<br />

ha venduto 25 mila quintali di uva (in<br />

confezioni da 2,5 kg col simbolo delle<br />

regioni di provenienza sui cartoni) al<br />

prezzo di 0,70 euro al chilo. L’accordo<br />

siglato ha consentito di riconoscere ai<br />

produttori 50 centesimi al chilo (una<br />

cifra ben superiore a quella mediamente<br />

praticata sul mercato) e di indicare<br />

pubblicamente questo dato.<br />

Di fatto Coop, acquistando l’uva a 65<br />

centesimi al chilo (prezzo che include<br />

le spese di trasporto e confeziona-<br />

L’ACCORDO COn Le ReGIOnI PUGLIA e sICILIA<br />

25.000 tonnellate d’uva a pRezzo gaRantito<br />

re all’agricoltura e Foreste della<br />

regione siciliana - il protocollo<br />

d’intesa stipulato tra il nostro assessorato,<br />

il Consorzio di Tutela<br />

Promozione dell’uva da Tavola di<br />

Canicattì - igp e la grande distribuzione<br />

corrisponde a una strategia<br />

vincente per valorizzare le eccellenze<br />

dei prodotti siciliani. Far incontrare<br />

il mondo della produzione<br />

e il mondo della commercializzazione<br />

significa accorciare la filiera.<br />

Questo consentirà una concreta<br />

boccata d’ossigeno a un settore<br />

che attraversa un grave momento<br />

di difficoltà”.


21<br />

novembre 2009<br />

in primo piano<br />

IL MeRCATO ITALIAnO DeLL’ORTOFRUTTA<br />

• auMenta la pRoduzione Ma Calano i ConsuMi<br />

• dal 2000 al 2008 in italia la produzione lorda vendibile di ortofrutta in italia<br />

è aumentata del 20%<br />

• nello stesso periodo il consumo interno di ortofrutta è calato del 15%<br />

(da 9,5 a 8,5 milioni di tonnellate)<br />

• Coop in ContRotendenza<br />

• nei negozi Coop, tra 2007 e 2008 la vendita di ortofrutta è cresciuta del 5,2%<br />

• Tra 2008 e 2009 (dato riferito ai primi 5 mesi) la crescita è stata del 5,7%<br />

mento) e tenendo conto dell’Iva, ha<br />

applicato un margine vicino allo zero.<br />

“Lo abbiamo fatto molto volentieri<br />

– spiega Tassinari – perché vendere<br />

prodotti di qualità nel segno della<br />

convenienza è la nostra missione.<br />

Ribadisco che per noi il rapporto col<br />

mondo agricolo italiano è fondamentale:<br />

lavoriamo con 14 mila<br />

aziende diverse e vendiamo 6 milioni<br />

di quintali di ortofrutta italiana in un<br />

anno. e questo ci spiace se non viene<br />

riconosciuto. noi comunque cerchiamo<br />

di parlare con i fatti”.<br />

Dopo l’uva, infatti, a novembre toccherà<br />

alle mele, con una promozione<br />

commerciale anche qui incentrata<br />

su produzioni italiane (del Trentino e<br />

della Valtellina). Al momento in cui<br />

scriviamo i dettagli di data e di prezzo<br />

non sono ancora stati fissati, ma<br />

basta ricordare che pochi anni fa,<br />

una iniziativa analoga consentì di<br />

vendere 40 mila tonnellate di mele.<br />

e dopo le mele, a inizio anno, toccherà<br />

alle arance siciliane, visto che<br />

si sta lavorando con la Regione a definire<br />

un accordo simile a quello fatto<br />

per l’uva.<br />

Ma per capire bene le questioni legata<br />

all’ortofrutta in Italia e per individuare<br />

correttamente responsabilità<br />

e correttivi, è importante tener conto<br />

di alcune valutazioni più generali.<br />

“Le cifre Coop – continua Tassinari -<br />

dicono che nel 2008 le vendite di ortofrutta<br />

hanno segnato un più 5,2%<br />

e nei primi mesi del 2009 siamo cresciuti<br />

di un altro più 5,7%, anche se<br />

poi le difficoltà delle crisi si sono fatte<br />

sentire. Queste cifre dicono però<br />

che noi, da anni, siamo in controtendenza<br />

rispetto a un mercato in cui<br />

l’ortofrutta cala. Ciò testimonia l’impegno<br />

Coop, fatto di apposite campagne<br />

e di promozione e di accordi<br />

con i produttori e le istituzioni, come<br />

abbiamo visto prima. Ma ci sono problemi<br />

più di fondo con cui fare i conti.<br />

Dal 2000 al 2008, mentre la produzione<br />

ortofrutticola italiana è cresciuta<br />

in volume del 20%, i consumi<br />

interni di questo tipo di prodotti sono<br />

calati del 15%. C’è un divario pesante<br />

da colmare. Allora qui non serve<br />

dividere il mondo tra buoni e<br />

cattivi. Bisogna fare in modo che il<br />

consumo di frutta e verdura da parte<br />

degli italiani torni ad aumentare. Per<br />

questo al mondo agricolo noi proponiamo<br />

di collaborare partendo dalla<br />

capacità di comunicare il valore delle<br />

produzioni nazionali, dal lavorare sui<br />

costi inutili presenti nella filiera,<br />

dando più trasparenza al mercato e<br />

specializzando le produzioni. L’esperienza<br />

Coop ci dice che queste cose si<br />

possono fare e danno risultati importanti”.<br />

l


24<br />

novembre 2009<br />

in primo piano<br />

Le case della telefonia<br />

Con gli sms inviati dai clienti di Coop voce (27 mila) e di altre compagnie telefoniche, sono stati<br />

realizzati gran parte dei 21 alloggi di un nuovo quartiere, consegnati a settembre ai terremotati<br />

dell’abruzzo. dal movimento cooperativo un sostanzioso contributo di 2,5 milioni di euro<br />

Tra gli operatori virtuali della telefonia mobile, Coop è<br />

quello che è sceso di più in campo a sostegno dei terremotati<br />

dell’Abruzzo tenendo fede ai propri principi cooperativi.<br />

Lo ha fatto con un paio di iniziative che hanno<br />

dato risultati molto concreti. “A caldo” ha donato 50 euro di traffico<br />

telefonico gratuito ai residenti nelle zone terremotate che<br />

avevano stabilito un rapporto con Coop Voce, per sopperire alle<br />

prime necessità anche di comunicazione con familiari e personale<br />

di soccorso: un sms inviato direttamente sul telefonino annunciava,<br />

nei giorni seguenti il sisma del 6 aprile, la solidarietà e la<br />

vicinanza di Coop alle popolazioni colpite in un momento così<br />

drammatico e delicato della loro vita. In seconda battuta, assieme<br />

agli operatori “storici” della telefonia fissa, la “giovane” Coop<br />

Voce (poco più di due anni di vita) raccogliendo l’invito della Protezione<br />

Civile ha chiesto ai propri clienti di mandare un sms di<br />

solidarietà corrispondente al valore di un euro. All’appello hanno<br />

risposto in 27 mila, prevalentemente soci Coop, che su un totale<br />

di abbonati di 350 mila (tanti erano a cavallo dell’estate scorsa)<br />

rappresentano un bel numero. Grande è ora la soddisfazione nel<br />

vedere realizzati con i soldi del pool di telefonia mobile gran parte<br />

di un nuovo quartiere di 21 edifici, un terzo dei quali sono stati<br />

consegnati, le scorse settimane, agli sfollati del sisma dai vertici<br />

della Protezione Civile nel corso della cerimonia che ha visto la<br />

In TUTTI GLI IPeRCOOP<br />

qualità e Convenienza? è la linea joyful<br />

Stile sportivo e comodo ma elegante, ottimi filati e linee<br />

adatte ad ogni momento della giornata: è Joyful, la nuova<br />

linea di abbigliamento per uomo, donna e bambino che coniuga<br />

l’alta qualità e la convenienza, nata dalla collaborazione<br />

tra Coop e la società olimpias del gruppo Benetton che<br />

per la prima volta si cimenta nella grande distribuzione,<br />

avendo già alle spalle esperienza e know how nella creazione<br />

di linee di abbigliamento per importanti marchi internazionali<br />

come Calvin Klein, Burberry, replay. olimpias controlla<br />

tutto il ciclo produttivo, dalla progettazione alla scelta delle<br />

materie prime, dal disegno fino alla produzione finale. il risultato<br />

è una collezione che unisce estetica e qualità a un<br />

prezzo accessibile.<br />

Joyful è presente in 56 ipercoop ed è destinata a occupare il<br />

90% degli spazi dedicati all’abbigliamento dei punti vendita.<br />

anche l’allestimento sarà ideato proprio dal gruppo<br />

olimpias che ha voluto realizzare un’esposizione con l’obiettivo<br />

di valorizzare il prodotto, separando l’area tessile da


partecipazione del presidente del<br />

Consiglio Berlusconi. Una targa posta<br />

all’ingresso di ciascun edificio<br />

ricorda la provenienza dei fondi e<br />

Coop figura in testa a tutti gli altri<br />

operatori telefonici. Un tetto agli<br />

sfollati sì, ma non solo. Una forte<br />

spinta al rilancio culturale ed economico<br />

dell’Abruzzo, infatti, viene<br />

dall’intero movimento cooperativo.<br />

Legacoop nazionale ha contribuito<br />

con 2,5 milioni di euro e le<br />

cooperative di consumatori, in particolare,<br />

si sono impegnate nella<br />

costruzione di una scuola a Goriano<br />

sicoli (Coop <strong>Consumatori</strong> nordest)<br />

e in un progetto a carattere sociale<br />

in via di definizione con le istituzioni<br />

locali, nel quale Coop Centro Italia,<br />

Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno<br />

e la piemontese novacoop<br />

mettono a disposizione 500 mila<br />

euro. (c.s.) l<br />

altri settori, facilitando la scelta del<br />

consumatore che potrà meglio orientarsi<br />

tra taglie, modelli e colori diversi.<br />

“Con questa operazione Coop punta a<br />

una riqualificazione dell’offerta dei<br />

capi di abbigliamento negli ipercoop.<br />

Convinti che anche nella grande distribuzione<br />

prodotti tessili di marca e di<br />

buon livello possano trovare un proprio<br />

posizionamento definito”. La caratteristica<br />

di tutti i capi Joyful, in linea<br />

con i valori Coop, è la scelta delle<br />

materie prime (lana e cotone), naturali,<br />

controllate, garantite per il consumatore.<br />

La linea Joyful è anche “verde”:<br />

ogni fase del processo produttivo<br />

è certificata a salvaguardia dell’ambiente.<br />

25<br />

novembre 2009<br />

di Massimo Montanari<br />

docente di storia medievale e di storia<br />

dell’alimentazione, Università di Bologna<br />

Miseria<br />

e nobiltà<br />

e Nobiltà”: il titolo scelto per il Baccanale 2009<br />

(Imola, 7-22 novembre) suggerisce i due estremi di<br />

una storia alimentare e gastronomica caratterizzata<br />

“Miseria<br />

da contrasti e differenze: da una parte il mondo popolare<br />

e contadino, ossessivamente attento a misurare risorse e bisogni;<br />

dall’altra le classi dominanti, sempre alla ricerca di nuovi piaceri.<br />

Per secoli, tale diversità è stata addirittura teorizzata: gli uomini – si<br />

diceva – sono diversi; dunque è “naturale” e “necessario” che vivano<br />

e mangino in modo diverso.<br />

Ma qualcosa non torna. La durezza di questi contrasti e di questa ideologia<br />

non esclude continui scambi di saperi, di prodotti, di ricette.<br />

Pensiamo solo alla convergenza fra le tecniche di conservazione degli<br />

alimenti (elaborate dalla cultura contadina per garantirsi un minimo<br />

di sicurezza nell’altalenante disponibilità stagionale delle risorse) e<br />

l’elaborazione dei prodotti “fini” destinati al mercato, che, proprio perché<br />

conservabili, possono viaggiare lontano dai luoghi di produzione,<br />

alimentando la gastronomia di élite.<br />

Ma c’è di più. Se andiamo a leggere i ricettari di cucina scritti a uso<br />

delle classi alte (già a iniziare dal Medioevo e dal Rinascimento) ci<br />

accorgiamo subito che la cucina contadina, ideologicamente emarginata<br />

dalla società di corte o dai palazzi dell’alta borghesia, in realtà è<br />

spesso presa a modello per raffinate rielaborazioni. In quei ricettari<br />

non troviamo solo preparazioni complesse e ricercate, ma anche ricette<br />

semplici, zuppe e polente di chiara impronta popolare (magari arricchite<br />

con qualche tocco prezioso). Viceversa, il gusto e le ricette dei<br />

signori sono spesso imitate – semplificandole – nel mondo dei “poveri”.<br />

La circolarità dei gusti e dei saperi gastronomici sembra, al di là di<br />

ogni opposizione, un dato costante delle pratiche di cucina, e la ragione<br />

di fondo della loro dinamicità. Per questa via tutti, in modi diversi,<br />

hanno dato un contributo decisivo alla costruzione del patrimonio alimentare<br />

e culinario italiano, rendendolo così straordinariamente ricco<br />

e articolato.<br />

Riconoscere i punti di contatto e di coincidenza fra i due mondi non<br />

significa sminuire le distanze abissali che realmente (al di là delle<br />

immagini) esistevano fra Miseria e Nobiltà. Non significa sminuire le<br />

ingiustizie che hanno accompagnato per secoli la storia dell’alimentazione<br />

e della gastronomia (e che tuttora le accompagnano, in molte<br />

parti del mondo). Ma ancora più ingiusto sarebbe pensare a questa<br />

storia come a una storia divisa in due, la fame da una parte e il piacere<br />

dall’altra, negando ai contadini la capacità di mettere a frutto ogni<br />

risorsa non solo ai fini della sopravvivenza ma anche del piacere quotidiano.


Il settore agroalimentare italiano<br />

e di tutta l’Unione europea<br />

gode di una reputazione di alta<br />

qualità che deriva da decenni,<br />

se non secoli di lavoro, di investimenti,<br />

di innovazione e di dedizione<br />

all’eccellenza. nell’Unione europea<br />

gli agricoltori sono tenuti per legge<br />

a rispettare alcuni dei più severi requisiti<br />

di produzione del mondo, che<br />

riguardano tra l’altro la tutela<br />

dell’ambiente, il benessere degli<br />

animali e l’uso di pesticidi e prodotti<br />

veterinari. Ma al di là di questi requisiti<br />

minimi, agricoltori e produttori<br />

mettono a frutto la loro esperienza<br />

e l’ingegno per ottenere<br />

prodotti con qualità singolari e uniche,<br />

apprezzate dai consumatori.<br />

Coop nella linea fior fiore, oggi con<br />

una nuova immagine, propone una<br />

selezione della migliore produzione:<br />

cibi di grande qualità, scelti<br />

nell’ampia varietà di prodotti scaturiti<br />

dalle diverse tradizioni e dalla<br />

migliore creatività gastronomica<br />

in Italia e in europa. sono prodotti<br />

di pregio, dal valore intrinseco e<br />

non di facciata, con un buon rapporto<br />

tra qualità e prezzo, che offrono<br />

la possibilità di concedersi<br />

piccoli lussi gastronomici con la<br />

26<br />

novembre 2009<br />

consumare informati<br />

per la nostra tavola<br />

di anna SoMEnzi<br />

DOP E IGP ItALIANI CaMpioni in euRopa<br />

L’italia è prima in Europa per prodotti dop e igp con 183 prodotti. Sono certificazioni<br />

che proteggono le denominazioni dei prodotti dalle imitazioni (una delle più<br />

famose è stata la nascita del parmesan), e aiutano i consumatori con informazioni<br />

sulle caratteristiche specifiche. dop indica la denominazione del prodotto la<br />

cui produzione, trasformazione e elaborazione hanno avuto luogo, debbono avere<br />

luogo, in un’area geografica determinata con un metodo riconosciuto e certificato,<br />

per l’italia sono nell’elenco europeo per esempio il chianti classico, il pane di<br />

altamura, il basilico genovese. igp indica prodotti agricoli e alimenti strettamente<br />

legati a una zona geografica nella quale si sviluppa la loro produzione, trasformazione<br />

o elaborazione, e troviamo tra gli altri per l’italia il lardo di Colonnata, lo<br />

zampone di Modena, la pesca nettarina di romagna. Stg valorizza la composizione<br />

tradizionale del prodotto o del modo di produzione tradizionale, per ora l’unico<br />

prodotto certificato è la mozzarella.


150 prodotti scelti da Coop fra le migliori<br />

tradizioni e creatività italiane e<br />

internazionali. Dall’antipasto al dolce nel<br />

segno dell’eccellenza<br />

certezza della provenienza, della<br />

tipicità e dell’autenticità.<br />

I prodotti della linea fior fiore Coop<br />

sono 150, che arrivano a 240 per<br />

formati e tagli diversi. Dalla pasta<br />

di semola di Gragnano, la città a<br />

sud di napoli dove intere generazioni<br />

hanno lavorato per produrre la<br />

migliore pasta; alla carne di Chianina,<br />

una delle più antiche razze di<br />

bovini da carne citata già da Virgilio.<br />

Dalle mele renette della Val di<br />

non, indispensabili per una buona<br />

torta di mele e irrinunciabili per lo<br />

strudel, alla cassata siciliana. senza<br />

dimenticare gli oli Dop, fra i quali<br />

gli ultimi nati come il siciliano Val<br />

di Mazara e l’umbro Colli Martani<br />

così profumati e così speciali: l’uno<br />

giallo oro con sfumature di verde<br />

intenso e sapore fruttato con retrogusto<br />

dolce; l’altro con leggere<br />

note di amaro e piccante, che si accompagna<br />

bene a bruschette, insalate<br />

e formaggi a pasta dura. Formaggi<br />

come il parmigiano reggiano<br />

Dop stagionato 30 mesi e la mozzarella<br />

di bufala campana Dop, o la<br />

mozzarella fior di latte stg (specialità<br />

tradizionale garantita, è un<br />

marchio introdotto dall’Unione europea<br />

a tutela di composizioni o<br />

metodi di produzione tradizionali).<br />

Fra le ultime novità del marchio fior<br />

fiore Coop, l’Arancia candita ricoperta<br />

con cioccolato fondente extra,<br />

le noci di Macadamia: il frutto<br />

dell’albero tropicale originario<br />

dell’Australia, tostato e ricoperto<br />

da purissimo cioccolato fondente.<br />

sono da poco sugli scaffali anche il<br />

tonno e il pesce spada affumicati<br />

27 novembre 2009<br />

che si affiancano al salmone selvaggio<br />

dell’Alaska. Il tonno e il pesce<br />

spada fior fiore Coop, pescati<br />

nell’Oceano Atlantico, sono preparati<br />

in sicilia nella zona di Agrigento,<br />

dove sono affumicati secondo<br />

la tradizione mediterranea, a freddo,<br />

senza l’utilizzo di coloranti,<br />

conservanti e aromi. Il salmone<br />

selvaggio dell’Alaska è della varietà<br />

sockeye, non da allevamento,<br />

ma pescato nelle acque fredde e<br />

pulite dell’Oceano Pacifico settentrionale,<br />

nel rispetto dell’ecosistema<br />

marino, utilizzando sistemi di<br />

pesca tradizionali che salvaguardano<br />

la naturale riproduzione della<br />

specie. Il caratteristico colore intenso<br />

gli viene proprio dall’essersi<br />

alimentato esclusivamente di organismi<br />

marini. Una volta pescato,<br />

il salmone è sottoposto a salatura<br />

a secco e a lenta affumicatura con<br />

legni selezionati, procedimenti di<br />

conservazione necessari per ottenere<br />

questo prodotto dal gusto e<br />

profumo inconfondibili, che non richiedono<br />

l’aggiunta di aromi o altri<br />

additivi.<br />

Coop aderisce al progetto internazionale<br />

Friend of the sea© che, attraverso<br />

analisi rigorose e controlli<br />

costanti, verifica che le tecniche di<br />

pesca garantiscano la sostenibilità<br />

ambientale, non si trasformino<br />

cioè, come spesso succede, in devastazioni<br />

dell’ambiente marino.<br />

Fior fiore Coop la linea della grande<br />

qualità organolettica è il risultato<br />

della selezione di materie prime e<br />

processi di produzione in grado di<br />

associare innovazione tecnologica<br />

e attenzione per la tradizione, e del<br />

lavoro di fornitori dalla forte cultura<br />

di prodotto e delle produzioni di<br />

qualità. l<br />

CLuB 4-10<br />

ancora novità fra i prodotti dedicati ai ragazzi: due primi piatti freschi, raviolini<br />

pronti in 4-5 minuti, golosi, che uniscono pasta, verdura e proteine. ai piselli e<br />

prosciutto cotto, oppure alle carote e parmigiano reggiano, preparati seguendo le<br />

indicazioni delle Linee guida per una corretta alimentazione dell’infanzia.<br />

nella preparazione di questi prodotti, accanto ai valori caratteristici di tutto il<br />

marchio Coop (assenza di coloranti, grassi idrogenati, ridotto uso di conservanti)<br />

ci sono impegni specifici: sono banditi i grassi tropicali ricchi di grassi saturi; sono<br />

utilizzati solo aromi naturali; l’apporto calorico è ridotto grazie alla diminuita presenza<br />

di grassi, grassi saturi, zuccheri semplici; diminuisce la presenza del sodio,<br />

aumentano invece elementi utili come le fibre.<br />

Le Linee guida per una corretta alimentazione dell’infanzia sono scritte da Coop<br />

con la collaborazione scientifica di Ecog, European Childhood obesity group, e Sio,<br />

Società italiana dell’obesità, e nascono per rispondere alle sollecitazione della organizzazione<br />

mondiale della sanità (oms), dei governi e delle istituzioni ad azioni<br />

concrete per contrastare quella che è considerata una vera epidemia di obesità<br />

infantile.


di CLaudio STrano<br />

le Mani sul poRtafogli<br />

• doCKing station loW Cost: a<br />

partire da 20 euro<br />

• d oCKing station seMpliCi: da<br />

20 a 50 euro circa<br />

• d oCKing station Con teleCo-<br />

Mando: dai 50-60 euro in su<br />

• d oCKing station di MaRCa: sopra<br />

i 100 euro<br />

• d oCKing station Con Radiosveglia:<br />

da un minimo di 150 euro<br />

• d oCKing station integRate in<br />

hi-fi ad alte pRestazioni: fino a<br />

500 o 600 euro<br />

I prezzi sono soggetti alle variazioni<br />

del mercato e non tengono conto<br />

di offerte e promozioni<br />

28<br />

novembre 2009<br />

consumare informati<br />

Le “basi di alloggiamento” per iPod e iPhone (ma non solo) consentono<br />

di togliersi le cuffiette e di condividere con altri la musica in formato mp3.<br />

Sono una delle idee regalo del prossimo Natale. Impariamo a conoscerle<br />

Docking station<br />

quando il lettore<br />

Dock o docking in inglese significa<br />

“attracco”. Un termine<br />

adoperato anche per<br />

lo space shuttle, che per<br />

estensione indica una piattaforma<br />

ospitante qualcosa che si muove. Docking<br />

station – locuzione sempre più<br />

diffusa, la si ritrova riferita a più prodotti<br />

della tecnologia, dai gps ai computer<br />

portatili ai cellulari fino agli<br />

iPod – potremmo tradurla dal gergo<br />

tecnico dell’elettronica di consumo,<br />

come “base di alloggiamento per dispositivo<br />

portatile”. Ma una base per<br />

farne che cosa? Per ricaricare le batterie,<br />

ad esempio, ma soprattutto<br />

per rendere possibile un diverso utilizzo<br />

dell’apparecchio ospitato: collegato<br />

a una docking station, un computer<br />

da viaggio diventa così un<br />

computer da scrivania, unendo la<br />

portabilità dell’uno alla capacità di<br />

espansione dell’altro; e un lettore di<br />

mp3 si trasforma in una sorta di mini<br />

o di micro hi-fi che, sostituendo le<br />

cuffiette con le casse, diffonde la<br />

musica tra le pareti domestiche o in<br />

vacanza, rendendola un piacere condiviso<br />

tra più persone.<br />

È proprio di quest’ultimo oggetto che<br />

funge da complemento di molti lettori<br />

audio, che vorremmo parlare.<br />

nata per il mondo Apple (iPod e iPhone),<br />

la docking station – abbreviata in<br />

dock nel linguaggio corrente – rappresenta<br />

una delle possibili idee regalo<br />

per il prossimo natale. Tutti in-<br />

fatti, o quasi, giovani e meno giovani,<br />

ascoltano ormai la musica nel formato<br />

compresso mp3. e soprattutto se<br />

possiedono un iPod o un iPhone (non<br />

collegabili a un impianto tradizionale<br />

tramite porta Usb, ma solo con cavetti<br />

line-in che però non consentono<br />

l’utilizzo del telecomando), si scontrano<br />

prima o poi con il problema di<br />

amplificare le canzoni preferite attraverso<br />

l’uso di casse. Le docking<br />

station nascono per soddisfare questa<br />

esigenza.<br />

Un piccolo telecomando per controllare<br />

il volume e “pilotare” l’iPod o<br />

l’iPhone è una comodità a cui non rinunciare<br />

anche se non tutte le dock<br />

ce l’hanno in dotazione. salendo di<br />

prestazioni, si possono avere la radiosveglia<br />

e un lettore Cd integrati, fino<br />

a un sistema di intrattenimento completo<br />

per iPod, con tanto di ingresso<br />

audio ausiliario per la connessione di<br />

altre sorgenti audio in grado di farvi<br />

ascoltare musica in qualunque formato<br />

essa sia. È vero che gli aficionados<br />

della Apple rappresentano la quasi<br />

totalità degli utilizzatori finali di<br />

una dock. Ma non è necessariamente<br />

così. Lettori mp3 di marche diverse<br />

possono infatti essere collegati<br />

ugualmente a questa piattaforma,<br />

ma non “alloggiare“ perché l’attacco<br />

presente sulle dock è esclusivo per i<br />

prodotti Apple. se il lettore non si<br />

adatta bene, la soluzione che resta è<br />

sempre quella del cavetto line-in da


inserire al posto delle cuffie e poi nel<br />

retro della dock, cosa che comporta<br />

l’interdizione dell’uso del telecomando<br />

per spostarsi tra gli elenchi di brani.<br />

Ciò che invece si potrà fare a distanza<br />

è la regolazione del volume<br />

audio. In alternativa, la soluzione minimale<br />

è il cavetto che unisce direttamente<br />

il lettore alle casse.<br />

Tra qualità e design<br />

Le dock si propongono di rimpiazzare<br />

i lettori Cd, i mini e i micro hi-fi rispetto<br />

ai quali risultano più pratiche<br />

compatte e leggere (da un chilo di<br />

peso in su, ma la varietà è tanta e si<br />

riflette sulla qualità e sul prezzo) e<br />

inoltre garantiscono una maggiore<br />

portabilità sia con l’uso di maniglie<br />

che senza. Pagano però pegno su un<br />

fronte molto importante che è quello<br />

della qualità audio, in generale assai<br />

meno curata per esempio dell’ardito<br />

e un po’ spericolato design. sulle<br />

forme e sui modelli i produttori si sono<br />

sbizzarriti immaginando apparecchi<br />

di tendenza da posizionare in<br />

salotto o sul comodino, con soluzioni<br />

ultrasottili, spesso “acrobatiche”,<br />

talvolta di dubbio gusto: tra semi-<br />

29<br />

novembre 2009<br />

consumare informati<br />

mp3 passa... alla cassa<br />

cerchi, ovali, cubi e piani inclinati, trovano<br />

posto maialini con il volume<br />

che si regola toccando le orecchie<br />

(iPig) e altre stravaganze per il divertimento<br />

dei più giovani. Tra qualche<br />

interessante citazione retrò, di sobrio<br />

c’è poco o nulla. La buona notizia<br />

sta nello sforzo per migliorare la<br />

qualità audio: a natale i palati più fini<br />

potranno trovare a 400 euro un doppio<br />

dock per iPod e iPhone con tecnologia<br />

surround e 60 watt di potenza.<br />

A proporlo è Pioneer. Qualcuno<br />

potrebbe chiedersi: ma che fine fanno<br />

i giochi e i film dopo l’“attracco”<br />

alla base? I giochi rimangono sull’unità<br />

di partenza non avendo, le dock, i<br />

paRole “in CodiCe”<br />

comandi idonei per gestirli. Mentre<br />

per i video si prospettano sviluppi<br />

interessanti. Philips e altre case produttrici<br />

stanno proponendo una<br />

dock rotabile che sfrutta l’accelerometro<br />

(sensore di movimento) della<br />

Apple per consentire di seguire i video<br />

in modalità sia verticale che orizzontale.<br />

C’è posto dunque per il nuovo<br />

iPod nano che è dotato di radio<br />

Fm, videocamera integrata e, appunto,<br />

accelerometro. Il prezzo: 139<br />

euro il modello da 8 Gb, 169 euro<br />

quello da 16 Gb. Un altro passo verso<br />

la convergenza multimediale e... verso<br />

la Apple, tra le poche case a non<br />

sentire i morsi della crisi. l<br />

• doCKing station base di alloggiamento per dispositivi portatili<br />

• ipod famoso lettore di musica digitale della apple<br />

• iphone famoso telefono multimediale della apple<br />

• poRta auX in (abbreviazione di “ausiliaria”) per connessioni in<br />

uscita ad esempio delle cuffie<br />

• ingResso line in (“cavo di entrata”) per collegare alle casse<br />

una sorgente esterna quale un lettore Cd o un microfono<br />

• poRta usb (universal series bus) per connettersi sia in uscita<br />

che in entrata con numerosissime periferiche


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Prezzo<br />

SCONTATO


seconda puntata<br />

con i piatti proposti<br />

dal giovane chef<br />

stefano Ciotti.<br />

Piatti a base di pesce,<br />

raffinati, gustosi<br />

e molto convenienti:<br />

dal filetto di palamita<br />

al cefalo alla brace<br />

32<br />

vivere bene<br />

un menu contro la crisi<br />

Diamoci... all’ittica<br />

di hELMuT FaiLoni<br />

fRutta e veRduRe<br />

nOVeMBRe<br />

È LA sTAGIOne DI...<br />

il periodo è ancora buono per l’uva<br />

e per i cachi (frutto originario della<br />

Cina, dove viene addirittura considerato<br />

l’albero delle sette virtù).<br />

arrivano le castagne e la stagione è<br />

giusta anche per gli spinaci, i porri,<br />

i nashi (le pere-mele cinesi) e per le<br />

susine. Sono in arrivo le arance, che<br />

vengono considerate frutto invernale.<br />

il mese di novembre è anche il<br />

mese delle canocchie di mare, che si<br />

presentano belle piene di polpa e si<br />

possono acquistare a prezzi decisamente<br />

bassi.<br />

novembre 2009<br />

Due portate di mare. eccoci alla seconda puntata con i menu<br />

della crisi preparati dal giovane chef romagnolo stefano<br />

Ciotti. Il mare, soprattutto in questo periodo autunnale, dopo<br />

i diversi “fermo pesca” estivi, è in uno dei suoi periodi più<br />

generosi in assoluto. Dal grande pelagico al predatore di profondità<br />

come il dentice, il motto in questi mesi potrebbe giocosamente essere<br />

“diamoci all’ittica”.<br />

Passiamo allora al primo dei due piatti di mare: filetto di Palamita<br />

alla “rossini” falsata. Ingredienti (per 4 persone) per la salsa al “savore”<br />

di pesce: mezza cipolla di Tropea tritata e sbollentata, 1 busta di<br />

zafferano in polvere, 0,5 gr di zafferano in pistilli, 1 seme di anice stellato,<br />

1 bastoncino di cannella, 40 gr di uva sultanina (messa in ammollo<br />

dentro un cucchiaio di aceto bianco e mezzo limone spremuto). Preparazione:<br />

soffriggere la cipolla con poco olio, aggiungere le spezie,<br />

dopo di che versare l’uvetta, l’aceto e il limone precedentemente frullati<br />

e cuocere il tutto per 10 min.<br />

Filtrare e aggiustare di sale. Per la preparazione del finto foie gras<br />

servono invece 250 gr di tonno sott’olio (sgocciolato), 15 gr di parmigiano,<br />

1 uovo, 50 gr di pane ammollato nel latte, 1 piccola acciuga<br />

sotto sale, 10 gr di capperi, 300 gr di spinaci, sale di Guérande, 1 lime,<br />

3 spicchi d’aglio, olio di oliva extravergine, 25 gr di tartufo nero di<br />

norcia. Bisogna a questo punto frullare tutti gli ingredienti al cutter<br />

dopo di che con il composto ottenuto formare un cilindro, avvolgerlo<br />

nella carta pellicola e nella stagnola, cuocere a vapore per 40 min. e<br />

poi lasciare raffreddare.<br />

eccoci alla finitura e alla presentazione del piatto: marinare per 10 min.<br />

i quattro medaglioni di palamita con la scorza del lime, l’olio e gli spicchi<br />

d’aglio, grigliarli tenendoli molto al sangue, a parte tagliare delle fette<br />

alte 1 cm di finto foie gras di tonno sott’olio e arrostirle in una padella


33<br />

vivere bene<br />

anti aderente con pochissimo olio. scaldare la salsa<br />

“savore”, metterla a specchio in ogni piatto, aggiungere<br />

degli spinaci freschi precedentemente saltati<br />

in padella. Mettervi sopra il medaglione di palamita,<br />

il finto foie gras e, volendo, finire con lamelle di tartufo<br />

nero e sale di Guèrande.<br />

L’altro pesce che vi vogliamo presentare è, va detto,<br />

considerato non un pesce di grande pregio, come possono<br />

esserlo l’orata e il branzino, ma se pescato in<br />

mare aperto (e pulito) è tutt’altra cosa e sarà in grado<br />

di stupire anche i più scettici. Ciotti propone il cefalo<br />

alla brace con finocchi brasati e gel di mele all’anice.<br />

Ingredienti: 1 cefalo da 800/1000 gr., 50 gr. di pane<br />

profumato tradizionale, 2 finocchi freschi, 300 gr di<br />

mele verdi, 300 gr di acqua naturale, 1 anice stellato,<br />

1 lime, 25 gr di gelatina vegetale per ogni 300 gr di<br />

succo di mele.<br />

Per il succo di mele: bollire 300 gr di mele verdi (tagliate<br />

in quattro senza torsolo) con 300 gr di acqua<br />

naturale e l’anice stellato; passati 30 min filtrare il<br />

tutto. Per la gelatina di mele: 300 gr di succo di mele,<br />

25 gr di gelatina vegetale, il succo e la scorza di 1<br />

lime. Bollire il succo di mele mischiato alla gelatina<br />

vegetale, fare raffreddare il tutto infine aggiungere<br />

succo e scorza di lime, mixando bene. e ora la finitura<br />

e presentazione del piatto: cuocere il cefalo precedentemente<br />

filettato e “porzionato” alla brace<br />

solo dalla parte della pelle, dopo di che girarlo su se<br />

stesso e finire di cuocerlo a 55°.<br />

A parte brasare i finocchi portandoli a cottura con<br />

poco brodo di pesce o vegetale. Impiattare il pezzo<br />

del finocchio brasato al centro del piatto, condire<br />

con sale, olio e barba di finocchio fresco; adagiarvi<br />

sopra il cefalo grigliato e dressare con il gel di mele.<br />

Finire con qualche mollica di pane profumato croccante.<br />

entrambi i piatti di Ciotti, come avrete notato,<br />

non sono semplicissimi nella realizzazione, perché<br />

richiedono attenzione e pazienza, ma seguendo<br />

passo dopo passo le indicazioni che ci ha fornito, riuscirete<br />

ad ottenere dei piatti dell’alta ristorazione<br />

italiana. spendendo 3 euro a porzione circa. l<br />

un Menu ContRo la CRisi<br />

Ristorante Vicolo Santa Lucia dell’Hotel Carducci,<br />

viale Carducci 76 a Cattolica (Rimini)<br />

Chef: Stefano Ciotti<br />

Seconda puntata<br />

due piatti di mare<br />

filetto di palamito alla “Rossini” falsata<br />

(costo a persona: 3,00 euro)<br />

Cefalo alla brace con finocchi brasati e gel di mele<br />

all’anice (costo a persona: 3,00 euro)<br />

novembre 2009<br />

Il chinotto<br />

di Savona<br />

Un tempo in molti caffè italiani e francesi si<br />

poteva trovare un vaso dotato di un cucchiaino<br />

di maiolica pieno di piccoli agrumi<br />

verdi immersi nel Maraschino: erano chinotti<br />

di Savona, famosi e unici per qualità, aroma e<br />

ottimi come digestivo. La pianta, sempreverde, è alta<br />

poco più di un metro e mezzo, ma sviluppa sui pochi<br />

rami un’incredibile quantità di frutti e di fiori. Tra<br />

settembre e novembre, è possibile scorgere tra le foglie<br />

grappoli di chinotti, di piccole dimensioni e dal<br />

colore verde brillante che, col tempo, vira all’arancio.<br />

Il profumo che sprigionano è intenso, segno di una<br />

eccezionale serbevolezza, che ne consente la conservazione<br />

per periodi molto lunghi. Si coltiva solo<br />

nel territorio rivierasco da Varazze a Finale, ma è una<br />

pianta originaria della Cina, portata nel 1500 da un<br />

navigatore savonese.<br />

Il primo laboratorio di canditura in Liguria risale al<br />

1877, quando la Silvestre-Allemand si trasferisce a<br />

Savona dalla città di Apt, nel sud-est della Francia.<br />

La varietà, acclimatatasi sulla riviera di Ponente,<br />

inoltre, si dimostrò più adatta alla trasformazione per<br />

via delle dimensioni ridotte, della buccia più spessa,<br />

resistente e profumata. In pochi anni nacquero molti<br />

stabilimenti locali che affinarono l’arte della canditura,<br />

ponendo le basi di un’importante tradizione<br />

pasticciera. Verso la fine del 1800 a Savona fu fondata<br />

la “Società Cooperativa dei chinotti” che provvedeva<br />

sia alla coltivazione che alla trasformazione e<br />

alla vendita dei frutti. Il periodo di più intensa attività<br />

di quest’industria è quello a cavallo tra il XIX e il<br />

XX secolo. Dagli anni Venti però iniziò un lungo declino<br />

che dura tutt’oggi: poche piante di chinotto<br />

sono ancora coltivate nel savonese e la conservazione<br />

della specie è affidata a orti botanici e vivai.<br />

L’obiettivo del Presidio Slow Food è il recupero della<br />

coltivazione e il rilancio della canditura.<br />

Solo pochi pasticceri candiscono ancora i chinotti di<br />

Savona: questi agrumi si possono consumare infatti<br />

esclusivamente canditi - freschi sono troppo amarognoli<br />

- oppure sotto sciroppo. La lavorazione comincia<br />

con un’immersione in salamoia che si prolunga<br />

per tre settimane circa. Gli agrumi, quindi, sono torniti<br />

a mano per togliere un sottile strato di buccia<br />

contenente gli estratti e gli aromi più amari, e rimessi<br />

poi in salamoia. Dopo questi passaggi i chinotti<br />

sono pronti per essere conciati con bolliture successive<br />

in sciroppi dolci a concentrazione crescente e<br />

infine posti in liquore, preferibilmente Maraschino,<br />

oppure canditi.


34<br />

novembre 2009<br />

vivere bene<br />

In Umbria<br />

tra “novelli” da assaporare e ammirando giotto<br />

di giuSEPPE orToLano<br />

infoRMazioni utili<br />

informazioni turistiche sull’umbria<br />

sono reperibili sul sito dell’agenzia<br />

regionale di Promozione Turistica<br />

(www.umbria-turismo.it ), che mette<br />

a disposizione dei visitatori alcune utili<br />

guide turistiche da consultare e scaricare.<br />

altre richieste possono essere<br />

fatte telefonicamente al tel. 075-<br />

575951. Le strade del vino e dell’olio<br />

dell’umbria sono on line su www.stradevinoeolio.umbria.it<br />

e rispondono al<br />

tel. 075-9886037. Se pensate di alloggiare<br />

in un agriturismo potete trovare<br />

l’elenco dettagliato di numerose strutture<br />

sul sito www.agriturismiumbria.<br />

net. Chi è capace di rinunciare alle comodità<br />

di un albergo per trascorrere<br />

una vacanza in mezzo alla natura, tra<br />

originali proposte culturali e cibi biologici,<br />

può soggiornare nelle casette della<br />

Libera università di alcatraz (www.<br />

alcatraz.it, tel. 075-9229914) situata a<br />

metà strada tra Perugia e gubbio. Le<br />

agenzie della nuova Planetario (www.<br />

planetarioviaggi.it) organizzano un<br />

Capodanno in umbria con partenza in<br />

bus da Crema, Cremona, Piacenza,<br />

Parma e reggio Emilia. Costo 425 euro<br />

(pensione completa, bevande e cenone<br />

inclusi).<br />

novembre è il mese ideale per visitarla. un viaggio allietato<br />

dalla visita a frantoi e cantine che offrono le loro primizie.<br />

intanto gironzolando tra colline e pievi si ammira il genio<br />

pittorico di giovanni da Bondone<br />

novembre è un mese speciale<br />

per la verde Umbria.<br />

I frantoi posti lungo la<br />

strada dell’Olio DOP iniziano<br />

a produrre l’extravergine di<br />

oliva nuovo mentre nelle cantine<br />

delle tre strade del Vino (denominate,<br />

secondo le zone di produzione,<br />

strada del Cantico, etrusco Romana,<br />

del sagrantino e dei Colli<br />

del Trasimeno) si imbottiglia il primo<br />

vino novello. Un vero e proprio<br />

tripudio di odori, colori e sapori,<br />

reso ancora più piacevole dalla<br />

straordinaria varietà dei paesaggi<br />

naturali e dal ricco patrimonio di<br />

beni culturali della regione.<br />

Gironzolando tra cantine e frantoi<br />

può così capitare di incrociare<br />

i segni del passaggio di Giovanni<br />

da Bondone, comunemente conosciuto<br />

come Giotto, che insieme<br />

ai suoi allievi e ad altri pittori<br />

dell’epoca ha lasciato in Umbria<br />

numerose tracce del suo genio<br />

artistico. Il primo incontro con<br />

l’opera del Maestro fiorentino<br />

non può che avvenire ad assisi,<br />

nella Basilica di san Francesco, la<br />

chiesa “caput et mater” dell’Ordi-<br />

ne, identificata come il cantiere<br />

in cui la nuova pittura ha avuto<br />

modo di nascere ed esprimersi<br />

con quegli accenti moderni che<br />

saranno poi comuni a tutta l’arte<br />

occidentale. Qui Giotto lavorò alla<br />

decorazione della Basilica superiore,<br />

dove dal 1296 al 1304, a soli<br />

settant’anni dalla morte del “poverello”<br />

e in un luogo già da tempo<br />

meta di pellegrinaggio, il pittore<br />

rappresentò, in 28 scene, la vita e<br />

l’opera di Francesco di Assisi.<br />

successivamente Giotto ritornò<br />

nella città del fondatore dell’Ordine<br />

mendicante dei Francescani,<br />

insieme ad un gruppo di allievi e<br />

collaboratori, per sovrintendere<br />

alla realizzazione degli affreschi<br />

delle Cappelle nella Basilica Inferiore.<br />

A Spello, bella cittadina<br />

circondata da colline coltivate a<br />

olivi e viti chiamata da Giulio Cesare<br />

“splendidissima Colonia Julia”,<br />

si ammira una Croce sopra<br />

l’altare della chiesa di sant’Andrea.<br />

L’opera è attribuita al cosiddetto<br />

Maestro espressionista di<br />

santa Chiara, un anonimo pittore<br />

umbro attivo nella prima metà


del Trecento e da alcuni identificato<br />

con Palmerino di Guido, aiuto<br />

presunto di Giotto ad Assisi.<br />

A Città della Pieve - patria di un<br />

altro grande pittore, Pietro Vannucci<br />

detto il Perugino, e zona di<br />

produzione dell’olio Dolce Agogia<br />

del Trasimeno - si visita l’Oratorio<br />

di san Bartolomeo, dove campeggiano<br />

gli affreschi della “Crocifis-<br />

35<br />

novembre 2009<br />

vivere bene<br />

IL tEAtRO PIù PICCOLO DEL MONDO<br />

Tra i tanti gioielli artistici che l’umbria<br />

offre al visitatore c’ è anche uno dei teatri<br />

più piccoli del mondo. Lo troviamo a<br />

Monte Castello vibio, in provincia di Perugia:<br />

un piacevole borgo a forma di<br />

cuore situato sulla sommità di un colle a<br />

422 metri di altitudine, con un bel panorama<br />

sulle verdi colline umbre. Qui si<br />

trova il minuscolo Teatro della Concordia,<br />

con soli 99 posti tra platea e palchetti<br />

e un mini palcoscenico di soli 50<br />

mq. il teatro, progettato “a misura del<br />

sione o Pianto degli Angeli” attribuibili<br />

forse al pittore senese<br />

Jacopo di Mino del Pellicciaio. nella<br />

vicina Pieve di san Michele Arcangelo<br />

all’isola Polvese si ammira<br />

la suggestiva “Maestà” dai<br />

caratteri giotteschi, eseguita nel<br />

1305. Particolarmente interessante<br />

è l’escursione all’eremo di<br />

santa Maria Giacobbe a Pale di<br />

tRevi, la “Capitale” dell’oRo veRde<br />

Trevi è Città dell’olio, Città Slow, Città Bio, Bandiera<br />

arancione (un marchio turistico ambientale del Touring<br />

Club italiano), aderisce all’associazione dei Borghi più<br />

Belli d’italia ed ha ottenuto la certificazione Emas per la<br />

sue pratiche ecologiche. una cittadina accogliente e attenta<br />

ad un turismo sostenibile, dal suggestivo centro<br />

storico circondato da un mare di 200 mila piante di ulivo<br />

dal quale emergono, come isole, affascinanti chiesette<br />

rurali e le “case sparse olivate”, insediamenti rurali risalenti<br />

al 1400-1500. E all’olio extravergine di oliva - apprezzato<br />

per il suo aroma intenso, il sapore amaro e piccante<br />

e il colore particolare tra il verde e il giallo – Trevi<br />

dedica il Museo della Civiltà dell’ulivo, che ha la sua sede<br />

nell’ex convento di San Francesco, oltre a ben due appuntamenti<br />

annuali.<br />

ai primi di novembre, quest’anno il 7 e l’8, si celebra<br />

l’olio nuovo con Festivol: due giorni di festa con degusta-<br />

suo paese” in pieno clima post rivoluzione<br />

francese del 1789 e poi intitolato<br />

alla “concordia tra i popoli” fu inaugurato<br />

nel 1808. restaurato dal comune<br />

dopo quarant’anni di chiusura, è stato<br />

riaperto al pubblico nel 1993 per ospitare<br />

concerti, spettacoli teatrali, convegni<br />

e matrimoni civili. È visitabile il sabato,<br />

la domenica e nei giorni festivi. informazioni<br />

sul teatro e sull’offerta turistica<br />

di Monte Castello vibio possono essere<br />

richieste al tel. 075-8780217.<br />

Foligno, dove si conserva l’affresco<br />

“Morte di Maria”, attribuito al<br />

pittore umbro, seguace di Giotto,<br />

Cola di Petrucciolo.<br />

A gubbio la scuola giottesca ha<br />

lasciato traccia di sè nell’abside<br />

della chiesa di san Francesco,<br />

mentre a Montefalco i segni dei<br />

discepoli del maestro fiorentino<br />

si ritrovano negli affreschi più antichi<br />

della chiesa di sant’Agostino,<br />

in quelli del Crocifisso in san<br />

Francesco e nella Cappella della<br />

Croce in santa Chiara. A questo<br />

punto il nostro viaggio sui passi<br />

di Giotto e dei suoi seguaci può<br />

concludersi tra i vigneti di Todi<br />

dove, da uve autoctone dell’Umbria,<br />

nasce il pregiato vino bianco<br />

Grechetto. Qui si ammirano gli<br />

affreschi giotteschi all’interno<br />

della Cappella di san Francesco,<br />

nella chiesa di san Fortunato. l<br />

zioni, visite guidate, concerti musicali per le strade e nelle<br />

dimore storiche, trekking naturalistici. nei palazzi nobiliari<br />

i ristoratori di Trevi servono piatti a base di sedano<br />

nero e di altri presidi Slow Food umbri e propongono assaggi<br />

di olio extravergine di oliva di Trevi appena franto e<br />

dei pregiati vini doc e docg dell’umbria. La fioritura primaverile<br />

degli olivi si festeggia invece con “Pic & nic a<br />

Trevi”: due giorni di arte, musica e merende tra gli olivi.<br />

durante tutto l’anno, ogni quarta domenica del mese, il<br />

centro storico della cittadina umbra ospita il Mercatino<br />

del Contadino, ideato per promuovere la cosiddetta “filiera<br />

corta” (rapporto diretto produttore-consumatore)<br />

e, in alcuni periodi, i ristoratori locali propongono originali<br />

menu realizzati con i soli prodotti del territorio. Per<br />

maggiori informazioni contattare l’ufficio del Turismo<br />

del Comune di Trevi, tel. 0742-332269, www.treviturismo.it.


MOSTRe<br />

Il futurismo e Viareggio<br />

In una Viareggio ancora ferita<br />

dalla tremenda esplosione del<br />

treno, una mostra sul Futurismo<br />

contribuisce a ridare speranza<br />

alla città e ai suoi visitatori.<br />

Attraverso una cinquantina<br />

di opere esposte, si ripercorre il<br />

rapporto tra questo movimento culturale della prima metà del<br />

‘900 inaugurato da Filippo Tommaso Marinetti e la Versilia.<br />

Questo legame stretto è simboleggiato efficacemente<br />

dall’opera di Umberto Bonetti, il creatore della maschera che è<br />

il simbolo del celeberrimo Carnevale di Viareggio. Ma insieme<br />

alle opere di Bonetti si possono ammirare quelle di Depero, tra<br />

l’altro il cartellonista scelto nei primi anni del ‘900 da Davide<br />

Campari per i manifesti del Bitter, e che è dunque il vero inventore<br />

della pubblicità moderna in Italia. e ancora la mostra di<br />

Viareggio ci offre dipinti di soffici e di Prampolini, di Levy, di<br />

Thayaht e di Ram. nonché alcuni di Lorenzo Viani, e l’occasione<br />

è propizia per il visitatore per fare qualche passo lungo i tiepidi<br />

viali di Viareggio e raggiungere la nuova Galleria intitolata proprio<br />

a Viani e che raccoglie il maggior numero di opere di questo<br />

artista, insieme a quelle di tanti altri pittori del XX secolo, come<br />

Picasso e Mimmo Rotella.<br />

Il Futurismo a Viareggio e in Versilia<br />

viareggio, gaMc, palazzo delle Muse<br />

sino al 20 dicembre<br />

Ingresso: intero 3 euro, soci Coop 1,50 (lo sconto vale anche per<br />

un accompagnatore)<br />

Info: tel. 0584-966343; 0584-581118<br />

Italiani brava gente<br />

di Massimo Cirri e filippo solibello<br />

conduttori radiofonici<br />

La sfida è una di quelle mitologiche: fare meglio<br />

del meglio partendo dal peggio. Dallo scarto,<br />

dal rifiuto, dal recuperato, dagli ultimi. Musicalmente<br />

qualcuno lo aveva già cantato: non<br />

dobbiamo star qui ad occuparci di diamanti, ma di letame.<br />

Perché dai diamanti non nasce niente mentre il<br />

letame dà le sue soddisfazioni. Il letame genera, dal<br />

letame nascono i fiori. Punto di partenza di questa storia<br />

non proprio il letame ma poco ci manca. “È il legno<br />

più infimo della terra, neanche buono per il camino:<br />

l’incollaggio di travi di pino prese da un pallet abban-<br />

36<br />

marzo novembre 2004 2009<br />

cultura e oltre<br />

Fantastico Chagall<br />

a cura di giorgio oLdrini<br />

Le luci e i colori delle opere mediterranee<br />

di Marc Chagall riempiranno<br />

il Palazzo Blu di Pisa con<br />

l’esposizione di 150 quadri che arrivano<br />

da vari musei di tutto il mondo.<br />

La mostra è divisa in 5 sezioni e<br />

prende l’avvio dalla nuova coscienza<br />

della luce e dei colori che il pittore<br />

ebreo russo acquisisce quando,<br />

lasciato il suo Paese natale, si incontra<br />

con il paesaggio del Mediterraneo. nella prima sezione<br />

dedicata alla Costa Azzurra si possono ammirare<br />

opere celeberrime, come La musica, il Circo in rosso, Gli<br />

amanti a St Paul. nella seconda sezione dedicata alla Grecia,<br />

ci rimanda l’emozione del pittore, stupito davanti ai<br />

colori e all’atmosfera del mondo classico. La terza sezione<br />

è dedicata ai lavori sulla Bibbia con i grandi dipinti del Cristo<br />

crocifisso vestito come un ebreo, oltre che le tavole<br />

della Bible di Teriade e gli acquerelli preparatori dell’opera<br />

finale. Fondamentali per capire i lavori di Marc Chagall alla<br />

Cattedrale cattolica di Metz o alla sinagoga dell’ospedale<br />

di Gerusalemme. Le ultime due sezioni della mostra pisana<br />

sono dedicate alLa scultura e le ceramiche e ai Collages.<br />

Chagall e il Mediterraneo<br />

pisa, palazzo blu<br />

sino al 17 gennaio 2010<br />

Ingresso: intero 8 euro, soci Coop 6,50 (sconto valevole anche<br />

per un accompagnatore)<br />

Info: 050-500197. info@impegnoefuturo.it<br />

La mitica... Stratopallet<br />

donato”. Parole del creatore. Punto di arrivo una Stratocaster.<br />

“La Stratocaster è il più diffuso e famoso modello<br />

di chitarra elettrica. È considerata la chitarra elettrica<br />

per antonomasia, tanto che nessuno strumento musicale<br />

è riuscito, nell’ultimo secolo, ad eguagliarne l’influenza<br />

sul panorama musicale”. Parole di Wikipedia,<br />

l’enciclopedia della modernità.<br />

In mezzo lui: Luciano Gaddi, alias Charliebla, sessantaduenne<br />

pensionato modenese con la passione dell’assemblaggio<br />

di chitarre. I pallets sono i vassoi di legno<br />

che servono per spostare le merci. Gaddi ne prende uno


LIBRI<br />

In giro per l’America<br />

seguendo la voce di Caruso<br />

È un giro del Mondo nuovo<br />

all’inseguimento di tre donne<br />

seducenti e sensuali quello che ci<br />

propone Gianni Morelli. L’avventura in<br />

realtà comincia con il tenorissimo<br />

Caruso che canta nella san Pietroburgo<br />

degli zar, ma poi continua<br />

raccontandoci il lungo viaggio del<br />

giovane e coraggioso Viani Deluca, a bordo di un<br />

transatlantico fino a new York e poi, da lì, in mille<br />

peripezie e attraverso avventure straordinarie per<br />

tutta l’America latina, dal Perù a Buenos Aires, dal lago<br />

Titicaca in Bolivia a Cuzco, dalla Patagonia alle<br />

mulattiere andine. Viani insegue, insieme, l’amore di<br />

tre donne da sogno e il suono ammaliante della voce di<br />

Caruso, affascinato dalle nuovissime macchine parlanti,<br />

i grammofoni attraverso i quali gli giunge ovunque il<br />

canto del tenore. nella speranza di poter avvicinare il<br />

proprio sogno alla voce di Caruso. Così i luoghi scoperti,<br />

gli eroi e le donne, la musica e le passioni si intrecciano<br />

e offrono un racconto affascinante, che si svolge<br />

attraverso il mondo intero.<br />

gianni Morelli<br />

Amori, altopiani e macchine parlanti<br />

editore Garzanti - 340 pagine, 16,60 euro<br />

abbandonato in un magazzino. Non è neanche un pallett<br />

intero, più un rottame. “Quando vedo il legno, anche<br />

il più umile, sporco e buttato via, penso a quando<br />

quell’albero era vivo. Mentre passavo i vari pezzi sotto<br />

la pialla a spessore, si diffondeva un buon profumo di<br />

resina. L’ho preso come un segno di ringraziamento”. Il<br />

legno gli ha parlato e lui risponde: “ebbene si! Misconosciuto<br />

legno senza blasone io ti farò tornare a nuova<br />

vita, anche se non vieni dalla Val di Fiemme”, là dove<br />

crescono gli abeti armonici. “Ma del resto nemmeno io<br />

vengo da Nashville. Penso che andremo d’accordo. Me<br />

lo devi: se non altro per riconoscenza”.<br />

Gaddi sente già la musica mentre lavora il legno. Perché<br />

i geni sanno guardare e sentire avanti. ”Il body è<br />

venuto benissimo: dopo aver incollato sotto pressione i<br />

cinque pezzi selezionati, ho passato al plotter su un file<br />

vettoriale con tutte le misure al millimetro”. Il manico lo<br />

compra su internet, usato, a 50 euro. Un amico liutaio si<br />

lascia coinvolgere e fornisce il pick-up. La mascherina,<br />

in plexiglass rosso, viene da un pezzo di insegna luminosa.<br />

Completa il tutto una verniciatura spartana, color<br />

37<br />

marzo novembre 2004 2009<br />

L’Alligatore indaga<br />

col vecchio gangster<br />

Torna con un noir che attraversa il<br />

tempo Massimo Carlotto. Questo<br />

suo racconto prende l’avvio da un<br />

furto di 44 chili di sostanze<br />

stupefacenti che avviene<br />

nell’Istituto di medicina legale di<br />

Padova e dallo sconcerto che<br />

questa sparizione provoca sia tra le forze<br />

dell’ordine e sia nella criminalità organizzata. si<br />

passa poi a due anni più tardi, quando scompare nel<br />

nulla sylvie, una ballerina di danza del ventre che è<br />

da tempo l’amante di un vecchio gangster. su<br />

questi episodi apparentemente lontani tra loro<br />

indaga l’Alligatore, lo stRano detective senza<br />

licenza di Carlotto, che viene assistito dal vecchio<br />

gangster disperato per la scomparsa della sua<br />

donna e da Max la Memoria. I tre combattono<br />

insieme contro un nemico misterioso che li ricatta,<br />

li minaccia, li costringe a riandare ad un passato di<br />

impegno politico e di misteri, a fare i conti con la<br />

memoria e i sensi di colpa.<br />

Massimo Carlotto<br />

L’amore del bandito<br />

edizioni e/o - 192 pagine, 15 euro<br />

avorio, con bomboletta spray da 8 euro. Sulla paletta il<br />

nome: Stratopallet, per vantarsi delle origini. Poi Gaddi<br />

infila il jack nella chitarra ed inizia le prove acustiche.<br />

Il risultato è buono. Massimo Dammacco, musicista modenese,<br />

conferma dopo le prove: ottimo suono. “Se poi<br />

si guarda il rapporto Prezzo/Suono, c’è ben poco che<br />

giustifica l’enorme differenza di denaro tra una originale<br />

americana di qualche annetto e la creatura nata<br />

nel garage di casa”. Perché la Stratocaster continua ad<br />

essere prodotta e venduta ad un prezzo non proprio<br />

economicissimo. Per via dei legni pregiati utilizzati: ontano,<br />

frassino, acero e palissandro. Tutti stagionati a<br />

regola d’arte. Merito anche del fatto che negli anni è<br />

stata suonata e interpretata da musicisti come George<br />

Harrison e John Lennon. Da Jimi Hendrix, eric Clapton,<br />

Stevie Ray Vaughan, Kurt Cobain e molti altri. Un modello<br />

particolare venne realizzato anche per Dodi Battaglia,<br />

chitarrista dei Pooh. era il 1997 e si chiamò Dodicaster.<br />

Adesso i Pooh non ci sono più. O quasi. Ma<br />

sono aperte le selezioni per chi vorrà far grande la Stratopallet.<br />

e farsi grande con lei.


MUSICA DA SeNTIRe...<br />

Grandi chitarre, tra heavy e classica<br />

Il Natale di Bob Dylan<br />

Bucolico Dylan,<br />

poeta della strada<br />

e dell’America più<br />

desolata e romantica<br />

che, arrivato al suo<br />

nuovo disco, decide<br />

di scrivere un intero album dedicato alla<br />

passione, alle atmosfere sognanti del<br />

natale. ecco 15 classici natalizi cantati<br />

con la sua voce da menestrello urbano.<br />

e tutti i guadagni saranno devoluti al<br />

programma alimentare Mondiale delle<br />

nazioni Unite.<br />

Bob dylan<br />

Christmas in the Heart - sony<br />

il nostro giudizio: •••<br />

se ti piace ascolta: Devendra Banhart, neil<br />

Young<br />

...e DA LeGGeRe<br />

La storia dei R.E.M.<br />

Band di culto per la sua capacità di<br />

conciliare incisive ballate con una forte<br />

attenzione per le trasformazioni sociali,<br />

i R.e.M. hanno segnato il rock degli<br />

anni ‘80, partendo dai club sotterranei<br />

della scena giovanile di Athens, Georgia.<br />

Il libro traccia un itinerario che arriva ai<br />

grandi tour internazionali, passando<br />

per il loro rapporto con l’impegno<br />

politico, i concerti insieme ai Police, sino ai tanti spettacoli<br />

nel nostro paese. Un manuale che esplora la vita della<br />

band, focalizzando l’attenzione sul cantante Michael<br />

stipe. Con un ricco apparato fotografico, copertine di dischi<br />

e rare locandine.<br />

Milena Ferrante R.E.M. - Giunti<br />

cultura e oltre<br />

• da dimenticare - •• sufficiente - ••• buono - •••• ottimo - •••••capolavoro<br />

38<br />

novembre 2009<br />

stupiti, travolti dal torrente ininterrotto di note che ogni album di<br />

Rodrigo y Gabriela genera. I due artisti messicani, virtuosi inarrivabili<br />

della chitarra acustica, suonano il loro strumento passando con disinvoltura<br />

dal più romantico degli arpeggi al più selvaggio fraseggio ritmico.<br />

Come fossero in ogni momento ai confini della più obliqua distorsione<br />

rock. eredi di chitarristi come Leo Kottke e John Fahey, Rodrigo y Gabriela<br />

riescono nel desiderio di accomunare rigorosi ascoltatori di musica<br />

classica ed adolescenti che amano l’heavy metal. semplicemente,<br />

avvolgendo il pubblico in un “muro di suono” puro, una sospensione<br />

atemporale che ci porta con sé dal primo all’ultimo solco. Un disco con 11<br />

composizioni inedite dedicate alle loro fonti di ispirazione.<br />

rodrigo y gabriela 11:11 - Rubyworks<br />

il nostro giudizio: ••••• se ti piace ascolta: John Fahey, Leo Kottke<br />

Tutta la poesia di Tom Waits<br />

Due cd con 17<br />

registrazioni che<br />

ci trasmettono<br />

tutta la tensione<br />

emotiva del<br />

recente tour<br />

mondiale di Tom Waits. Un disco<br />

contiene i momenti migliori dei<br />

concerti, l’altro è una raccolta di<br />

“spoken word”, di poesia narrata<br />

dal vivo con le oniriche fantasie del<br />

cantautore americano.<br />

Tom Waits<br />

Glitter and Doom Live - Anti<br />

il nostro giudizio: ••••<br />

se ti piace ascolta: William elliott<br />

Whitmore, John Martin<br />

Tra Haiti e “Madre Africa”<br />

Melissa Laveaux è una<br />

giovane cantautrice<br />

canadese di origini<br />

haitiane che ha<br />

pubblicato un album<br />

d’esordio che celebra<br />

l’incontro possibile tra le diversità culturali.<br />

Cantato in inglese, francese creolo, il disco<br />

riflette un infinito amore per il folk, per i<br />

suoni della tradizione nera americana. Tra<br />

ballate sensuali e melodiche e ritmi che<br />

evocano la “Madre Africa”.<br />

Melissa Laveaux<br />

Camphor&Copper - naive<br />

il nostro giudizio: ••••<br />

se ti piace ascolta: Tracy Chapman, Alela<br />

Diane<br />

Il Complotto di Pordenone<br />

Correvano i primi anni ‘80 e la provincia<br />

italiana era attraversata da un fermento<br />

“punk” che avrebbe cambiato per sempre<br />

non soltanto estetica ed etica del “fare<br />

musica”. Con la nascita delle etichette discografiche<br />

indipendenti e dischi che documentavano<br />

scene locali ricche di band.<br />

succedeva, a Pordenone, dove intorno al<br />

marchio “The Great Complotto” si sedimentavano bands e<br />

cantanti che univano ironia e chitarre elettriche, il gusto irriverente<br />

del “provincialismo” con lo sguardo rivolto alle<br />

metropoli inglesi. Gli splendidi risultati creativi sono raccontati<br />

in questo libro, con allegato un cd con i gruppi del rock di<br />

Pordenone, come sexy Angels e Andy Wharol Banana<br />

Technicolor.<br />

autori vari The Great Complotto - nDA Press


di PiErFranCESCo PaCoda<br />

L’INTeRVISTA<br />

Paola Turci<br />

Cantautrice della scuola romana, Paola Turci è interprete<br />

in bilico tra folk, frutto del grande amore per la<br />

tradizione americana, ed una spiccata passione per la<br />

melodia. ha pubblicato in questi giorni il suo nuovo<br />

album Attraversami il cuore, storie di avventure<br />

consumate tra gli scenari della nostra vita quotidiana.<br />

Paola, mentre registravi Attraversami il<br />

cuore, quali i dischi che hai più ascoltato?<br />

La musica che più mi affascina, quella che mi ispira, che<br />

è presente nei miei dischi è, naturalmente, quella che<br />

più ascolto. Mi ha molto emozionato il disco di Bonnie<br />

“Prince” Billy, Beware, che porta con sè quelle atmosfere<br />

che io definisco da “fumo di Londra”. Umide, oscure,<br />

romantiche, che si attaccano alla pelle. È la sensazione<br />

che provo ogni volta che mi avvicino ad un disco di uno<br />

dei miei eroi, Leonard Cohen. Il suo Live è poesia che<br />

“attraversa il cuore”, per citare il titolo del mio nuovo<br />

album. su un altro fronte, mi ha colpito il cd di Lily Allen<br />

It’s not Me, It’s You, è divertente, patinato, ma pieno di<br />

desiderio di comunicare. È una cantante alla moda, che<br />

ha fatto un album che si fa notare anche per l’efficacia<br />

della produzione.<br />

Quali sono invece le ultime letture?<br />

Di straordinario rigore storico è La notte che Pinelli, il<br />

nuovo libro di Adriano sofri. Una pagina drammatica della<br />

nostra storia che, spero, grazie anche a questo volume,<br />

non verrà dimenticata, ma, anzi, sarà scoperta dai<br />

giovanissimi. Poi, mi piacciono i libri di Grazia Verasani,<br />

IL TOUR<br />

Diana Krall 15 e 16 novembre<br />

Voce vellutata, atmosfere tra racconti di Raymond<br />

Chandler e la hollywood dello swing, Diana Krall è una<br />

cantante che unisce ai fraseggi vocali del jazz, intense<br />

avventure che sanno di America profonda, dove il<br />

Mississippi diventa un grande parco letterario.<br />

Giovanissima, inizia ad eseguire un repertorio di<br />

classici vicino al “cuore” africano della musica<br />

americana, che lei interpreta con toni che ricordano<br />

Joni Mitchell. Una nomination al Grammy award per<br />

l’album All for You, tributo a nat King Cole e al soul,<br />

con una capacità pop di conquistare gli ascoltatori. e<br />

le classifiche. Arriva in Italia per presentare le canzoni<br />

del suo album recente Quiet Nights.<br />

• per informazioni: tel. 0584-46477<br />

Roma 15 novembre, Milano 16 novembre<br />

39<br />

novembre 2009<br />

romanzi che, sotto la patina noir, nascondono sempre<br />

una analisi della nostra personalità che mi conquista per<br />

la precisione. Poi ho letto il libro del cardinale Carlo Maria<br />

Martini, Conversazioni Notturne a Gerusalemme, ogni sua<br />

opera è un classico del pensiero contemporaneo.<br />

E i film? Vai al cinema o acquisti i dvd?<br />

Preferisco il cinema. Compro i dvd solo quando vado in<br />

un negozio per acquistare i dischi e trovo qualche<br />

vecchio concerto rock. ho visto Basta che funzioni, che<br />

mi ha restituito il Woody Allen di Manhattan, divertente<br />

ed amaro, sarcastico e pieno di doveroso pessimismo.<br />

e Il grande sogno. Michele Placido ha fatto un film<br />

su un argomento difficile, il ’68, senza mai piombare<br />

nella retorica. È riuscito a mantenere tutta la forza<br />

utopica di quella stagione che ha cambiato il mondo.<br />

Bellissimo anche Baaria di Giuseppe Tornatore, per la<br />

sua nostalgica visione di una maniera di vivere la<br />

politica che non esiste più.


SCATTA IL PIANO ANTI-CRISI DI COOP<br />

A fi ne novembre sconto del 10% per una settimana<br />

Prezzi<br />

DI SIMONETTA COTELLESSA<br />

non si compra di meno, ma sicuramente si<br />

spende diversamente. Ci si fa tentare<br />

poco dai prodotti freschi, anche per evitare<br />

gli sprechi, e si va a caccia delle promozioni.<br />

magari ci si concede il lusso di qualche<br />

sfizio particolare, come i salutistici, ma si acquistano<br />

articoli non di marca e si evitano i più costosi<br />

piatti pronti. d’altra parte si comprano più farina e<br />

prodotti di base, per preparare in casa pane, pasta<br />

fresca, dolci. e per evitare di spendere al bar o al<br />

ristorante, si preferisce comprare latte e biscotti o<br />

un buon vino e pesce fresco da cucinare in famiglia.<br />

Cambia il carrello e la spesa rispecchia la crisi. Che<br />

si sente e fa sentire i suoi effetti.<br />

Così, per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie<br />

e, in particolare, delle fasce medie che sembrano<br />

risentire maggiormente di questo momento di<br />

difficoltà, Coop Adriatica ha deciso di puntare su<br />

iniziative strutturali, rivolte ai soci e tutti i consumatori<br />

e concentrate soprattutto sui prodotti a<br />

marchio Coop e quelli di marca della spesa di tutti i<br />

giorni, mantenendo alte qualità e sicurezza. Una<br />

vera e propria manovra anti-crisi, a sostegno del<br />

potere d’acquisto e dei consumi, che si tradurrà in<br />

appena tre mesi, da ottobre a dicembre, in un investimento<br />

di circa 46 milioni di euro, oltre 12 milioni<br />

in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.<br />

Complessivamente, dunque, quest’anno la convenienza<br />

trasferita ai consumatori da Coop Adriatica<br />

ammonterà a circa 30 milioni di euro in più<br />

rispetto all’intero 2008.<br />

“gli effetti più pesanti della crisi non sono alle nostre<br />

spalle, ma davanti a noi – spiega il presidente<br />

di Coop Adriatica, gilberto Coffari – ormai le diffi-<br />

coltà sono sentite da tutte le fasce sociali, e soprattutto<br />

da chi vive di pensioni e stipendi. ora<br />

dobbiamo dare risposta in primo luogo a questi soci<br />

e consumatori, con iniziative concrete a sostegno<br />

del potere d’acquisto dei redditi medi e di quelli<br />

più bassi, dei lavoratori licenziati e in cassa<br />

integrazione, per offrire loro una spesa quotidiana<br />

di qualità ma a prezzi più bassi”.<br />

intanto nei primi nove mesi dell’anno nella rete di<br />

vendita di Coop Adriatica, 15 ipermercati e 136 supermercati<br />

fra Veneto, emilia-romagna, marche e<br />

Abruzzo le vendite dei prodotti alimentari sono in<br />

leggera crescita, come pure quelle del non alimentare<br />

trainate dall’apertura del nuovo ipercoop di<br />

Faenza e dallo sviluppo degli ipercoop di Schio e di<br />

rimini.


Consumi fermi, cambia la spesa. In tre mesi circa 46 milioni<br />

di euro di investimenti per dare più convenienza a soci e consumatori<br />

più bassi<br />

PREZZI IN CALo<br />

grazie alle iniziative per la convenienza intraprese<br />

tra gennaio e agosto, i punti vendita di Coop Adriatica<br />

hanno già registrato una deflazione, ossia una<br />

diminuzione dei prezzi del totale dei prodotti alimentari<br />

confezionati, dell’1,43%. e questo nonostante<br />

il fatto che nello stesso periodo i costi praticati<br />

dai fornitori di Coop siamo aumentati quasi<br />

dell’1%, mentre nello stesso periodo il “paniere alimentare”<br />

istat – che rileva un numero più limitato<br />

di prodotti – abbia registrato inflazione è in crescita<br />

del 2,5%.<br />

ora, per dare una mano a superare le difficoltà delle<br />

famiglie, sono in arrivo nuove opportunità di risparmio<br />

che “tagliano” fino al 40% lo scontrino<br />

sugli alimentari. Vediamo le principali.<br />

SCoNTo 10% DAL 23 AL 29 NoVEMBRE<br />

da segnalare subito, la “settimana d’oro” già programmata<br />

in tutti i punti vendita, grandi e piccoli, dal 23 al<br />

29 novembre (per i negozi aperti la domenica): per sette<br />

giorni i soci della Cooperativa potranno fare la spesa<br />

tutte le volte che vogliono, ottenendo uno sconto del<br />

10% su tutti i prodotti alimentari, per l’igiene della persona<br />

e la pulizia della casa, inclusi quelli in promozione.<br />

Un’occasione per fare scorte, anche in vista delle vicine<br />

festività natalizie.<br />

CoNFEZIoNATI E FRESChISSIMI:<br />

“DALLA TUA PARTE, NoI”<br />

La campagna “dalla tua parte noi” permette a tutti i<br />

consumatori risparmi consistenti sui prodotti di base,<br />

grazie al taglio del 20% a rotazione su 100 prodotti<br />

continua a pagina 43 ><br />

in 200 A QUArto d’ALtino (Ve)<br />

GIOVANI E AMbIENTE I TEMI DELLA CONSULTA SOCIALE 2009<br />

Si svolgerà il 21 e 22 novembre a Quarto D’Altino, in<br />

provincia di Venezia, la Consulta sociale 2009 di Coop<br />

Adriatica. L’appuntamento coinvolgerà circa 200 partecipanti:<br />

i rappresentanti dei 14 consigli di zona soci e<br />

dei gruppi di volontari, i dirigenti e i membri del Consiglio<br />

d’Amministrazione della Cooperativa di consumatori.<br />

Al centro dei lavori alcune riflessioni per affrontare<br />

meglio la complessità del futuro, che saranno<br />

trattate, come nel 2008, in quattro seminari coordinati<br />

da esperti: i temi del ricambio generazionale, del linguaggio<br />

e dei valori dei giovani, il consumo di prodotti<br />

41 novembre 2009<br />

etici e sostenibili, l’intreccio della crisi economica con<br />

quella ambientale. Alla Consulta si discuteranno anche<br />

le linee del Preventivo di sostenibilità e delle politiche<br />

sociali del 2010, a cura del direttore delle Politiche sociali<br />

Marco Gaiba, e delle future politiche commerciali,<br />

con Tiziana Primori, direttore generale alla Gestione.<br />

Alla due giorni interverrà anche Paolo Cattabiani, presidente<br />

dell’Accda (Associazione delle Coop di consumatori<br />

del Distretto adriatico), mentre i lavori si chiuderanno<br />

con l’intervento del presidente di Coop Adriatica<br />

Gilberto Coffari.


confezionati a marchio Coop e del 30% su 4 prodotti<br />

di ortofrutta e 2 di macelleria. L’iniziativa andrà avanti<br />

almeno fino all’inizio di dicembre.<br />

SI RISPARMIA CoN I PUNTI<br />

Con i punti accumulati facendo la spesa è possibile<br />

ottenere sconti del 10, 15 o 20%, usufruire di buoni<br />

sconto o donare fondi in solidarietà.<br />

PRoDoTTI DI PRIMA NECESSITà<br />

Si rafforzano le promozioni rivolte a tutti clienti, come<br />

l’iniziativa che propone, fino al 5 dicembre, sei prodotti<br />

a marchio Coop di prima necessità a prezzi particolarmente<br />

vantaggiosi: il latte fresco ad alta qualità, la<br />

pasta di semola, il caffè classico, i nettari, i filetti di<br />

nasello e il detersivo in polvere per lavatrice.<br />

FRUTTA E VERDURA ITALIANE<br />

per ridurre i prezzi di frutta e verdura nei negozi<br />

Coop ci sono gli accordi di filiera sull’ortofrutta: dopo<br />

l’uva pugliese e siciliana in vendita al prezzo trasparente<br />

di 70 centesimi al chilo, 50 dei quali vanno<br />

ai produttori, si continuerà ora con altri prodotti<br />

della terra nazionali. L’obiettivo è arrivare a forniture<br />

dirette, trasparenti e di qualità, simile a quelle<br />

realizzate con i produttori di pesche e nettarine romagnole.<br />

43<br />

novembre 2009<br />

coopadriatica<br />

notizie in breve<br />

Futurshow Station<br />

Grande rock<br />

e spettacoli<br />

L’11 novembre i green day, il 15 gianna<br />

nannini, il 21 i muse, il 25 i depeche<br />

mode e il 29 i placebo; e poi in<br />

dicembre Laura pausini (il 5), eros<br />

ramazzotti (il 7), Fiorello (dal 10 al<br />

12): è il ricchissimo calendario di<br />

spettacoli e concerti, con grandi nomi<br />

della musica italiana e internazionale,<br />

della prima stagione della Futurshow<br />

Station, il palazzetto dello sport di<br />

Casalecchio di reno, in provincia di<br />

Bologna, gestito da quest’anno dal<br />

gruppo Sabatini. oltre alle partite<br />

della Virtus pallacanestro, dunque, la<br />

struttura, organizzata con spazi<br />

modulari capaci di ospitare da mille a<br />

15 mila persone, porterà a Bologna gli<br />

artisti italiani più popolari, alcuni tra i<br />

gruppi rock più amati e appuntamenti<br />

internazionali.<br />

per informazioni telefonare allo 051<br />

758758 oppure collegarsi al sito<br />

www.futurshowstation.com. tra le<br />

anticipazioni degli eventi del<br />

prossimo anno, a marzo arriverà il<br />

Cirque du Soleil, in aprile è previsto<br />

il concerto di elisa e in settembre<br />

quello di Vasco rossi.<br />

Bellaria - Igea Marina<br />

Seminar libri<br />

al supermercato<br />

La biblioteca libera e gratuita<br />

“Seminar libri”, tutta da leggere e da<br />

arricchire con i propri volumi, è<br />

arrivata anche alla Coop di Bellariaigea<br />

marina, in provincia di rimini.<br />

romanzi, gialli, racconti, testi per<br />

ragazzi sono stati disposti in uno<br />

scaffale all’interno del supermercato<br />

di via ravenna 161: i clienti possono<br />

prenderli, leggerli e riportarli<br />

comodamente in negozio.<br />

i libri sono stati raccolti dai soci<br />

volontari di Coop Adriatica in<br />

collaborazione con la biblioteca<br />

comunale “Alfredo panzini”. e<br />

proprio davanti alla biblioteca,<br />

sabato 31 ottobre, si è tenuta<br />

l’inaugurazione del progetto della<br />

Cooperativa, presente in 19 punti<br />

SCoNTo 10% AI LAVoRAToRI IN DIFFICoLTà<br />

Ultimo ma non ultimo, continua lo sconto del 10% su una<br />

spesa settimanale fino a 60 euro per i lavoratori in difficoltà<br />

a causa della crisi. L’intervento, prorogato fino a fine<br />

anno, trasferirà ai soci licenziati, in cassa integrazione o<br />

con un contratto di solidarietà altri 250 mila euro, che andranno<br />

a sommarsi ai poco meno di 480 mila euro già<br />

erogati agli oltre 15 mila beneficiari (nel mese di ottobre si<br />

è registrato un incremento, significativo, del 18% di utenti<br />

rispetto ai mesi precedenti). Complessivamente, dunque,<br />

si stima che ai lavoratori in difficoltà andranno tra<br />

aprile a dicembre 2009 quasi 730 mila euro. l<br />

vendita, di cui 12 in romagna. Al<br />

taglio del nastro – accompagnato<br />

dalle letture dell’attore e regista<br />

gianluca reggiani – hanno preso<br />

parte marisa pecere, responsabile<br />

dei progetti sociali di Coop<br />

Adriatica, e rappresentanti<br />

dell’amministrazione comunale.<br />

Meeting etichette<br />

indipendenti<br />

I soci Coop al Mei<br />

con il 50% di sconto<br />

La tredicesima edizione del mei, il<br />

meeting delle etichette<br />

(discografiche) indipendenti, si<br />

svolgerà dal 27 al 29 novembre,<br />

presso il Centro fieristico di Faenza<br />

(ra), in viale risorgimento 1.<br />

Quest’anno per i soci di Coop<br />

Adriatica l’ingresso è scontato del<br />

50%. il festival è stato preceduto da<br />

un “prologo” al Centro commerciale<br />

Le maioliche, dove il 25 ottobre<br />

scorso è stato allestito un grande<br />

palco per le esibizioni dei gruppi<br />

musicali che parteciperanno al mei.


etica<br />

Non basta un codice<br />

DI SIMONETTA COTELLESSA<br />

operazioni di facciata,<br />

semplici maquillage. in<br />

italia cresce il numero<br />

delle aziende che hanno<br />

adottato un Codice etico, ma spesso<br />

solo per ripulirsi l’immagine, rovinata<br />

da scandali o da pratiche discutibili,<br />

o per dotarsi di un volto<br />

“buono” e allettante. Se si guarda,<br />

infatti, al grado di coerenza fra le<br />

enunciazioni e le pratiche aziendali,<br />

troppi Codici etici restano, di fatto,<br />

solo sulla carta, e ai buoni principi<br />

non seguono azioni conseguenti.<br />

Ad attestarlo sono i risultati della<br />

ricerca condotta dalla Fondazione<br />

Unipolis su “governance e responsabilità<br />

sociale”, che analizza l’applicazione<br />

dei Codici etici oggi nel<br />

nostro paese. rivelando che l’efficacia<br />

di questi strumenti nella vita<br />

delle aziende italiane è stata, ed è<br />

tuttora, volontaria, ma decisamente<br />

limitata. perché i comitati etici,<br />

che sovrintendono all’applicazione<br />

del codice, non hanno poteri; perché<br />

le aziende non sembrano ansiose<br />

di rendere conto pubblicamente<br />

dei risultati raggiunti;<br />

perché spesso questi Codici sono<br />

stati introdotti sull’onda dell’entrata<br />

in vigore della legge 231, che ha<br />

44<br />

novembre 2009<br />

coopadriatica<br />

sancito la<br />

responsabilità<br />

penale<br />

dell’imp<br />

r e s a .<br />

Quindi, per<br />

tutelarsi.<br />

Lo studio della<br />

Fondazione Unipolis<br />

– basato sull’analisi<br />

di 96 aziende, fra<br />

società, anche quotaquotate, e imprese cooperative – è stato<br />

presentato il mese scorso alla facoltà<br />

di economia dell’Università di<br />

Bologna, affiancato dalla testimonianza<br />

diretta di due aziende particolarmente<br />

attente al tema: Coop<br />

Adriatica e la multiutility Hera. L’indagine<br />

ci dice che la maggioranza<br />

delle imprese di produzione (67%)<br />

che ha adottato il Codice etico lo<br />

ha fatto solo per ottemperare alla<br />

231, quindi per avere uno strumento<br />

di autodifesa in caso di chiamata<br />

in giudizio dei propri dirigenti e<br />

dipendenti. Una proporzione che si<br />

ribalta nel caso di imprese di servizi.<br />

mentre due intervistati su tre<br />

ritengono che l’adozione del Codice<br />

etico non abbia avuto alcun effetto<br />

sostanziale sull’organizzazione<br />

interna dell’azienda o sul suo modello<br />

di governo. È anche vero, però,<br />

che dal punto di vista dei contenuti<br />

il 68% del campione analizzato<br />

è andato oltre quanto richiesto<br />

dalla 231, e si tratta per lo più di cooperative<br />

e imprese di servizi.<br />

in italia, insomma, i Codici etici poche<br />

volte hanno inciso sostanzialmente<br />

sui comportamenti delle<br />

aziende. Se invece si guarda ad un<br />

altro obiettivo, ossia individuare un<br />

“modello fruibile per le imprese” –<br />

come ha sottolineato il responsabile<br />

etico di Coop Adriatica giorgio<br />

riccioni durante la presentazione –<br />

allora “questo studio può rappresentare<br />

un utile strumento per andare<br />

avanti e diventare non solo<br />

una pura, seppur nobile, testimo


Cresce il numero<br />

di aziende che, in italia,<br />

si è dotata<br />

volontariamente<br />

di un Codice etico.<br />

ma ai buoni princìpi<br />

messi sulla carta<br />

raramente corrispondono<br />

comportamenti<br />

conseguenti, controlli<br />

e sanzioni. Lo dice<br />

un’indagine condotta<br />

da Fondazione Unipolis<br />

sulla responsabilità<br />

sociale d’impresa<br />

L’ESPERIENZA DI COOP ADRIATICA<br />

“SoLo i VALori CondiViSi diVentAno Azioni Coerenti”<br />

Il mondo cooperativo, anche per il sistema<br />

di valori che lo caratterizza, si<br />

comporta diversamente dalla media<br />

delle aziende italiane in fatto di etica.<br />

È quanto confermano sia l’indagine<br />

condotta da Fondazione Unipolis, sia<br />

l’esperienza di attuazione del Codice<br />

etico di Coop Adriatica, il cui caso è<br />

stato portato appunto ad esempio alla<br />

Gilberto Coffari<br />

presentazione dell’indagine.<br />

Coop Adriatica, ha spiegato nel suo intervento il presidente<br />

Gilberto Coffari, “si è dotata di un Codice etico già nel 1996,<br />

molto prima della promulgazione della legge 231”. Nel 2006,<br />

tuttavia, ha deciso di rivederlo, con un’operazione di “manutenzione”<br />

che facesse fronte ad una serie di nuove necessità:<br />

“Volendo fare della responsabilità sociale la vera e propria modalità<br />

di gestione dell’impresa, ci siamo resi conto che serviva<br />

una mappa di valori, comportamenti e strumenti più completa,<br />

aggiornata e concretamente gestibile nella vita quotidiana<br />

dell’impresa”.<br />

Il nuovo Codice etico ha dunque ridefinito innanzitutto principi<br />

e valori sui cui Coop Adriatica deve fondare il proprio modo di<br />

operare; quindi, ha istituto organismi chiamati a vigilare ma<br />

soprattutto a promuovere la coerenza tra valori, principi e gestione<br />

quotidiana: la Commissione etica, composta da cinque<br />

membri indipendenti dalle gerarchie aziendali, e da un respon-<br />

45<br />

novembre 2009<br />

coopadriatica<br />

nianza, ma un antidoto a quelle<br />

ipocrisie che ancora oggi vengono<br />

contrabbandate per responsabilità<br />

sociale”.<br />

il Codice etico è infatti uno strumento<br />

di autoregolamentazione<br />

attraverso cui un’impresa afferma<br />

e declina i valori, i principi e gli standard<br />

comportamentali che dovrebbero<br />

ispirarne l’agire di fronte agli<br />

stakeholder (cioè tutti i portatori di<br />

interesse: dai soci ai lavoratori alle<br />

comunità). nella sua interpretazione<br />

più ampia, il Codice dovrebbe<br />

rappresentare una “carta costituzionale”<br />

e d’identità aziendale da<br />

cui discendono le indicazioni che<br />

ispirano la gestione dell’impresa. È,<br />

quindi, uno strumento del tutto volontario,<br />

che si integra alla normativa<br />

vigente e che ha ripreso vigore di<br />

fronte al fallimento della deregulation<br />

dei mercati che ha caratterizzato<br />

gli ultimi decenni. ma è stato,<br />

di volta in volta, troppo spesso strumentalizzato<br />

o male interpretato.<br />

Allora, che fare? Secondo Francesco<br />

Vella, docente dell’Università<br />

di Bologna, “ci vuole un sistema<br />

sanzionatorio efficace, ed è necessario<br />

che la cosidetta magistratura<br />

etica, ossia l’organismo<br />

che sovrintende all’applicazione<br />

del codice, possa intervenire d’ufficio”.<br />

Bisognerebbe introdurre, ha<br />

spiegato Vella, “incentivi a segnalare”<br />

le violazioni, dato che l’esiguità<br />

delle “denunce” rilevata dalla<br />

ricerca è chiaramente un segnale<br />

della paura di subire ritorsioni da<br />

parte dei colleghi. L’avvocato pierluigi<br />

morara ha sottolineato anche<br />

gli aspetti positivi emersi dalla ricerca:<br />

“La 231 ha avuto l’effetto di<br />

trascinare comunque le imprese<br />

nell’adozione di Codici etici, che<br />

sono stati, insomma, una opportunità,<br />

anche se oggi vanno fatti<br />

funzionare meglio”. mentre è evidente<br />

come “le cooperative abbiamo<br />

dimostrato in proposito particolare<br />

sensibilità”. l<br />

sabile etico, che supporta la commissione stessa, redige dal<br />

2008 il Rapporto etico annuale e risponde direttamente all’assemblea<br />

dei soci. Più che sulle sanzioni, quindi, la gestione del<br />

Codice si è poi basata su un assunto: “Sono i valori condivisi –<br />

ha argomentato Coffari – che predispongono un gruppo a fare<br />

o non fare determinate azioni”. Il passo successivo alla creazione<br />

di questi due organismi è stata dunque la divulgazione<br />

dei princìpi previsti dal Codice fra i 9 mila lavoratori della Cooperativa,<br />

che tra il 2007 e il 2008 sono stati coinvolti nella formazione<br />

“Valori e vantaggi”: perché i valori promossi dal Codice<br />

riescono a generare vantaggi per tutti. Un’idea, questa, che<br />

fa dell’etica un vero e proprio elemento di buona gestione e<br />

quindi di successo, anche imprenditoriale, della Cooperativa. Il<br />

nuovo Codice etico dunque ha inciso direttamente anche sulla<br />

vita lavorativa all’interno dell’impresa: negli avanzamenti di<br />

carriera dei dipendenti con ruoli di responsabilità, ad esempio,<br />

parte della valutazione è legata proprio alla coerenza del comportamento<br />

con il Codice etico.<br />

Oggi, la Cooperativa punta a radicare questa cultura a tutti i<br />

livelli, e anche nella base sociale, per rendere i soci sempre più<br />

in grado di incidere nelle scelte di Coop Adriatica, e fare del Codice<br />

etico un vero e proprio strumento di governo: “Da<br />

quest’anno – ha annunciato il presidente – Commissione e responsabile<br />

etico verranno coinvolti direttamente nella stesura<br />

del Bilancio preventivo di sostenibilità, cioè nella costruzione<br />

degli obiettivi annuali”.


46<br />

novembre 2009<br />

coopadriatica<br />

Soci super-solidali<br />

oltre 570 mila euro donati ai progetti<br />

internazionali e dell’Abruzzo<br />

DI NATASCIA RONChETTI<br />

Una donazione di oltre 570 mila euro, con l’impiego del 6%<br />

dei punti totali utilizzati. La solidarietà internazionale ha<br />

fatto boom nell’ultima campagna di raccolta punti di Coop<br />

Adriatica. i soci hanno dimostrato di apprezzare sempre di<br />

più l’opportunità di devolvere parte del “gruzzolo” accumulato a progetti<br />

a favore di chi è in difficoltà. tanto da avere più che raddoppiato<br />

in pochi mesi la cifra impiegata in tutto l’arco del 2008, quando il valore<br />

dei punti donati aveva raggiunto i 212 mila euro. Un successo dovuto<br />

anche all’eliminazione del vecchio meccanismo che imponeva un<br />

tetto minimo di 500 punti per sostenere i progetti solidali scelti dalla<br />

Cooperativa. da quest’anno, infatti, può essere donato anche un solo<br />

punto. Una facilitazione che ha consentito di centrare l’obiettivo di<br />

incoraggiare sempre di più la propensione dei soci a sostenere la solidarietà,<br />

anche in uno scenario caratterizzato dalla difficile congiuntura<br />

economica.<br />

“nonostante la crisi e pur considerando che il nuovo meccanismo di<br />

utilizzo dei punti ne ha facilitato l’impiego – dice marco gaiba, direttore<br />

delle politiche sociali di Coop Adriatica – ancora una volta i soci di<br />

Coop Adriatica hanno dato dimostrazione di grande sensibilità”. Una<br />

sensibilità che ha premiato lo storico rapporto di collaborazione con<br />

medici senza frontiere, che ha fatto incetta di donazioni, raccogliendo<br />

dai soci oltre 340 mila euro. ma bene è andata anche la raccolta di<br />

donazioni alla Caritas, che ha ricevuto più di 109 mila euro, così come<br />

quella in favore della popolazione dell’Abruzzo colpita dal terremoto<br />

(oltre 83 mila euro, che ora saranno utilizzati per progetti concordati<br />

tra la rappresentanza sociale di Coop Adriatica e le istituzioni locali<br />

abruzzesi) e del progetto dell’Arci a favore dei bambini palestinesi<br />

(più di 21 mila euro). infine a “Stop World poverty” sono andati più di<br />

16 mila euro. Un risultato raggiunto anche grazie ai lavoratori dei punti<br />

vendita Coop, che hanno contribuito a informare i soci sulle nuove<br />

opportunità di utilizzo dei punti. La campagna di raccolta, che si è<br />

conclusa il 31 agosto, ha consentito di trasferire ai soci un risparmio<br />

di 5,6 milioni di euro. l<br />

SoStegno<br />

ALLA FondAzione<br />

ritA LeVi montALCini<br />

PER L’ISTRUZIONE<br />

DELLE DONNE AfRICANE<br />

Regalare un futuro alle donne africane.<br />

È la sfida della Fondazione Rita Levi<br />

Montalcini, fondata dalla studiosa e<br />

impegnata da anni in progetti di istruzione<br />

per bambine e ragazze di Paesi<br />

come Ghana, Burundi, Eritrea, Rwanda.<br />

Un’esperienza raccontata nell’ultimo<br />

libro del premio Nobel “La clessidra<br />

della vita di Rita Levi Montalcini”,<br />

scritto con la professoressa Giuseppina<br />

Tripodi, e presentato a Bologna il 31<br />

ottobre, nella sede del Comune. La<br />

giornata è stata realizzata anche grazie<br />

al contributo di Coop Adriatica – che<br />

ha rinnovato così la collaborazione con<br />

la Onlus, alla quale già nel 2007 destinò<br />

fondi per l’erogazione di borse di studio<br />

– e librerie.coop.<br />

Il sostegno alla Fondazione Rita Levi<br />

Montalcini si iscrive nelle numerose<br />

attività di solidarietà internazionale<br />

della Cooperativa, dalle donazioni ai<br />

progetti del Collezionamento per i Paesi<br />

in via di sviluppo, ai contributi erogati<br />

in occasione della festa della<br />

Donna.


Arriva l’inCoop<br />

nel centro di Chioggia<br />

L’8 di<br />

dicembre la Coop farà<br />

il suo ingresso per la<br />

prima volta a Chioggia.<br />

nella piccola area penin-<br />

sulare fra la Laguna Veneta e il<br />

delta del po, Coop Adriatica porterà<br />

i servizi, la qualità e la convenienza<br />

della Cooperativa di consumatori,<br />

aprendo un supermercato<br />

ad insegna inCoop di 250 metri<br />

quadrati. il negozio si trova sull’asse<br />

principale del centro storico,<br />

sul prestigioso Corso del popolo:<br />

molto noto, tra l’altro, per quello<br />

che in dialetto chioggiotto è chiamato<br />

“el zioba”, il mercato settimanale<br />

del giovedì. L’inCoop occupa<br />

lo spazio dove sorgeva una<br />

profumeria e che ormai è inutilizzato<br />

da tempo, nel lato porticato<br />

vicino al municipio, al numero civico<br />

1233.<br />

Al suo interno l’inCoop offrirà un<br />

assortimento completo, pensato<br />

per la spesa quotidiana di tutti i<br />

giorni: dall’ortofrutta ai formaggi<br />

tagliati e confezionati nel labora-<br />

47 novembre 2009<br />

coopadriatica<br />

TORNA LA “COLLETTA ALIMENTARE”<br />

SABAto 28 noVemBre in 117 negozi Coop<br />

Un sabato dedicato alla spesa solidale. Torna il 28 novembre<br />

la “Colletta alimentare”, promossa dalla Fondazione<br />

del Banco Alimentare, che una volta all’anno,<br />

l’ultimo sabato di novembre, invita a donare alimenti<br />

ai più bisognosi. Anche Coop Adriatica, che da molti<br />

anni aderisce all’iniziativa, darà ospitalità in 117 punti<br />

vendita ai volontari della Fondazione, che raccoglieranno<br />

i prodotti di prima necessità da distribuire ad<br />

torio interno, dal banco del pane e<br />

della gastronomia serviti dagli addetti,<br />

alle carni a libero servizio,<br />

dai surgelati ad un’ampia gamma<br />

di prodotti da asporto, già pronti<br />

per essere cucinati o soltanto riscaldati.<br />

inoltre si troveranno anche<br />

articoli non alimentari, come<br />

casalinghi, cancelleria, fai da te,<br />

pentole, pile e lampadine.<br />

il punto vendita porterà anche<br />

nuova occupazione: saranno circa<br />

20, infatti, le persone che lavoreranno<br />

nel negozio, aperto con orario<br />

continuato dal lunedì al sabato<br />

dalle 8.30 alle 19.30, e anche la<br />

domenica dalle 9 alle 13.<br />

il giorno dell’immacolata, in occasione<br />

della festa di inaugurazione<br />

sono previsti omaggi e promozioni<br />

speciali per tutti. mentre, per<br />

chi diventerà socio Coop, a fronte<br />

del versamento della quota sociale<br />

di 25 euro verrà dato in omaggio<br />

un buono spesa di pari importo;<br />

un’opportunità che resterà valida<br />

fino al 9 gennaio 2010. l<br />

associazioni di solidarietà. Sabato 28, quindi, chi andrà<br />

a fare la spesa riceverà dai volontari una borsa<br />

gialla dove mettere olio, omogeneizzati e prodotti per<br />

l’infanzia, tonno, carne, pelati e legumi in scatola, o<br />

comunque prodotti non deperibili, da donare alla Fondazione.<br />

L’anno scorso la “Colletta Alimentare” ha<br />

raccolto nei negozi di Coop Adriatica 210 mila chili di<br />

alimenti, per un valore di 735 mila euro.<br />

Taglio del nastro l’8 dicembre<br />

per il primo supermercato<br />

della Cooperativa<br />

di consumatori in Corso<br />

del Popolo: un piccolo,<br />

fornitissimo punto<br />

di riferimento per una spesa<br />

quotidiana conveniente<br />

e di qualità. Aperto anche<br />

la domenica mattina<br />

DI ELENA LAzzARINI


VIAGGI<br />

FIRMATI<br />

THAILANDIA<br />

Tour classico + Phuket<br />

Bangkok/Chiang Mai/Chiang Rai/Chiang Dao<br />

Triangolo d’oro/fi ume Maekhong/Phuket<br />

12 GIORNI/10 NOTTI<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

PARTENZA: 02/04/2010<br />

Quota di partecipazione<br />

Euro 1.600<br />

€<br />

INDIA<br />

Royal Royal Rajasthan<br />

Rajasthan<br />

Dehli/Agra/Sikri/Jaipur/Pushkar/Bikaner<br />

Jaisalmer/Khimsar/Jodhpur/Ranakpur/Udaipur<br />

13 GIORNI/10 NOTTI<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

PARTENZA: 07/02/2010<br />

Quota di partecipazione<br />

Euro 1.840<br />

€<br />

PROSSIMI TOURS IN PUBBLICAZIONE:<br />

I viaggi scelti per Te<br />

TOUR NORD EUROPA<br />

TOUR PROSSIMI TOURS NORD EUROPA CON PARTEN-<br />

con partenza in luglio 2010<br />

IN PUBBLICAZIONE:<br />

LE QUOTE COMPRENDONO:<br />

viaggio aereo con voli di linea in classe economica dagli aeroporti previsti con possibilità<br />

di collegamento da altre città con supplemento; voli interni; trattamento come da programma<br />

dettagliato; accompagnatore Robintur dall’Italia; assicurazione sanitaria-bagaglio<br />

e garanzia annullamento Optimas di Navale Assicurazioni. Per tutto ciò che riguarda<br />

le condizioni generali di contratto di vendita di pacchetti turistici, eventuali supplementi<br />

e/o riduzioni e per l’elenco dettagliato dei servizi esclusi/inclusi nelle presenti quote di<br />

partecipazione, fanno fede esclusivamente i programmi di viaggio dettagliati, disponibili<br />

presso le agenzie del gruppo o nel sito www.robintur.it<br />

I posti disponibili sono limitati e le prenotazioni saranno accettate fi no ad esaurimento.<br />

Tutte le quote si intendono per persona e non sono cumulabili con altri sconti/<br />

promozioni in corso o futuri. Le date di partenza potranno subire variazioni.<br />

TOUR SUD AFRICA<br />

con partenza in ottobre 2010<br />

IL COSTO INDIVIDUALE DI GESTIONE PRA-<br />

TICA, I VISTI DI INGRESSO (OVE RICHIESTI)<br />

LE TASSE DI IMBARCO E LE SPESE DI AGEN-<br />

ZIA SONO ESCLUSI DALLE QUOTE INDICATE<br />

(IMPORTI DETTAGLIATI NEI PROGRAMMI DI<br />

VIAGGIO DISPONIBILI IN AGENZIA)<br />

scopri<br />

www.robintur.it<br />

il portale<br />

delle agenzie<br />

del gruppo<br />

robintur


49<br />

novembre 2009<br />

coopadriatica<br />

rovigo capitale<br />

dei centri giovanili<br />

C’è grande<br />

attesa a rovigo<br />

per la terza edizione<br />

del “meeting<br />

nazionale dei Centri,<br />

Spazi e Contesti di Aggregazione<br />

giovanile” che si terrà dal 12 al 14<br />

novembre presso la sede del museo<br />

dei grandi Fiumi (piazzale S.<br />

Bartolomeo, 18). All’iniziativa infatti<br />

- rivolta ad educatori, operatori<br />

e volontari che operano nei<br />

centri di aggregazione giovanile<br />

- hanno già aderito oltre 160 associazioni<br />

provenienti da tutta<br />

italia. nel corso delle tre giornate<br />

si alterneranno incontri, laboratori<br />

ed interventi sul tema “giovani<br />

e ricerca di senso”. operatori<br />

ed esperti del settore avranno<br />

l’opportunità di condividere esperienze<br />

e riflettere sui problemi<br />

dei giovani di oggi, dai “conflitti”<br />

in famiglia al tema della dipendenza<br />

dalla droga, dal bisogno di<br />

autonomia e libertà all’idea di di-<br />

• Venezia<br />

“Lettura pensata”:<br />

un concorso per giovani critici<br />

Ci sono libri che emozionano e che<br />

fanno sognare. Che ti avvincono fin<br />

dalla prima pagina e leggi tutto d’un<br />

fiato. Storie così belle, che le vorresti<br />

raccontare. e allora, perché non<br />

scriverle ed inviarle al progetto<br />

“Lettura pensata”? L’idea è dell’Ufficio Scolastico provinciale<br />

di Venezia. Al concorso possono partecipare tutti gli alunni<br />

delle scuole di ogni ordine e grado della provincia. Le<br />

recensioni dei libri scelti verranno pubblicate sul sito<br />

dell’Ufficio Scolastico, e le più meritevoli saranno premiate<br />

da una giuria di docenti. il concorso è diviso in 4 sezioni:<br />

“Lettori in erba”, “Fantasy e fantascienza”, “immagini di<br />

guerra” e “Scrivere al femminile”. ogni scuola può partecipare<br />

con più classi, indicando per ognuna un docente di<br />

riferimento. L’adesione va inviata entro il 29 novembre<br />

all’indirizzo letturapensata@istruzionevenezia.it<br />

versità. ogni workshop, denominato<br />

“officina di produzione di<br />

senso” consentirà ai partecipanti<br />

di scambiare opinioni, confrontarsi,<br />

ma anche proporre iniziative<br />

e progetti. Verranno<br />

proiettati alcuni video dei centri<br />

di aggregazione, e sarà anche<br />

possibile distribuire materiale<br />

informativo e pubblicazioni<br />

presso “le bancarelle del mercato<br />

delle idee”. tutti gli eventi di<br />

venerdì 13 saranno inoltre diffusi<br />

in diretta web a cura di radio<br />

tLt (web radio dei centri giovani<br />

delle marche). L’area esterna del<br />

museo verrà utilizzata per il raduno<br />

delle “unità mobili” utilizzate<br />

dalle Cooperative, le Associazioni<br />

o i Comuni a supporto<br />

dei progetti di politiche giovanili<br />

nel territorio. La locandina del<br />

meeting e tutti gli aggiornamenti<br />

sono disponibili sul sito<br />

www.associanimazione.org l<br />

Dal 12 al 14 novembre la città<br />

diventa palcoscenico di 160<br />

associazioni di aggregazione<br />

provenienti da tutta Italia.<br />

Per fare spazio alle idee<br />

• Bassano del grappa<br />

“Raccontami una storia”<br />

teatro per i più piccoli<br />

torna a Bassano del grappa per<br />

la gioia dei bambini il teatro<br />

animazione “Ullallà”, con la<br />

rassegna “raccontami una<br />

storia” dedicata ai più piccoli.<br />

per tutto il mese di novembre,<br />

ogni domenica pomeriggio, ci<br />

sarà davvero da divertirsi.<br />

All’Auditorium istituto graziani<br />

in via Cereria a Bassano<br />

andranno in scena quattro<br />

spettacoli: domenica 8 l’appuntamento è con “i tre<br />

porcellini”, domenica 15 con “il gatto con gli stivali”,<br />

domenica 22 con “Cantafavole” e domenica 29 con “Alla<br />

carica”. L’ingresso è di soli 4 euro, 3 euro per i soci Coop.<br />

per maggiori informazioni e dettagli sul programma si<br />

può visitare il sito www.ullateatro.it


tra calli, vaporetti e piazze<br />

il successo di “Ad alta voce”<br />

Migliaia di persone<br />

alla maratona di lettura<br />

solidale alla quale hanno<br />

preso parte anche i vincitori<br />

del concorso “Coop<br />

for words”. Le opere<br />

dei giovani autori pubblicate<br />

nell’antologia “A.A.A.<br />

Cercasi realtà”<br />

DI FRANCESCA MANICARDI<br />

Sono circa 35 le guerre che stanno sconvolgendo Paesi e popoli<br />

nel mondo. Ma poche sono quelle conosciute. Così, al<br />

giornalista della Rai Raffaele Crocco è venuta l’idea di realizzare<br />

“Un Atlante delle guerre e dei conflitti nel mondo”:<br />

una specie di annuario di circa 200 pagine, corredato di<br />

schede, mappe e molte fotografie, per raccontare le guerre<br />

in corso da una parte all’altra del pianeta.<br />

L’Atlante – realizzato col sostegno del Premio Ilaria Alpi e<br />

migliaia di persone in<br />

stradine, calli, vaporetti,<br />

piazze. migliaia di occhi<br />

incuriositi e attratti<br />

dalle letture nei luoghi insoliti delle<br />

città. ecco il pubblico che è accorso<br />

alla manifestazione di cultura solidale<br />

“Ad alta voce”, promossa da Coop<br />

Adriatica, che si è svolta a Bologna, il<br />

10 ottobre, a Cesena il 16 e a Venezia<br />

il 17 e ha visto scendere in campo per<br />

la solidarietà oltre 80 artisti, tra<br />

scrittori, poeti, attori, giornalisti, testimoni<br />

della cultura e dell’impegno<br />

civile. “Ad alta voce” ha ospitato personaggi<br />

celebri, ma ha anche dato la<br />

possibilità ai primi cinque classificati<br />

delle quattro sezioni di “Coop for<br />

words” 2009 – il concorso letterario<br />

per giovani autori con meno di 36 anni<br />

promosso da Coop Adriatica – di<br />

farsi conoscere leggendo i loro testi<br />

alla maratona. i lavori di tutti i 40 finalisti,<br />

dieci per ogni categoria – storie<br />

brevi, poesie, blog e fumetti – sono<br />

confluiti in una antologia dal titolo<br />

“A.A.A. Cercasi realtà”, ora distribuita<br />

in tutte le librerie.coop e nei punti<br />

vendita di Coop Adriatica.<br />

L’edizione 2009 di “Ad alta voce” è<br />

stata attraversata da un filo conduttore,<br />

il cibo, che ha portato in<br />

molti degli appuntamenti i libri di<br />

piero Camporesi, lo storico dell’alimentazione<br />

a cui era dedicata l’edizione<br />

di quest’anno. ma anche il tema<br />

della legalità e dei rapporti con<br />

altri popoli e altre culture sono stati<br />

al centro di questa insolita maratona.<br />

grande affluenza di pubblico soprattutto<br />

nei luoghi suggestivi che<br />

hanno ospitato l’evento finale: l’aula<br />

magna di Santa Lucia a Bologna, il<br />

teatro Bonci a Cesena e il teatro Corso<br />

a Venezia, dove hanno letto, tra<br />

gli altri, giorgio Celli, daniele Biacchessi,<br />

gianluca Faraone, maurizio<br />

maggiani, Umberto Ambrosoli, Serra<br />

Yilmaz e nada.<br />

“Ad alta voce” porta i libri là dove difficilmente<br />

riescono ad arrivare:<br />

l’obiettivo della rassegna è infatti<br />

quello di promuovere l’attività dei<br />

volontari di Ausilio per la cultura, la<br />

consegna gratuita a domicilio di libri<br />

o materiali multimediali a persone<br />

anziane o disabili, promossa da Coop<br />

Adriatica. proprio per questo ha ricevuto<br />

il plauso del presidente della<br />

repubblica, che l’ha ritenuta “evento<br />

di originale spessore culturale”,<br />

mentre Coop Adriatica è stata invitata<br />

a raccontare l’iniziativa nell’ambito<br />

di pubblicità progresso, nel corso<br />

di una conferenza spettacolo al<br />

teatro duse di Bologna. l<br />

IN LIbRERIA<br />

L’AtLAnte deLLe gUerre deL mondo<br />

50<br />

novembre 2009<br />

coopadriatica<br />

dell’associazione 46° parallelo – vedrà la nascita del suo primo<br />

numero il 15 novembre e sarà presentato alle librerie.<br />

coop Ambasciatori di Bologna il 20 novembre alle 18, alla<br />

presenza dello stesso Crocco, di Francesco Cavalli dell’associazione<br />

Ilaria Alpi, e di Ettore Mo, inviato del Corriere della<br />

Sera. I fondi raccolti con la pubblicazione serviranno a finanziare<br />

progetti di solidarietà culturali e internazionali.<br />

L’Atlante sarà distribuito in tutte le librerie.coop.


Ipermercati<br />

ipercoop Schio (Vi)<br />

Dal 15 novembre aperto tutte le domeniche ore 9-20<br />

ipercoop Piave - San Donà di Piave (Ve)<br />

Dall’8 novembre aperto tutte le domeniche ore 9-20 in<br />

novembre; ore 9-21 in dicembre.<br />

51<br />

novembre 2009<br />

coopadriatica<br />

Convenzioni<br />

HAI UNA CARTA IN PIÙ. USALA SPESSO.<br />

APPUNTAMENTI CULTURALI<br />

Teatro Astra - Vicenza<br />

Ingresso ridotto per i soci Coop per le rassegne teatrali:<br />

“Famiglie a teatro” 5 euro e “Serale” 11 euro (eccetto per gli<br />

spettacoli “Enrico V” e “La macchina del capo” con ridotto a 15<br />

euro). Per info: La Piccionaia - I Carrara teatro stabile; tel. 0444<br />

323725; www.teatroastra.it<br />

Museo Peggy Guggenheim - Venezia<br />

Ai soci Coop sconto di 2 euro sul biglietto d’ingresso intero (10<br />

euro anziché 12), inoltre noleggio dell’audioguida a 5 euro<br />

anziché 7 e possibilità di acquistare al Museum Shop una copia<br />

del catalogo della Collezione Peggy Guggenheim al prezzo<br />

speciale di 20 euro anziché 24.<br />

Per info: tel. 041 2405411; www.guggenheim-venice.it<br />

Museo civico e Galleria d’arte moderna Carlo Rizzarda - Feltre<br />

I soci Coop possono accedere a ciascun museo con un biglietto<br />

ridotto (1,50 euro anziché 4); inoltre godono di una riduzione<br />

sul biglietto cumulativo, che consente la visita al Teatro della<br />

Senna, al Museo Civico e alla galleria Carlo Rizzarda (2,50 euro<br />

anziché 5). Per info: tel. 0439 885242; www.comune.feltre.bl.it<br />

BENESSERE<br />

Cooperativa di utenti e dentisti “La Fenice - Dentalcoop”<br />

Presso la Cooperativa, che opera in sei diverse strutture<br />

ambulatoriali nel Veneto, i soci Coop Adriatica potranno<br />

ottenere, con la prima visita gratuita, il piano delle cure,<br />

eventuale radiografia endorale e un preventivo di spesa alle<br />

tariffe agevolate convenute. Inoltre, ai figli dei soci è rivolto il<br />

PUNTI VENDITA APERTI NEI GIORNI FESTIVI<br />

novembre e dicembre 2009<br />

Nei lunedì di dicembre e martedì 8 gli ipercoop resteranno<br />

aperti tutto il giorno. La vigilia di Natale saranno aperti fino<br />

alle 20 e il 31 dicembre chiuderanno alle 18<br />

Supermercati<br />

Novembre<br />

Venezia Giudecca: aperto tutte le domeniche, ore 9-13;<br />

Piazzale Roma (Ve): aperto tutte le domeniche, ore 8.30-20;<br />

Santa Maria di Sala (Ve): domenica 22 e 29 aperto ore 10-12.30<br />

e 15-19.30; Feltre (Bl): aperto tutte le domeniche ore 8.30–13 e<br />

150-19; Rovigo Ovest: domenica 22, 29 novembre aperto ore<br />

10-19.30; Occhiobello (Ro): domenica 8, 15, 22, 29 novembre<br />

aperto ore 10-19.30; Lendinara (Ro): domenica 15, 22, 29<br />

novembre aperto ore 9.30-19.30; Montebelluna (Tv):<br />

domenica 15 e 22 novembre aperto ore 9-13 e 15-19; Vittorio<br />

Le aperture dei giorni festivi possono subire variazioni in base alle ordinanze comunali<br />

progetto “carie zero”, ovvero visite gratuite ogni 8/12 mesi per<br />

offrire ai bimbi dai 6 ai 14 anni un’educazione alla prevenzione;<br />

le eventuali cure sono finalizzate a evitare danni più seri negli<br />

anni successivi. Sono previste forme agevolate nel pagamento<br />

e di finanziamenti personali, tramite la cooperativa La Fenice<br />

stessa. Info: www.dentalcoop.it. Attuali sedi: - S. Donà di<br />

Piave (Ve): Centro olimpia, via Dall’Armi 11, tel. 0421 307034<br />

- Treviso: Centro Polo ovest, viale Repubblica 220/e, tel. 0422<br />

421927 - Stanghella (Pd): via Nazionale 151, tel. 0425 958734 -<br />

Spresiano (Tv): via Galvani 6/h, tel. 0422 881130 - Bassano del<br />

Grappa (Vi): via Papa Giovanni Paolo II 52, tel. 0424 382924 -<br />

Verona (Vr): via Lorgna 5°, tel. 045 8213353.<br />

Abano Terme - Padova<br />

Tutti gli hotel offrono cure termali e sono dotati di piscine di<br />

acqua termale e centro benessere. Ai soci Coop sconto del 15%<br />

sui prezzi di soggiorno presso: Hotel Atlantic Terme, via<br />

Monteortone, tel. 049 8669015 - www.atlanticterme.com;<br />

Antiche Terme Ariston Molino, via C. Augure 5, tel. 049 8669061<br />

- www.aristonmolino.it; Hotel Terme Adriatico, viale Mazzini 11,<br />

tel. 049 8600288 - www.termeadriatico.it<br />

Terme di Dobrna - Slovenia<br />

Programmi di soggiorno nelle tre strutture alberghiere: sconto<br />

10%. Centro massaggi: sconto 15% sui servizi forniti con le<br />

apparecchiature e sconto 10% su tutti i trattamenti. Centro<br />

medico: sconto 10% sulle cure. offerte speciali per i soci Coop:<br />

2 notti 129 euro invece di 182 e 7 notti 399 euro invece di 525.<br />

Info: tel. 00386 37808110 - www.terme-dobrna.si<br />

Veneto (Tv): domenica 15, 22 e 29 novembre aperto ore 9-19<br />

Dicembre<br />

Domenica 6 - aperti tutto il giorno: Piazzale Roma, Santa Maria<br />

di Sala, Mira (Ve); Feltre (Bl); Montebelluna, Vittorio Veneto<br />

(Tv); Rovigo ovest, occhiobello, Lendinara (Ro): aperti il<br />

mattino: Venezia Giudecca, Castelfranco Veneto (Tv),<br />

Selvazzano (Pd)<br />

Domenica 13 - aperti tutto il giorno: Piazzale Roma, Santa<br />

Maria di Sala, Mira (Ve); Selvazzano (Pd); Feltre (Bl);<br />

Montebelluna, Vittorio Veneto, Castelfranco (Tv); Rovigo<br />

ovest, occhiobello, Lendinara (Ro); Bolzano Vicentino, Pove<br />

del Grappa (Vi); aperti il mattino: Giudecca, Spinea Center,<br />

Lido Cà bianca, Lido Doge, Murano, Pellestrina (Ve);<br />

Selvazzano, Cadoneghe (Pd); Vicenza; Conegliano (Tv);<br />

Rovigo, Adria (Ro)<br />

Domenica 20 - i supermercati saranno aperti ad esclusione di<br />

Spinea Fiori, Lido Fuga, Lido Cipro (Ve); Padova Zabarella (Pd);<br />

Costa di Rovigo<br />

Domenica 27 - tutti i supermercati resteranno aperti<br />

Per la festività dell’8 dicembre i supermercati resteranno<br />

aperti ad esclusione di Costa di Rovigo


SERVICE GROUP<br />

TASSO FISSO<br />

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Offerte Soci<br />

Dal 19 novembre al 2 dicembre<br />

Clementine senza semi<br />

Coop<br />

cat. 1ª, origine Italia<br />

cartone da 2,5 kg<br />

Dal 3 al 16 dicembre<br />

Culatello di Sauris Wolf<br />

Metà<br />

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700/800 g circa<br />

Intero<br />

sottovuoto<br />

Valida nei Supermercati<br />

Dal 16 al 28 novembre<br />

Tuta sportiva<br />

donna<br />

in ciniglia, taglie e colori assortiti<br />

Cadauna<br />

19,90<br />

VALORE COMMERCIALE 26,90<br />

Valide nei Supermercati e negli Ipercoop<br />

IL IL PREZZO PREZZO<br />

SARÀ SARÀ COMUNICATO<br />

COMUNICATO<br />

A A PUNTO PUNTO VENDITA VENDITA<br />

Sconto33%<br />

il kg 12,50<br />

Sconto33%<br />

18,90<br />

17,90<br />

1,5 kg circa il kg 11,90<br />

Fino ad esaurimento scorte. Le fotografie dei prodotti sono solo indicative. I prezzi possono subire variazioni nel caso di eventuali errori tipografici e modifiche alle leggi fiscali. L’offerta non si effettua nei punti vendita di: Bologna DUC, Bologna Ugo Bassi, Bologna Pratello, Bologna Gallia, Bologna Mengoli, Bologna Lamponi, Bologna 2 Torri, Pesaro Cubo, Forlì Regnoli, Padova Zabarella


Fino ad esaurimento scorte. Le fotografie dei prodotti sono solo indicative. I prezzi possono subire variazioni nel caso di eventuali errori tipografici e modifiche alle leggi fiscali. L’offerta non si effettua nei punti vendita di: Bologna DUC, Bologna Ugo Bassi, Bologna Pratello, Bologna Gallia, Bologna Mengoli, Bologna Lamponi, Bologna 2 Torri, Pesaro Cubo, Forlì Regnoli, Padova Zabarella<br />

© Disney Based on the “Winnie the Pooh” works, by A.A. Milne and E.H. Shepard<br />

© Disney/Pixar<br />

Offerta Soci<br />

Valida nei Supermercati e negli Ipercoop<br />

Trapunta Disney<br />

con box contenitore<br />

personaggi vari, tessuto 100% cotone,<br />

imbottitura 100% poliestere,<br />

dimensioni 170x250 cm,<br />

box contenitore<br />

61x41xh33 cm.<br />

Completo letto Disney<br />

con box contenitore<br />

personaggi vari, tessuto 100% cotone,<br />

dimensioni: sopra 160x280 cm,<br />

sotto con angoli 90x200cm,<br />

federa 50x80 cm,<br />

box contenitore<br />

25x20xh18 cm.<br />

Dal 3 al 24 dicembre<br />

SOGNI D’ORO CON I PRODOTTI<br />

DISNEY CALEFFI<br />

52,90<br />

VALORE COMMERCIALE 65,00<br />

29,90<br />

VALORE COMMERCIALE 39,90<br />

I DECORA<br />

CAMERETTA<br />

IN OMAGGIO<br />

in ogni box<br />

Completo copripiumino<br />

Disney<br />

con box contenitore<br />

personaggi vari, tessuto 100% cotone,<br />

dimensioni: sacco 155x200 cm, lenzuolo<br />

con angoli 90x200 cm,<br />

federa 50x80 cm,<br />

box contenitore<br />

40x30xh22 cm.<br />

44,90<br />

VALORE COMMERCIALE 54,90


Offerte Soci<br />

Giaccone<br />

uomo<br />

Wampum<br />

modelli e colori<br />

assortiti, taglie:<br />

dalla M alla XXL<br />

Valide negli Ipercoop<br />

Dal 19 novembre al 2 dicembre<br />

Cadauno<br />

49,90<br />

VALORE COMMERCIALE 69,90<br />

Dal 3 al 16 dicembre<br />

Maglia<br />

uomo/donna<br />

in puro<br />

cashmere<br />

modelli e colori assortiti,<br />

composizione 100%<br />

cashmere, taglie:<br />

donna dalla S alla XL,<br />

uomo dalla M alla XXL<br />

49,90<br />

Cadauna<br />

VALORE COMMERCIALE 69,90<br />

Fino ad esaurimento scorte. Le fotografie dei prodotti sono solo indicative. I prezzi possono subire variazioni nel caso di eventuali errori tipografici e modifiche alle leggi fiscali. L’offerta non si effettua nei punti vendita di: Bologna DUC, Bologna Ugo Bassi, Bologna Pratello, Bologna Gallia, Bologna Mengoli, Bologna Lamponi, Bologna 2 Torri, Pesaro Cubo, Forlì Regnoli, Padova Zabarella


(*) Lo sconto non è cumulabile con altri sconti o buoni sul totale della spesa.<br />

Per i soci Coop<br />

tutte le volte che fai la spesa<br />

su tutti i prodotti alimentari,<br />

per la pulizia della casa<br />

e l’igiene della persona. **<br />

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