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novembre N° 9 2009<br />
coop adriatica edizione veneto<br />
consumatori<br />
il mensile dei soci coop<br />
40<br />
Giovani<br />
in lista<br />
d’attesa<br />
I problemi di un paese che invecchia<br />
e senza ricambio generazionale<br />
Prezzi più bassi<br />
Manovra anti-crisi di Coop Adriatica<br />
E a fi ne novembre sconto del 10%<br />
tutte le volte che si fa la spesa
Nuova merendina Coop:<br />
tutta la bontà,<br />
senza il peso dei grassi.<br />
Finalmente una merendina come mamma comanda.<br />
Senza sale né grassi aggiunti. Senza coloranti, conservanti, e solo con aromi naturali. Nella nostra nuova tortina c’è tutta la bontà<br />
della frutta, nei due gusti albicocca e ciliegia, e tutta l’efficacia delle fibre. Ecco perché è il simbolo della nuova linea di prodotti<br />
Coop Club 4-10, pensati in funzione di una più corretta alimentazione per i bambini. Guarda le linee guida su www.e-coop.it.
6<br />
Giovani in lista d’attesa<br />
Un paese sempre più vecchio e senza ricambio generazionale.<br />
Un problema che diventa uno svantaggio per il sistema<br />
12 Uccidere le liberalizzazioni?<br />
A soli tre anni di distanza e nonostante i miliardi risparmiati<br />
dalle famiglie italiane le “lenzuolate” Bersani appaiono lontane<br />
20<br />
Difendiamo la frutta italiana<br />
Le pesche, l’uva, le mele: continuano le campagne Coop<br />
per promuovere le produzioni di qualità<br />
vivere bene<br />
Mensile della Cooperazione di <strong>Consumatori</strong> 40127 Bologna, Viale Aldo Moro,16 Tel. 051.6316911 | Telefax 051.6316908 redazione@consumatori.coop.it<br />
Reg.Trib. Bologna 3/8/82 n. 5005 Iscrizione Roc 29/8/01 n. 1040 Copia singola euro 0,31 Abbonamento annuo euro 3,10<br />
Direttore responsabile Dario Guidi Redazione Piero Giovanolla (vicedirettore), Daniela Dalpozzo, Silvia Fabbri, Alberto Martignone, Alessandro Medici, Paola Minoliti,<br />
Andrea Pertegato, Mauro Poletti, Gianfranco Sansalone, Anna Somenzi, Claudio Strano. Progetto grafico Ferro comunicazione & design Impaginazione e grafica Ilde Ianigro<br />
Responsabile della pubblicità Gabriella Zerbini<br />
Coop Editrice <strong>Consumatori</strong> Consiglio di amministrazione: Paolo Cattabiani (presidente) Enrico Migliavacca (vicepresidente)<br />
Mauro Bruzzone, Giuseppe Bolognesi, Claudio Cucchiarati, Marco Gaiba, Luciano Landi, Alessandro Medici, Daniele Moltrasio, Claudio Toso.<br />
Consegnato alle poste a partire dal 07/11/2009 Il numero di ottobre è stato stampato in 2.115.298 copie<br />
Associato a ANES, Associazione nazionale editoria specializzata<br />
SoMMARIo<br />
in primo piano consumare informati<br />
4 Lettere<br />
a <strong>Consumatori</strong><br />
6 Giovani in lista d’attesa<br />
di dArio gUidi<br />
9 La vignetta<br />
di eLLe kAppA<br />
12 Chi vuole uccidere<br />
le liberalizzazioni?<br />
di ALdo BASSoni<br />
18 Convivere con la crisi<br />
11 Il diabete? Consigli<br />
per l’alimentazione<br />
di eUgenio deL tomA<br />
17 Frane conosciute<br />
di mArio tozzi<br />
26 Il fior fiore<br />
di AnnA Somenzi<br />
28 Docking station<br />
di CLAUdio StrAno<br />
Le pagine di<br />
coopadriatica<br />
40<br />
44<br />
Prezzi più bassi<br />
Piano anti-crisi di Coop<br />
Etica, non basta un codice<br />
DI SIMoNETTA CoTELLESSA<br />
Soci super-solidali<br />
DI NATASCIA RoNChETTI<br />
Arriva l’inCoop<br />
nel centro di Chioggia<br />
DI ELENA LAZZARINI<br />
Tra calli, vaporetti e piazze<br />
il successo di “Ad alta voce”<br />
25 Miseria e nobiltà<br />
di mASSimo montAnAri<br />
32 Diamoci... all’ittica<br />
di HeLmUt FAiLoni<br />
34 In Umbria<br />
ammirando Giotto<br />
di giUSeppe ortoLAno<br />
36 Italiani brava gente<br />
di m. Cirri e F. SoLiBeLLo<br />
36 Mostre, libri e dischi<br />
Intervista a Paola Turci<br />
di g. oLdrini e p. pACodA<br />
Questa rivista è stata stampata su carta 100% ecologica che ha ottenuto il marchio Ecolabel dell’Unione Europea riservato ai prodotti a minor impatto ambientale<br />
46<br />
47<br />
50
Risponde Claudio Mazzini,<br />
responsabile innovazione e valori di Coop Italia<br />
4<br />
novembre 2009<br />
la posta<br />
Prodotti a marchio Coop:<br />
imballaggi ridotti, CO ² risparmiata<br />
Apprezzo molte tra le cose che fa Coop a difesa dell’ambiente, ma penso che sul tema della<br />
riduzione degli imballaggi, che credo sia un tema sempre più sentito da tanti soci, si possa<br />
sempre fare di più. Volevo sollecitarvi e capire se ci sono progetti in tal senso su cui si sta<br />
lavorando.<br />
angela signoRini - AsCOLI PICenO<br />
Tutti gli imballaggi dei prodotti a marchio Coop devono<br />
rispondere a precisi requisiti in materia di sicurezza (intesa<br />
come protezione dell’alimento), di fruibilità (intesa<br />
come facilità di utilizzo da parte dei consumatori), di informazione<br />
(ovvero la capacità di trasmettere in maniera<br />
esaustiva tutte le indicazioni essenziali alla corretta conservazione<br />
dell’alimento), utilizzo dello stesso e corretto<br />
smaltimento del packaging a fine utilizzo. Ma soprattutto<br />
di rispetto per l’ambiente: ovvero cercare soluzioni in<br />
grado di ridurre il consumo di risorse ed energie nonché la<br />
quantità di rifiuti prodotti.<br />
Coop agisce lungo due direttrici strategiche. La prima è la<br />
riduzione, a monte, del consumo di risorse (materiale,<br />
energia) e di emissioni di gas ad effetto serra. Per raggiungere<br />
questi obiettivi Coop da sempre applica la cosiddetta<br />
politica delle “3R”<br />
R come Riduzione: La progettazione ed il design del<br />
packaging devono favorire un consumo ridotto di materiale<br />
a parità di prodotto confezionato o per utilizzo di<br />
materiali più leggeri, che in ogni caso si riflette in una<br />
produzione minore di rifiuti. Inoltre, quando possibile, bisogna<br />
eliminare quei componenti che nel packaging rappresentano<br />
un sovraimballo, integrando, quando possibile<br />
più funzioni in una sola componente dell’imballo,<br />
semplificando quindi l’imballaggio così da favorire lo<br />
smaltimento differenziato.<br />
R come Riciclo: Utilizzare quando possibile materiali riciclati<br />
al posto di quelli vergini, semplificare per quanto<br />
possibile le fasi di recupero e riciclo degli imballaggi stimolando<br />
la realizzazione di confezioni in monomateriale.<br />
R come Riutilizzo: Inserire ove possibile le ricariche e,<br />
quindi, aumentare il riutilizzo tramite imballaggi reimpie-<br />
gabili più volte per un uso identico a quello per il quale è<br />
stato concepito.<br />
Uno degli esempi più riusciti di “quadratura del cerchio” è<br />
proprio la Maionese in tubetto a marchio Coop lanciata<br />
sul mercato inizialmente in tubetto in alluminio racchiusa<br />
in astuccio in cartoncino (come il resto del mercato); nel<br />
1998 l’imballo viene revisionato con l’obiettivo di ridurre il<br />
materiale impiegato per il confezionamento attraverso<br />
l’eliminazione dell’astuccio in cartoncino e riprogettazione<br />
del tubetto con ulteriore riduzione della quantità di<br />
alluminio grazie all’introduzione di una plastica alluminata<br />
e del tappo per permettere la posizione verticale.<br />
Questi interventi hanno portato di fatto ad un risparmio<br />
in materiale di 17 g per confezione, può sembrare un numero<br />
piccolo, ma moltiplicato per i volumi di vendita dal<br />
2000 al 2008 ha portato ad un risparmio reale di circa 307<br />
tonnellate di materiale da imballaggio, quindi di rifiuti.<br />
Con questo intervento Coop ha portato anche a benefici<br />
in termini di minori emissioni di gas ad effetto serra; uno<br />
studio di valutazione di impatto ambientale condotto lo<br />
scorso anno confrontando le due soluzioni di packaging<br />
(prima e dopo) col metodo chiamato LCA (analisi del ciclo<br />
di vita), porta ad un risparmio per il nuovo pack coop di<br />
134 g CO 2 equivalenti per ogni singola confezione, solo sul<br />
2008 questa azione ha quindi portato ad un risparmio<br />
complessivo di 312 tons di CO 2 che non sono state emesse<br />
nell’atmosfera.<br />
Questo è solo un esempio, che potrebbe essere esteso<br />
anche ad altri prodotti su cui siamo già intervenuti. Ovviamente<br />
l’impegno continuerà e nei prossimi numeri di<br />
<strong>Consumatori</strong> cercheremo di raccontarvi alcuni nuovi progetti<br />
su cui stiamo lavorando proprio nell’ottica di offrire<br />
prodotti di qualità ma che hanno un impatto sempre più<br />
ridotto sull’ambiente.<br />
Per capire le informazioni nutrizionali<br />
Spesso sulle confezioni dei prodotti si leggono slogan come: a basso contenuto calorico, senza grassi,<br />
senza zuccheri ecc. Ma è difficile capire cosa esattamente significhino… Come leggere queste notizie?<br />
ines Rubbianelli - CReMOnA<br />
Lei ha perfettamente ragione nel sollevare questo<br />
tema. Ce ne siamo occupati con un ampio servizio sul<br />
numero di <strong>Consumatori</strong> del luglio scorso, proprio perchè<br />
un reolamento europeo fissa finalmente criteri precisi in<br />
base ai quali sia possibile utilizzare determinate definizioni.<br />
Vediamo alcuni esempi: a basso contenuto calorico signi-
fica che il prodotto non può avere più di 40 kcal per 100<br />
grammi o 20 kcal per 100 millilitri; a ridotto contenuto<br />
calorico che il valore energetico del prodotto deve essere<br />
ridotto di almeno il 30% rispetto ad altri prodotti della<br />
stessa categoria e si devono indicare le caratteristiche<br />
che hanno provocato tale riduzione; se è scritto<br />
“senza zucchero” il prodotto non può avere più di 0,5<br />
grammi di zucchero per 100 grammi o 100 millilitri di<br />
prodotto; “senza zuccheri aggiunti” non debbono essere<br />
presenti saccarosio, glucosio, maltosio, fruttosio, destrosio<br />
né miele mentre possono essere presenti sostanze<br />
edulcoranti (aspartame, sorbitolo, xilitolo). se<br />
leggiamo “fonte di fibre” il prodotto deve avere almeno<br />
3 grammi di fibre per 100 grammi oppure 1,5 grammi per<br />
100 kcalorie e se “ad alto contenuto di fibre” la cifra si<br />
raddoppia.<br />
Il dado e l’estratto<br />
Che differenza c’è fra il dado da brodo e l’estratto<br />
di carne?<br />
isabella CoRReale - TORInO<br />
L’estratto di carne deve il suo nome al fatto che si ottiene<br />
da brodo di carne essiccato, fatto evaporare e concentrare<br />
fino a circa un terzo del suo volume primitivo. Il<br />
dado da brodo è composto in prevalenza da sale e glutammato<br />
monosodico con l’aggiunta di una piccola<br />
quantità di estratto di carne (3% circa). Vista l’esigua<br />
quantità di estratto presente, sono il sale ed il glutammato<br />
che sono esaltatori di sapori a conferire il gusto<br />
della carne al brodo finale.<br />
Il maiale e il vino<br />
Adoro la carne di maiale ma non so mai come abbinarla<br />
da un punto di vista enologico…<br />
bRuno guaRnieRi - ChIeTI<br />
La carne suina va consumata sempre ben cotta: per gli<br />
arrosti i tempi di cottura sono di circa 25 minuti ogni 500<br />
grammi di carne. Va accompagnata da verdura come verza,<br />
sedano e cipolle, peperoni, cavoli e prugne e mele per<br />
il gusto agrodolce. si abbina al vino rosso perché le proteine<br />
della carne si combinano con i tannini attenuando il<br />
gusto amaro del vino e rendendolo così più armonico. Più<br />
la carne è grassa più il vino deve essere strutturato e di<br />
carattere. Con arrosti e umidi vanno bene vini mediamente<br />
affinati, sapidi e caldi come chianti, merlot, barbera<br />
mentre fondi e intingoli saporiti richiedono rossi robusti<br />
come cannonau, prmitivo di Manduria; con lo stinco<br />
5<br />
novembre 2009<br />
l’indirizzo per scrivere a questa rubrica è:<br />
redazione <strong>Consumatori</strong>, Viale Aldo Moro, 16, 40127 Bologna<br />
fax 051 6316908, oppure redazione@consumatori.coop.it<br />
vanno pinot, cabernet, refosco e con la grigliata infine vino<br />
fruttato e morbido come il cirò.<br />
Sigarette e minorenni<br />
Ho visto ragazzini, credo proprio minorenni, che<br />
compravano le sigarette da una macchinetta. Ma<br />
non esistono controlli?<br />
iRene gibelli - CesenATICO (FC)<br />
Già oggi molte macchinette automatiche distribuiscono<br />
sigarette dalle 8 alle 21 di sera ma solo presentando un<br />
documento (tessera sanitaria o fiscale, documenti di<br />
identità nel formato tessera ecc.) mentre i tabaccai<br />
sono tenuti a non vendere i pacchetti ai minori (come i<br />
baristi l’alcol). sino ad ora, dopo le 21 chiunque può prelevare<br />
un pacchetto dalla macchinetta senza presentare<br />
documenti. Dal 1° novembre entra in vigore una nuova<br />
norma per cui anche dopo tale ora occorre presentare un<br />
documento per accedere alle sigarette. Ovvio che sarebbe<br />
meglio fare prevenzione ma più rigore nel rispetto<br />
delle reole è fondamentale.<br />
la Realizza viRtualCoop<br />
toRna la disagenda<br />
Con quella per il 2010, torna<br />
per il sesto anno la Disagenda,<br />
un planning settimanale<br />
(formato cm. 7 x<br />
cm. 10,5), agile e da portare<br />
sempre con sé, per<br />
scandire gli appuntamenti<br />
della vita, ricordandosi<br />
delle persone con disabilità,<br />
nella consapevolezza<br />
che l’interesse per i problemi<br />
altrui, è il modo migliore<br />
per occuparsi dei<br />
propri. A produrre e ideare la Disagenda sono Virtual<br />
Coop, congiuntamente al Consorzio Sic. La<br />
distribuzione della Disagenda sarà effettuata<br />
nell’area bolognese (e non solo), in ambito sociale,<br />
nella pubblica Amministrazione e nel settore cooperativo.<br />
Inoltre la Disagenda sarà in vendita in<br />
tutte le librerie.coop al prezzo di 6 euro. La Disagenda<br />
è un promemoria sui problemi della disabilità<br />
e segnala un modo efficace per affrontarli.<br />
Per info: www.virtualcoop.net - tel. 051 533106
6<br />
novembre 2009<br />
in primo piano<br />
giovani?<br />
spiacenti, ma questo<br />
non è un paese per voi<br />
di dario guidi<br />
I paradossi italiani:<br />
siamo una realtà dove<br />
le nuove generazioni<br />
diminuiscono come<br />
peso demografico e<br />
comunque non trovano<br />
spazio nelle èlite.<br />
Risultato? Il nostro<br />
paese invecchia senza<br />
ricambio generazionale.<br />
e chi è al potere<br />
non intende mollare.<br />
Il tutto si traduce in uno<br />
svantaggio competitivo<br />
per il sistema. La prima<br />
riforma da fare?<br />
Dare spazio al merito<br />
non è un paese di<br />
giovani e non è un paese<br />
per giovani. Concetti ri-<br />
L’Italia<br />
baditi e confermati più<br />
volte nel corso degli ultimi anni,<br />
da ricercatori e studiosi, che sono<br />
però diventati ancor più drammaticamente<br />
veri in questi mesi di<br />
crisi economica. Una crisi che ha<br />
rallentato l’attività di molte imprese<br />
e, soprattutto aumentato il<br />
numero dei disoccupati. secondo i<br />
dati diffusi a fine settembre, siamo<br />
a quota 378 mila posti persi in<br />
un anno (tasso di disoccupazione<br />
del 7,4%), e con 434 mila persone<br />
in più che un lavoro hanno rinunciato<br />
a cercarlo. ed è evidente che<br />
i primi a perdere il posto o a non<br />
vedersi riconfermato l’incarico è<br />
stato il popolo dei Co.co.pro, delle<br />
partite Iva, degli interinali e via dicendo.<br />
Insomma i precari, sparsi in<br />
quell’ampio arcipelago di soluzioni<br />
contrattuali che coinvolgono soprattutto<br />
i giovani (e gli immigrati).<br />
Basti dire che, nel 2009, le<br />
agenzie di lavoro interinale italiane<br />
hanno registrato un 45% in<br />
meno di assunzioni sull’anno precedente,<br />
il dato peggiore a livello<br />
europeo.<br />
se la crisi sta picchiando duro (ovviamente<br />
non solo sui giovani) i<br />
problemi di chi in Italia ha meno di<br />
30/35 anni, non sono certo cominciati<br />
un anno fa. Anzi è una<br />
storia lunga che intreccia problemi<br />
demografici, comportamenti<br />
sociali, stili di vita e orientamenti<br />
culturali.<br />
i l p r i m o p r o b l e m a è d e m o g r a f i c o<br />
e proprio dai problemi demografici<br />
bisogna partire per una prima fotografia<br />
dei giovani nel nostro paese.<br />
e non c’è niente di meglio che<br />
farlo attraverso le parole di Massimo<br />
livi bacci, uno dei più importanti<br />
demografi italiani, docente<br />
all’Università di Firenze: “nella popolazione<br />
italiana ci sono pochi<br />
giovani. All’inizio del secolo scorso<br />
un italiano su quattro aveva tra i 15<br />
e i 30 anni. nel 2008 siamo a un<br />
italiano su sei e nel 2020 saremo a<br />
un italiano su sette”.<br />
e questo nonostante la spinta<br />
che viene dalle famiglie di immigrati<br />
che hanno tassi di natalità<br />
ben superiori a quelli delle famiglie<br />
italiane. non c’è qui lo spazio<br />
per analizzare il perché di questo<br />
trend ed è certo vero che la vita<br />
continua a pagina 8 >
7<br />
novembre 2009<br />
in primo piano<br />
Classi diRigenti bloCCate<br />
Così si Resta pReCaRi (e in faMiglia)<br />
I DATI DeL CneL PResenTATI AL FORUM nAzIOnALe GIOVAnI<br />
un’ulteriore conferma della problematica situazione<br />
che vivono gli under 35 in italia, viene anche dal primo<br />
rapporto, realizzato dal Forum nazionale dei giovani in<br />
collaborazione con il Cnel, sul rinnovamento delle classi<br />
dirigenti nel nostro paese, che è stato presentato a<br />
roma pochi mesi fa.<br />
i dati sono sempre gli stessi: giovani che non riescono<br />
ad affermarsi nel mondo del lavoro; che non riescono a<br />
distaccarsi dalla propria famiglia prima dei 40 anni.<br />
Classi dirigenti occupate da persone di età avanzata. E<br />
dunque, giovani sottoposti a lavoro precario che rende<br />
difficile raggiungere posizioni “più in alto”. in 10 anni,<br />
il numero di giovani dipendenti in ruoli dirigenziali è<br />
passato dal 9,7% al 6,9%. in calo anche i giovani imprenditori,<br />
passati dal 22% al 15% e i liberi professionisti,<br />
dal 30% al 22%. i contratti di lavoro precari, quindi,<br />
non fanno fare carriera: difficilmente le collaborazioni<br />
si trasformano in contratti a tempo indeterminato. il<br />
73,1% dei giovani che alla fine del 2006 aveva un contratto<br />
di collaborazione, a distanza di un anno era ancora<br />
nella stessa posizione. nell’arco di un anno, solo<br />
un collaboratore su dieci è entrato a pieno titolo nel<br />
mondo del lavoro standard, ottenendo un contratto a<br />
tempo indeterminato.<br />
Secondo il rapporto c’è un altro grave fenomeno in aumento:<br />
l’inattività. Tra il 2006 e il 2007, sono cresciuti<br />
di 200 mila unità i giovani inattivi, cioé che non lavorano<br />
e non cercano lavoro. oltre 220 mila i giovani che nel<br />
2006 erano occupati e nel 2007 hanno rinunciato a cercare<br />
attivamente un lavoro. E gli ultimi dati del 2009<br />
segnalano un aumento di 434 mila unità di questo<br />
gruppo. il rapporto del Cnel si sofferma poi sul mondo<br />
politico, universitario e sugli ordini professionali: gior-<br />
nalisti, medici, avvocati.<br />
Cominciamo dall’università. L’età media dei docenti<br />
universitari in italia è di 51 anni; il 50% dei professori di<br />
prima fascia ha superato i 60 anni e 8 docenti su 100<br />
hanno dai 70 anni in su. i professori con meno di 35<br />
anni, sono il 7,6%, su un totale di 61.929 docenti e i ricercatori.<br />
di questi giovani docenti quasi tutti sono ricercatori;<br />
solo 311 sono professori associati e 21 professori<br />
ordinari. dieci anni fa la maggior parte dei<br />
docenti universitari avevano un’età compresa tra i 46 e<br />
i 50 anni; oggi hanno tra i 56 e i 60 anni. E i giovani sono<br />
sempre di meno: nel 1997 l’1,1% del totale dei docenti<br />
aveva meno di 30 anni e il 7,3% tra i 31 e i 35; a distanza<br />
di 10 anni, nel 2007 le percentuali sono scese rispettivamente<br />
allo 0,9% e al 6,7%.<br />
nelle libere professioni, purtroppo non va meglio. il<br />
giornalismo, la medicina e l’avvocatura hanno tempi di<br />
accesso lunghissimi con stage, tirocini gratuiti e condizioni<br />
di estremo precariato o sotto-occupazione che si<br />
susseguono fino a oltre 40 anni. Qualche esempio: l’età<br />
media dei praticanti giornalisti è di 36 anni. i medici<br />
con non più di 35 anni sono poco meno del 12%, mentre<br />
i 35-39enni, rispetto a 11 anni fa, sono diminuiti del<br />
13,8%. Mentre gli avvocati, pur iscritti all’albo, sono<br />
costretti per anni e anni a un ruolo umiliante di garzoni<br />
di bottega.<br />
non va meglio nella politica: dal 1992 ad oggi i deputati<br />
under 35 non hanno mai raggiunto il 10% (a eccezione<br />
della legislatura 1994-96), e attualmente alla Camera<br />
sono solo il 5,6%. a fronte quindi di un’importante fetta<br />
di giovani tra i 25 e i 35 anni, pari al 18,7% della popolazione<br />
maggiorenne, si ha un peso parlamentare di<br />
questa fascia d’età che è meno di un terzo (5,6%).
media si è allungata sensibilmente,<br />
ma l’analisi di Livi Bacci porta<br />
alla conclusione che non solo i<br />
giovani sono meno come quantità,<br />
ma anche che contano meno<br />
nella società.<br />
e questo per tre motivi: sposarsi<br />
sempre più tardi allontana e riduce<br />
l’assunzione di responsabilità,<br />
aver meno giovani che lavorano in<br />
questa fascia di età (quelli sotto<br />
ai 30 erano un terzo di chi lavorava<br />
nel 1911, sono un ottavo oggi)<br />
riduce la loro autonomia e il loro<br />
peso economico; terza considerazione,<br />
le gerarchie sociali e professionali<br />
sono bloccate e le quote di<br />
under 30 presenti nei gruppi dirigenti<br />
(ma su questo torneremo<br />
dopo) sono ridotte al lumicino.<br />
Dunque in un mondo che si riempie<br />
la bocca di innovazione, di ricerca,<br />
della necessità di guardare<br />
avanti, si scopre che qui in Italia<br />
siamo fermi, siamo un paese senza<br />
ricambio generazionale. Cosa<br />
8<br />
novembre 2009<br />
in primo piano<br />
LeGACOOP, L’esPeRIenzA DI “GeneRAzIOnI”<br />
“o si CaMbia o RisChiaMo un paese senza futuRo”<br />
“a livello nazionale chiediamo un’attenzione maggiore<br />
per il futuro. perché l’italia è, paradossalmente, un paese<br />
che rischia di non avere un futuro, schiacciato tra<br />
precarietà del lavoro e iniquità previdenziale. Certo noi<br />
giovani dobbiamo avere il coraggio ed assumerci la responsabilità<br />
per giocare una partita che nessun altro<br />
può giocare al nostro posto”. sono parole di federica<br />
protti, 35 anni, responsabile delle cooperative sociali di<br />
legacoop Rimini, ma soprattutto portavoce di generazioni,<br />
un network che riunisce gli under 42 di legacoop<br />
in emilia Romagna.<br />
partiamo dallo spiegare cosa è e cosa fa generazioni?<br />
tra noi ci sono soci, cooperatori, collaboratori, giovani<br />
dirigenti e quadri. generazioni nasce nel novembre<br />
2007 e si sviluppa su temi, che non sono solo quelli che<br />
l’ultimo Congresso di legacoop aveva evidenziato – ricambio<br />
generazionale, formazione dei futuri gruppi dirigenti<br />
– ma anche di quei problemi che, in quanto giovani<br />
cooperatori, riteniamo strategici per il nostro<br />
futuro e per il futuro della cooperazione: l’ambiente, il<br />
welfare, la sostenibilità, il mercato e le sue regole.<br />
l’obiettivo di generazioni è contribuire al lavoro di legacoop<br />
e delle imprese del sistema cooperativo portando<br />
la visione giovane e contribuendo a creare le condizioni<br />
per la diffusione di strumenti per lo sviluppo di<br />
una nuova leva di dirigenti, attraverso la formazione,<br />
lo studio e l’approfondimento. la situazione all’interno<br />
del movimento cooperativo è molto diversificata, ci<br />
che coincide anche col fatto che<br />
siamo il paese, assieme al Giappone,<br />
con la più alta percentuale di<br />
ultra 65enni.<br />
M e n o r i s o r s e p i ù p r e c a r i e t à<br />
Come hanno dimostrato le ricerche<br />
dell’economista tito boeri,<br />
docente all’Università Bocconi, il<br />
reddito procapite di un ventenne<br />
nel 1951 è decisamente superiore<br />
a quello di un ventenne di inizio<br />
secolo, con l’aggravante che, mentre<br />
il ventenne del 1951 aveva sulle<br />
spalle una quota di debito pubblico<br />
procapite di appena 3.373 euro,<br />
il ventenne del 2006 ha 80 mila<br />
euro di debito sul groppone.<br />
Ma le cifre che fanno riflettere<br />
sono molte altre: dal 1985 al<br />
2004 è diminuita (dal 5% al 4,6%<br />
del Pil) la spesa per l’istruzione,<br />
mentre per ogni euro che si spende<br />
per chi ha meno di 30 anni, se<br />
ne spendono 3,5 per gli over 65.<br />
siamo dunque un paese e una so-<br />
sono esperienze diffuse soprattutto in alcune grandi cooperative.<br />
uno degli obiettivi che ci poniamo è la contaminazione,<br />
lo scambio di esperienze, per far sì che a tutti<br />
i livelli, dalla piccola cooperativa sociale alla grande<br />
cooperativa di produzione lavoro si arrivi ad un sistema<br />
che si rigenera naturalmente e non perché costretta da<br />
un’età anagrafica ormai “troppo” avanzata”.<br />
Ma, a proposito di ricambio generazionale, in generale<br />
come sta il movimento cooperativo?<br />
ad oggi la situazione del movimento cooperativo così<br />
come quella del sistema italia, evidenziata dai molti<br />
commentatori (boeri, abravanel, ecc.), è ancora troppo<br />
immobile e legata ad una sola generazione, quella dei<br />
“nostri” genitori. Ma qualcosa si sta muovendo. generazioni<br />
non è l’unico esempio di network cooperativo, prima<br />
di noi, si sono mossi i giovani cooperatori del lazio.<br />
la nostra esperienza è poi servita da apri pista per altri<br />
territori. già l’anno scorso abbiamo avviato rapporti con<br />
altri gruppi di giovani cooperatori. hanno risposto dalla<br />
sicilia, dal piemonte, dal lazio, dalla toscana. lo stesso<br />
abbiamo fatto con i rappresentanti dei giovani di Confindustria,<br />
Cna, Confcommercio, Confcooperative. anche<br />
con loro abbiamo cominciato a rapportarci su quelli<br />
che sono i temi di tutti: il modo di stare sul mercato, il<br />
lavoro, la coesione sociale, la precarietà, le pensioni.<br />
sono questi i temi forti, forse i più “generazionali”, per<br />
chi come noi vede le cose con un po’ meno fiducia rispetto<br />
a chi è stato giovane prima.<br />
cietà che sta investendo poco sui<br />
giovani e sulla loro formazione (il<br />
che non vuol dire che per gli anziani<br />
e le altre categorie tutto vada<br />
bene). Anzi, per i giovani oltre<br />
alla prospettiva di una pensione<br />
decisamente incerta, si aggiunge<br />
la probabilità che se un lavoro si<br />
trova, sia precario.<br />
Citiamo sempre i dati di Boeri e di<br />
Pietro garibaldi, secondo i quali,<br />
tra dipendenti a termine, para<br />
subordinati, apprendisti e altre<br />
forme, i precari in Italia sono circa<br />
4 milioni e mezzo (il 20% sul<br />
totale degli occupati). Una cifra<br />
che forse andrebbe rivista al ribasso<br />
alla luce degli effetti peggiorativi<br />
della crisi di questi mesi<br />
(unita al fatto che i precari hanno<br />
anche meno ammortizzatori sociali<br />
su cui fare affidamento).<br />
Resta il fatto che, già prima della<br />
crisi, solo 1 giovane su tre riusciva<br />
a trovare un impiego a tempo indeterminato<br />
e che la probabilità di
passare da un lavoro temporaneo<br />
a uno stabile sono davvero basse<br />
(tra 2004 e 2005 non si arrivava al<br />
10%). Inevitabile poi l’ulteriore corollario<br />
che i giovani si trovino mediamente<br />
ad avere stipendi più<br />
bassi (si stima un 15% rispetto a<br />
chi ha lavori stabili).<br />
C l a s s i d i r i g e n t i s e n z a r i c a m b i o<br />
Ma completata questa fotografia<br />
socio-economica, il punto forse<br />
ancor più delicato è quello dell’accesso<br />
dei giovani a ruoli di responsabilità<br />
ed a far parte della<br />
classe dirigente. Uno spazio che,<br />
certo, nessuno regala, ma è altrettanto<br />
vero che lo slancio e la<br />
creatività dei giovani può essere<br />
un ingrediente fondamentale per<br />
vincere la sfida dell’innovazione,<br />
da tutti oggi ritenuta come fondamentale.<br />
Illuminante (ma i dati sono confermati<br />
anche dal rapporto realizzato<br />
dal Cnel per il forum na-<br />
9<br />
novembre 2009<br />
in primo piano<br />
zionale dei giovani di cui parliamo<br />
nelle pagine precedenti) è la ricerca<br />
condotta da Carlo Carboni,<br />
docente di sociologia ad Ancona,<br />
su èlite e classi dirigenti in Italia.<br />
su una platea di 25.000 persone<br />
“che contano” (che per quasi il<br />
90% sono uomini) quelli che hanno<br />
meno di 30 anni sono lo 0,7%,<br />
quelli con meno di 40 il 3,8%. Tra<br />
51 e 60 siamo al 24,3%, tra 61 e<br />
70 anni siamo al 30,4% e oltre i<br />
70 c’è un ulteriore 23,4%. Accorpando<br />
le voci di chi è oltre i 50<br />
anni siamo al 78,1% del totale. e<br />
facendo un raffronto tra 1998 e<br />
2004 si scopre che le cose per i<br />
più giovani sono peggiorate. Chi<br />
comandava è rimasto al suo posto,<br />
spostandosi solo nella fascia<br />
d’età successiva.<br />
Dall’indagine sulle èlitè emerge<br />
poi un altro dato assai interessante.<br />
e cioè che, nel giudizio<br />
che gli stessi componenti di queste<br />
èlite hanno su sé stessi, pre-<br />
La vignetta di ellekappa<br />
valgono non elementi di qualità<br />
e di forte leadership. Più che la<br />
visione strategica o le competenze<br />
la caratteristica saliente<br />
(abbastanza o molto importante)<br />
per il 68% è la ricchezza, per<br />
il 54,2% avere relazioni importanti,<br />
per il 29,2% rappresentare<br />
interessi specifici.<br />
M e n o g i o v a ni , m e n o inn o v a z i o n e<br />
La foto finale è quella di un paese<br />
dove a decidere è una classe dirigente<br />
autoreferenziale e piuttosto<br />
avanti nell’età, che è bloccata<br />
da anni, in cui contano più amicizie<br />
e conoscenze che il rispetto<br />
delle regole, più gli interessi particolari<br />
che quelli generali. Il risultato<br />
è che i giovani intervistati<br />
pensano (per l’80,6%) che relazioni<br />
e raccomandazioni contino<br />
più del merito.<br />
Davvero difficile in questo contesto<br />
pensare di invertire la tendenza,<br />
dove invertire la tendenza,<br />
continua a pagina 10 >
vuol dire avere giovani preparati e<br />
autonomi, formati da un sistema<br />
educativo di assoluto livello e a<br />
cui la società sia pronta ad offrire<br />
ruoli di responsabilità. Il rischio è<br />
dunque che prevalgano scorciatoie<br />
e rinvii, dallo stare a lungo nel<br />
guscio della famiglia, al vivere lo<br />
studio con meno intensità. Tutti<br />
fattori che alla fine, per tornare a<br />
quanto scritto da Massimo Livi<br />
Bacci, portano “a un rischio di erosione<br />
della qualità delle nuove risorse<br />
umane che alimentano la<br />
società”. e aggiunge Livi Bacci, ciò<br />
“ha un costo privato relativamente<br />
basso e scarsamente percepito,<br />
ma il suo costo pubblico è invece<br />
rilevante ed è una delle<br />
ragioni principali dello sviluppo<br />
frenato del paese e dello svan-<br />
10<br />
novembre 2009<br />
in primo piano<br />
taggio rispetto ad altri paesi”.<br />
Dunque serve più mobilità sociale,<br />
serve ricambio nelle èlite, serve<br />
affermare un modello per cui<br />
un giovane dipende dalle proprie<br />
capacità e meriti e non da quanto<br />
la famiglia può aiutarlo.<br />
affermare la logica del merito<br />
e qui sta il punto che davvero in<br />
Italia suonerebbe come una rivoluzione,<br />
un concetto di cui spesso<br />
si parla ma che poco si pratica e<br />
cioè quello di far prevalere il merito,<br />
di fare in modo che ci sia una<br />
gara in cui tutti partono alla pari e<br />
hanno le stesse probabilità di vittoria.<br />
Come ha spiegato Pier Luigi Celli,<br />
direttore della Luiss intervenendo<br />
a un seminario della Fondazione<br />
IL GOVeRnO<br />
pRiMe pRoposte<br />
in attesa di...<br />
a fine settembre il governo, attraverso<br />
i ministri del welfare Maurizio<br />
Sacconi e dell’istruzione Mariastella<br />
gelmini, ha presentato un piano articolato<br />
in sei punti per promuovere<br />
l’occupazione giovanile under 25 e<br />
rafforzare l’integrazione tra scuole e<br />
imprese. Si tratta di un piano che<br />
mira ad anticipare il più possibile<br />
l’ingresso nel mondo del lavoro e a<br />
ridisegnare l’offerta di istruzione e<br />
formazione sulla base delle necessità<br />
delle imprese, a cominciare da un<br />
rilancio dell’istruzione tecnico-professionale<br />
e dei contratti di apprendistato.<br />
un piano, come ha detto<br />
Sacconi, pensato per quella fascia<br />
definita come “né-né”, vale a dire<br />
“di chi né studia proficuamente, né<br />
lavora”. in italia la dispersione scolastica<br />
è al 19%, contro una media<br />
europea del 10%.<br />
Ma ai fini di un rafforzamento del<br />
ruolo dei giovani nella società, ben<br />
più importante risulta il progetto<br />
di riforma organica dell’università<br />
che il governo ha annunciato per<br />
l’autunno. un progetto molto atteso<br />
anche perchè preceduto dalle<br />
polemiche e dalle proteste di questi<br />
mesi sui tagli e la mancanza di<br />
risorse negli atenei italiani.<br />
Unipolis (Celli è anche autore del<br />
provocatorio libro “Comandare è<br />
meglio che fottere. Manuale politicamente<br />
scorretto per aspiranti<br />
carrieristi di successo”), “il problema<br />
non è tanto l’età, ma come<br />
uno è arrivato al posto che occupa.<br />
I ragazzi, in molte situazioni,<br />
non sono stati abituati a concepire<br />
il merito come chiave per far<br />
strada nella vita. nessuno ha insegnato<br />
loro a correre. È evidente<br />
che il problema parte dai modelli<br />
che vengono proposti dall’alto e<br />
da chi ha il potere”.<br />
Anche Tito Boeri ha pubblicamente<br />
indicato una serie di riforme a<br />
costo zero che consentano di<br />
sbloccare la condizione dei giovani.<br />
e al primo posto c’è, anche per<br />
lui, l’idea di meritocrazia come le-
VInCeRe Un nOBeL<br />
eCCo peRChé seRvono<br />
le eneRgie giovani<br />
Che le energie giovani facciano bene a<br />
un paese, se debitamente valorizzate,<br />
lo dimostra anche uno studio condotto<br />
dall’americano Benjamin Jones, che<br />
ha analizzato le caratteristiche biografiche<br />
dei vincitori del premio nobel<br />
nel corso del XX secolo, soffermandosi<br />
in particolare sull’età al momento<br />
della scoperta che è valsa il premio. ai<br />
547 premiati sono stati aggiunti altri<br />
286 autori di scoperte particolarmente<br />
rilevanti. Ebbene quel che viene<br />
fuori è che il picco delle scoperte cresce<br />
rapidamente dai 20 anni in poi e<br />
raggiunge il massimo verso i 35 anni.<br />
La curva poi scende rapidamente e dai<br />
55 anni in poi si stabilizza su valori<br />
molto bassi. ovvero i giovani, se ne<br />
hanno la possibilità, sono i protagonisti<br />
dell’innovazione.<br />
riflessioni e dati che però sono piuttosto<br />
lontani dalla realtà italiana. Siamo<br />
infatti uno degli ultimi paesi in Europa<br />
per numero di laureati (tra i 25 e i 34<br />
anni sono solo 19 su 100, contro una<br />
media ue di 30, ma con paesi come<br />
Francia, Spagna e regno unito che sono<br />
a 40). Le condizioni economiche delle<br />
famiglie di provenienza pesano ancora<br />
in modo decisivo: in famiglie a basso livello<br />
di formazione il numero di laureati<br />
scende al 9%, e sale al 60% in famiglie<br />
dove i genitori sono già laureati.<br />
va fondamentale. Una ricerca condotta<br />
dalla Luiss è arrivata a stimare<br />
che, in Italia, il non-merito<br />
costa il 7,5% del Pil, in termine di<br />
inefficienze e minori performance<br />
complessive.<br />
Poi, certo, ci sono tanti altri aspetti,<br />
dalla trasparenza nell’accesso alle<br />
professioni e alle carriere (basta<br />
pensare all’università), alle politiche<br />
di sostegno alle famiglie, al favorire<br />
l’internazionalizzazione e ad interventi<br />
sulle tipologie contrattuali.<br />
Poi forse è indispensabile che i giovani<br />
abbiano voglia di dare una spallata<br />
a chi occupa il potere e non vuole andarsene.<br />
Dopo un po’ di conflitto e di<br />
battaglia forse c’è anche più gusto a<br />
conquistarsi lo spazio. e così si dimostra<br />
anche di essere più bravi di chi<br />
c’era prima… l<br />
11<br />
novembre 2009<br />
alfabeto alimentare<br />
di eugenio del toma<br />
presidente onorario dell’Associazione<br />
italiana di dietetica e nutrizione clinica<br />
Il diabete<br />
Consigli per una corretta alimentazione<br />
Molte iniziative di carattere sanitario si succedono, in un calendario<br />
sempre più congestionato, a ricordarci la prevenzione,<br />
la cura o il finanziamento della ricerca scientifica<br />
per malattie orfane di attenzioni ma anche per patologie di<br />
dimensioni epidemiche. Ormai, si sta realizzando un vero e proprio<br />
calendario pagano che affianca meritoriamente, con le sue dediche<br />
scientifiche, la ricorrenza dei nostri onomastici.<br />
Il 14 Novembre è la giornata dedicata, a livello mondiale, al tema del<br />
Diabete; non importa se diabete di tipo 1, insulino-dipendente (nel<br />
passato detto “diabete giovanile”) oppure diabete di tipo 2, non insulino-dipendente,<br />
associato spesso al sovrappeso (da qui il neologismo<br />
“diabesità”) e alla senilità ma oggi diagnosticato già alle soglie della<br />
maturità o in età ancora giovanile. Non è possibile riassumere in poche<br />
righe un argomento così vasto e tormentato come la dieta del diabete,<br />
però si possono sintetizzarne alcuni concetti base.<br />
Il diabete tipo 1 non insorge per errori alimentari e con l’impiego<br />
obbligatorio dell’insulina richiede solo delle nozioni su quantità e<br />
interscambio fra gli alimenti ricchi di carboidrati e sul loro indice<br />
glicemico (cioè porzioni analoghe per contenuto di carboidrati hanno<br />
un diverso rimbalzo sulla glicemia a seconda di altre caratteristiche<br />
dei cibi; è noto che i legumi hanno un indice glicemico migliore delle<br />
patate, così la pasta rispetto al riso o il pane integrale nei confronti<br />
di quello bianco). In sintesi, diciamo che un ragazzo diabetico potrebbe<br />
mangiare come un coetaneo sano che conosce e applica le 10<br />
linee guida raccomandate a tutti gli italiani, però con maggiore attenzione<br />
all’orario dei pasti a causa dei tempi di azione dell’insulina.<br />
Tra i professionisti dello sport esistono molti diabetici insulino-dipendenti<br />
(uno per tutti: il canottiere australiano Redgrave è salito sul<br />
podio in 4 olimpiadi); è certo che l’attività fisica giornaliera e l’educazione<br />
alimentare riducono i sacrifici gastronomici e il pericolo delle<br />
complicanze diabetiche un tempo inevitabili.<br />
Più complesso, paradossalmente, è il problema alimentare dei diabetici<br />
di tipo 2. Per prima cosa avrebbero dovuto evitare la sedentarietà,<br />
in modo da non cadere nella trappola “comportamentale”<br />
dell’obesità. Ma se questo ravvedimento accade in ritardo, purtroppo<br />
la diagnosi di diabete di tipo 2 è sempre tardiva, bisogna avere<br />
il coraggio di cambiare stile di vita in modo da recuperare se non il<br />
peso ideale almeno un’accettabile composizione corporea nel rapporto<br />
fra massa magra e massa grassa. Per questi traguardi non<br />
basta la riduzione dei carboidrati (talvolta erroneamente eccessiva!),<br />
occorre, invece, riequilibrare il metabolismo con una buona<br />
“dose” di movimento fisico e una normale alimentazione equilibrata,<br />
variata, ma soprattutto frugale nelle porzioni.
A soli tre anni di distanza<br />
e nonostante i miliardi<br />
che sono stati risparmiati<br />
dalle famiglie italiane,<br />
le “lenzuolate Bersani”<br />
appaiono lontane. Anzi,<br />
sono numerosi i tentativi<br />
di riportare indietro<br />
le cose a tutto vantaggio<br />
di lobby e corporazioni<br />
Per un semplice passaggio<br />
di proprietà dell’automobile<br />
bisognava andare dal<br />
notaio. e pagare. Chiudere<br />
un conto corrente costava più<br />
che tenerlo. e per ogni ricarica telefonica,<br />
non si sa bene perché,<br />
bisognava regalare alle compagnie<br />
una tassa fissa. sono passati<br />
neanche tre anni da quando l’allora<br />
governo Prodi e il suo ministro<br />
allo sviluppo economico Bersani,<br />
con una manovra in due tempi introdussero<br />
importanti liberalizzazioni<br />
e notevoli facilitazioni nella<br />
normativa a tutela dei consumatori<br />
e degli utenti.<br />
norme che, abolendo odiosi balzelli<br />
e incomprensibili privilegi, aprirono<br />
finalmente i mercati alla libera<br />
concorrenza in settori vitali per le<br />
tasche dei consumatori: dalle banche<br />
alle assicurazioni, dalle farmacie<br />
ai taxi, dalla telefonia mobile a<br />
decine di altri settori della vita eco-<br />
12<br />
novembre 2009<br />
in primo piano<br />
Liberalizzazioni<br />
chi vuole ucciderle?<br />
di aLdo BaSSoni<br />
nomica che fanno risparmiare alle<br />
famiglie italiane centinaia di euro<br />
ogni anno. Pochi però sembrano<br />
ricordarsene. e molti invece stanno<br />
minacciando alcune di queste<br />
liberalizzazioni nel tentativo di riportare<br />
l’Italia sotto il tallone degli<br />
interessi corporativi e lobbistici<br />
che amano enormemente mordere<br />
il portafoglio dei cittadini.<br />
«A dire il vero, qualche passetto<br />
indietro lo abbiamo già fatto – dice<br />
Enrico Cinotti, giornalista del settimanale<br />
Il salvagente –. Il secondo<br />
pacchetto Bersani, quello del<br />
gennaio 2007, prevedeva per il ramo<br />
danni polizze vita la possibilità<br />
di recedere di anno in anno dal contratto,<br />
ma due senatori del Pdl,<br />
con un emendamento approvato in<br />
Parlamento lo scorso luglio, hanno<br />
riportato questo limite a cinque<br />
anni, per la gioia delle assicurazioni».<br />
Un’altra mazzata contro le liberalizzazioni<br />
è arrivata a settem-<br />
bre quando, con un emendamento<br />
ad un decreto che si occupava di<br />
tutt’altro, è stata rinviata la liberalizzazione<br />
dei servizi pubblici locali<br />
prevista anche questa da un disegno<br />
di legge del precedente governo<br />
che prevedeva che le reti rimanessero<br />
pubbliche, ma la gestione<br />
poteva essere liberalizzata, ad eccezione<br />
dell’acqua.<br />
via libera<br />
Quello di inserire qua e là nei vari<br />
iter legislativi emendamenti<br />
estemporanei che fanno grandi<br />
danni ai consumatori è uno stile<br />
molto in voga. ne sa qualcosa anche<br />
Coop che si è battuta insieme<br />
ad altri in favore della liberalizzazione<br />
dei farmaci da banco e ora<br />
assiste allibita al tentativo di restituire<br />
tutto o in parte il monopolio<br />
alle farmacie. sulla libera<br />
vendita dei farmaci da banco e<br />
sulla testa delle tremila parafarmacie<br />
nate in questi anni che<br />
continua a pagina 14 >
13<br />
novembre 2009<br />
in primo piano<br />
Quelle riforme sotto assedio<br />
Parla Antonio Lirosi: “Miliardi risparmiati dalle famiglie, ma c’è chi rema contro”<br />
Sono rimasti in pochi a<br />
parlare di liberalizzazioni.<br />
Eppure le “lenzuolate”<br />
del ministro Bersani hanno<br />
fatto risparmiare fior di miliardi<br />
ai consumatori. Basta pensare<br />
all’abolizione dell’odiosa (e costosa)<br />
gabella del costo fisso sulle ricariche<br />
telefoniche che fruttava ai gestori quasi due miliardi<br />
l’anno. Ne parliamo con Antonio Lirosi, da pochi giorni Capo<br />
Dipartimento alla Regione Lazio, già dirigente del Ministero<br />
dello sviluppo economico e primo a ricoprire l’incarico di<br />
garante per la sorveglianza dei prezzi, ribattezzato dai media<br />
Mister Prezzi. Insieme al giornalista, Enrico Cinetto, è autore<br />
di un libro (vedi scheda in alto in questa pagina) che racconta<br />
i retroscena di chi si oppose alle liberalizzazioni.<br />
antonio lirosi<br />
Ex Mister Prezzi<br />
dottor Lirosi, perché questo libro?<br />
Da una parte volevo lasciare una testimonianza sulla<br />
vera origine di tutto quel processo di liberalizzazione e<br />
semplificazione amministrativa iniziato oltre tre anni<br />
fa. In secondo luogo desideravo dare un contributo conoscitivo<br />
sullo stato di applicazione delle riforme e sui risultati<br />
ottenuti, evidenziando anche i problemi.<br />
uno di questi problemi è che nessuno parla<br />
più di liberalizzazioni.<br />
Ritengo che se ci si dimentica dei risultati ottenuti che dimostrano<br />
che il cambiamento è possibile si finisce per far prevalere il<br />
IL LIBRO<br />
i neMiCi delle “lenzuolate”<br />
Si intola ”L’assedio” ed è il racconto del “difficile cammino<br />
delle liberalizzazioni a favore del cittadino-consumatore”. il<br />
libro è stato scritto da antonio Lirosi, dirigente del ministero<br />
(poi primo mister Prezzi) durante il varo delle “lenzuolate”,<br />
e da Enrico Cinotti, giornalista del Salvagente. il libro<br />
contiene un’appendice che ci aiuta a capire cosa era previsto,<br />
qual è lo stato dell’arte e quali problemi rimangono ancora<br />
aperti.<br />
Enrico Cinotti, antonio Lirosi, “L’assedio”, aliberti Editore,<br />
2009. Con la prefazione di Pierluigi Bersani.<br />
luogo comune secondo cui nulla può cambiare perché alla fine<br />
vincono sempre i poteri forti e le corporazioni. Così non è stato<br />
per le due lenzuolate di Bersani che hanno procurato risparmi<br />
e nuovi diritti per i consumatori.<br />
nel suo libro sono indicati i vantaggi economici<br />
e procedurali derivanti dalle lenzuolate Bersani.<br />
Quanto abbiamo risparmiato?<br />
Nel libro si parla di liberalizzazioni, ma anche di norme di semplificazione,<br />
trasparenza e di promozione della concorrenza,<br />
come per esempio l’eliminazione dei costi di chiusura dei conti<br />
correnti bancari, l’eliminazione delle penali nei contratti di mutuo<br />
per la prima casa, l’eliminazione del ricorso al notaio per la<br />
cancellazione dell’ipoteca immobiliare, la possibilità di autenticare<br />
la firma per i passaggi di proprietà degli autoveicoli nelle<br />
agenzie di pratiche automobilistiche fino all’eliminazione dei<br />
costi di ricarica per la telefonia mobile. Nel complesso sono stati<br />
prodotti benefici traducibili in risparmi per i consumatori pari<br />
ad alcuni miliardi di euro. Non solo. La liberalizzazione della<br />
vendita dei farmaci da banco, oltre ad una inedita concorrenza<br />
sui prezzi, con risparmi fino al 20 per cento, ha permesso l’apertura<br />
di ben tremila parafarmacie che hanno dato lavoro a circa<br />
cinquemila giovani laureati.<br />
intanto però si tenta di ripristinare il monopolio<br />
delle farmacie tradizionali...<br />
Ci stanno provando, ma io credo che non ci riusciranno. Anche<br />
se in Italia tutto è possibile, credo che sarà difficile cancellare<br />
una liberalizzazione che ha prodotto occupazione, risparmi e<br />
continua a pagina 15 >
14<br />
novembre 2009<br />
in primo piano<br />
hanno dato lavoro a più di cinquemila giovani laureati,<br />
pende infatti la mannaia di nove articoli a firma<br />
Gasparri-Tomassini, capogruppo Pdl al senato il primo<br />
e presidente della commissione sanità in senato<br />
il secondo, che di fatto vorrebbero ridurre i farmaci<br />
da banco vendibili negli appositi corner della Grande<br />
distribuzione e nelle parafarmacie.<br />
Un altro emendamento della maggioranza prevede la<br />
chiusura entro dieci anni delle parafarmacie, un altro<br />
ancora vorrebbe vietare addirittura il non utilizzo<br />
della croce verde da parte delle parafarmacie che è il<br />
simbolo di chi è iscritto all’ordine dei farmacisti.<br />
Ma perché questo attacco ad una liberalizzazione che<br />
ha creato occupazione, danneggiato quasi per niente<br />
le farmacie tradizionali e soprattutto giovato alle finanze<br />
dei consumatori? «È una cosa incomprensibile<br />
dal momento che la liberalizzazione della vendita dei<br />
farmaci da banco è un bene a vantaggio dei consumatori,<br />
esattamente come è già successo e succede in<br />
altri Paesi europei e negli stati Uniti, perché ha consentito<br />
un reale abbassamento dei prezzi – spiega<br />
aldo Soldi, presidente di Ancc-Coop –. La vera soluzione<br />
strutturale per generare economie significative<br />
è la strada che noi abbiamo intrapreso di far produrre<br />
farmaci a marchio, unica esperienza in Italia. In un anno<br />
soltanto con l’acido acetilsalicilico-acido ascorbico<br />
Coop il risparmio è stato pari a 845.000 euro rispetto<br />
all’acquisto in farmacia dell’analogo prodotto di marca.<br />
stimiamo con il paracetamolo, da qui a un anno, di<br />
far risparmiare ai soci e consumatori altri 350.000<br />
euro. Ovvio che tutto ciò sarebbe stato impensabile<br />
se la liberalizzazione non ci fosse stata, fermo restando<br />
che tutte le nostre iniziative sono state possibili<br />
perché abbiamo ricercato una maggiore efficienza,<br />
nel totale rispetto delle regole di mercato».<br />
lotta di Class<br />
Un altro freno alle riforme incombe sulla Class Action,<br />
più volte limata nei contenuti e rinviata nell’applicazione.<br />
Class Action significa Azione Collettiva e fa sì<br />
che un solo giudice, con un solo processo, possa condannare<br />
un’impresa a risarcire tutti coloro ai quali ha<br />
provocato un danno. In Italia invece ogni singolo danneggiato<br />
deve fare la sua causa, sfidando i grandi studi<br />
legali delle grandi aziende. La Class Action era stata<br />
inserita nella finanziaria 2008. ebbene, tra i primi atti<br />
del governo Berlusconi c’è stato quello di posticipare<br />
l’entrata in vigore della Class Action dal primo luglio<br />
2008 al 1° gennaio 2009 poi ancora al luglio 2009. Infine,<br />
il 25 giugno scorso, nel Disegno di legge sullo sviluppo,<br />
ha introdotto non solo un’ulteriore proroga al 1°<br />
gennaio 2010, ma una modifica peggiorativa della<br />
Class Action. È stata tolta la retroattività, quindi chi<br />
ha subito danni dai crack Parmalat e Cirio rimane tagliato<br />
fuori, così come le centinaia di viaggiatori vittime<br />
ogni giorno delle inefficienze dei vari servizi a cominciare<br />
dalle compagnie telefoniche che spesso<br />
attivano “distrattamente” costosi servizi non richiesti<br />
dagli utenti, ma anche chi non ha potuto esercitare<br />
gratuitamente la surroga del mutuo sia pure in presenza<br />
di condanne dell’Antitrust. «sono soprattutto le<br />
società di telecomunicazione e di trasporto, oltre alla<br />
Confindustria, che hanno spinto per peggiorare e ritardare<br />
l’entrata in vigore della legge – aggiunge Cinotti<br />
– fino al punto di prevedere addirittura il danno punitivo<br />
al contrario, e cioè, in pratica, se l’azione collettiva<br />
viene dichiarata non ammissibile, chi l’ha proposta deve<br />
pagare una sorta di multa. Davvero incredibile!».<br />
Ovvio. Il povero consumatore prima di fare causa alla<br />
potente multinazionale dovrà pensarci bene. «ecco<br />
come, con un emendamento che mette in grave crisi<br />
la Class Action si “svuota” una legge nata per tutelare<br />
i consumatori – dice rosario Trefiletti, presidente di<br />
Federconsumatori –. siamo totalmente insoddisfatti<br />
di come è stata modificata questa legge, non ci piace<br />
per niente e soprattutto non siamo d’accordo che il<br />
giudice possa dire che l’accettazione della causa è dipendente<br />
dalla pubblicizzazione che riesci a farne».<br />
L’ultima sorpresa, in ordine di tempo l’ha servita il<br />
ministro Brunetta annunciando la Class action anche<br />
nei confronti delle disfuzioni della Pubblica amministrazione.<br />
Peccato che non sia contemplata la possibilità<br />
del risarcimento del danno!<br />
allo scoperto<br />
Dopo molte battaglie giudiziarie che hanno riconosciuto<br />
l’illegittimità della commissione massimo scoperto<br />
applicata dalle banche sul saldo negativo, il Governo<br />
prima ed il Parlamento poi hanno finalmente messo ficontinua<br />
a pagina 17 >
15<br />
novembre 2009<br />
in primo piano<br />
benefiCi peR tante faMiglie<br />
MA ORA sI RIsChIAnO PAssI InDIeTRO<br />
ben 480.000 famiglie nel 2008 hanno risparmiato 100 milioni<br />
di euro grazie alla cancellazione dell’ipoteca sulla casa<br />
dopo l’estinzione del mutuo. più di 2 milioni di clienti hanno<br />
cambiato banca senza pagare le spese di chiusura del<br />
conto. oltre 3.000 parafarmacie aperte. due miliardi di<br />
euro l’anno risparmiati grazie alla eliminazione della ricarica<br />
delle schede prepagate per i cellulari. Ma sulle liberalizzazioni<br />
incombono gravi rischi. vediamo quali:<br />
aSSiCurazioni<br />
gli effetti del meccanismo dell’indennizzo diretto non hanno<br />
ancora determinato la diminuzione delle tariffe. le<br />
compagnie hanno cercato di boicottare la portabilità della<br />
classe di merito e negli ultimi mesi alcuni parlamentari del<br />
pdl hanno tentato di reintrodurre il divieto per gli agenti di<br />
vendere polizze di più compagnie. infine è stata approvata<br />
una disposizione di legge che porta da uno a cinque anni la<br />
possibilità di recedere dai contratti per le polizze vita.<br />
BanChE<br />
le banche hanno provato a vanificare o rallentare l’applicazione<br />
dell’eliminazione delle penali in caso di estinzione<br />
anticipata dei mutui casa e la possibilità di trasferire<br />
un mutuo ad un’altra banca senza costi aggiuntivi e senza<br />
la perdita dei benefici fiscali. sono stati necessari inter-<br />
> continua da pagina 13<br />
nuova imprenditorialità. D’altronde le parafarmacie hanno eroso<br />
una quota di mercato assolutamente marginale alle farmacie<br />
tradizionali.<br />
Con le assicurazioni invece la mezza marcia<br />
indietro c’è già stata. Questo significa che alcune<br />
lobbies sono troppo forti?<br />
E continueranno ad esserlo se non si fa strada nel nostro paese<br />
quella cultura della concorrenza che a parole tutti dicono di<br />
volere. Nei fatti invece c’è sempre qualcuno che intende far<br />
prevalere interessi particolari e rendite di posizione.<br />
Sembra che con la scusa della crisi si stia cercando<br />
di smantellare proprio quella cultura<br />
della concorrenza di cui lei parla.<br />
Se il governo Prodi avesse tenuto, ci sarebbe stata una terza e<br />
poi forse anche una quarta serie di liberalizzazioni. Due di<br />
queste, la liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei carburanti,<br />
sono state approvate con la manovra estiva del 2008<br />
dall’attuale Parlamento, ma sul piano sostanziale non è successo<br />
nulla.<br />
Sui mutui, invece, dopo tre interventi legislativi<br />
la portabilità gratuita è operativa.<br />
Negli ultimi dodici mesi sono stati, secondo l’ABI, 36.000 i beneficiari<br />
di questa norma. Forse ci sarebbe stato bisogno di una<br />
venti legislativi e istruttorie dell’antitrust per costringere<br />
le banche a rispettare la legge.<br />
FarMaCi da BanCo<br />
due disegni di legge prevedono la riduzione del numero dei<br />
farmaci da banco vendibili nelle parafarmacie e l’eliminazione<br />
dell’obbligo della presenza del farmacista.<br />
TraSPorTo aErEo<br />
dopo l’introduzione dell’obbligo per le compagnie aeree di<br />
indicare il prezzo effettivo del volo, permane scarsa trasparenza<br />
su onerosi costi aggiuntivi (bagagli, carta di credito<br />
ecc.) che vengono richiesti in modo non chiaro.<br />
aLTrE ProFESSioni<br />
la liberalizzazione delle autoscuole non è mai entrata in<br />
vigore per la mancata emanazione da parte del governo attuale<br />
di un decreto attuativo che di fatto ha bloccato tutti<br />
gli esami per nuovi istruttori.<br />
CLaSS aCTion<br />
l’accettazione della causa dipenderà dalla sua costosa pubblicizzazione,<br />
tolta la retroattività, introdotto il danno punitivo<br />
al contrario (se una causa viene dichiarata non ammissibile,<br />
chi l’ha proposta deve pagare). l’entrata in vigore è stata<br />
rimandata tre volte. al momento è fissata al 1° gennaio 2010.<br />
risposta più pronta da parte del sistema bancario, viste le difficioltà<br />
per tante famiglie derivanti dalla crisi finanziaria mondiale<br />
con i tassi d’interesse alle stelle. Invece le banche si sono<br />
dimostrate impreparate. Insomma c’è stato un tentativo di disapplicare<br />
la riforma. E dopo l’intervento normativo del 2007,<br />
che ha sancito la gratuità delle operazioni di portabilità per i<br />
titolari di mutuo immobiliare, su proposta del Ministro Tremonti,<br />
il nuovo Governo ha opportunamente introdotto sanzioni<br />
per gli istituti di credito che ritardano oltre i trenta giorni il<br />
perfezionamento della pratica di portabilità.<br />
guardiamo al futuro. Quale intervento è oggi<br />
più urgente sul piano delle liberalizzazioni?<br />
Io credo sia urgente fare una riforma degli ordini professionali nel<br />
senso di riconoscere le professioni non regolamentate, di favorire<br />
l’accesso alla professione delle nuove generazioni, di assicurare<br />
maggiore trasparenza, nonché di rendere più efficiente ed efficace<br />
la funzione di vigilanza affidata agli ordini, il cui ruolo non può<br />
essere di natura sindacale ma deve essere orientato agli interessi<br />
generali. Sui farmaci, invece, è necessario estendere la possibilità<br />
di vendita anche ai farmaci di fascia C, quelli con obbligo di ricetta<br />
che non sono a carico del sistema sanitario, per mettere in concorrenza<br />
la distribuzione di quella parte di medicinali che i consumatori<br />
pagano di tasca propria. l
Spaccatine Integrali<br />
con farina macinata a pietra,<br />
sempre buone come appena sfornate.<br />
Il nuovo<br />
Panino da Tavola<br />
con tutto il nutrimento e la<br />
fibra della farina integrale.<br />
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i tuoi pasti, ogni giorno.<br />
BS-09-09
ne a tale ingiusta fonte di lucro accogliendo<br />
di fatto le disposizioni<br />
previste nel terzo pacchetto Bersani,<br />
quello che non è stato mai approvato<br />
per la fine prematura della<br />
legislatura. La nuova normativa<br />
stabilisce che la commissione può<br />
essere applicata solo al cliente con<br />
un fido il cui scoperto duri più di un<br />
mese e non possa mai superare lo<br />
0,50 per cento per ogni trimestre,<br />
pena la nullità del contratto.<br />
Prontamente le banche hanno<br />
reintrodotto questa commissione<br />
semplicemente cambiandole nome.<br />
Ministro e Banca d’Italia si<br />
sono affidati prima ad innocue<br />
raccomandazioni per ottenere il<br />
rispetto della legge e poi a disposizioni<br />
più stringenti per evitare<br />
l’ennesima furbata come quella<br />
sui mutui quando le banche hanno<br />
fatto di tutto per ritardare le<br />
disposizioni sulla rinegoziazione.<br />
In questo caso però Tremonti è intervenuto<br />
efficacemente con una<br />
penale per le banche che ritardano<br />
l’operazione più di trenta giorni. Le<br />
lobbies insomma resistono e insistono.<br />
«Il tentativo di rimettere<br />
tutto in discussione è evidente –<br />
commenta antonio Lirosi – ma la<br />
partita non è persa perché su alcune<br />
conquiste dei consumatori sarà<br />
difficile tornare indietro». Certo, se<br />
questa partita la giocano anche i<br />
consumatori facendo sentire la loro<br />
voce, non c’è lobby che tenga.<br />
«Il nostro è il Paese delle disuguaglianze<br />
sociali e la crisi in atto<br />
tende a esasperarle ancora di più<br />
– sostiene soldi –. Ma un’economia<br />
che non cerca di riequilibrare<br />
le differenze è debole, oltre che<br />
ingiusta. Riequilibrare significa<br />
orientare in modo corretto le<br />
strategie politiche e di investimento,<br />
introducendo così anche<br />
elementi di sviluppo economico».<br />
Può contribuire a questo riprendere<br />
e rafforzare le liberalizzazioni?<br />
soldi non ha dubbi: «Bisogna<br />
mettere al centro il cittadino,<br />
non gli interessi di pochi. solo facendo<br />
così, aumentando la concorrenza,<br />
migliorando i servizi, si<br />
può incidere concretamente non<br />
solo sugli indicatori economici,<br />
ma anche sulla qualità della vita<br />
di ognuno di noi». l<br />
17<br />
novembre 2009<br />
in primo piano<br />
un pianeta da difendere<br />
di Mario tozzi<br />
primo ricercatore Cnr - Igag<br />
e conduttore televisivo<br />
Frane conosciute<br />
A proposito della tragedia di Messina<br />
Di chi è la colpa di quanto accaduto a Messina, ma anche di quello<br />
che abbiamo registrato per anni in questo sciagurato Paese<br />
incapace di mettersi in sicurezza? Di chi è la colpa delle 15.000<br />
frane d’Italia, da Ancona (1982) al Vajont (1963), dalla Valtellina<br />
(1987) a Niscemi (1997), da Sarno (1998) al Brennero (1998) e poi a Soverato<br />
(2002) e così via? Le frane sono un fenomeno assolutamente naturale<br />
e prevedibile, dipendono da cause fisiche e geologiche che si chiamano<br />
forza di gravità, presenza di versanti acclivi, rocce di un certo tipo e soprattutto<br />
acqua (cioè piogge). Ma non farebbero alcun danno se non ci<br />
fossero gli uomini a decidere di vivere dove forse non dovrebbero, peggiorando<br />
la situazione naturale con strade, case, incendi e disboscamenti.<br />
La responsabilità è perciò degli uomini, prima di tutto di quelli che - consapevolmente<br />
o no, questo poco conta - decidono di costruire abusivamente<br />
trascurando gli eventuali rischi del territorio. Non ci sono scuse, né<br />
vale ribadire che qualcuno ha permesso loro di farlo, perché in Italia i<br />
controlli non sono possibili e perché comunque qualcun altro, nelle stesse<br />
circostanze e negli stessi luoghi, ha comunque scelto di comportarsi bene,<br />
aspettando per avere una casa, pagandola di più o rimanendo in affitto.<br />
Certo che sono più colpevoli gli amministratori locali, che spesso sono<br />
perfettamente a conoscenza dei rischi naturali e decidono di sperare che<br />
non toccherà mai a loro. Amministrazioni locali strangolate dai debiti percepiscono<br />
come unica fonte di reddito quella delle licenze edilizie e poco<br />
si domandano dove si insediano i cittadini. Inoltre gli amministratori preferiscono<br />
sempre costruire un’opera pubblica, anche se inutile, purché si<br />
veda e porti consenso, perché nessuno si accorgerà invece di una manutenzione<br />
ordinaria del territorio, proprio quella che manca in Italia.<br />
Per non parlare della incivile tolleranza all’abusivismo o dell’ignoranza<br />
di qualsiasi principio fisico che informi il territorio. Poi c’è lo Stato<br />
che non provvede a destinare fondi alla protezione dal rischio idrogeologico,<br />
passando dai 510 milioni di euro del 2008 ai 269 di oggi e ai<br />
93 previsti nel 2011: una vera vergogna nazionale, questa sì degna di<br />
esecrazione. Ma come fanno le autorità nazionali a piangere morti di<br />
cui sono, in ultima analisi, in parte responsabili?<br />
Di più, come si fa a continuare a insistere con la costruzione dell’opera<br />
pubblica forse più inutile del Mediterraneo (il ponte sullo stretto), e<br />
sicuramente più costosa del mondo, nella zona a maggior rischio naturale<br />
(idrogeologico e sismico) d’Italia? Non si dovrebbero invece stornare<br />
quei fondi ingenti per riconvertire ecologicamente il territorio e<br />
dopo, semmai, parlare di ponte? L’imposizione dei pilastri di sostegno<br />
al ponte porterà uno sconvolgimento disastroso: milioni di metri cubi<br />
di roccia da movimentare, equilibrio idrogeologico distrutto, cemento<br />
a profusione. In pratica, se si andrà avanti così, si schiaffeggeranno<br />
quei morti: se qualcuno vi parla ancora di ponte sullo stretto di Messina<br />
siete autorizzati a risentirvi pesantemente.
18<br />
in primo piano<br />
Convivere<br />
con la crisi in un paese diviso<br />
La terza rilevazione del Barometro Coop: leggero miglioramento, ma tra tanti<br />
timori e prudenze. Consumi ancora frenati. Bene la fiducia in Coop<br />
LE PREVISIONI SULLE<br />
CONDIZIONI ECONOMICHE<br />
DELLA PROPRIA FAMIGLIA<br />
NEI PROSSIMI MESI<br />
%<br />
Miglioreranno molto 1<br />
Miglioreranno poco 8<br />
rimarranno le stesse 72<br />
Peggioreranno un poco 15<br />
Peggioreranno molto 2<br />
(non sa) 2<br />
Totale 100<br />
È<br />
un po’ come se, con la crisi<br />
economica in atto, le famiglie<br />
italiane avessero imparato,<br />
anche se forzatamente,<br />
a convivere. Così, se da un<br />
lato le preoccupazioni per la propria<br />
condizione si sono stabilizzate (con<br />
qualche cenno di leggero miglioramento<br />
rispetto a giugno), dall’altro<br />
si è imparato a gestire con cura certosina<br />
il bilancio familiare (cresce di<br />
4 punti chi dice che le spese sono<br />
sotto controllo). si spende il giusto<br />
per mangiare, cercando sempre il<br />
miglior equilibrio possibile nel rapporto<br />
qualità-prezzo ma accentuando<br />
invece una propensione a<br />
contenere o rinviare le spese nel<br />
settore non food e di beni durevoli.<br />
Una forte prudenza dunque, in cui i<br />
passi verso l’uscita dal tunnell sono<br />
molto lenti. Anche perché la vera e<br />
prima preoccupazione degli italiani<br />
non è legata ai prezzi o al costo del<br />
la peRCezione del MaRChio e del sisteMa Coop<br />
La Coop mi piace<br />
Mi fido della Coop<br />
Mi dispiacerebbe se<br />
la Coop non ci fosse più<br />
La Coop è diversa<br />
dalle altre catene<br />
31<br />
novembre 2009<br />
63<br />
60<br />
64<br />
36<br />
denaro, ma alla sicurezza del posto<br />
di lavoro.<br />
Qui sta il passaggio delicato, che<br />
conferma l’esistenza di una società<br />
sempre più polarizzata, sia nelle disponibilità<br />
economiche che nell’atteggiamento<br />
mentale: da una parte<br />
che vive nell’incertezza e nell’insicurezza<br />
e dall’altra chi la crisi l’ha sentita<br />
solo come eco di problemi altrui.<br />
sono questi i dati salienti della terza<br />
rilevazione del Barometro Coop, l’osservatorio<br />
permanente che mira a<br />
monitorare cosa pensano e qual è<br />
l’umore dei soci e dei clienti che frequentano<br />
i punti vendita Coop di tutta<br />
Italia. Dopo tre rilevazioni (le prime<br />
sono state a marzo e giugno) la fotografia<br />
in movimento che si ottiene è<br />
ovviamente sovrastata dal tema della<br />
crisi economica. non a caso 72 intervistati<br />
su 100 (erano 68 a marzo)<br />
dicono che le spese rimarranno le<br />
stesse nei prossimi mesi, mentre 9<br />
0 20 40 60 80 100<br />
sono del tutto d’accordo sono in parte d’accordo (non lo sa) non sono affatto d’accordo<br />
8<br />
19<br />
30<br />
32<br />
2<br />
24<br />
2<br />
3<br />
14<br />
5<br />
5
19<br />
L’InDAGIne<br />
3.500 inteRvistati<br />
il Barometro Coop è una indagine<br />
telefonica trimestrale su un campione<br />
di 3.500 intervistati, promossa<br />
da Coop italia, d’intesa<br />
con le 9 più grandi cooperative, e<br />
realizzata dalla società KKienn<br />
Connecting di Torino.<br />
dicono che miglioreranno (erano 8 a do parliamo di attenzione delle fami- utilità – spiega ancora Cecere -. sul-<br />
marzo) e 17 dicono che peggioreranno glie a far quadrare il proprio bilancio, la percezione del marchio Coop si<br />
(erano 24 a marzo). A conferma del parliamo esattamente di queste co- conferma il rapporto di fiducia nei<br />
leggero trend positivo, il fatto che il se. Di scelte che si devono fare e che confronti di Coop (il 92% del cam-<br />
51% dichiari che non avrà problemi a possono penalizzare determinati setpione). Un rapporto che si consolida<br />
far la spesa (era il 47% a giugno). tori. Dunque è evidente che la situa- nell’arco di questo difficile anno ma<br />
“Il lieve miglioramento che abbiamo zione complessiva dei consumi reste- che, però, non è più ideologico, ben-<br />
registrato - spiega il direttore del rà difficile ancora a lungo”.<br />
sì risulta ancorato a comportamen-<br />
settore pianificazione e controllo di Un altro segno significativo è il calo ti e contenuti di servizio, specie per<br />
Coop Italia, Francesco Cecere – va della propensione all’acquisto (-3%), i più giovani”.<br />
preso con grande cautela, perché co- specie tra i giovani tra i prodotti di Bene anche il dato sul fatto che Comunque<br />
i pessimisti prevalgono an- marca. Un trend di cui beneficiano in op tuteli il potere d’acquisto (65%<br />
cora sugli ottimisti. Ad esempio nelle parte i prodotti di massima conve- con un più 0,8% su giugno) e ancor<br />
grandi città ci sono dati più negativi nienza (+5%), ma soprattutto i pro- meglio quello sul controllo e la sicu-<br />
così come tra i ceti più svantaggiati”. dotti a marchio Coop (+9%) che si rezza dei prodotti a marchio (82%,<br />
Guardando più nello specifico al dato confermano portatori di un’ottima più 0,1 su giugno), così come sul<br />
sulla propensione ai consumi, la pre- sintesi tra convenienza e qualità. rapporto qualità/prezzo (apprezzavisione<br />
è leggermente positiva, so- L’altro capitolo su cui è incentrata to dall’81%, più 0,3% su giugno).<br />
prattutto per merito del settore fo- l’osservazione del Barometro, è pro- Pur in un periodo di forte infedeltà<br />
od, ortofrutta in testa (15% in più su<br />
0<br />
giugno), mentre il calo del non food<br />
prio quella legata più specificamente<br />
20 40 60<br />
alla percezione di Coop. “Vogliamo<br />
complessiva dei consumatori verso<br />
80 100<br />
le insegne (perché in cerca di rispar-<br />
continua (-20% sono rispetto del tutto al dato d’accordo già essere sono in sintonia in parte d’accordo con i nostri soci e (non lo mio), sa) si conferma non sono stabile affatto la propen- d’accordo<br />
critico di giugno).<br />
clienti, ed avere uno strumento di risione a frequentare i punti vendita<br />
“Del resto – continua Cecere – quan- levazione permanente è di grande Coop nei prossimi mesi. l<br />
la peRfoRManCe di Coop sui fondaMentali della sua Missione<br />
Tutela del potere d’acquisto<br />
Controllo qualità e sicurezza<br />
dei prodotti a marchio Coop<br />
Buon rapporto<br />
qualità/prezzo<br />
Più conveniente<br />
rispetto ai concorrenti<br />
11<br />
10<br />
12<br />
20<br />
0 20 40 60 80 100<br />
novembre 2009<br />
in primo piano<br />
54<br />
59<br />
69<br />
62<br />
molto abbastanza (non lo sa) poco nulla<br />
14<br />
9<br />
10<br />
19<br />
13<br />
20<br />
8<br />
5<br />
2<br />
1<br />
1<br />
2
20<br />
novembre 2009<br />
in primo piano<br />
La frutta italiana<br />
Coop risponde coi fatti alle polemiche del mondo agricolo. dopo le pesche romagnole,<br />
iniziative di promozione per l’uva siciliana e pugliese, poi seguiranno le mele<br />
e le arance. tassinari: “le nostre vendite di ortofrutta aumentano da anni. Ma siamo<br />
in controtendenza. il problema è far aumentare il consumo di questi prodotti”<br />
“È posizioni che non<br />
L’iniziativa di vendita promozionale<br />
dell’uva siciliana e pugliese è<br />
stata presentata alla fiera Macfrut<br />
di Forlì alla presenza dei due assessori<br />
regionali dario Stefano e Michele<br />
Cimino.<br />
“L’iniziativa con Coop – ha detto<br />
l’assessore pugliese dario Stefano<br />
- si inquadra nell’obiettivo di sostenere<br />
un comparto strategico per<br />
la nostra economia, gravata da pesanti<br />
difficoltà dovute alla crisi e<br />
dalla concorrenza dei Paesi mediterranei<br />
che introducono produzioni<br />
con prezzi più bassi spesso spacciate<br />
come pugliesi, senza però<br />
la difendiamo così<br />
bene uscire da una fase<br />
di polemiche strumentali<br />
e di contrap-<br />
aiutano a risolvere i problemi. Per noi<br />
il mondo agricolo italiano è un partner<br />
fondamentale con cui collaboriamo<br />
e vogliamo continuare a collaborare.<br />
e questo lo stiamo dimostrando<br />
nei fatti con iniziative che portano in<br />
vendita nei nostri negozi migliaia di<br />
tonnellate di frutta italiana di qualità”.<br />
Parola di vincenzo tassinari,<br />
presidente del consiglio di gestione<br />
di Coop Italia. Quello del rapporto tra<br />
catene della grande distribuzione e<br />
mondo agricolo, è un tema quanto<br />
mai caldo negli ultimi mesi, mesi in<br />
cui si sono succedute prese di posizione<br />
degli agricoltori che, in diversi<br />
casi, hanno indicato nella grande distribuzione<br />
una delle cause dei loro<br />
problemi e delle loro difficoltà.<br />
Una polemica cui Coop ha da subito<br />
replicato cercando di evitare deformazioni<br />
della realtà, ma soprattutto proponendo<br />
un terreno di azioni concrete<br />
e positive a sostegno delle produzioni<br />
italiane. si è cominciato nell’estate,<br />
con un accordo con la Regione emilia<br />
Romagna (assieme anche ad altre catene<br />
distributive) che ha portato a<br />
vendere 12 mila quintali di pesche nettarine,<br />
di cui il 60% nei negozi Coop. A<br />
avere una qualità certificata. Questa<br />
intesa rappresenta uno step<br />
strategico fondamentale per il ruolo<br />
che la regione Puglia è chiamata<br />
a svolgere. un ruolo di garanzia<br />
della sicurezza e della qualità delle<br />
produzioni e di interlocutore istituzionale<br />
per favorire accordi fra i<br />
produttori, le loro organizzazioni e<br />
la distribuzione organizzata. L’iniziativa<br />
con Coop è un tassello di<br />
questa strategia”<br />
“Quello dell’uva rappresenta un<br />
segmento molto importante per<br />
vaste aree della Sicilia – ha invece<br />
spiegato Michele Cimino, assesso-<br />
ottobre è quindi arrivata la promozione<br />
davvero importante per l’uva pugliese<br />
e siciliana. Attraverso accordi<br />
con le due Regioni (in esclusiva in sicilia,<br />
con altre insegne in Puglia), Coop<br />
ha venduto 25 mila quintali di uva (in<br />
confezioni da 2,5 kg col simbolo delle<br />
regioni di provenienza sui cartoni) al<br />
prezzo di 0,70 euro al chilo. L’accordo<br />
siglato ha consentito di riconoscere ai<br />
produttori 50 centesimi al chilo (una<br />
cifra ben superiore a quella mediamente<br />
praticata sul mercato) e di indicare<br />
pubblicamente questo dato.<br />
Di fatto Coop, acquistando l’uva a 65<br />
centesimi al chilo (prezzo che include<br />
le spese di trasporto e confeziona-<br />
L’ACCORDO COn Le ReGIOnI PUGLIA e sICILIA<br />
25.000 tonnellate d’uva a pRezzo gaRantito<br />
re all’agricoltura e Foreste della<br />
regione siciliana - il protocollo<br />
d’intesa stipulato tra il nostro assessorato,<br />
il Consorzio di Tutela<br />
Promozione dell’uva da Tavola di<br />
Canicattì - igp e la grande distribuzione<br />
corrisponde a una strategia<br />
vincente per valorizzare le eccellenze<br />
dei prodotti siciliani. Far incontrare<br />
il mondo della produzione<br />
e il mondo della commercializzazione<br />
significa accorciare la filiera.<br />
Questo consentirà una concreta<br />
boccata d’ossigeno a un settore<br />
che attraversa un grave momento<br />
di difficoltà”.
21<br />
novembre 2009<br />
in primo piano<br />
IL MeRCATO ITALIAnO DeLL’ORTOFRUTTA<br />
• auMenta la pRoduzione Ma Calano i ConsuMi<br />
• dal 2000 al 2008 in italia la produzione lorda vendibile di ortofrutta in italia<br />
è aumentata del 20%<br />
• nello stesso periodo il consumo interno di ortofrutta è calato del 15%<br />
(da 9,5 a 8,5 milioni di tonnellate)<br />
• Coop in ContRotendenza<br />
• nei negozi Coop, tra 2007 e 2008 la vendita di ortofrutta è cresciuta del 5,2%<br />
• Tra 2008 e 2009 (dato riferito ai primi 5 mesi) la crescita è stata del 5,7%<br />
mento) e tenendo conto dell’Iva, ha<br />
applicato un margine vicino allo zero.<br />
“Lo abbiamo fatto molto volentieri<br />
– spiega Tassinari – perché vendere<br />
prodotti di qualità nel segno della<br />
convenienza è la nostra missione.<br />
Ribadisco che per noi il rapporto col<br />
mondo agricolo italiano è fondamentale:<br />
lavoriamo con 14 mila<br />
aziende diverse e vendiamo 6 milioni<br />
di quintali di ortofrutta italiana in un<br />
anno. e questo ci spiace se non viene<br />
riconosciuto. noi comunque cerchiamo<br />
di parlare con i fatti”.<br />
Dopo l’uva, infatti, a novembre toccherà<br />
alle mele, con una promozione<br />
commerciale anche qui incentrata<br />
su produzioni italiane (del Trentino e<br />
della Valtellina). Al momento in cui<br />
scriviamo i dettagli di data e di prezzo<br />
non sono ancora stati fissati, ma<br />
basta ricordare che pochi anni fa,<br />
una iniziativa analoga consentì di<br />
vendere 40 mila tonnellate di mele.<br />
e dopo le mele, a inizio anno, toccherà<br />
alle arance siciliane, visto che<br />
si sta lavorando con la Regione a definire<br />
un accordo simile a quello fatto<br />
per l’uva.<br />
Ma per capire bene le questioni legata<br />
all’ortofrutta in Italia e per individuare<br />
correttamente responsabilità<br />
e correttivi, è importante tener conto<br />
di alcune valutazioni più generali.<br />
“Le cifre Coop – continua Tassinari -<br />
dicono che nel 2008 le vendite di ortofrutta<br />
hanno segnato un più 5,2%<br />
e nei primi mesi del 2009 siamo cresciuti<br />
di un altro più 5,7%, anche se<br />
poi le difficoltà delle crisi si sono fatte<br />
sentire. Queste cifre dicono però<br />
che noi, da anni, siamo in controtendenza<br />
rispetto a un mercato in cui<br />
l’ortofrutta cala. Ciò testimonia l’impegno<br />
Coop, fatto di apposite campagne<br />
e di promozione e di accordi<br />
con i produttori e le istituzioni, come<br />
abbiamo visto prima. Ma ci sono problemi<br />
più di fondo con cui fare i conti.<br />
Dal 2000 al 2008, mentre la produzione<br />
ortofrutticola italiana è cresciuta<br />
in volume del 20%, i consumi<br />
interni di questo tipo di prodotti sono<br />
calati del 15%. C’è un divario pesante<br />
da colmare. Allora qui non serve<br />
dividere il mondo tra buoni e<br />
cattivi. Bisogna fare in modo che il<br />
consumo di frutta e verdura da parte<br />
degli italiani torni ad aumentare. Per<br />
questo al mondo agricolo noi proponiamo<br />
di collaborare partendo dalla<br />
capacità di comunicare il valore delle<br />
produzioni nazionali, dal lavorare sui<br />
costi inutili presenti nella filiera,<br />
dando più trasparenza al mercato e<br />
specializzando le produzioni. L’esperienza<br />
Coop ci dice che queste cose si<br />
possono fare e danno risultati importanti”.<br />
l
24<br />
novembre 2009<br />
in primo piano<br />
Le case della telefonia<br />
Con gli sms inviati dai clienti di Coop voce (27 mila) e di altre compagnie telefoniche, sono stati<br />
realizzati gran parte dei 21 alloggi di un nuovo quartiere, consegnati a settembre ai terremotati<br />
dell’abruzzo. dal movimento cooperativo un sostanzioso contributo di 2,5 milioni di euro<br />
Tra gli operatori virtuali della telefonia mobile, Coop è<br />
quello che è sceso di più in campo a sostegno dei terremotati<br />
dell’Abruzzo tenendo fede ai propri principi cooperativi.<br />
Lo ha fatto con un paio di iniziative che hanno<br />
dato risultati molto concreti. “A caldo” ha donato 50 euro di traffico<br />
telefonico gratuito ai residenti nelle zone terremotate che<br />
avevano stabilito un rapporto con Coop Voce, per sopperire alle<br />
prime necessità anche di comunicazione con familiari e personale<br />
di soccorso: un sms inviato direttamente sul telefonino annunciava,<br />
nei giorni seguenti il sisma del 6 aprile, la solidarietà e la<br />
vicinanza di Coop alle popolazioni colpite in un momento così<br />
drammatico e delicato della loro vita. In seconda battuta, assieme<br />
agli operatori “storici” della telefonia fissa, la “giovane” Coop<br />
Voce (poco più di due anni di vita) raccogliendo l’invito della Protezione<br />
Civile ha chiesto ai propri clienti di mandare un sms di<br />
solidarietà corrispondente al valore di un euro. All’appello hanno<br />
risposto in 27 mila, prevalentemente soci Coop, che su un totale<br />
di abbonati di 350 mila (tanti erano a cavallo dell’estate scorsa)<br />
rappresentano un bel numero. Grande è ora la soddisfazione nel<br />
vedere realizzati con i soldi del pool di telefonia mobile gran parte<br />
di un nuovo quartiere di 21 edifici, un terzo dei quali sono stati<br />
consegnati, le scorse settimane, agli sfollati del sisma dai vertici<br />
della Protezione Civile nel corso della cerimonia che ha visto la<br />
In TUTTI GLI IPeRCOOP<br />
qualità e Convenienza? è la linea joyful<br />
Stile sportivo e comodo ma elegante, ottimi filati e linee<br />
adatte ad ogni momento della giornata: è Joyful, la nuova<br />
linea di abbigliamento per uomo, donna e bambino che coniuga<br />
l’alta qualità e la convenienza, nata dalla collaborazione<br />
tra Coop e la società olimpias del gruppo Benetton che<br />
per la prima volta si cimenta nella grande distribuzione,<br />
avendo già alle spalle esperienza e know how nella creazione<br />
di linee di abbigliamento per importanti marchi internazionali<br />
come Calvin Klein, Burberry, replay. olimpias controlla<br />
tutto il ciclo produttivo, dalla progettazione alla scelta delle<br />
materie prime, dal disegno fino alla produzione finale. il risultato<br />
è una collezione che unisce estetica e qualità a un<br />
prezzo accessibile.<br />
Joyful è presente in 56 ipercoop ed è destinata a occupare il<br />
90% degli spazi dedicati all’abbigliamento dei punti vendita.<br />
anche l’allestimento sarà ideato proprio dal gruppo<br />
olimpias che ha voluto realizzare un’esposizione con l’obiettivo<br />
di valorizzare il prodotto, separando l’area tessile da
partecipazione del presidente del<br />
Consiglio Berlusconi. Una targa posta<br />
all’ingresso di ciascun edificio<br />
ricorda la provenienza dei fondi e<br />
Coop figura in testa a tutti gli altri<br />
operatori telefonici. Un tetto agli<br />
sfollati sì, ma non solo. Una forte<br />
spinta al rilancio culturale ed economico<br />
dell’Abruzzo, infatti, viene<br />
dall’intero movimento cooperativo.<br />
Legacoop nazionale ha contribuito<br />
con 2,5 milioni di euro e le<br />
cooperative di consumatori, in particolare,<br />
si sono impegnate nella<br />
costruzione di una scuola a Goriano<br />
sicoli (Coop <strong>Consumatori</strong> nordest)<br />
e in un progetto a carattere sociale<br />
in via di definizione con le istituzioni<br />
locali, nel quale Coop Centro Italia,<br />
Unicoop Firenze, Unicoop Tirreno<br />
e la piemontese novacoop<br />
mettono a disposizione 500 mila<br />
euro. (c.s.) l<br />
altri settori, facilitando la scelta del<br />
consumatore che potrà meglio orientarsi<br />
tra taglie, modelli e colori diversi.<br />
“Con questa operazione Coop punta a<br />
una riqualificazione dell’offerta dei<br />
capi di abbigliamento negli ipercoop.<br />
Convinti che anche nella grande distribuzione<br />
prodotti tessili di marca e di<br />
buon livello possano trovare un proprio<br />
posizionamento definito”. La caratteristica<br />
di tutti i capi Joyful, in linea<br />
con i valori Coop, è la scelta delle<br />
materie prime (lana e cotone), naturali,<br />
controllate, garantite per il consumatore.<br />
La linea Joyful è anche “verde”:<br />
ogni fase del processo produttivo<br />
è certificata a salvaguardia dell’ambiente.<br />
25<br />
novembre 2009<br />
di Massimo Montanari<br />
docente di storia medievale e di storia<br />
dell’alimentazione, Università di Bologna<br />
Miseria<br />
e nobiltà<br />
e Nobiltà”: il titolo scelto per il Baccanale 2009<br />
(Imola, 7-22 novembre) suggerisce i due estremi di<br />
una storia alimentare e gastronomica caratterizzata<br />
“Miseria<br />
da contrasti e differenze: da una parte il mondo popolare<br />
e contadino, ossessivamente attento a misurare risorse e bisogni;<br />
dall’altra le classi dominanti, sempre alla ricerca di nuovi piaceri.<br />
Per secoli, tale diversità è stata addirittura teorizzata: gli uomini – si<br />
diceva – sono diversi; dunque è “naturale” e “necessario” che vivano<br />
e mangino in modo diverso.<br />
Ma qualcosa non torna. La durezza di questi contrasti e di questa ideologia<br />
non esclude continui scambi di saperi, di prodotti, di ricette.<br />
Pensiamo solo alla convergenza fra le tecniche di conservazione degli<br />
alimenti (elaborate dalla cultura contadina per garantirsi un minimo<br />
di sicurezza nell’altalenante disponibilità stagionale delle risorse) e<br />
l’elaborazione dei prodotti “fini” destinati al mercato, che, proprio perché<br />
conservabili, possono viaggiare lontano dai luoghi di produzione,<br />
alimentando la gastronomia di élite.<br />
Ma c’è di più. Se andiamo a leggere i ricettari di cucina scritti a uso<br />
delle classi alte (già a iniziare dal Medioevo e dal Rinascimento) ci<br />
accorgiamo subito che la cucina contadina, ideologicamente emarginata<br />
dalla società di corte o dai palazzi dell’alta borghesia, in realtà è<br />
spesso presa a modello per raffinate rielaborazioni. In quei ricettari<br />
non troviamo solo preparazioni complesse e ricercate, ma anche ricette<br />
semplici, zuppe e polente di chiara impronta popolare (magari arricchite<br />
con qualche tocco prezioso). Viceversa, il gusto e le ricette dei<br />
signori sono spesso imitate – semplificandole – nel mondo dei “poveri”.<br />
La circolarità dei gusti e dei saperi gastronomici sembra, al di là di<br />
ogni opposizione, un dato costante delle pratiche di cucina, e la ragione<br />
di fondo della loro dinamicità. Per questa via tutti, in modi diversi,<br />
hanno dato un contributo decisivo alla costruzione del patrimonio alimentare<br />
e culinario italiano, rendendolo così straordinariamente ricco<br />
e articolato.<br />
Riconoscere i punti di contatto e di coincidenza fra i due mondi non<br />
significa sminuire le distanze abissali che realmente (al di là delle<br />
immagini) esistevano fra Miseria e Nobiltà. Non significa sminuire le<br />
ingiustizie che hanno accompagnato per secoli la storia dell’alimentazione<br />
e della gastronomia (e che tuttora le accompagnano, in molte<br />
parti del mondo). Ma ancora più ingiusto sarebbe pensare a questa<br />
storia come a una storia divisa in due, la fame da una parte e il piacere<br />
dall’altra, negando ai contadini la capacità di mettere a frutto ogni<br />
risorsa non solo ai fini della sopravvivenza ma anche del piacere quotidiano.
Il settore agroalimentare italiano<br />
e di tutta l’Unione europea<br />
gode di una reputazione di alta<br />
qualità che deriva da decenni,<br />
se non secoli di lavoro, di investimenti,<br />
di innovazione e di dedizione<br />
all’eccellenza. nell’Unione europea<br />
gli agricoltori sono tenuti per legge<br />
a rispettare alcuni dei più severi requisiti<br />
di produzione del mondo, che<br />
riguardano tra l’altro la tutela<br />
dell’ambiente, il benessere degli<br />
animali e l’uso di pesticidi e prodotti<br />
veterinari. Ma al di là di questi requisiti<br />
minimi, agricoltori e produttori<br />
mettono a frutto la loro esperienza<br />
e l’ingegno per ottenere<br />
prodotti con qualità singolari e uniche,<br />
apprezzate dai consumatori.<br />
Coop nella linea fior fiore, oggi con<br />
una nuova immagine, propone una<br />
selezione della migliore produzione:<br />
cibi di grande qualità, scelti<br />
nell’ampia varietà di prodotti scaturiti<br />
dalle diverse tradizioni e dalla<br />
migliore creatività gastronomica<br />
in Italia e in europa. sono prodotti<br />
di pregio, dal valore intrinseco e<br />
non di facciata, con un buon rapporto<br />
tra qualità e prezzo, che offrono<br />
la possibilità di concedersi<br />
piccoli lussi gastronomici con la<br />
26<br />
novembre 2009<br />
consumare informati<br />
per la nostra tavola<br />
di anna SoMEnzi<br />
DOP E IGP ItALIANI CaMpioni in euRopa<br />
L’italia è prima in Europa per prodotti dop e igp con 183 prodotti. Sono certificazioni<br />
che proteggono le denominazioni dei prodotti dalle imitazioni (una delle più<br />
famose è stata la nascita del parmesan), e aiutano i consumatori con informazioni<br />
sulle caratteristiche specifiche. dop indica la denominazione del prodotto la<br />
cui produzione, trasformazione e elaborazione hanno avuto luogo, debbono avere<br />
luogo, in un’area geografica determinata con un metodo riconosciuto e certificato,<br />
per l’italia sono nell’elenco europeo per esempio il chianti classico, il pane di<br />
altamura, il basilico genovese. igp indica prodotti agricoli e alimenti strettamente<br />
legati a una zona geografica nella quale si sviluppa la loro produzione, trasformazione<br />
o elaborazione, e troviamo tra gli altri per l’italia il lardo di Colonnata, lo<br />
zampone di Modena, la pesca nettarina di romagna. Stg valorizza la composizione<br />
tradizionale del prodotto o del modo di produzione tradizionale, per ora l’unico<br />
prodotto certificato è la mozzarella.
150 prodotti scelti da Coop fra le migliori<br />
tradizioni e creatività italiane e<br />
internazionali. Dall’antipasto al dolce nel<br />
segno dell’eccellenza<br />
certezza della provenienza, della<br />
tipicità e dell’autenticità.<br />
I prodotti della linea fior fiore Coop<br />
sono 150, che arrivano a 240 per<br />
formati e tagli diversi. Dalla pasta<br />
di semola di Gragnano, la città a<br />
sud di napoli dove intere generazioni<br />
hanno lavorato per produrre la<br />
migliore pasta; alla carne di Chianina,<br />
una delle più antiche razze di<br />
bovini da carne citata già da Virgilio.<br />
Dalle mele renette della Val di<br />
non, indispensabili per una buona<br />
torta di mele e irrinunciabili per lo<br />
strudel, alla cassata siciliana. senza<br />
dimenticare gli oli Dop, fra i quali<br />
gli ultimi nati come il siciliano Val<br />
di Mazara e l’umbro Colli Martani<br />
così profumati e così speciali: l’uno<br />
giallo oro con sfumature di verde<br />
intenso e sapore fruttato con retrogusto<br />
dolce; l’altro con leggere<br />
note di amaro e piccante, che si accompagna<br />
bene a bruschette, insalate<br />
e formaggi a pasta dura. Formaggi<br />
come il parmigiano reggiano<br />
Dop stagionato 30 mesi e la mozzarella<br />
di bufala campana Dop, o la<br />
mozzarella fior di latte stg (specialità<br />
tradizionale garantita, è un<br />
marchio introdotto dall’Unione europea<br />
a tutela di composizioni o<br />
metodi di produzione tradizionali).<br />
Fra le ultime novità del marchio fior<br />
fiore Coop, l’Arancia candita ricoperta<br />
con cioccolato fondente extra,<br />
le noci di Macadamia: il frutto<br />
dell’albero tropicale originario<br />
dell’Australia, tostato e ricoperto<br />
da purissimo cioccolato fondente.<br />
sono da poco sugli scaffali anche il<br />
tonno e il pesce spada affumicati<br />
27 novembre 2009<br />
che si affiancano al salmone selvaggio<br />
dell’Alaska. Il tonno e il pesce<br />
spada fior fiore Coop, pescati<br />
nell’Oceano Atlantico, sono preparati<br />
in sicilia nella zona di Agrigento,<br />
dove sono affumicati secondo<br />
la tradizione mediterranea, a freddo,<br />
senza l’utilizzo di coloranti,<br />
conservanti e aromi. Il salmone<br />
selvaggio dell’Alaska è della varietà<br />
sockeye, non da allevamento,<br />
ma pescato nelle acque fredde e<br />
pulite dell’Oceano Pacifico settentrionale,<br />
nel rispetto dell’ecosistema<br />
marino, utilizzando sistemi di<br />
pesca tradizionali che salvaguardano<br />
la naturale riproduzione della<br />
specie. Il caratteristico colore intenso<br />
gli viene proprio dall’essersi<br />
alimentato esclusivamente di organismi<br />
marini. Una volta pescato,<br />
il salmone è sottoposto a salatura<br />
a secco e a lenta affumicatura con<br />
legni selezionati, procedimenti di<br />
conservazione necessari per ottenere<br />
questo prodotto dal gusto e<br />
profumo inconfondibili, che non richiedono<br />
l’aggiunta di aromi o altri<br />
additivi.<br />
Coop aderisce al progetto internazionale<br />
Friend of the sea© che, attraverso<br />
analisi rigorose e controlli<br />
costanti, verifica che le tecniche di<br />
pesca garantiscano la sostenibilità<br />
ambientale, non si trasformino<br />
cioè, come spesso succede, in devastazioni<br />
dell’ambiente marino.<br />
Fior fiore Coop la linea della grande<br />
qualità organolettica è il risultato<br />
della selezione di materie prime e<br />
processi di produzione in grado di<br />
associare innovazione tecnologica<br />
e attenzione per la tradizione, e del<br />
lavoro di fornitori dalla forte cultura<br />
di prodotto e delle produzioni di<br />
qualità. l<br />
CLuB 4-10<br />
ancora novità fra i prodotti dedicati ai ragazzi: due primi piatti freschi, raviolini<br />
pronti in 4-5 minuti, golosi, che uniscono pasta, verdura e proteine. ai piselli e<br />
prosciutto cotto, oppure alle carote e parmigiano reggiano, preparati seguendo le<br />
indicazioni delle Linee guida per una corretta alimentazione dell’infanzia.<br />
nella preparazione di questi prodotti, accanto ai valori caratteristici di tutto il<br />
marchio Coop (assenza di coloranti, grassi idrogenati, ridotto uso di conservanti)<br />
ci sono impegni specifici: sono banditi i grassi tropicali ricchi di grassi saturi; sono<br />
utilizzati solo aromi naturali; l’apporto calorico è ridotto grazie alla diminuita presenza<br />
di grassi, grassi saturi, zuccheri semplici; diminuisce la presenza del sodio,<br />
aumentano invece elementi utili come le fibre.<br />
Le Linee guida per una corretta alimentazione dell’infanzia sono scritte da Coop<br />
con la collaborazione scientifica di Ecog, European Childhood obesity group, e Sio,<br />
Società italiana dell’obesità, e nascono per rispondere alle sollecitazione della organizzazione<br />
mondiale della sanità (oms), dei governi e delle istituzioni ad azioni<br />
concrete per contrastare quella che è considerata una vera epidemia di obesità<br />
infantile.
di CLaudio STrano<br />
le Mani sul poRtafogli<br />
• doCKing station loW Cost: a<br />
partire da 20 euro<br />
• d oCKing station seMpliCi: da<br />
20 a 50 euro circa<br />
• d oCKing station Con teleCo-<br />
Mando: dai 50-60 euro in su<br />
• d oCKing station di MaRCa: sopra<br />
i 100 euro<br />
• d oCKing station Con Radiosveglia:<br />
da un minimo di 150 euro<br />
• d oCKing station integRate in<br />
hi-fi ad alte pRestazioni: fino a<br />
500 o 600 euro<br />
I prezzi sono soggetti alle variazioni<br />
del mercato e non tengono conto<br />
di offerte e promozioni<br />
28<br />
novembre 2009<br />
consumare informati<br />
Le “basi di alloggiamento” per iPod e iPhone (ma non solo) consentono<br />
di togliersi le cuffiette e di condividere con altri la musica in formato mp3.<br />
Sono una delle idee regalo del prossimo Natale. Impariamo a conoscerle<br />
Docking station<br />
quando il lettore<br />
Dock o docking in inglese significa<br />
“attracco”. Un termine<br />
adoperato anche per<br />
lo space shuttle, che per<br />
estensione indica una piattaforma<br />
ospitante qualcosa che si muove. Docking<br />
station – locuzione sempre più<br />
diffusa, la si ritrova riferita a più prodotti<br />
della tecnologia, dai gps ai computer<br />
portatili ai cellulari fino agli<br />
iPod – potremmo tradurla dal gergo<br />
tecnico dell’elettronica di consumo,<br />
come “base di alloggiamento per dispositivo<br />
portatile”. Ma una base per<br />
farne che cosa? Per ricaricare le batterie,<br />
ad esempio, ma soprattutto<br />
per rendere possibile un diverso utilizzo<br />
dell’apparecchio ospitato: collegato<br />
a una docking station, un computer<br />
da viaggio diventa così un<br />
computer da scrivania, unendo la<br />
portabilità dell’uno alla capacità di<br />
espansione dell’altro; e un lettore di<br />
mp3 si trasforma in una sorta di mini<br />
o di micro hi-fi che, sostituendo le<br />
cuffiette con le casse, diffonde la<br />
musica tra le pareti domestiche o in<br />
vacanza, rendendola un piacere condiviso<br />
tra più persone.<br />
È proprio di quest’ultimo oggetto che<br />
funge da complemento di molti lettori<br />
audio, che vorremmo parlare.<br />
nata per il mondo Apple (iPod e iPhone),<br />
la docking station – abbreviata in<br />
dock nel linguaggio corrente – rappresenta<br />
una delle possibili idee regalo<br />
per il prossimo natale. Tutti in-<br />
fatti, o quasi, giovani e meno giovani,<br />
ascoltano ormai la musica nel formato<br />
compresso mp3. e soprattutto se<br />
possiedono un iPod o un iPhone (non<br />
collegabili a un impianto tradizionale<br />
tramite porta Usb, ma solo con cavetti<br />
line-in che però non consentono<br />
l’utilizzo del telecomando), si scontrano<br />
prima o poi con il problema di<br />
amplificare le canzoni preferite attraverso<br />
l’uso di casse. Le docking<br />
station nascono per soddisfare questa<br />
esigenza.<br />
Un piccolo telecomando per controllare<br />
il volume e “pilotare” l’iPod o<br />
l’iPhone è una comodità a cui non rinunciare<br />
anche se non tutte le dock<br />
ce l’hanno in dotazione. salendo di<br />
prestazioni, si possono avere la radiosveglia<br />
e un lettore Cd integrati, fino<br />
a un sistema di intrattenimento completo<br />
per iPod, con tanto di ingresso<br />
audio ausiliario per la connessione di<br />
altre sorgenti audio in grado di farvi<br />
ascoltare musica in qualunque formato<br />
essa sia. È vero che gli aficionados<br />
della Apple rappresentano la quasi<br />
totalità degli utilizzatori finali di<br />
una dock. Ma non è necessariamente<br />
così. Lettori mp3 di marche diverse<br />
possono infatti essere collegati<br />
ugualmente a questa piattaforma,<br />
ma non “alloggiare“ perché l’attacco<br />
presente sulle dock è esclusivo per i<br />
prodotti Apple. se il lettore non si<br />
adatta bene, la soluzione che resta è<br />
sempre quella del cavetto line-in da
inserire al posto delle cuffie e poi nel<br />
retro della dock, cosa che comporta<br />
l’interdizione dell’uso del telecomando<br />
per spostarsi tra gli elenchi di brani.<br />
Ciò che invece si potrà fare a distanza<br />
è la regolazione del volume<br />
audio. In alternativa, la soluzione minimale<br />
è il cavetto che unisce direttamente<br />
il lettore alle casse.<br />
Tra qualità e design<br />
Le dock si propongono di rimpiazzare<br />
i lettori Cd, i mini e i micro hi-fi rispetto<br />
ai quali risultano più pratiche<br />
compatte e leggere (da un chilo di<br />
peso in su, ma la varietà è tanta e si<br />
riflette sulla qualità e sul prezzo) e<br />
inoltre garantiscono una maggiore<br />
portabilità sia con l’uso di maniglie<br />
che senza. Pagano però pegno su un<br />
fronte molto importante che è quello<br />
della qualità audio, in generale assai<br />
meno curata per esempio dell’ardito<br />
e un po’ spericolato design. sulle<br />
forme e sui modelli i produttori si sono<br />
sbizzarriti immaginando apparecchi<br />
di tendenza da posizionare in<br />
salotto o sul comodino, con soluzioni<br />
ultrasottili, spesso “acrobatiche”,<br />
talvolta di dubbio gusto: tra semi-<br />
29<br />
novembre 2009<br />
consumare informati<br />
mp3 passa... alla cassa<br />
cerchi, ovali, cubi e piani inclinati, trovano<br />
posto maialini con il volume<br />
che si regola toccando le orecchie<br />
(iPig) e altre stravaganze per il divertimento<br />
dei più giovani. Tra qualche<br />
interessante citazione retrò, di sobrio<br />
c’è poco o nulla. La buona notizia<br />
sta nello sforzo per migliorare la<br />
qualità audio: a natale i palati più fini<br />
potranno trovare a 400 euro un doppio<br />
dock per iPod e iPhone con tecnologia<br />
surround e 60 watt di potenza.<br />
A proporlo è Pioneer. Qualcuno<br />
potrebbe chiedersi: ma che fine fanno<br />
i giochi e i film dopo l’“attracco”<br />
alla base? I giochi rimangono sull’unità<br />
di partenza non avendo, le dock, i<br />
paRole “in CodiCe”<br />
comandi idonei per gestirli. Mentre<br />
per i video si prospettano sviluppi<br />
interessanti. Philips e altre case produttrici<br />
stanno proponendo una<br />
dock rotabile che sfrutta l’accelerometro<br />
(sensore di movimento) della<br />
Apple per consentire di seguire i video<br />
in modalità sia verticale che orizzontale.<br />
C’è posto dunque per il nuovo<br />
iPod nano che è dotato di radio<br />
Fm, videocamera integrata e, appunto,<br />
accelerometro. Il prezzo: 139<br />
euro il modello da 8 Gb, 169 euro<br />
quello da 16 Gb. Un altro passo verso<br />
la convergenza multimediale e... verso<br />
la Apple, tra le poche case a non<br />
sentire i morsi della crisi. l<br />
• doCKing station base di alloggiamento per dispositivi portatili<br />
• ipod famoso lettore di musica digitale della apple<br />
• iphone famoso telefono multimediale della apple<br />
• poRta auX in (abbreviazione di “ausiliaria”) per connessioni in<br />
uscita ad esempio delle cuffie<br />
• ingResso line in (“cavo di entrata”) per collegare alle casse<br />
una sorgente esterna quale un lettore Cd o un microfono<br />
• poRta usb (universal series bus) per connettersi sia in uscita<br />
che in entrata con numerosissime periferiche
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I Classici Disney 12 € 23,50 30%<br />
Paperinik Cult 12 € 23,50 30%<br />
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Prezzo<br />
SCONTATO
seconda puntata<br />
con i piatti proposti<br />
dal giovane chef<br />
stefano Ciotti.<br />
Piatti a base di pesce,<br />
raffinati, gustosi<br />
e molto convenienti:<br />
dal filetto di palamita<br />
al cefalo alla brace<br />
32<br />
vivere bene<br />
un menu contro la crisi<br />
Diamoci... all’ittica<br />
di hELMuT FaiLoni<br />
fRutta e veRduRe<br />
nOVeMBRe<br />
È LA sTAGIOne DI...<br />
il periodo è ancora buono per l’uva<br />
e per i cachi (frutto originario della<br />
Cina, dove viene addirittura considerato<br />
l’albero delle sette virtù).<br />
arrivano le castagne e la stagione è<br />
giusta anche per gli spinaci, i porri,<br />
i nashi (le pere-mele cinesi) e per le<br />
susine. Sono in arrivo le arance, che<br />
vengono considerate frutto invernale.<br />
il mese di novembre è anche il<br />
mese delle canocchie di mare, che si<br />
presentano belle piene di polpa e si<br />
possono acquistare a prezzi decisamente<br />
bassi.<br />
novembre 2009<br />
Due portate di mare. eccoci alla seconda puntata con i menu<br />
della crisi preparati dal giovane chef romagnolo stefano<br />
Ciotti. Il mare, soprattutto in questo periodo autunnale, dopo<br />
i diversi “fermo pesca” estivi, è in uno dei suoi periodi più<br />
generosi in assoluto. Dal grande pelagico al predatore di profondità<br />
come il dentice, il motto in questi mesi potrebbe giocosamente essere<br />
“diamoci all’ittica”.<br />
Passiamo allora al primo dei due piatti di mare: filetto di Palamita<br />
alla “rossini” falsata. Ingredienti (per 4 persone) per la salsa al “savore”<br />
di pesce: mezza cipolla di Tropea tritata e sbollentata, 1 busta di<br />
zafferano in polvere, 0,5 gr di zafferano in pistilli, 1 seme di anice stellato,<br />
1 bastoncino di cannella, 40 gr di uva sultanina (messa in ammollo<br />
dentro un cucchiaio di aceto bianco e mezzo limone spremuto). Preparazione:<br />
soffriggere la cipolla con poco olio, aggiungere le spezie,<br />
dopo di che versare l’uvetta, l’aceto e il limone precedentemente frullati<br />
e cuocere il tutto per 10 min.<br />
Filtrare e aggiustare di sale. Per la preparazione del finto foie gras<br />
servono invece 250 gr di tonno sott’olio (sgocciolato), 15 gr di parmigiano,<br />
1 uovo, 50 gr di pane ammollato nel latte, 1 piccola acciuga<br />
sotto sale, 10 gr di capperi, 300 gr di spinaci, sale di Guérande, 1 lime,<br />
3 spicchi d’aglio, olio di oliva extravergine, 25 gr di tartufo nero di<br />
norcia. Bisogna a questo punto frullare tutti gli ingredienti al cutter<br />
dopo di che con il composto ottenuto formare un cilindro, avvolgerlo<br />
nella carta pellicola e nella stagnola, cuocere a vapore per 40 min. e<br />
poi lasciare raffreddare.<br />
eccoci alla finitura e alla presentazione del piatto: marinare per 10 min.<br />
i quattro medaglioni di palamita con la scorza del lime, l’olio e gli spicchi<br />
d’aglio, grigliarli tenendoli molto al sangue, a parte tagliare delle fette<br />
alte 1 cm di finto foie gras di tonno sott’olio e arrostirle in una padella
33<br />
vivere bene<br />
anti aderente con pochissimo olio. scaldare la salsa<br />
“savore”, metterla a specchio in ogni piatto, aggiungere<br />
degli spinaci freschi precedentemente saltati<br />
in padella. Mettervi sopra il medaglione di palamita,<br />
il finto foie gras e, volendo, finire con lamelle di tartufo<br />
nero e sale di Guèrande.<br />
L’altro pesce che vi vogliamo presentare è, va detto,<br />
considerato non un pesce di grande pregio, come possono<br />
esserlo l’orata e il branzino, ma se pescato in<br />
mare aperto (e pulito) è tutt’altra cosa e sarà in grado<br />
di stupire anche i più scettici. Ciotti propone il cefalo<br />
alla brace con finocchi brasati e gel di mele all’anice.<br />
Ingredienti: 1 cefalo da 800/1000 gr., 50 gr. di pane<br />
profumato tradizionale, 2 finocchi freschi, 300 gr di<br />
mele verdi, 300 gr di acqua naturale, 1 anice stellato,<br />
1 lime, 25 gr di gelatina vegetale per ogni 300 gr di<br />
succo di mele.<br />
Per il succo di mele: bollire 300 gr di mele verdi (tagliate<br />
in quattro senza torsolo) con 300 gr di acqua<br />
naturale e l’anice stellato; passati 30 min filtrare il<br />
tutto. Per la gelatina di mele: 300 gr di succo di mele,<br />
25 gr di gelatina vegetale, il succo e la scorza di 1<br />
lime. Bollire il succo di mele mischiato alla gelatina<br />
vegetale, fare raffreddare il tutto infine aggiungere<br />
succo e scorza di lime, mixando bene. e ora la finitura<br />
e presentazione del piatto: cuocere il cefalo precedentemente<br />
filettato e “porzionato” alla brace<br />
solo dalla parte della pelle, dopo di che girarlo su se<br />
stesso e finire di cuocerlo a 55°.<br />
A parte brasare i finocchi portandoli a cottura con<br />
poco brodo di pesce o vegetale. Impiattare il pezzo<br />
del finocchio brasato al centro del piatto, condire<br />
con sale, olio e barba di finocchio fresco; adagiarvi<br />
sopra il cefalo grigliato e dressare con il gel di mele.<br />
Finire con qualche mollica di pane profumato croccante.<br />
entrambi i piatti di Ciotti, come avrete notato,<br />
non sono semplicissimi nella realizzazione, perché<br />
richiedono attenzione e pazienza, ma seguendo<br />
passo dopo passo le indicazioni che ci ha fornito, riuscirete<br />
ad ottenere dei piatti dell’alta ristorazione<br />
italiana. spendendo 3 euro a porzione circa. l<br />
un Menu ContRo la CRisi<br />
Ristorante Vicolo Santa Lucia dell’Hotel Carducci,<br />
viale Carducci 76 a Cattolica (Rimini)<br />
Chef: Stefano Ciotti<br />
Seconda puntata<br />
due piatti di mare<br />
filetto di palamito alla “Rossini” falsata<br />
(costo a persona: 3,00 euro)<br />
Cefalo alla brace con finocchi brasati e gel di mele<br />
all’anice (costo a persona: 3,00 euro)<br />
novembre 2009<br />
Il chinotto<br />
di Savona<br />
Un tempo in molti caffè italiani e francesi si<br />
poteva trovare un vaso dotato di un cucchiaino<br />
di maiolica pieno di piccoli agrumi<br />
verdi immersi nel Maraschino: erano chinotti<br />
di Savona, famosi e unici per qualità, aroma e<br />
ottimi come digestivo. La pianta, sempreverde, è alta<br />
poco più di un metro e mezzo, ma sviluppa sui pochi<br />
rami un’incredibile quantità di frutti e di fiori. Tra<br />
settembre e novembre, è possibile scorgere tra le foglie<br />
grappoli di chinotti, di piccole dimensioni e dal<br />
colore verde brillante che, col tempo, vira all’arancio.<br />
Il profumo che sprigionano è intenso, segno di una<br />
eccezionale serbevolezza, che ne consente la conservazione<br />
per periodi molto lunghi. Si coltiva solo<br />
nel territorio rivierasco da Varazze a Finale, ma è una<br />
pianta originaria della Cina, portata nel 1500 da un<br />
navigatore savonese.<br />
Il primo laboratorio di canditura in Liguria risale al<br />
1877, quando la Silvestre-Allemand si trasferisce a<br />
Savona dalla città di Apt, nel sud-est della Francia.<br />
La varietà, acclimatatasi sulla riviera di Ponente,<br />
inoltre, si dimostrò più adatta alla trasformazione per<br />
via delle dimensioni ridotte, della buccia più spessa,<br />
resistente e profumata. In pochi anni nacquero molti<br />
stabilimenti locali che affinarono l’arte della canditura,<br />
ponendo le basi di un’importante tradizione<br />
pasticciera. Verso la fine del 1800 a Savona fu fondata<br />
la “Società Cooperativa dei chinotti” che provvedeva<br />
sia alla coltivazione che alla trasformazione e<br />
alla vendita dei frutti. Il periodo di più intensa attività<br />
di quest’industria è quello a cavallo tra il XIX e il<br />
XX secolo. Dagli anni Venti però iniziò un lungo declino<br />
che dura tutt’oggi: poche piante di chinotto<br />
sono ancora coltivate nel savonese e la conservazione<br />
della specie è affidata a orti botanici e vivai.<br />
L’obiettivo del Presidio Slow Food è il recupero della<br />
coltivazione e il rilancio della canditura.<br />
Solo pochi pasticceri candiscono ancora i chinotti di<br />
Savona: questi agrumi si possono consumare infatti<br />
esclusivamente canditi - freschi sono troppo amarognoli<br />
- oppure sotto sciroppo. La lavorazione comincia<br />
con un’immersione in salamoia che si prolunga<br />
per tre settimane circa. Gli agrumi, quindi, sono torniti<br />
a mano per togliere un sottile strato di buccia<br />
contenente gli estratti e gli aromi più amari, e rimessi<br />
poi in salamoia. Dopo questi passaggi i chinotti<br />
sono pronti per essere conciati con bolliture successive<br />
in sciroppi dolci a concentrazione crescente e<br />
infine posti in liquore, preferibilmente Maraschino,<br />
oppure canditi.
34<br />
novembre 2009<br />
vivere bene<br />
In Umbria<br />
tra “novelli” da assaporare e ammirando giotto<br />
di giuSEPPE orToLano<br />
infoRMazioni utili<br />
informazioni turistiche sull’umbria<br />
sono reperibili sul sito dell’agenzia<br />
regionale di Promozione Turistica<br />
(www.umbria-turismo.it ), che mette<br />
a disposizione dei visitatori alcune utili<br />
guide turistiche da consultare e scaricare.<br />
altre richieste possono essere<br />
fatte telefonicamente al tel. 075-<br />
575951. Le strade del vino e dell’olio<br />
dell’umbria sono on line su www.stradevinoeolio.umbria.it<br />
e rispondono al<br />
tel. 075-9886037. Se pensate di alloggiare<br />
in un agriturismo potete trovare<br />
l’elenco dettagliato di numerose strutture<br />
sul sito www.agriturismiumbria.<br />
net. Chi è capace di rinunciare alle comodità<br />
di un albergo per trascorrere<br />
una vacanza in mezzo alla natura, tra<br />
originali proposte culturali e cibi biologici,<br />
può soggiornare nelle casette della<br />
Libera università di alcatraz (www.<br />
alcatraz.it, tel. 075-9229914) situata a<br />
metà strada tra Perugia e gubbio. Le<br />
agenzie della nuova Planetario (www.<br />
planetarioviaggi.it) organizzano un<br />
Capodanno in umbria con partenza in<br />
bus da Crema, Cremona, Piacenza,<br />
Parma e reggio Emilia. Costo 425 euro<br />
(pensione completa, bevande e cenone<br />
inclusi).<br />
novembre è il mese ideale per visitarla. un viaggio allietato<br />
dalla visita a frantoi e cantine che offrono le loro primizie.<br />
intanto gironzolando tra colline e pievi si ammira il genio<br />
pittorico di giovanni da Bondone<br />
novembre è un mese speciale<br />
per la verde Umbria.<br />
I frantoi posti lungo la<br />
strada dell’Olio DOP iniziano<br />
a produrre l’extravergine di<br />
oliva nuovo mentre nelle cantine<br />
delle tre strade del Vino (denominate,<br />
secondo le zone di produzione,<br />
strada del Cantico, etrusco Romana,<br />
del sagrantino e dei Colli<br />
del Trasimeno) si imbottiglia il primo<br />
vino novello. Un vero e proprio<br />
tripudio di odori, colori e sapori,<br />
reso ancora più piacevole dalla<br />
straordinaria varietà dei paesaggi<br />
naturali e dal ricco patrimonio di<br />
beni culturali della regione.<br />
Gironzolando tra cantine e frantoi<br />
può così capitare di incrociare<br />
i segni del passaggio di Giovanni<br />
da Bondone, comunemente conosciuto<br />
come Giotto, che insieme<br />
ai suoi allievi e ad altri pittori<br />
dell’epoca ha lasciato in Umbria<br />
numerose tracce del suo genio<br />
artistico. Il primo incontro con<br />
l’opera del Maestro fiorentino<br />
non può che avvenire ad assisi,<br />
nella Basilica di san Francesco, la<br />
chiesa “caput et mater” dell’Ordi-<br />
ne, identificata come il cantiere<br />
in cui la nuova pittura ha avuto<br />
modo di nascere ed esprimersi<br />
con quegli accenti moderni che<br />
saranno poi comuni a tutta l’arte<br />
occidentale. Qui Giotto lavorò alla<br />
decorazione della Basilica superiore,<br />
dove dal 1296 al 1304, a soli<br />
settant’anni dalla morte del “poverello”<br />
e in un luogo già da tempo<br />
meta di pellegrinaggio, il pittore<br />
rappresentò, in 28 scene, la vita e<br />
l’opera di Francesco di Assisi.<br />
successivamente Giotto ritornò<br />
nella città del fondatore dell’Ordine<br />
mendicante dei Francescani,<br />
insieme ad un gruppo di allievi e<br />
collaboratori, per sovrintendere<br />
alla realizzazione degli affreschi<br />
delle Cappelle nella Basilica Inferiore.<br />
A Spello, bella cittadina<br />
circondata da colline coltivate a<br />
olivi e viti chiamata da Giulio Cesare<br />
“splendidissima Colonia Julia”,<br />
si ammira una Croce sopra<br />
l’altare della chiesa di sant’Andrea.<br />
L’opera è attribuita al cosiddetto<br />
Maestro espressionista di<br />
santa Chiara, un anonimo pittore<br />
umbro attivo nella prima metà
del Trecento e da alcuni identificato<br />
con Palmerino di Guido, aiuto<br />
presunto di Giotto ad Assisi.<br />
A Città della Pieve - patria di un<br />
altro grande pittore, Pietro Vannucci<br />
detto il Perugino, e zona di<br />
produzione dell’olio Dolce Agogia<br />
del Trasimeno - si visita l’Oratorio<br />
di san Bartolomeo, dove campeggiano<br />
gli affreschi della “Crocifis-<br />
35<br />
novembre 2009<br />
vivere bene<br />
IL tEAtRO PIù PICCOLO DEL MONDO<br />
Tra i tanti gioielli artistici che l’umbria<br />
offre al visitatore c’ è anche uno dei teatri<br />
più piccoli del mondo. Lo troviamo a<br />
Monte Castello vibio, in provincia di Perugia:<br />
un piacevole borgo a forma di<br />
cuore situato sulla sommità di un colle a<br />
422 metri di altitudine, con un bel panorama<br />
sulle verdi colline umbre. Qui si<br />
trova il minuscolo Teatro della Concordia,<br />
con soli 99 posti tra platea e palchetti<br />
e un mini palcoscenico di soli 50<br />
mq. il teatro, progettato “a misura del<br />
sione o Pianto degli Angeli” attribuibili<br />
forse al pittore senese<br />
Jacopo di Mino del Pellicciaio. nella<br />
vicina Pieve di san Michele Arcangelo<br />
all’isola Polvese si ammira<br />
la suggestiva “Maestà” dai<br />
caratteri giotteschi, eseguita nel<br />
1305. Particolarmente interessante<br />
è l’escursione all’eremo di<br />
santa Maria Giacobbe a Pale di<br />
tRevi, la “Capitale” dell’oRo veRde<br />
Trevi è Città dell’olio, Città Slow, Città Bio, Bandiera<br />
arancione (un marchio turistico ambientale del Touring<br />
Club italiano), aderisce all’associazione dei Borghi più<br />
Belli d’italia ed ha ottenuto la certificazione Emas per la<br />
sue pratiche ecologiche. una cittadina accogliente e attenta<br />
ad un turismo sostenibile, dal suggestivo centro<br />
storico circondato da un mare di 200 mila piante di ulivo<br />
dal quale emergono, come isole, affascinanti chiesette<br />
rurali e le “case sparse olivate”, insediamenti rurali risalenti<br />
al 1400-1500. E all’olio extravergine di oliva - apprezzato<br />
per il suo aroma intenso, il sapore amaro e piccante<br />
e il colore particolare tra il verde e il giallo – Trevi<br />
dedica il Museo della Civiltà dell’ulivo, che ha la sua sede<br />
nell’ex convento di San Francesco, oltre a ben due appuntamenti<br />
annuali.<br />
ai primi di novembre, quest’anno il 7 e l’8, si celebra<br />
l’olio nuovo con Festivol: due giorni di festa con degusta-<br />
suo paese” in pieno clima post rivoluzione<br />
francese del 1789 e poi intitolato<br />
alla “concordia tra i popoli” fu inaugurato<br />
nel 1808. restaurato dal comune<br />
dopo quarant’anni di chiusura, è stato<br />
riaperto al pubblico nel 1993 per ospitare<br />
concerti, spettacoli teatrali, convegni<br />
e matrimoni civili. È visitabile il sabato,<br />
la domenica e nei giorni festivi. informazioni<br />
sul teatro e sull’offerta turistica<br />
di Monte Castello vibio possono essere<br />
richieste al tel. 075-8780217.<br />
Foligno, dove si conserva l’affresco<br />
“Morte di Maria”, attribuito al<br />
pittore umbro, seguace di Giotto,<br />
Cola di Petrucciolo.<br />
A gubbio la scuola giottesca ha<br />
lasciato traccia di sè nell’abside<br />
della chiesa di san Francesco,<br />
mentre a Montefalco i segni dei<br />
discepoli del maestro fiorentino<br />
si ritrovano negli affreschi più antichi<br />
della chiesa di sant’Agostino,<br />
in quelli del Crocifisso in san<br />
Francesco e nella Cappella della<br />
Croce in santa Chiara. A questo<br />
punto il nostro viaggio sui passi<br />
di Giotto e dei suoi seguaci può<br />
concludersi tra i vigneti di Todi<br />
dove, da uve autoctone dell’Umbria,<br />
nasce il pregiato vino bianco<br />
Grechetto. Qui si ammirano gli<br />
affreschi giotteschi all’interno<br />
della Cappella di san Francesco,<br />
nella chiesa di san Fortunato. l<br />
zioni, visite guidate, concerti musicali per le strade e nelle<br />
dimore storiche, trekking naturalistici. nei palazzi nobiliari<br />
i ristoratori di Trevi servono piatti a base di sedano<br />
nero e di altri presidi Slow Food umbri e propongono assaggi<br />
di olio extravergine di oliva di Trevi appena franto e<br />
dei pregiati vini doc e docg dell’umbria. La fioritura primaverile<br />
degli olivi si festeggia invece con “Pic & nic a<br />
Trevi”: due giorni di arte, musica e merende tra gli olivi.<br />
durante tutto l’anno, ogni quarta domenica del mese, il<br />
centro storico della cittadina umbra ospita il Mercatino<br />
del Contadino, ideato per promuovere la cosiddetta “filiera<br />
corta” (rapporto diretto produttore-consumatore)<br />
e, in alcuni periodi, i ristoratori locali propongono originali<br />
menu realizzati con i soli prodotti del territorio. Per<br />
maggiori informazioni contattare l’ufficio del Turismo<br />
del Comune di Trevi, tel. 0742-332269, www.treviturismo.it.
MOSTRe<br />
Il futurismo e Viareggio<br />
In una Viareggio ancora ferita<br />
dalla tremenda esplosione del<br />
treno, una mostra sul Futurismo<br />
contribuisce a ridare speranza<br />
alla città e ai suoi visitatori.<br />
Attraverso una cinquantina<br />
di opere esposte, si ripercorre il<br />
rapporto tra questo movimento culturale della prima metà del<br />
‘900 inaugurato da Filippo Tommaso Marinetti e la Versilia.<br />
Questo legame stretto è simboleggiato efficacemente<br />
dall’opera di Umberto Bonetti, il creatore della maschera che è<br />
il simbolo del celeberrimo Carnevale di Viareggio. Ma insieme<br />
alle opere di Bonetti si possono ammirare quelle di Depero, tra<br />
l’altro il cartellonista scelto nei primi anni del ‘900 da Davide<br />
Campari per i manifesti del Bitter, e che è dunque il vero inventore<br />
della pubblicità moderna in Italia. e ancora la mostra di<br />
Viareggio ci offre dipinti di soffici e di Prampolini, di Levy, di<br />
Thayaht e di Ram. nonché alcuni di Lorenzo Viani, e l’occasione<br />
è propizia per il visitatore per fare qualche passo lungo i tiepidi<br />
viali di Viareggio e raggiungere la nuova Galleria intitolata proprio<br />
a Viani e che raccoglie il maggior numero di opere di questo<br />
artista, insieme a quelle di tanti altri pittori del XX secolo, come<br />
Picasso e Mimmo Rotella.<br />
Il Futurismo a Viareggio e in Versilia<br />
viareggio, gaMc, palazzo delle Muse<br />
sino al 20 dicembre<br />
Ingresso: intero 3 euro, soci Coop 1,50 (lo sconto vale anche per<br />
un accompagnatore)<br />
Info: tel. 0584-966343; 0584-581118<br />
Italiani brava gente<br />
di Massimo Cirri e filippo solibello<br />
conduttori radiofonici<br />
La sfida è una di quelle mitologiche: fare meglio<br />
del meglio partendo dal peggio. Dallo scarto,<br />
dal rifiuto, dal recuperato, dagli ultimi. Musicalmente<br />
qualcuno lo aveva già cantato: non<br />
dobbiamo star qui ad occuparci di diamanti, ma di letame.<br />
Perché dai diamanti non nasce niente mentre il<br />
letame dà le sue soddisfazioni. Il letame genera, dal<br />
letame nascono i fiori. Punto di partenza di questa storia<br />
non proprio il letame ma poco ci manca. “È il legno<br />
più infimo della terra, neanche buono per il camino:<br />
l’incollaggio di travi di pino prese da un pallet abban-<br />
36<br />
marzo novembre 2004 2009<br />
cultura e oltre<br />
Fantastico Chagall<br />
a cura di giorgio oLdrini<br />
Le luci e i colori delle opere mediterranee<br />
di Marc Chagall riempiranno<br />
il Palazzo Blu di Pisa con<br />
l’esposizione di 150 quadri che arrivano<br />
da vari musei di tutto il mondo.<br />
La mostra è divisa in 5 sezioni e<br />
prende l’avvio dalla nuova coscienza<br />
della luce e dei colori che il pittore<br />
ebreo russo acquisisce quando,<br />
lasciato il suo Paese natale, si incontra<br />
con il paesaggio del Mediterraneo. nella prima sezione<br />
dedicata alla Costa Azzurra si possono ammirare<br />
opere celeberrime, come La musica, il Circo in rosso, Gli<br />
amanti a St Paul. nella seconda sezione dedicata alla Grecia,<br />
ci rimanda l’emozione del pittore, stupito davanti ai<br />
colori e all’atmosfera del mondo classico. La terza sezione<br />
è dedicata ai lavori sulla Bibbia con i grandi dipinti del Cristo<br />
crocifisso vestito come un ebreo, oltre che le tavole<br />
della Bible di Teriade e gli acquerelli preparatori dell’opera<br />
finale. Fondamentali per capire i lavori di Marc Chagall alla<br />
Cattedrale cattolica di Metz o alla sinagoga dell’ospedale<br />
di Gerusalemme. Le ultime due sezioni della mostra pisana<br />
sono dedicate alLa scultura e le ceramiche e ai Collages.<br />
Chagall e il Mediterraneo<br />
pisa, palazzo blu<br />
sino al 17 gennaio 2010<br />
Ingresso: intero 8 euro, soci Coop 6,50 (sconto valevole anche<br />
per un accompagnatore)<br />
Info: 050-500197. info@impegnoefuturo.it<br />
La mitica... Stratopallet<br />
donato”. Parole del creatore. Punto di arrivo una Stratocaster.<br />
“La Stratocaster è il più diffuso e famoso modello<br />
di chitarra elettrica. È considerata la chitarra elettrica<br />
per antonomasia, tanto che nessuno strumento musicale<br />
è riuscito, nell’ultimo secolo, ad eguagliarne l’influenza<br />
sul panorama musicale”. Parole di Wikipedia,<br />
l’enciclopedia della modernità.<br />
In mezzo lui: Luciano Gaddi, alias Charliebla, sessantaduenne<br />
pensionato modenese con la passione dell’assemblaggio<br />
di chitarre. I pallets sono i vassoi di legno<br />
che servono per spostare le merci. Gaddi ne prende uno
LIBRI<br />
In giro per l’America<br />
seguendo la voce di Caruso<br />
È un giro del Mondo nuovo<br />
all’inseguimento di tre donne<br />
seducenti e sensuali quello che ci<br />
propone Gianni Morelli. L’avventura in<br />
realtà comincia con il tenorissimo<br />
Caruso che canta nella san Pietroburgo<br />
degli zar, ma poi continua<br />
raccontandoci il lungo viaggio del<br />
giovane e coraggioso Viani Deluca, a bordo di un<br />
transatlantico fino a new York e poi, da lì, in mille<br />
peripezie e attraverso avventure straordinarie per<br />
tutta l’America latina, dal Perù a Buenos Aires, dal lago<br />
Titicaca in Bolivia a Cuzco, dalla Patagonia alle<br />
mulattiere andine. Viani insegue, insieme, l’amore di<br />
tre donne da sogno e il suono ammaliante della voce di<br />
Caruso, affascinato dalle nuovissime macchine parlanti,<br />
i grammofoni attraverso i quali gli giunge ovunque il<br />
canto del tenore. nella speranza di poter avvicinare il<br />
proprio sogno alla voce di Caruso. Così i luoghi scoperti,<br />
gli eroi e le donne, la musica e le passioni si intrecciano<br />
e offrono un racconto affascinante, che si svolge<br />
attraverso il mondo intero.<br />
gianni Morelli<br />
Amori, altopiani e macchine parlanti<br />
editore Garzanti - 340 pagine, 16,60 euro<br />
abbandonato in un magazzino. Non è neanche un pallett<br />
intero, più un rottame. “Quando vedo il legno, anche<br />
il più umile, sporco e buttato via, penso a quando<br />
quell’albero era vivo. Mentre passavo i vari pezzi sotto<br />
la pialla a spessore, si diffondeva un buon profumo di<br />
resina. L’ho preso come un segno di ringraziamento”. Il<br />
legno gli ha parlato e lui risponde: “ebbene si! Misconosciuto<br />
legno senza blasone io ti farò tornare a nuova<br />
vita, anche se non vieni dalla Val di Fiemme”, là dove<br />
crescono gli abeti armonici. “Ma del resto nemmeno io<br />
vengo da Nashville. Penso che andremo d’accordo. Me<br />
lo devi: se non altro per riconoscenza”.<br />
Gaddi sente già la musica mentre lavora il legno. Perché<br />
i geni sanno guardare e sentire avanti. ”Il body è<br />
venuto benissimo: dopo aver incollato sotto pressione i<br />
cinque pezzi selezionati, ho passato al plotter su un file<br />
vettoriale con tutte le misure al millimetro”. Il manico lo<br />
compra su internet, usato, a 50 euro. Un amico liutaio si<br />
lascia coinvolgere e fornisce il pick-up. La mascherina,<br />
in plexiglass rosso, viene da un pezzo di insegna luminosa.<br />
Completa il tutto una verniciatura spartana, color<br />
37<br />
marzo novembre 2004 2009<br />
L’Alligatore indaga<br />
col vecchio gangster<br />
Torna con un noir che attraversa il<br />
tempo Massimo Carlotto. Questo<br />
suo racconto prende l’avvio da un<br />
furto di 44 chili di sostanze<br />
stupefacenti che avviene<br />
nell’Istituto di medicina legale di<br />
Padova e dallo sconcerto che<br />
questa sparizione provoca sia tra le forze<br />
dell’ordine e sia nella criminalità organizzata. si<br />
passa poi a due anni più tardi, quando scompare nel<br />
nulla sylvie, una ballerina di danza del ventre che è<br />
da tempo l’amante di un vecchio gangster. su<br />
questi episodi apparentemente lontani tra loro<br />
indaga l’Alligatore, lo stRano detective senza<br />
licenza di Carlotto, che viene assistito dal vecchio<br />
gangster disperato per la scomparsa della sua<br />
donna e da Max la Memoria. I tre combattono<br />
insieme contro un nemico misterioso che li ricatta,<br />
li minaccia, li costringe a riandare ad un passato di<br />
impegno politico e di misteri, a fare i conti con la<br />
memoria e i sensi di colpa.<br />
Massimo Carlotto<br />
L’amore del bandito<br />
edizioni e/o - 192 pagine, 15 euro<br />
avorio, con bomboletta spray da 8 euro. Sulla paletta il<br />
nome: Stratopallet, per vantarsi delle origini. Poi Gaddi<br />
infila il jack nella chitarra ed inizia le prove acustiche.<br />
Il risultato è buono. Massimo Dammacco, musicista modenese,<br />
conferma dopo le prove: ottimo suono. “Se poi<br />
si guarda il rapporto Prezzo/Suono, c’è ben poco che<br />
giustifica l’enorme differenza di denaro tra una originale<br />
americana di qualche annetto e la creatura nata<br />
nel garage di casa”. Perché la Stratocaster continua ad<br />
essere prodotta e venduta ad un prezzo non proprio<br />
economicissimo. Per via dei legni pregiati utilizzati: ontano,<br />
frassino, acero e palissandro. Tutti stagionati a<br />
regola d’arte. Merito anche del fatto che negli anni è<br />
stata suonata e interpretata da musicisti come George<br />
Harrison e John Lennon. Da Jimi Hendrix, eric Clapton,<br />
Stevie Ray Vaughan, Kurt Cobain e molti altri. Un modello<br />
particolare venne realizzato anche per Dodi Battaglia,<br />
chitarrista dei Pooh. era il 1997 e si chiamò Dodicaster.<br />
Adesso i Pooh non ci sono più. O quasi. Ma<br />
sono aperte le selezioni per chi vorrà far grande la Stratopallet.<br />
e farsi grande con lei.
MUSICA DA SeNTIRe...<br />
Grandi chitarre, tra heavy e classica<br />
Il Natale di Bob Dylan<br />
Bucolico Dylan,<br />
poeta della strada<br />
e dell’America più<br />
desolata e romantica<br />
che, arrivato al suo<br />
nuovo disco, decide<br />
di scrivere un intero album dedicato alla<br />
passione, alle atmosfere sognanti del<br />
natale. ecco 15 classici natalizi cantati<br />
con la sua voce da menestrello urbano.<br />
e tutti i guadagni saranno devoluti al<br />
programma alimentare Mondiale delle<br />
nazioni Unite.<br />
Bob dylan<br />
Christmas in the Heart - sony<br />
il nostro giudizio: •••<br />
se ti piace ascolta: Devendra Banhart, neil<br />
Young<br />
...e DA LeGGeRe<br />
La storia dei R.E.M.<br />
Band di culto per la sua capacità di<br />
conciliare incisive ballate con una forte<br />
attenzione per le trasformazioni sociali,<br />
i R.e.M. hanno segnato il rock degli<br />
anni ‘80, partendo dai club sotterranei<br />
della scena giovanile di Athens, Georgia.<br />
Il libro traccia un itinerario che arriva ai<br />
grandi tour internazionali, passando<br />
per il loro rapporto con l’impegno<br />
politico, i concerti insieme ai Police, sino ai tanti spettacoli<br />
nel nostro paese. Un manuale che esplora la vita della<br />
band, focalizzando l’attenzione sul cantante Michael<br />
stipe. Con un ricco apparato fotografico, copertine di dischi<br />
e rare locandine.<br />
Milena Ferrante R.E.M. - Giunti<br />
cultura e oltre<br />
• da dimenticare - •• sufficiente - ••• buono - •••• ottimo - •••••capolavoro<br />
38<br />
novembre 2009<br />
stupiti, travolti dal torrente ininterrotto di note che ogni album di<br />
Rodrigo y Gabriela genera. I due artisti messicani, virtuosi inarrivabili<br />
della chitarra acustica, suonano il loro strumento passando con disinvoltura<br />
dal più romantico degli arpeggi al più selvaggio fraseggio ritmico.<br />
Come fossero in ogni momento ai confini della più obliqua distorsione<br />
rock. eredi di chitarristi come Leo Kottke e John Fahey, Rodrigo y Gabriela<br />
riescono nel desiderio di accomunare rigorosi ascoltatori di musica<br />
classica ed adolescenti che amano l’heavy metal. semplicemente,<br />
avvolgendo il pubblico in un “muro di suono” puro, una sospensione<br />
atemporale che ci porta con sé dal primo all’ultimo solco. Un disco con 11<br />
composizioni inedite dedicate alle loro fonti di ispirazione.<br />
rodrigo y gabriela 11:11 - Rubyworks<br />
il nostro giudizio: ••••• se ti piace ascolta: John Fahey, Leo Kottke<br />
Tutta la poesia di Tom Waits<br />
Due cd con 17<br />
registrazioni che<br />
ci trasmettono<br />
tutta la tensione<br />
emotiva del<br />
recente tour<br />
mondiale di Tom Waits. Un disco<br />
contiene i momenti migliori dei<br />
concerti, l’altro è una raccolta di<br />
“spoken word”, di poesia narrata<br />
dal vivo con le oniriche fantasie del<br />
cantautore americano.<br />
Tom Waits<br />
Glitter and Doom Live - Anti<br />
il nostro giudizio: ••••<br />
se ti piace ascolta: William elliott<br />
Whitmore, John Martin<br />
Tra Haiti e “Madre Africa”<br />
Melissa Laveaux è una<br />
giovane cantautrice<br />
canadese di origini<br />
haitiane che ha<br />
pubblicato un album<br />
d’esordio che celebra<br />
l’incontro possibile tra le diversità culturali.<br />
Cantato in inglese, francese creolo, il disco<br />
riflette un infinito amore per il folk, per i<br />
suoni della tradizione nera americana. Tra<br />
ballate sensuali e melodiche e ritmi che<br />
evocano la “Madre Africa”.<br />
Melissa Laveaux<br />
Camphor&Copper - naive<br />
il nostro giudizio: ••••<br />
se ti piace ascolta: Tracy Chapman, Alela<br />
Diane<br />
Il Complotto di Pordenone<br />
Correvano i primi anni ‘80 e la provincia<br />
italiana era attraversata da un fermento<br />
“punk” che avrebbe cambiato per sempre<br />
non soltanto estetica ed etica del “fare<br />
musica”. Con la nascita delle etichette discografiche<br />
indipendenti e dischi che documentavano<br />
scene locali ricche di band.<br />
succedeva, a Pordenone, dove intorno al<br />
marchio “The Great Complotto” si sedimentavano bands e<br />
cantanti che univano ironia e chitarre elettriche, il gusto irriverente<br />
del “provincialismo” con lo sguardo rivolto alle<br />
metropoli inglesi. Gli splendidi risultati creativi sono raccontati<br />
in questo libro, con allegato un cd con i gruppi del rock di<br />
Pordenone, come sexy Angels e Andy Wharol Banana<br />
Technicolor.<br />
autori vari The Great Complotto - nDA Press
di PiErFranCESCo PaCoda<br />
L’INTeRVISTA<br />
Paola Turci<br />
Cantautrice della scuola romana, Paola Turci è interprete<br />
in bilico tra folk, frutto del grande amore per la<br />
tradizione americana, ed una spiccata passione per la<br />
melodia. ha pubblicato in questi giorni il suo nuovo<br />
album Attraversami il cuore, storie di avventure<br />
consumate tra gli scenari della nostra vita quotidiana.<br />
Paola, mentre registravi Attraversami il<br />
cuore, quali i dischi che hai più ascoltato?<br />
La musica che più mi affascina, quella che mi ispira, che<br />
è presente nei miei dischi è, naturalmente, quella che<br />
più ascolto. Mi ha molto emozionato il disco di Bonnie<br />
“Prince” Billy, Beware, che porta con sè quelle atmosfere<br />
che io definisco da “fumo di Londra”. Umide, oscure,<br />
romantiche, che si attaccano alla pelle. È la sensazione<br />
che provo ogni volta che mi avvicino ad un disco di uno<br />
dei miei eroi, Leonard Cohen. Il suo Live è poesia che<br />
“attraversa il cuore”, per citare il titolo del mio nuovo<br />
album. su un altro fronte, mi ha colpito il cd di Lily Allen<br />
It’s not Me, It’s You, è divertente, patinato, ma pieno di<br />
desiderio di comunicare. È una cantante alla moda, che<br />
ha fatto un album che si fa notare anche per l’efficacia<br />
della produzione.<br />
Quali sono invece le ultime letture?<br />
Di straordinario rigore storico è La notte che Pinelli, il<br />
nuovo libro di Adriano sofri. Una pagina drammatica della<br />
nostra storia che, spero, grazie anche a questo volume,<br />
non verrà dimenticata, ma, anzi, sarà scoperta dai<br />
giovanissimi. Poi, mi piacciono i libri di Grazia Verasani,<br />
IL TOUR<br />
Diana Krall 15 e 16 novembre<br />
Voce vellutata, atmosfere tra racconti di Raymond<br />
Chandler e la hollywood dello swing, Diana Krall è una<br />
cantante che unisce ai fraseggi vocali del jazz, intense<br />
avventure che sanno di America profonda, dove il<br />
Mississippi diventa un grande parco letterario.<br />
Giovanissima, inizia ad eseguire un repertorio di<br />
classici vicino al “cuore” africano della musica<br />
americana, che lei interpreta con toni che ricordano<br />
Joni Mitchell. Una nomination al Grammy award per<br />
l’album All for You, tributo a nat King Cole e al soul,<br />
con una capacità pop di conquistare gli ascoltatori. e<br />
le classifiche. Arriva in Italia per presentare le canzoni<br />
del suo album recente Quiet Nights.<br />
• per informazioni: tel. 0584-46477<br />
Roma 15 novembre, Milano 16 novembre<br />
39<br />
novembre 2009<br />
romanzi che, sotto la patina noir, nascondono sempre<br />
una analisi della nostra personalità che mi conquista per<br />
la precisione. Poi ho letto il libro del cardinale Carlo Maria<br />
Martini, Conversazioni Notturne a Gerusalemme, ogni sua<br />
opera è un classico del pensiero contemporaneo.<br />
E i film? Vai al cinema o acquisti i dvd?<br />
Preferisco il cinema. Compro i dvd solo quando vado in<br />
un negozio per acquistare i dischi e trovo qualche<br />
vecchio concerto rock. ho visto Basta che funzioni, che<br />
mi ha restituito il Woody Allen di Manhattan, divertente<br />
ed amaro, sarcastico e pieno di doveroso pessimismo.<br />
e Il grande sogno. Michele Placido ha fatto un film<br />
su un argomento difficile, il ’68, senza mai piombare<br />
nella retorica. È riuscito a mantenere tutta la forza<br />
utopica di quella stagione che ha cambiato il mondo.<br />
Bellissimo anche Baaria di Giuseppe Tornatore, per la<br />
sua nostalgica visione di una maniera di vivere la<br />
politica che non esiste più.
SCATTA IL PIANO ANTI-CRISI DI COOP<br />
A fi ne novembre sconto del 10% per una settimana<br />
Prezzi<br />
DI SIMONETTA COTELLESSA<br />
non si compra di meno, ma sicuramente si<br />
spende diversamente. Ci si fa tentare<br />
poco dai prodotti freschi, anche per evitare<br />
gli sprechi, e si va a caccia delle promozioni.<br />
magari ci si concede il lusso di qualche<br />
sfizio particolare, come i salutistici, ma si acquistano<br />
articoli non di marca e si evitano i più costosi<br />
piatti pronti. d’altra parte si comprano più farina e<br />
prodotti di base, per preparare in casa pane, pasta<br />
fresca, dolci. e per evitare di spendere al bar o al<br />
ristorante, si preferisce comprare latte e biscotti o<br />
un buon vino e pesce fresco da cucinare in famiglia.<br />
Cambia il carrello e la spesa rispecchia la crisi. Che<br />
si sente e fa sentire i suoi effetti.<br />
Così, per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie<br />
e, in particolare, delle fasce medie che sembrano<br />
risentire maggiormente di questo momento di<br />
difficoltà, Coop Adriatica ha deciso di puntare su<br />
iniziative strutturali, rivolte ai soci e tutti i consumatori<br />
e concentrate soprattutto sui prodotti a<br />
marchio Coop e quelli di marca della spesa di tutti i<br />
giorni, mantenendo alte qualità e sicurezza. Una<br />
vera e propria manovra anti-crisi, a sostegno del<br />
potere d’acquisto e dei consumi, che si tradurrà in<br />
appena tre mesi, da ottobre a dicembre, in un investimento<br />
di circa 46 milioni di euro, oltre 12 milioni<br />
in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.<br />
Complessivamente, dunque, quest’anno la convenienza<br />
trasferita ai consumatori da Coop Adriatica<br />
ammonterà a circa 30 milioni di euro in più<br />
rispetto all’intero 2008.<br />
“gli effetti più pesanti della crisi non sono alle nostre<br />
spalle, ma davanti a noi – spiega il presidente<br />
di Coop Adriatica, gilberto Coffari – ormai le diffi-<br />
coltà sono sentite da tutte le fasce sociali, e soprattutto<br />
da chi vive di pensioni e stipendi. ora<br />
dobbiamo dare risposta in primo luogo a questi soci<br />
e consumatori, con iniziative concrete a sostegno<br />
del potere d’acquisto dei redditi medi e di quelli<br />
più bassi, dei lavoratori licenziati e in cassa<br />
integrazione, per offrire loro una spesa quotidiana<br />
di qualità ma a prezzi più bassi”.<br />
intanto nei primi nove mesi dell’anno nella rete di<br />
vendita di Coop Adriatica, 15 ipermercati e 136 supermercati<br />
fra Veneto, emilia-romagna, marche e<br />
Abruzzo le vendite dei prodotti alimentari sono in<br />
leggera crescita, come pure quelle del non alimentare<br />
trainate dall’apertura del nuovo ipercoop di<br />
Faenza e dallo sviluppo degli ipercoop di Schio e di<br />
rimini.
Consumi fermi, cambia la spesa. In tre mesi circa 46 milioni<br />
di euro di investimenti per dare più convenienza a soci e consumatori<br />
più bassi<br />
PREZZI IN CALo<br />
grazie alle iniziative per la convenienza intraprese<br />
tra gennaio e agosto, i punti vendita di Coop Adriatica<br />
hanno già registrato una deflazione, ossia una<br />
diminuzione dei prezzi del totale dei prodotti alimentari<br />
confezionati, dell’1,43%. e questo nonostante<br />
il fatto che nello stesso periodo i costi praticati<br />
dai fornitori di Coop siamo aumentati quasi<br />
dell’1%, mentre nello stesso periodo il “paniere alimentare”<br />
istat – che rileva un numero più limitato<br />
di prodotti – abbia registrato inflazione è in crescita<br />
del 2,5%.<br />
ora, per dare una mano a superare le difficoltà delle<br />
famiglie, sono in arrivo nuove opportunità di risparmio<br />
che “tagliano” fino al 40% lo scontrino<br />
sugli alimentari. Vediamo le principali.<br />
SCoNTo 10% DAL 23 AL 29 NoVEMBRE<br />
da segnalare subito, la “settimana d’oro” già programmata<br />
in tutti i punti vendita, grandi e piccoli, dal 23 al<br />
29 novembre (per i negozi aperti la domenica): per sette<br />
giorni i soci della Cooperativa potranno fare la spesa<br />
tutte le volte che vogliono, ottenendo uno sconto del<br />
10% su tutti i prodotti alimentari, per l’igiene della persona<br />
e la pulizia della casa, inclusi quelli in promozione.<br />
Un’occasione per fare scorte, anche in vista delle vicine<br />
festività natalizie.<br />
CoNFEZIoNATI E FRESChISSIMI:<br />
“DALLA TUA PARTE, NoI”<br />
La campagna “dalla tua parte noi” permette a tutti i<br />
consumatori risparmi consistenti sui prodotti di base,<br />
grazie al taglio del 20% a rotazione su 100 prodotti<br />
continua a pagina 43 ><br />
in 200 A QUArto d’ALtino (Ve)<br />
GIOVANI E AMbIENTE I TEMI DELLA CONSULTA SOCIALE 2009<br />
Si svolgerà il 21 e 22 novembre a Quarto D’Altino, in<br />
provincia di Venezia, la Consulta sociale 2009 di Coop<br />
Adriatica. L’appuntamento coinvolgerà circa 200 partecipanti:<br />
i rappresentanti dei 14 consigli di zona soci e<br />
dei gruppi di volontari, i dirigenti e i membri del Consiglio<br />
d’Amministrazione della Cooperativa di consumatori.<br />
Al centro dei lavori alcune riflessioni per affrontare<br />
meglio la complessità del futuro, che saranno<br />
trattate, come nel 2008, in quattro seminari coordinati<br />
da esperti: i temi del ricambio generazionale, del linguaggio<br />
e dei valori dei giovani, il consumo di prodotti<br />
41 novembre 2009<br />
etici e sostenibili, l’intreccio della crisi economica con<br />
quella ambientale. Alla Consulta si discuteranno anche<br />
le linee del Preventivo di sostenibilità e delle politiche<br />
sociali del 2010, a cura del direttore delle Politiche sociali<br />
Marco Gaiba, e delle future politiche commerciali,<br />
con Tiziana Primori, direttore generale alla Gestione.<br />
Alla due giorni interverrà anche Paolo Cattabiani, presidente<br />
dell’Accda (Associazione delle Coop di consumatori<br />
del Distretto adriatico), mentre i lavori si chiuderanno<br />
con l’intervento del presidente di Coop Adriatica<br />
Gilberto Coffari.
confezionati a marchio Coop e del 30% su 4 prodotti<br />
di ortofrutta e 2 di macelleria. L’iniziativa andrà avanti<br />
almeno fino all’inizio di dicembre.<br />
SI RISPARMIA CoN I PUNTI<br />
Con i punti accumulati facendo la spesa è possibile<br />
ottenere sconti del 10, 15 o 20%, usufruire di buoni<br />
sconto o donare fondi in solidarietà.<br />
PRoDoTTI DI PRIMA NECESSITà<br />
Si rafforzano le promozioni rivolte a tutti clienti, come<br />
l’iniziativa che propone, fino al 5 dicembre, sei prodotti<br />
a marchio Coop di prima necessità a prezzi particolarmente<br />
vantaggiosi: il latte fresco ad alta qualità, la<br />
pasta di semola, il caffè classico, i nettari, i filetti di<br />
nasello e il detersivo in polvere per lavatrice.<br />
FRUTTA E VERDURA ITALIANE<br />
per ridurre i prezzi di frutta e verdura nei negozi<br />
Coop ci sono gli accordi di filiera sull’ortofrutta: dopo<br />
l’uva pugliese e siciliana in vendita al prezzo trasparente<br />
di 70 centesimi al chilo, 50 dei quali vanno<br />
ai produttori, si continuerà ora con altri prodotti<br />
della terra nazionali. L’obiettivo è arrivare a forniture<br />
dirette, trasparenti e di qualità, simile a quelle<br />
realizzate con i produttori di pesche e nettarine romagnole.<br />
43<br />
novembre 2009<br />
coopadriatica<br />
notizie in breve<br />
Futurshow Station<br />
Grande rock<br />
e spettacoli<br />
L’11 novembre i green day, il 15 gianna<br />
nannini, il 21 i muse, il 25 i depeche<br />
mode e il 29 i placebo; e poi in<br />
dicembre Laura pausini (il 5), eros<br />
ramazzotti (il 7), Fiorello (dal 10 al<br />
12): è il ricchissimo calendario di<br />
spettacoli e concerti, con grandi nomi<br />
della musica italiana e internazionale,<br />
della prima stagione della Futurshow<br />
Station, il palazzetto dello sport di<br />
Casalecchio di reno, in provincia di<br />
Bologna, gestito da quest’anno dal<br />
gruppo Sabatini. oltre alle partite<br />
della Virtus pallacanestro, dunque, la<br />
struttura, organizzata con spazi<br />
modulari capaci di ospitare da mille a<br />
15 mila persone, porterà a Bologna gli<br />
artisti italiani più popolari, alcuni tra i<br />
gruppi rock più amati e appuntamenti<br />
internazionali.<br />
per informazioni telefonare allo 051<br />
758758 oppure collegarsi al sito<br />
www.futurshowstation.com. tra le<br />
anticipazioni degli eventi del<br />
prossimo anno, a marzo arriverà il<br />
Cirque du Soleil, in aprile è previsto<br />
il concerto di elisa e in settembre<br />
quello di Vasco rossi.<br />
Bellaria - Igea Marina<br />
Seminar libri<br />
al supermercato<br />
La biblioteca libera e gratuita<br />
“Seminar libri”, tutta da leggere e da<br />
arricchire con i propri volumi, è<br />
arrivata anche alla Coop di Bellariaigea<br />
marina, in provincia di rimini.<br />
romanzi, gialli, racconti, testi per<br />
ragazzi sono stati disposti in uno<br />
scaffale all’interno del supermercato<br />
di via ravenna 161: i clienti possono<br />
prenderli, leggerli e riportarli<br />
comodamente in negozio.<br />
i libri sono stati raccolti dai soci<br />
volontari di Coop Adriatica in<br />
collaborazione con la biblioteca<br />
comunale “Alfredo panzini”. e<br />
proprio davanti alla biblioteca,<br />
sabato 31 ottobre, si è tenuta<br />
l’inaugurazione del progetto della<br />
Cooperativa, presente in 19 punti<br />
SCoNTo 10% AI LAVoRAToRI IN DIFFICoLTà<br />
Ultimo ma non ultimo, continua lo sconto del 10% su una<br />
spesa settimanale fino a 60 euro per i lavoratori in difficoltà<br />
a causa della crisi. L’intervento, prorogato fino a fine<br />
anno, trasferirà ai soci licenziati, in cassa integrazione o<br />
con un contratto di solidarietà altri 250 mila euro, che andranno<br />
a sommarsi ai poco meno di 480 mila euro già<br />
erogati agli oltre 15 mila beneficiari (nel mese di ottobre si<br />
è registrato un incremento, significativo, del 18% di utenti<br />
rispetto ai mesi precedenti). Complessivamente, dunque,<br />
si stima che ai lavoratori in difficoltà andranno tra<br />
aprile a dicembre 2009 quasi 730 mila euro. l<br />
vendita, di cui 12 in romagna. Al<br />
taglio del nastro – accompagnato<br />
dalle letture dell’attore e regista<br />
gianluca reggiani – hanno preso<br />
parte marisa pecere, responsabile<br />
dei progetti sociali di Coop<br />
Adriatica, e rappresentanti<br />
dell’amministrazione comunale.<br />
Meeting etichette<br />
indipendenti<br />
I soci Coop al Mei<br />
con il 50% di sconto<br />
La tredicesima edizione del mei, il<br />
meeting delle etichette<br />
(discografiche) indipendenti, si<br />
svolgerà dal 27 al 29 novembre,<br />
presso il Centro fieristico di Faenza<br />
(ra), in viale risorgimento 1.<br />
Quest’anno per i soci di Coop<br />
Adriatica l’ingresso è scontato del<br />
50%. il festival è stato preceduto da<br />
un “prologo” al Centro commerciale<br />
Le maioliche, dove il 25 ottobre<br />
scorso è stato allestito un grande<br />
palco per le esibizioni dei gruppi<br />
musicali che parteciperanno al mei.
etica<br />
Non basta un codice<br />
DI SIMONETTA COTELLESSA<br />
operazioni di facciata,<br />
semplici maquillage. in<br />
italia cresce il numero<br />
delle aziende che hanno<br />
adottato un Codice etico, ma spesso<br />
solo per ripulirsi l’immagine, rovinata<br />
da scandali o da pratiche discutibili,<br />
o per dotarsi di un volto<br />
“buono” e allettante. Se si guarda,<br />
infatti, al grado di coerenza fra le<br />
enunciazioni e le pratiche aziendali,<br />
troppi Codici etici restano, di fatto,<br />
solo sulla carta, e ai buoni principi<br />
non seguono azioni conseguenti.<br />
Ad attestarlo sono i risultati della<br />
ricerca condotta dalla Fondazione<br />
Unipolis su “governance e responsabilità<br />
sociale”, che analizza l’applicazione<br />
dei Codici etici oggi nel<br />
nostro paese. rivelando che l’efficacia<br />
di questi strumenti nella vita<br />
delle aziende italiane è stata, ed è<br />
tuttora, volontaria, ma decisamente<br />
limitata. perché i comitati etici,<br />
che sovrintendono all’applicazione<br />
del codice, non hanno poteri; perché<br />
le aziende non sembrano ansiose<br />
di rendere conto pubblicamente<br />
dei risultati raggiunti;<br />
perché spesso questi Codici sono<br />
stati introdotti sull’onda dell’entrata<br />
in vigore della legge 231, che ha<br />
44<br />
novembre 2009<br />
coopadriatica<br />
sancito la<br />
responsabilità<br />
penale<br />
dell’imp<br />
r e s a .<br />
Quindi, per<br />
tutelarsi.<br />
Lo studio della<br />
Fondazione Unipolis<br />
– basato sull’analisi<br />
di 96 aziende, fra<br />
società, anche quotaquotate, e imprese cooperative – è stato<br />
presentato il mese scorso alla facoltà<br />
di economia dell’Università di<br />
Bologna, affiancato dalla testimonianza<br />
diretta di due aziende particolarmente<br />
attente al tema: Coop<br />
Adriatica e la multiutility Hera. L’indagine<br />
ci dice che la maggioranza<br />
delle imprese di produzione (67%)<br />
che ha adottato il Codice etico lo<br />
ha fatto solo per ottemperare alla<br />
231, quindi per avere uno strumento<br />
di autodifesa in caso di chiamata<br />
in giudizio dei propri dirigenti e<br />
dipendenti. Una proporzione che si<br />
ribalta nel caso di imprese di servizi.<br />
mentre due intervistati su tre<br />
ritengono che l’adozione del Codice<br />
etico non abbia avuto alcun effetto<br />
sostanziale sull’organizzazione<br />
interna dell’azienda o sul suo modello<br />
di governo. È anche vero, però,<br />
che dal punto di vista dei contenuti<br />
il 68% del campione analizzato<br />
è andato oltre quanto richiesto<br />
dalla 231, e si tratta per lo più di cooperative<br />
e imprese di servizi.<br />
in italia, insomma, i Codici etici poche<br />
volte hanno inciso sostanzialmente<br />
sui comportamenti delle<br />
aziende. Se invece si guarda ad un<br />
altro obiettivo, ossia individuare un<br />
“modello fruibile per le imprese” –<br />
come ha sottolineato il responsabile<br />
etico di Coop Adriatica giorgio<br />
riccioni durante la presentazione –<br />
allora “questo studio può rappresentare<br />
un utile strumento per andare<br />
avanti e diventare non solo<br />
una pura, seppur nobile, testimo
Cresce il numero<br />
di aziende che, in italia,<br />
si è dotata<br />
volontariamente<br />
di un Codice etico.<br />
ma ai buoni princìpi<br />
messi sulla carta<br />
raramente corrispondono<br />
comportamenti<br />
conseguenti, controlli<br />
e sanzioni. Lo dice<br />
un’indagine condotta<br />
da Fondazione Unipolis<br />
sulla responsabilità<br />
sociale d’impresa<br />
L’ESPERIENZA DI COOP ADRIATICA<br />
“SoLo i VALori CondiViSi diVentAno Azioni Coerenti”<br />
Il mondo cooperativo, anche per il sistema<br />
di valori che lo caratterizza, si<br />
comporta diversamente dalla media<br />
delle aziende italiane in fatto di etica.<br />
È quanto confermano sia l’indagine<br />
condotta da Fondazione Unipolis, sia<br />
l’esperienza di attuazione del Codice<br />
etico di Coop Adriatica, il cui caso è<br />
stato portato appunto ad esempio alla<br />
Gilberto Coffari<br />
presentazione dell’indagine.<br />
Coop Adriatica, ha spiegato nel suo intervento il presidente<br />
Gilberto Coffari, “si è dotata di un Codice etico già nel 1996,<br />
molto prima della promulgazione della legge 231”. Nel 2006,<br />
tuttavia, ha deciso di rivederlo, con un’operazione di “manutenzione”<br />
che facesse fronte ad una serie di nuove necessità:<br />
“Volendo fare della responsabilità sociale la vera e propria modalità<br />
di gestione dell’impresa, ci siamo resi conto che serviva<br />
una mappa di valori, comportamenti e strumenti più completa,<br />
aggiornata e concretamente gestibile nella vita quotidiana<br />
dell’impresa”.<br />
Il nuovo Codice etico ha dunque ridefinito innanzitutto principi<br />
e valori sui cui Coop Adriatica deve fondare il proprio modo di<br />
operare; quindi, ha istituto organismi chiamati a vigilare ma<br />
soprattutto a promuovere la coerenza tra valori, principi e gestione<br />
quotidiana: la Commissione etica, composta da cinque<br />
membri indipendenti dalle gerarchie aziendali, e da un respon-<br />
45<br />
novembre 2009<br />
coopadriatica<br />
nianza, ma un antidoto a quelle<br />
ipocrisie che ancora oggi vengono<br />
contrabbandate per responsabilità<br />
sociale”.<br />
il Codice etico è infatti uno strumento<br />
di autoregolamentazione<br />
attraverso cui un’impresa afferma<br />
e declina i valori, i principi e gli standard<br />
comportamentali che dovrebbero<br />
ispirarne l’agire di fronte agli<br />
stakeholder (cioè tutti i portatori di<br />
interesse: dai soci ai lavoratori alle<br />
comunità). nella sua interpretazione<br />
più ampia, il Codice dovrebbe<br />
rappresentare una “carta costituzionale”<br />
e d’identità aziendale da<br />
cui discendono le indicazioni che<br />
ispirano la gestione dell’impresa. È,<br />
quindi, uno strumento del tutto volontario,<br />
che si integra alla normativa<br />
vigente e che ha ripreso vigore di<br />
fronte al fallimento della deregulation<br />
dei mercati che ha caratterizzato<br />
gli ultimi decenni. ma è stato,<br />
di volta in volta, troppo spesso strumentalizzato<br />
o male interpretato.<br />
Allora, che fare? Secondo Francesco<br />
Vella, docente dell’Università<br />
di Bologna, “ci vuole un sistema<br />
sanzionatorio efficace, ed è necessario<br />
che la cosidetta magistratura<br />
etica, ossia l’organismo<br />
che sovrintende all’applicazione<br />
del codice, possa intervenire d’ufficio”.<br />
Bisognerebbe introdurre, ha<br />
spiegato Vella, “incentivi a segnalare”<br />
le violazioni, dato che l’esiguità<br />
delle “denunce” rilevata dalla<br />
ricerca è chiaramente un segnale<br />
della paura di subire ritorsioni da<br />
parte dei colleghi. L’avvocato pierluigi<br />
morara ha sottolineato anche<br />
gli aspetti positivi emersi dalla ricerca:<br />
“La 231 ha avuto l’effetto di<br />
trascinare comunque le imprese<br />
nell’adozione di Codici etici, che<br />
sono stati, insomma, una opportunità,<br />
anche se oggi vanno fatti<br />
funzionare meglio”. mentre è evidente<br />
come “le cooperative abbiamo<br />
dimostrato in proposito particolare<br />
sensibilità”. l<br />
sabile etico, che supporta la commissione stessa, redige dal<br />
2008 il Rapporto etico annuale e risponde direttamente all’assemblea<br />
dei soci. Più che sulle sanzioni, quindi, la gestione del<br />
Codice si è poi basata su un assunto: “Sono i valori condivisi –<br />
ha argomentato Coffari – che predispongono un gruppo a fare<br />
o non fare determinate azioni”. Il passo successivo alla creazione<br />
di questi due organismi è stata dunque la divulgazione<br />
dei princìpi previsti dal Codice fra i 9 mila lavoratori della Cooperativa,<br />
che tra il 2007 e il 2008 sono stati coinvolti nella formazione<br />
“Valori e vantaggi”: perché i valori promossi dal Codice<br />
riescono a generare vantaggi per tutti. Un’idea, questa, che<br />
fa dell’etica un vero e proprio elemento di buona gestione e<br />
quindi di successo, anche imprenditoriale, della Cooperativa. Il<br />
nuovo Codice etico dunque ha inciso direttamente anche sulla<br />
vita lavorativa all’interno dell’impresa: negli avanzamenti di<br />
carriera dei dipendenti con ruoli di responsabilità, ad esempio,<br />
parte della valutazione è legata proprio alla coerenza del comportamento<br />
con il Codice etico.<br />
Oggi, la Cooperativa punta a radicare questa cultura a tutti i<br />
livelli, e anche nella base sociale, per rendere i soci sempre più<br />
in grado di incidere nelle scelte di Coop Adriatica, e fare del Codice<br />
etico un vero e proprio strumento di governo: “Da<br />
quest’anno – ha annunciato il presidente – Commissione e responsabile<br />
etico verranno coinvolti direttamente nella stesura<br />
del Bilancio preventivo di sostenibilità, cioè nella costruzione<br />
degli obiettivi annuali”.
46<br />
novembre 2009<br />
coopadriatica<br />
Soci super-solidali<br />
oltre 570 mila euro donati ai progetti<br />
internazionali e dell’Abruzzo<br />
DI NATASCIA RONChETTI<br />
Una donazione di oltre 570 mila euro, con l’impiego del 6%<br />
dei punti totali utilizzati. La solidarietà internazionale ha<br />
fatto boom nell’ultima campagna di raccolta punti di Coop<br />
Adriatica. i soci hanno dimostrato di apprezzare sempre di<br />
più l’opportunità di devolvere parte del “gruzzolo” accumulato a progetti<br />
a favore di chi è in difficoltà. tanto da avere più che raddoppiato<br />
in pochi mesi la cifra impiegata in tutto l’arco del 2008, quando il valore<br />
dei punti donati aveva raggiunto i 212 mila euro. Un successo dovuto<br />
anche all’eliminazione del vecchio meccanismo che imponeva un<br />
tetto minimo di 500 punti per sostenere i progetti solidali scelti dalla<br />
Cooperativa. da quest’anno, infatti, può essere donato anche un solo<br />
punto. Una facilitazione che ha consentito di centrare l’obiettivo di<br />
incoraggiare sempre di più la propensione dei soci a sostenere la solidarietà,<br />
anche in uno scenario caratterizzato dalla difficile congiuntura<br />
economica.<br />
“nonostante la crisi e pur considerando che il nuovo meccanismo di<br />
utilizzo dei punti ne ha facilitato l’impiego – dice marco gaiba, direttore<br />
delle politiche sociali di Coop Adriatica – ancora una volta i soci di<br />
Coop Adriatica hanno dato dimostrazione di grande sensibilità”. Una<br />
sensibilità che ha premiato lo storico rapporto di collaborazione con<br />
medici senza frontiere, che ha fatto incetta di donazioni, raccogliendo<br />
dai soci oltre 340 mila euro. ma bene è andata anche la raccolta di<br />
donazioni alla Caritas, che ha ricevuto più di 109 mila euro, così come<br />
quella in favore della popolazione dell’Abruzzo colpita dal terremoto<br />
(oltre 83 mila euro, che ora saranno utilizzati per progetti concordati<br />
tra la rappresentanza sociale di Coop Adriatica e le istituzioni locali<br />
abruzzesi) e del progetto dell’Arci a favore dei bambini palestinesi<br />
(più di 21 mila euro). infine a “Stop World poverty” sono andati più di<br />
16 mila euro. Un risultato raggiunto anche grazie ai lavoratori dei punti<br />
vendita Coop, che hanno contribuito a informare i soci sulle nuove<br />
opportunità di utilizzo dei punti. La campagna di raccolta, che si è<br />
conclusa il 31 agosto, ha consentito di trasferire ai soci un risparmio<br />
di 5,6 milioni di euro. l<br />
SoStegno<br />
ALLA FondAzione<br />
ritA LeVi montALCini<br />
PER L’ISTRUZIONE<br />
DELLE DONNE AfRICANE<br />
Regalare un futuro alle donne africane.<br />
È la sfida della Fondazione Rita Levi<br />
Montalcini, fondata dalla studiosa e<br />
impegnata da anni in progetti di istruzione<br />
per bambine e ragazze di Paesi<br />
come Ghana, Burundi, Eritrea, Rwanda.<br />
Un’esperienza raccontata nell’ultimo<br />
libro del premio Nobel “La clessidra<br />
della vita di Rita Levi Montalcini”,<br />
scritto con la professoressa Giuseppina<br />
Tripodi, e presentato a Bologna il 31<br />
ottobre, nella sede del Comune. La<br />
giornata è stata realizzata anche grazie<br />
al contributo di Coop Adriatica – che<br />
ha rinnovato così la collaborazione con<br />
la Onlus, alla quale già nel 2007 destinò<br />
fondi per l’erogazione di borse di studio<br />
– e librerie.coop.<br />
Il sostegno alla Fondazione Rita Levi<br />
Montalcini si iscrive nelle numerose<br />
attività di solidarietà internazionale<br />
della Cooperativa, dalle donazioni ai<br />
progetti del Collezionamento per i Paesi<br />
in via di sviluppo, ai contributi erogati<br />
in occasione della festa della<br />
Donna.
Arriva l’inCoop<br />
nel centro di Chioggia<br />
L’8 di<br />
dicembre la Coop farà<br />
il suo ingresso per la<br />
prima volta a Chioggia.<br />
nella piccola area penin-<br />
sulare fra la Laguna Veneta e il<br />
delta del po, Coop Adriatica porterà<br />
i servizi, la qualità e la convenienza<br />
della Cooperativa di consumatori,<br />
aprendo un supermercato<br />
ad insegna inCoop di 250 metri<br />
quadrati. il negozio si trova sull’asse<br />
principale del centro storico,<br />
sul prestigioso Corso del popolo:<br />
molto noto, tra l’altro, per quello<br />
che in dialetto chioggiotto è chiamato<br />
“el zioba”, il mercato settimanale<br />
del giovedì. L’inCoop occupa<br />
lo spazio dove sorgeva una<br />
profumeria e che ormai è inutilizzato<br />
da tempo, nel lato porticato<br />
vicino al municipio, al numero civico<br />
1233.<br />
Al suo interno l’inCoop offrirà un<br />
assortimento completo, pensato<br />
per la spesa quotidiana di tutti i<br />
giorni: dall’ortofrutta ai formaggi<br />
tagliati e confezionati nel labora-<br />
47 novembre 2009<br />
coopadriatica<br />
TORNA LA “COLLETTA ALIMENTARE”<br />
SABAto 28 noVemBre in 117 negozi Coop<br />
Un sabato dedicato alla spesa solidale. Torna il 28 novembre<br />
la “Colletta alimentare”, promossa dalla Fondazione<br />
del Banco Alimentare, che una volta all’anno,<br />
l’ultimo sabato di novembre, invita a donare alimenti<br />
ai più bisognosi. Anche Coop Adriatica, che da molti<br />
anni aderisce all’iniziativa, darà ospitalità in 117 punti<br />
vendita ai volontari della Fondazione, che raccoglieranno<br />
i prodotti di prima necessità da distribuire ad<br />
torio interno, dal banco del pane e<br />
della gastronomia serviti dagli addetti,<br />
alle carni a libero servizio,<br />
dai surgelati ad un’ampia gamma<br />
di prodotti da asporto, già pronti<br />
per essere cucinati o soltanto riscaldati.<br />
inoltre si troveranno anche<br />
articoli non alimentari, come<br />
casalinghi, cancelleria, fai da te,<br />
pentole, pile e lampadine.<br />
il punto vendita porterà anche<br />
nuova occupazione: saranno circa<br />
20, infatti, le persone che lavoreranno<br />
nel negozio, aperto con orario<br />
continuato dal lunedì al sabato<br />
dalle 8.30 alle 19.30, e anche la<br />
domenica dalle 9 alle 13.<br />
il giorno dell’immacolata, in occasione<br />
della festa di inaugurazione<br />
sono previsti omaggi e promozioni<br />
speciali per tutti. mentre, per<br />
chi diventerà socio Coop, a fronte<br />
del versamento della quota sociale<br />
di 25 euro verrà dato in omaggio<br />
un buono spesa di pari importo;<br />
un’opportunità che resterà valida<br />
fino al 9 gennaio 2010. l<br />
associazioni di solidarietà. Sabato 28, quindi, chi andrà<br />
a fare la spesa riceverà dai volontari una borsa<br />
gialla dove mettere olio, omogeneizzati e prodotti per<br />
l’infanzia, tonno, carne, pelati e legumi in scatola, o<br />
comunque prodotti non deperibili, da donare alla Fondazione.<br />
L’anno scorso la “Colletta Alimentare” ha<br />
raccolto nei negozi di Coop Adriatica 210 mila chili di<br />
alimenti, per un valore di 735 mila euro.<br />
Taglio del nastro l’8 dicembre<br />
per il primo supermercato<br />
della Cooperativa<br />
di consumatori in Corso<br />
del Popolo: un piccolo,<br />
fornitissimo punto<br />
di riferimento per una spesa<br />
quotidiana conveniente<br />
e di qualità. Aperto anche<br />
la domenica mattina<br />
DI ELENA LAzzARINI
VIAGGI<br />
FIRMATI<br />
THAILANDIA<br />
Tour classico + Phuket<br />
Bangkok/Chiang Mai/Chiang Rai/Chiang Dao<br />
Triangolo d’oro/fi ume Maekhong/Phuket<br />
12 GIORNI/10 NOTTI<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
PARTENZA: 02/04/2010<br />
Quota di partecipazione<br />
Euro 1.600<br />
€<br />
INDIA<br />
Royal Royal Rajasthan<br />
Rajasthan<br />
Dehli/Agra/Sikri/Jaipur/Pushkar/Bikaner<br />
Jaisalmer/Khimsar/Jodhpur/Ranakpur/Udaipur<br />
13 GIORNI/10 NOTTI<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
PARTENZA: 07/02/2010<br />
Quota di partecipazione<br />
Euro 1.840<br />
€<br />
PROSSIMI TOURS IN PUBBLICAZIONE:<br />
I viaggi scelti per Te<br />
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TOUR PROSSIMI TOURS NORD EUROPA CON PARTEN-<br />
con partenza in luglio 2010<br />
IN PUBBLICAZIONE:<br />
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viaggio aereo con voli di linea in classe economica dagli aeroporti previsti con possibilità<br />
di collegamento da altre città con supplemento; voli interni; trattamento come da programma<br />
dettagliato; accompagnatore Robintur dall’Italia; assicurazione sanitaria-bagaglio<br />
e garanzia annullamento Optimas di Navale Assicurazioni. Per tutto ciò che riguarda<br />
le condizioni generali di contratto di vendita di pacchetti turistici, eventuali supplementi<br />
e/o riduzioni e per l’elenco dettagliato dei servizi esclusi/inclusi nelle presenti quote di<br />
partecipazione, fanno fede esclusivamente i programmi di viaggio dettagliati, disponibili<br />
presso le agenzie del gruppo o nel sito www.robintur.it<br />
I posti disponibili sono limitati e le prenotazioni saranno accettate fi no ad esaurimento.<br />
Tutte le quote si intendono per persona e non sono cumulabili con altri sconti/<br />
promozioni in corso o futuri. Le date di partenza potranno subire variazioni.<br />
TOUR SUD AFRICA<br />
con partenza in ottobre 2010<br />
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TICA, I VISTI DI INGRESSO (OVE RICHIESTI)<br />
LE TASSE DI IMBARCO E LE SPESE DI AGEN-<br />
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VIAGGIO DISPONIBILI IN AGENZIA)<br />
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www.robintur.it<br />
il portale<br />
delle agenzie<br />
del gruppo<br />
robintur
49<br />
novembre 2009<br />
coopadriatica<br />
rovigo capitale<br />
dei centri giovanili<br />
C’è grande<br />
attesa a rovigo<br />
per la terza edizione<br />
del “meeting<br />
nazionale dei Centri,<br />
Spazi e Contesti di Aggregazione<br />
giovanile” che si terrà dal 12 al 14<br />
novembre presso la sede del museo<br />
dei grandi Fiumi (piazzale S.<br />
Bartolomeo, 18). All’iniziativa infatti<br />
- rivolta ad educatori, operatori<br />
e volontari che operano nei<br />
centri di aggregazione giovanile<br />
- hanno già aderito oltre 160 associazioni<br />
provenienti da tutta<br />
italia. nel corso delle tre giornate<br />
si alterneranno incontri, laboratori<br />
ed interventi sul tema “giovani<br />
e ricerca di senso”. operatori<br />
ed esperti del settore avranno<br />
l’opportunità di condividere esperienze<br />
e riflettere sui problemi<br />
dei giovani di oggi, dai “conflitti”<br />
in famiglia al tema della dipendenza<br />
dalla droga, dal bisogno di<br />
autonomia e libertà all’idea di di-<br />
• Venezia<br />
“Lettura pensata”:<br />
un concorso per giovani critici<br />
Ci sono libri che emozionano e che<br />
fanno sognare. Che ti avvincono fin<br />
dalla prima pagina e leggi tutto d’un<br />
fiato. Storie così belle, che le vorresti<br />
raccontare. e allora, perché non<br />
scriverle ed inviarle al progetto<br />
“Lettura pensata”? L’idea è dell’Ufficio Scolastico provinciale<br />
di Venezia. Al concorso possono partecipare tutti gli alunni<br />
delle scuole di ogni ordine e grado della provincia. Le<br />
recensioni dei libri scelti verranno pubblicate sul sito<br />
dell’Ufficio Scolastico, e le più meritevoli saranno premiate<br />
da una giuria di docenti. il concorso è diviso in 4 sezioni:<br />
“Lettori in erba”, “Fantasy e fantascienza”, “immagini di<br />
guerra” e “Scrivere al femminile”. ogni scuola può partecipare<br />
con più classi, indicando per ognuna un docente di<br />
riferimento. L’adesione va inviata entro il 29 novembre<br />
all’indirizzo letturapensata@istruzionevenezia.it<br />
versità. ogni workshop, denominato<br />
“officina di produzione di<br />
senso” consentirà ai partecipanti<br />
di scambiare opinioni, confrontarsi,<br />
ma anche proporre iniziative<br />
e progetti. Verranno<br />
proiettati alcuni video dei centri<br />
di aggregazione, e sarà anche<br />
possibile distribuire materiale<br />
informativo e pubblicazioni<br />
presso “le bancarelle del mercato<br />
delle idee”. tutti gli eventi di<br />
venerdì 13 saranno inoltre diffusi<br />
in diretta web a cura di radio<br />
tLt (web radio dei centri giovani<br />
delle marche). L’area esterna del<br />
museo verrà utilizzata per il raduno<br />
delle “unità mobili” utilizzate<br />
dalle Cooperative, le Associazioni<br />
o i Comuni a supporto<br />
dei progetti di politiche giovanili<br />
nel territorio. La locandina del<br />
meeting e tutti gli aggiornamenti<br />
sono disponibili sul sito<br />
www.associanimazione.org l<br />
Dal 12 al 14 novembre la città<br />
diventa palcoscenico di 160<br />
associazioni di aggregazione<br />
provenienti da tutta Italia.<br />
Per fare spazio alle idee<br />
• Bassano del grappa<br />
“Raccontami una storia”<br />
teatro per i più piccoli<br />
torna a Bassano del grappa per<br />
la gioia dei bambini il teatro<br />
animazione “Ullallà”, con la<br />
rassegna “raccontami una<br />
storia” dedicata ai più piccoli.<br />
per tutto il mese di novembre,<br />
ogni domenica pomeriggio, ci<br />
sarà davvero da divertirsi.<br />
All’Auditorium istituto graziani<br />
in via Cereria a Bassano<br />
andranno in scena quattro<br />
spettacoli: domenica 8 l’appuntamento è con “i tre<br />
porcellini”, domenica 15 con “il gatto con gli stivali”,<br />
domenica 22 con “Cantafavole” e domenica 29 con “Alla<br />
carica”. L’ingresso è di soli 4 euro, 3 euro per i soci Coop.<br />
per maggiori informazioni e dettagli sul programma si<br />
può visitare il sito www.ullateatro.it
tra calli, vaporetti e piazze<br />
il successo di “Ad alta voce”<br />
Migliaia di persone<br />
alla maratona di lettura<br />
solidale alla quale hanno<br />
preso parte anche i vincitori<br />
del concorso “Coop<br />
for words”. Le opere<br />
dei giovani autori pubblicate<br />
nell’antologia “A.A.A.<br />
Cercasi realtà”<br />
DI FRANCESCA MANICARDI<br />
Sono circa 35 le guerre che stanno sconvolgendo Paesi e popoli<br />
nel mondo. Ma poche sono quelle conosciute. Così, al<br />
giornalista della Rai Raffaele Crocco è venuta l’idea di realizzare<br />
“Un Atlante delle guerre e dei conflitti nel mondo”:<br />
una specie di annuario di circa 200 pagine, corredato di<br />
schede, mappe e molte fotografie, per raccontare le guerre<br />
in corso da una parte all’altra del pianeta.<br />
L’Atlante – realizzato col sostegno del Premio Ilaria Alpi e<br />
migliaia di persone in<br />
stradine, calli, vaporetti,<br />
piazze. migliaia di occhi<br />
incuriositi e attratti<br />
dalle letture nei luoghi insoliti delle<br />
città. ecco il pubblico che è accorso<br />
alla manifestazione di cultura solidale<br />
“Ad alta voce”, promossa da Coop<br />
Adriatica, che si è svolta a Bologna, il<br />
10 ottobre, a Cesena il 16 e a Venezia<br />
il 17 e ha visto scendere in campo per<br />
la solidarietà oltre 80 artisti, tra<br />
scrittori, poeti, attori, giornalisti, testimoni<br />
della cultura e dell’impegno<br />
civile. “Ad alta voce” ha ospitato personaggi<br />
celebri, ma ha anche dato la<br />
possibilità ai primi cinque classificati<br />
delle quattro sezioni di “Coop for<br />
words” 2009 – il concorso letterario<br />
per giovani autori con meno di 36 anni<br />
promosso da Coop Adriatica – di<br />
farsi conoscere leggendo i loro testi<br />
alla maratona. i lavori di tutti i 40 finalisti,<br />
dieci per ogni categoria – storie<br />
brevi, poesie, blog e fumetti – sono<br />
confluiti in una antologia dal titolo<br />
“A.A.A. Cercasi realtà”, ora distribuita<br />
in tutte le librerie.coop e nei punti<br />
vendita di Coop Adriatica.<br />
L’edizione 2009 di “Ad alta voce” è<br />
stata attraversata da un filo conduttore,<br />
il cibo, che ha portato in<br />
molti degli appuntamenti i libri di<br />
piero Camporesi, lo storico dell’alimentazione<br />
a cui era dedicata l’edizione<br />
di quest’anno. ma anche il tema<br />
della legalità e dei rapporti con<br />
altri popoli e altre culture sono stati<br />
al centro di questa insolita maratona.<br />
grande affluenza di pubblico soprattutto<br />
nei luoghi suggestivi che<br />
hanno ospitato l’evento finale: l’aula<br />
magna di Santa Lucia a Bologna, il<br />
teatro Bonci a Cesena e il teatro Corso<br />
a Venezia, dove hanno letto, tra<br />
gli altri, giorgio Celli, daniele Biacchessi,<br />
gianluca Faraone, maurizio<br />
maggiani, Umberto Ambrosoli, Serra<br />
Yilmaz e nada.<br />
“Ad alta voce” porta i libri là dove difficilmente<br />
riescono ad arrivare:<br />
l’obiettivo della rassegna è infatti<br />
quello di promuovere l’attività dei<br />
volontari di Ausilio per la cultura, la<br />
consegna gratuita a domicilio di libri<br />
o materiali multimediali a persone<br />
anziane o disabili, promossa da Coop<br />
Adriatica. proprio per questo ha ricevuto<br />
il plauso del presidente della<br />
repubblica, che l’ha ritenuta “evento<br />
di originale spessore culturale”,<br />
mentre Coop Adriatica è stata invitata<br />
a raccontare l’iniziativa nell’ambito<br />
di pubblicità progresso, nel corso<br />
di una conferenza spettacolo al<br />
teatro duse di Bologna. l<br />
IN LIbRERIA<br />
L’AtLAnte deLLe gUerre deL mondo<br />
50<br />
novembre 2009<br />
coopadriatica<br />
dell’associazione 46° parallelo – vedrà la nascita del suo primo<br />
numero il 15 novembre e sarà presentato alle librerie.<br />
coop Ambasciatori di Bologna il 20 novembre alle 18, alla<br />
presenza dello stesso Crocco, di Francesco Cavalli dell’associazione<br />
Ilaria Alpi, e di Ettore Mo, inviato del Corriere della<br />
Sera. I fondi raccolti con la pubblicazione serviranno a finanziare<br />
progetti di solidarietà culturali e internazionali.<br />
L’Atlante sarà distribuito in tutte le librerie.coop.
Ipermercati<br />
ipercoop Schio (Vi)<br />
Dal 15 novembre aperto tutte le domeniche ore 9-20<br />
ipercoop Piave - San Donà di Piave (Ve)<br />
Dall’8 novembre aperto tutte le domeniche ore 9-20 in<br />
novembre; ore 9-21 in dicembre.<br />
51<br />
novembre 2009<br />
coopadriatica<br />
Convenzioni<br />
HAI UNA CARTA IN PIÙ. USALA SPESSO.<br />
APPUNTAMENTI CULTURALI<br />
Teatro Astra - Vicenza<br />
Ingresso ridotto per i soci Coop per le rassegne teatrali:<br />
“Famiglie a teatro” 5 euro e “Serale” 11 euro (eccetto per gli<br />
spettacoli “Enrico V” e “La macchina del capo” con ridotto a 15<br />
euro). Per info: La Piccionaia - I Carrara teatro stabile; tel. 0444<br />
323725; www.teatroastra.it<br />
Museo Peggy Guggenheim - Venezia<br />
Ai soci Coop sconto di 2 euro sul biglietto d’ingresso intero (10<br />
euro anziché 12), inoltre noleggio dell’audioguida a 5 euro<br />
anziché 7 e possibilità di acquistare al Museum Shop una copia<br />
del catalogo della Collezione Peggy Guggenheim al prezzo<br />
speciale di 20 euro anziché 24.<br />
Per info: tel. 041 2405411; www.guggenheim-venice.it<br />
Museo civico e Galleria d’arte moderna Carlo Rizzarda - Feltre<br />
I soci Coop possono accedere a ciascun museo con un biglietto<br />
ridotto (1,50 euro anziché 4); inoltre godono di una riduzione<br />
sul biglietto cumulativo, che consente la visita al Teatro della<br />
Senna, al Museo Civico e alla galleria Carlo Rizzarda (2,50 euro<br />
anziché 5). Per info: tel. 0439 885242; www.comune.feltre.bl.it<br />
BENESSERE<br />
Cooperativa di utenti e dentisti “La Fenice - Dentalcoop”<br />
Presso la Cooperativa, che opera in sei diverse strutture<br />
ambulatoriali nel Veneto, i soci Coop Adriatica potranno<br />
ottenere, con la prima visita gratuita, il piano delle cure,<br />
eventuale radiografia endorale e un preventivo di spesa alle<br />
tariffe agevolate convenute. Inoltre, ai figli dei soci è rivolto il<br />
PUNTI VENDITA APERTI NEI GIORNI FESTIVI<br />
novembre e dicembre 2009<br />
Nei lunedì di dicembre e martedì 8 gli ipercoop resteranno<br />
aperti tutto il giorno. La vigilia di Natale saranno aperti fino<br />
alle 20 e il 31 dicembre chiuderanno alle 18<br />
Supermercati<br />
Novembre<br />
Venezia Giudecca: aperto tutte le domeniche, ore 9-13;<br />
Piazzale Roma (Ve): aperto tutte le domeniche, ore 8.30-20;<br />
Santa Maria di Sala (Ve): domenica 22 e 29 aperto ore 10-12.30<br />
e 15-19.30; Feltre (Bl): aperto tutte le domeniche ore 8.30–13 e<br />
150-19; Rovigo Ovest: domenica 22, 29 novembre aperto ore<br />
10-19.30; Occhiobello (Ro): domenica 8, 15, 22, 29 novembre<br />
aperto ore 10-19.30; Lendinara (Ro): domenica 15, 22, 29<br />
novembre aperto ore 9.30-19.30; Montebelluna (Tv):<br />
domenica 15 e 22 novembre aperto ore 9-13 e 15-19; Vittorio<br />
Le aperture dei giorni festivi possono subire variazioni in base alle ordinanze comunali<br />
progetto “carie zero”, ovvero visite gratuite ogni 8/12 mesi per<br />
offrire ai bimbi dai 6 ai 14 anni un’educazione alla prevenzione;<br />
le eventuali cure sono finalizzate a evitare danni più seri negli<br />
anni successivi. Sono previste forme agevolate nel pagamento<br />
e di finanziamenti personali, tramite la cooperativa La Fenice<br />
stessa. Info: www.dentalcoop.it. Attuali sedi: - S. Donà di<br />
Piave (Ve): Centro olimpia, via Dall’Armi 11, tel. 0421 307034<br />
- Treviso: Centro Polo ovest, viale Repubblica 220/e, tel. 0422<br />
421927 - Stanghella (Pd): via Nazionale 151, tel. 0425 958734 -<br />
Spresiano (Tv): via Galvani 6/h, tel. 0422 881130 - Bassano del<br />
Grappa (Vi): via Papa Giovanni Paolo II 52, tel. 0424 382924 -<br />
Verona (Vr): via Lorgna 5°, tel. 045 8213353.<br />
Abano Terme - Padova<br />
Tutti gli hotel offrono cure termali e sono dotati di piscine di<br />
acqua termale e centro benessere. Ai soci Coop sconto del 15%<br />
sui prezzi di soggiorno presso: Hotel Atlantic Terme, via<br />
Monteortone, tel. 049 8669015 - www.atlanticterme.com;<br />
Antiche Terme Ariston Molino, via C. Augure 5, tel. 049 8669061<br />
- www.aristonmolino.it; Hotel Terme Adriatico, viale Mazzini 11,<br />
tel. 049 8600288 - www.termeadriatico.it<br />
Terme di Dobrna - Slovenia<br />
Programmi di soggiorno nelle tre strutture alberghiere: sconto<br />
10%. Centro massaggi: sconto 15% sui servizi forniti con le<br />
apparecchiature e sconto 10% su tutti i trattamenti. Centro<br />
medico: sconto 10% sulle cure. offerte speciali per i soci Coop:<br />
2 notti 129 euro invece di 182 e 7 notti 399 euro invece di 525.<br />
Info: tel. 00386 37808110 - www.terme-dobrna.si<br />
Veneto (Tv): domenica 15, 22 e 29 novembre aperto ore 9-19<br />
Dicembre<br />
Domenica 6 - aperti tutto il giorno: Piazzale Roma, Santa Maria<br />
di Sala, Mira (Ve); Feltre (Bl); Montebelluna, Vittorio Veneto<br />
(Tv); Rovigo ovest, occhiobello, Lendinara (Ro): aperti il<br />
mattino: Venezia Giudecca, Castelfranco Veneto (Tv),<br />
Selvazzano (Pd)<br />
Domenica 13 - aperti tutto il giorno: Piazzale Roma, Santa<br />
Maria di Sala, Mira (Ve); Selvazzano (Pd); Feltre (Bl);<br />
Montebelluna, Vittorio Veneto, Castelfranco (Tv); Rovigo<br />
ovest, occhiobello, Lendinara (Ro); Bolzano Vicentino, Pove<br />
del Grappa (Vi); aperti il mattino: Giudecca, Spinea Center,<br />
Lido Cà bianca, Lido Doge, Murano, Pellestrina (Ve);<br />
Selvazzano, Cadoneghe (Pd); Vicenza; Conegliano (Tv);<br />
Rovigo, Adria (Ro)<br />
Domenica 20 - i supermercati saranno aperti ad esclusione di<br />
Spinea Fiori, Lido Fuga, Lido Cipro (Ve); Padova Zabarella (Pd);<br />
Costa di Rovigo<br />
Domenica 27 - tutti i supermercati resteranno aperti<br />
Per la festività dell’8 dicembre i supermercati resteranno<br />
aperti ad esclusione di Costa di Rovigo
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VALORE COMMERCIALE 26,90<br />
Valide nei Supermercati e negli Ipercoop<br />
IL IL PREZZO PREZZO<br />
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A A PUNTO PUNTO VENDITA VENDITA<br />
Sconto33%<br />
il kg 12,50<br />
Sconto33%<br />
18,90<br />
17,90<br />
1,5 kg circa il kg 11,90<br />
Fino ad esaurimento scorte. Le fotografie dei prodotti sono solo indicative. I prezzi possono subire variazioni nel caso di eventuali errori tipografici e modifiche alle leggi fiscali. L’offerta non si effettua nei punti vendita di: Bologna DUC, Bologna Ugo Bassi, Bologna Pratello, Bologna Gallia, Bologna Mengoli, Bologna Lamponi, Bologna 2 Torri, Pesaro Cubo, Forlì Regnoli, Padova Zabarella
Fino ad esaurimento scorte. Le fotografie dei prodotti sono solo indicative. I prezzi possono subire variazioni nel caso di eventuali errori tipografici e modifiche alle leggi fiscali. L’offerta non si effettua nei punti vendita di: Bologna DUC, Bologna Ugo Bassi, Bologna Pratello, Bologna Gallia, Bologna Mengoli, Bologna Lamponi, Bologna 2 Torri, Pesaro Cubo, Forlì Regnoli, Padova Zabarella<br />
© Disney Based on the “Winnie the Pooh” works, by A.A. Milne and E.H. Shepard<br />
© Disney/Pixar<br />
Offerta Soci<br />
Valida nei Supermercati e negli Ipercoop<br />
Trapunta Disney<br />
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imbottitura 100% poliestere,<br />
dimensioni 170x250 cm,<br />
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61x41xh33 cm.<br />
Completo letto Disney<br />
con box contenitore<br />
personaggi vari, tessuto 100% cotone,<br />
dimensioni: sopra 160x280 cm,<br />
sotto con angoli 90x200cm,<br />
federa 50x80 cm,<br />
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25x20xh18 cm.<br />
Dal 3 al 24 dicembre<br />
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con box contenitore<br />
personaggi vari, tessuto 100% cotone,<br />
dimensioni: sacco 155x200 cm, lenzuolo<br />
con angoli 90x200 cm,<br />
federa 50x80 cm,<br />
box contenitore<br />
40x30xh22 cm.<br />
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VALORE COMMERCIALE 54,90
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uomo<br />
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modelli e colori<br />
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Valide negli Ipercoop<br />
Dal 19 novembre al 2 dicembre<br />
Cadauno<br />
49,90<br />
VALORE COMMERCIALE 69,90<br />
Dal 3 al 16 dicembre<br />
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modelli e colori assortiti,<br />
composizione 100%<br />
cashmere, taglie:<br />
donna dalla S alla XL,<br />
uomo dalla M alla XXL<br />
49,90<br />
Cadauna<br />
VALORE COMMERCIALE 69,90<br />
Fino ad esaurimento scorte. Le fotografie dei prodotti sono solo indicative. I prezzi possono subire variazioni nel caso di eventuali errori tipografici e modifiche alle leggi fiscali. L’offerta non si effettua nei punti vendita di: Bologna DUC, Bologna Ugo Bassi, Bologna Pratello, Bologna Gallia, Bologna Mengoli, Bologna Lamponi, Bologna 2 Torri, Pesaro Cubo, Forlì Regnoli, Padova Zabarella
(*) Lo sconto non è cumulabile con altri sconti o buoni sul totale della spesa.<br />
Per i soci Coop<br />
tutte le volte che fai la spesa<br />
su tutti i prodotti alimentari,<br />
per la pulizia della casa<br />
e l’igiene della persona. **<br />
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