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Lu-Ka Riboldi - San Marino Annunci

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... anni ‘80<br />

Per mio cognato gli anni ’80 hanno un<br />

solo pregio: quello di essere già trascorsi.<br />

Accanito sostenitore delle moderne<br />

innovazioni tecnologiche, non riesce a<br />

concepire come si potesse vivere senza<br />

mp3, internet, cellulari, dvd, playstation<br />

e fotocamere digitali. Va bene.<br />

Ammetto di aver trascorso ore intere<br />

a riavvolgere, con la penna, km di<br />

nastro perché il mangianastri (nome<br />

non casuale) della mia auto cercava<br />

di distruggere tutte le mie cassette.<br />

(Ad onor del vero non proprio tutte:<br />

quelle che non gradiva le sputava! La<br />

cassetta partiva a razzo e finiva sul sedile<br />

posteriore, rischiando di colpire qualche<br />

mia amica. Ovviamente, ancora mi<br />

prendono in giro per questo…). Ed i<br />

messaggini li scrivevamo su dei pezzetti<br />

di carta da passare al compagno<br />

di classe: praticamente, anziché gli<br />

sms, mandavamo i pizzini! Senza parlare<br />

delle volte in cui davi appuntamento<br />

a qualcuno e quello tardava: se non<br />

avevi il gettone per telefonare (che poi,<br />

se era già per strada, dove lo chiamavi?!?),<br />

rischiavi d’invecchiare su una<br />

panchina. Aspettavi, perché non potevi<br />

fare altro, mentre mentalmente vedevi i<br />

tuoi genitori sporgere denuncia per la<br />

tua scomparsa.<br />

Già immaginavi i titoli dei giornali:<br />

“Esce di casa e di lei non si hanno più<br />

notizie”; “Ritrovati resti umani su una<br />

panchina: si sospetta appartengano ad<br />

una ragazzina dispersa cinque anni fa”.<br />

(La trasmissione “Chi l’ha visto?” non<br />

esisteva ancora: non avevi speranze di<br />

essere ritrovata). Mentre, per quanto<br />

riguarda la fotografia, la Polaroid era il<br />

prodotto che più si avvicinava alla<br />

moderna fotocamera digitale; solo che<br />

la foto impiegava dieci minuti per apparire<br />

e di solito era sfocata o color seppia<br />

(anche se non era quello, l’effetto che<br />

volevi ottenere). E i giochi? Niente<br />

playstation o game-boy: i pattini avevano<br />

4 ruote e si allungavano quando il<br />

piede cresceva, giocavamo a fiori, frutta<br />

e città (e la città con la D era sempre<br />

Domodossola), al gioco della bottiglia<br />

(il massimo della trasgressione erotica) o<br />

a Cristal Ball (che hanno ritirato dal<br />

mercato perché si è scoperto che era tossico).<br />

Correvamo in bicicletta senza<br />

casco né protezioni per gomiti e ginocchia<br />

e le altalene erano di ferro con gli<br />

spigoli vivi. Praticamente, se avevi la<br />

sfortuna di inciampare o cadere, eri<br />

spacciato: un livido, una “braciola” o un<br />

bernoccolo, lo rimediavi di sicuro… e ti<br />

era andata ancora di lusso! Se aggiungiamo,<br />

poi, che viaggiavamo in auto<br />

senza cinture, seggiolini speciali o airbag<br />

e che il casco non era obbligatorio<br />

quando usavi il motorino, viene da<br />

chiedersi come abbiamo fatto a sopravvivere.<br />

E Internet non c’era (le ricerche<br />

le facevi sull’enciclopedia, mica su<br />

Google!). Allora, mi direte voi, perché<br />

tanta nostalgia? Ma volete mettere!<br />

Intanto per la musica: erano gli anni<br />

di David Bowie, Mike Francis,<br />

Depeche Mode, Tears for Fears,<br />

Simple Minds, U2…, solo per citartene<br />

qualcuno… e dell’epica faida: le<br />

tue amiche ti mettevano con le spalle<br />

al muro intimandoti di schierarti con<br />

loro o contro di loro. Vale a dire che<br />

dovevi scegliere se diventare fan dei<br />

Duran Duran o degli Spandau<br />

Ballet. (Che se poi ti piacevano gli<br />

WHAM! allora erano cavoli tuoi!).<br />

Non vorrete mica fare un paragone con<br />

gli attuali Tiziano Ferro, Gigi D’Alessio,<br />

Francesco Renga…? Non scherziamo!<br />

Ma quello che manca di più è la voglia<br />

di stare assieme e divertirsi, senza dover<br />

fare, per forza, cose eccezionali: passavamo<br />

ore a cercare i buchi nelle camere<br />

d’aria, mettendole in una bacinella;<br />

rubavamo la frutta dagli alberi (la rubavamo<br />

anche se non ci andava di mangiarla);<br />

andavamo a ballare al Mister<br />

Fantasy e scambiavamo sguardi<br />

imbarazzati con i ragazzi appoggiati<br />

alle colonne (poi andavamo in bagno<br />

a commentare la durata e l’intensità<br />

dello sguardo, l’abbigliamento dell’oggetto<br />

dei nostri desideri o quello<br />

delle nostre rivali, che, ovviamente,<br />

consideravamo patetiche); facevamo<br />

gli scherzi telefonici dalle cabine (in<br />

quattro, pigiati da non poter quasi<br />

respirare! Infatti, quando ci veniva<br />

da ridere, uno doveva uscire!). E non<br />

ci annoiavamo mai. Anche se non c’erano<br />

centri commerciali in cui rinchiudersi<br />

la domenica. Anche se non ci<br />

siamo mai sognati di assumere extacy,<br />

anfetamine o altri intrugli e pasticche,<br />

da ingoiare assieme all’alcol. Anche se<br />

non facevamo pericolose gare di velocità,<br />

in macchina, su una strada urbana.<br />

Anche se non ci lanciavamo dai ponti,<br />

trattenuti da un elastico. Anche se non<br />

avevamo tutto quello di cui dispongono<br />

le attuali generazioni, eravamo più<br />

fortunati: noi ci divertivamo davvero!<br />

“<br />

LA MAISON LS<br />

LS<br />

23

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