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ARS AMANDI - Liceo Scientifico XXV Aprile

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Se le avrai fatto un dono, abbandonarti<br />

non le sarà di peso; quanto è stato,<br />

670 è stato ormai: non può più perder nulla.<br />

Ma se non dài, potrai far sempre credere<br />

d'essere pronto a dare: un campo sterile<br />

inganna cosi spesso il suo padrone;<br />

così, per l'ansia di ciò ch'ha perduto,<br />

675 a perdere continua il giocatore<br />

e spesso il dado attira le sue mani.<br />

Questa è l'impresa, questa la fatica:<br />

giungere fino a lei senza alcun dono.<br />

Quando avrà dato quel che t'avrà dato<br />

680 senza chiedere nulla, stai pur certo<br />

che sempre sarà lei a dare ancora.<br />

E dunque vada e di parole dolci<br />

sia incisa la tua lettera; il suo cuore<br />

ella esplori per prima e tenti i passi.<br />

685 Fu una lettera incisa su di un pomo<br />

che, lanciata a Cidippe, l'ingannò:<br />

fu presa inconscia la fanciulla al laccio<br />

di quelle due parole. E dunque impara,<br />

o gioventù romana, l'arti belle,<br />

690 e non soltanto per salvar nel Foro<br />

i trepidi accusati. Come il popolo<br />

e i giudici severi e i senatori,<br />

cosi dall'eloquenza sarà vinta<br />

e cederá la donna. Ma nascondi<br />

695 questa tua forza, non far pompa inutile<br />

della facondia; fugga la tua voce<br />

ogni espressione vana che l'annoi.<br />

Chi, se non uno sciocco, a dolce amica<br />

declamerebbe? Spesso anche una lettera<br />

700 può suscitare un impeto di sdegno.<br />

Sian le tue parole le più semplici<br />

e credibili sempre, quando scrivi;<br />

tenere, tuttavia, sì che sembri<br />

che tu le pàrli. Se non letta ancora<br />

705 respinge la tua lettera, persisti:<br />

verrà quel giorno che la leggerà.<br />

Col tempo anche il giovenco più scontroso<br />

viene all'aratro ed il cavallo impara<br />

a poco a poco a tollerare il morso.<br />

710 Un anello di ferro si consuma<br />

con l'uso assiduo, il vomere ricurvo<br />

si logora nel fendere la terra.<br />

Nulla è più duro d'una rupe, nulla<br />

è più molle dell'onda; e tuttavia<br />

715 morbida l'onda scava anche la rupe.<br />

A cogliere il momento, se persisti,<br />

vinci pure Penelope; e fu Pergamo<br />

presa, è vero, assai tardi, ma fu presa.<br />

E dunque leggerà, e da principio<br />

720 non ti vorrà rispondere. Pazienta.<br />

Fa' solamente in modo che ti legga<br />

e senta come l'ami. Se avrà letto,<br />

poi ti vorrà rispondere. Ma a questo<br />

arriverà per gradi, un po' per volta.<br />

725 E forse da principio la sua lettera<br />

sarà un rifiuto e insieme la preghiera<br />

che tu la lasci in pace. Ella ha paura<br />

di ciò che chiede, e vuol ciò che non chiede,<br />

cioè che tu continui. E tu continua!<br />

730 Presto sarai padrone del tuo bene.<br />

Frattanto, se l'incontri per la via<br />

portata mollemente sui cuscini<br />

della lettiga, fatti, come a caso,<br />

più presso a lei, e perché orecchie odiose<br />

735 quel che dici non odano, tu, astuto,<br />

vélati più che puoi con frasi ambigue;<br />

o se passeggia sotto i vasti portici<br />

oziosamente, ozia tu pure e perdi<br />

dietro di lei il tuo tempo; ed ora avanzala,<br />

740 ora segui i suoi passi; ora vai svelto,<br />

ora più adagio. E non aver vergogna<br />

di seguitarla in mezzo alle colonne<br />

o metterti al suo fianco; e non sia mai<br />

ch'ella senza di te possa sedersi,<br />

745 bella e piacente, tra la gente in folla<br />

nel concavo teatro. Lo spettacolo<br />

te l'offra lei con le sue belle spalle.<br />

Quivi potrai guardarla ed ammirarla<br />

quanto vorrai; e parlarle con gli occhi!<br />

750 Sia, ogni tuo cenno, una parola!<br />

Applaudi se una mima sulla scena<br />

danza, grida a gran voce il tuo favore<br />

a chi reciti scene di passione.<br />

E quando s'alza, lévati tu pure,<br />

755 siedi finch'ella siede: a suo capriccio<br />

per lei consuma tutta la giornata.<br />

E non ti piaccia troppo d'arricciare<br />

col ferro i tuoi capelli e non raschiarti<br />

con la mordace pomice le gambe.<br />

760 Lasciale, queste cose, a chi ululando<br />

alla maniera frigia canta cori<br />

alla madre Cibele. A te conviene

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