Dov'è quella violenza che ti fece? E perché dunque, Deidamia, trattieni con amorosa voce chi t'offese? 1055 Come il pudore vieta alla fanciulla di agir per prima, così poi le è caro chi l'inizia all'amore. Assai confida nella propria bellezza chi s'aspetta ch'ella gli cada prima tra le braccia. 1060 Egli le vada accanto , egli parole d'amor le dica in voce di preghiera, ella ne accetti affabile l'ardore. Se vuoi giungere a lei, insisti, prega: altro non vuole ch'essere pregata. 1065 Provoca tu un motivo al vostro amore, dài tu l'inizio. Giove si piegava a supplicare l’eroine antiche: nessuna provocò Giove divino! Soltanto allora, se tu avverti in tempo 1070 di suscitare in lei irto disprezzo, lascia le tue preghiere e torna indietro. Molte vanno a chi fugge, e a chi le assedia offrono sdegno. Modera l'assalto, non darle noia. Se le parli, frena 1075 il desiderio nelle tue parole. Spesso s'insinua amore più sicuro ricoperto con manto d'amicizia. Per questa strada vidi già più d'uno vincere col suo dir donna ritrosa: 1080 prima l'amico e poi ne fu l'amante. A chi naviga il mare non s'addice la pelle bianca, ma sul volto mostri i riflessi dell'onda e il vivo sole; cosi colui che con l'aratro adunco 1085 e col pesante rastro a l'aria aperta volta le zolle e rompe, e neppur tu dovrai mostrare candida la pelle, tu che nel Campo cerchi con la lotta la corona palladia. Ma l'amante, 1090 ogni amante sia pallido: il colore è questo che gli giova e gli conviene. Solo gli stolti pensano non valga. Pallido errava nella selva Orione cercando Side; pallido era Dafni 1095 per la ritrosa naiade . Il tuo cuore appaia sul tuo volto dimagrito; copri senza timore col cappuccio le tue nitide chiome. Lunghe veglie, gli affanni e l'ansia per un grande amore, 1100 dimagriscono i giovani. Se vuoi giungere in porto, cerca d'apparire ridotto in viso a tal che chi ti guard possa ben dir di te: « Ecco, tu ami! ». Debbo dunque dolermi od ammonire 1105 ch'oggi ciascuno fa d'ogni erba un fascio? Un nome è l'amicizia, un nome vano la buona fede. Ahimè, non è prudente che tu all'amico lodi la tua donna: se crede alle tue lodi, ti soppianta. 1110 L'Attoride, tu dici, lasciò intatto il letto del Pelide, e Piritoo non toccò certo Fedra, Amava Pilade tanto Ermione quanto Febo Pallade, quanto amavano te, figlia di Tindaro 1115 i tuoi fratelli Castore e Polluce. Se c'è chi spera ancor tanto pudore, s'aspetti che dia frutto il tamarisco, vada a cercare il miele in mezzo ai fiumi. Sol ciò ch'è turpe piace: il suo piacere 1120 cerca ciascuno, e tanto più gli è grato quanto più agli altri costa di dolore. Quanta scelleratezza! Non dall'armi devi guardarti nell'amore; fuggi chi credi amico, se vuoi star sicuro. 1125 Guardati dal parente, dal fratello, dal compagno più caro: di costoro dovrai sentire sempre la paura! E già finivo: ma sono le donne così diverse! Voglio dIrti ancora: 1130 a mille cuori giungi in mille modi. Così la zolla nn produce sempre lo stesso frutto: questa dà la vite, questa l'oliva; qui verdeggia al sole alto il frumento. Tanti sono i volti 1135 quanto nel mondo son diversi i cuori. Solo colui ch'è saggio sa adattarsi: ed ora, come Proteo, sottile saprà ridursi e molle come l'onda, ora sarà leone, ora una pianta, 1140 ora irsuto cinghiale. Cosi i pesci qua prenderai col dardo, là con l'amo, qui con la rete dalle funi tese. Né devi agire nello stesso modo per ogni età; la cerva adulta scopre
1145 più da lontano il laccio dell'insidia; se fai l'esperto con l'ingenua o assali la vergognosa troppo arditamente, temeranno di sé, farai paura. Onde sovente accadde che colei 1150 che già temette d'un amante onesto, tra le braccia fini d'uno più vile. M'avanza ancora parte del mio assunto parte è or ora conclusa. Getto l'àncora che qui trattenga un poco la mia nave.