Flavio Soriga, Diavoli di Nuraiò - Sardegna Cultura
Flavio Soriga, Diavoli di Nuraiò - Sardegna Cultura Flavio Soriga, Diavoli di Nuraiò - Sardegna Cultura
Nove bianco e nero sullo sfondo il porto in un pomeriggio non molto luminoso, forse marzo, la città ferita dai bombardamenti, un ragazzino piccolo e nero, ricci capelli castani, occhi ben aperti e sorriso poco convinto, al suo fianco un grosso signore albino, capelli biondicci e occhi slavati, indossa una divisa della Marina coperta da un lungo cappottone blu. Sorride, si chiama Henry. Avevo dodici anni quando sono arrivati gli americani a Cagliari. Facevo piccole commissioni per i commercianti di paese, venivo col carrettino di mio padre che in quel periodo era nella borsa nera, caricavo un po’ di merce che mi avevano chiesto e tornavo a Nuraiò. Quasi tutti i giorni. Un venerdì incontro il colonnello Chatwork, e trovo l’America. Mi ha chiesto di portarlo in una trattoria allegra, così mi ha detto, con quelle due parole di italiano che aveva imparato, allegra, ripetuto due volte, e io ho capito in un attimo, e subito l’ho portato al casino 99
- Page 48: molto grande affianco alla costruzi
- Page 52: faccio fuori in un paio d’ore, al
- Page 56: Un giorno un tipo con la pancia str
- Page 60: per non disturbarmi nelle mie lettu
- Page 64: Non ero preoccupato, in effetti. Lo
- Page 68: - Nuraiò brucia, Nuraiò immonda i
- Page 72: sato che hanno lasciato almeno un r
- Page 76: forse è la coca che sta svanendo e
- Page 80: iposo e senza gusto, lontano da qui
- Page 84: nonostante tutte queste cose zio Gi
- Page 88: vivi o morti, italiani o stranieri,
- Page 92: per gioco, perché era un vecchio p
- Page 96: laureati e viaggianti e quasi citta
- Page 102: gli accreditavo, smontava e rimonta
- Page 106: cale in castello, vista sulla citt
- Page 110: ti fai costruire un aspetto diverso
- Page 114: C’era: Chatwork Henry, Summer Sun
- Page 118: Undici Veleno per ricchi, direbbe D
- Page 122: Cerca di concentrarsi ma tornano qu
- Page 126: il nome e la posizione del suocero,
- Page 130: addosso, ha pensato, questo qui è
- Page 134: Dodici Tango argentino questa sera
- Page 138: dei lampioni che gioca coi riflessi
- Page 142: Tredici Era arrivato con la corrier
- Page 146: daccapo con quella creatura, anche
Nove<br />
bianco e nero<br />
sullo sfondo il porto in un pomeriggio non molto<br />
luminoso, forse marzo, la città ferita dai bombardamenti,<br />
un ragazzino piccolo e nero, ricci capelli castani,<br />
occhi ben aperti e sorriso poco convinto, al suo fianco<br />
un grosso signore albino, capelli bion<strong>di</strong>cci e occhi<br />
slavati, indossa una <strong>di</strong>visa della Marina coperta da un<br />
lungo cappottone blu. Sorride, si chiama Henry.<br />
Avevo do<strong>di</strong>ci anni quando sono arrivati gli americani<br />
a Cagliari.<br />
Facevo piccole commissioni per i commercianti <strong>di</strong><br />
paese, venivo col carrettino <strong>di</strong> mio padre che in quel<br />
periodo era nella borsa nera, caricavo un po’ <strong>di</strong> merce<br />
che mi avevano chiesto e tornavo a <strong>Nuraiò</strong>.<br />
Quasi tutti i giorni.<br />
Un venerdì incontro il colonnello Chatwork, e trovo<br />
l’America.<br />
Mi ha chiesto <strong>di</strong> portarlo in una trattoria allegra,<br />
così mi ha detto, con quelle due parole <strong>di</strong> italiano<br />
che aveva imparato, allegra, ripetuto due volte, e io<br />
ho capito in un attimo, e subito l’ho portato al casino<br />
99