Flavio Soriga, Diavoli di Nuraiò - Sardegna Cultura
Flavio Soriga, Diavoli di Nuraiò - Sardegna Cultura
Flavio Soriga, Diavoli di Nuraiò - Sardegna Cultura
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
vivi o morti, italiani o stranieri, personaggi che presto<br />
se ne andranno con lui, ingoiati da una notte che non<br />
avrà mattino. Anche in questo pomeriggio umido il<br />
vecchio quasi cieco sigilla dentro <strong>di</strong> sé piccole verità<br />
che comunque non interessano a nessuno, il ragazzo alto<br />
che voleva capire tutto con le parole è lontano, magari<br />
<strong>di</strong>rige un ufficio in Continente, sardo rispettato e ubbi<strong>di</strong>to<br />
un giorno, forse, qualcuno farà davvero delle ricerche,<br />
andrà in giro a chiedere <strong>di</strong> zio Giovanni, per scoprire<br />
se è vero che è scappato anche da Torino dopo<br />
aver messo incinta una donna che non poteva sposare,<br />
se è vero che faceva da segretario ad un onorevole,<br />
se davvero aveva iniziato a commerciare formaggio<br />
<strong>di</strong> Macomer<br />
ma per adesso, guardando in alto dalla spiaggia del<br />
giunco, in questo umido pomeriggio <strong>di</strong> fine estate si<br />
può scorgere una piccola figura che si dondola avanti<br />
e in<strong>di</strong>etro, e salendo verso la collina si possono sentire<br />
le note <strong>di</strong> un triste tango <strong>di</strong> Gardel che miracolosamente<br />
escono da un vecchissimo mangianastri che<br />
è l’unica cosa che il vecchio possiede, e che forse morirà<br />
prima <strong>di</strong> lui<br />
io, che ho più o meno l’età <strong>di</strong> Giovanni ma lo conosco<br />
poco perché non sono <strong>di</strong> <strong>Nuraiò</strong>, io ogni tanto vado<br />
a trovarlo, a confrontare la mia vecchiaia dolorante con<br />
la sua, che sembra serena. Qualche anno fa, mentre come<br />
sempre respiravamo in silenzio l’aria salata, ho vi-<br />
88<br />
sto una donna arrampicarsi su per questa collina e, arrivata<br />
su in cima, fissare due gran<strong>di</strong> occhi coperti <strong>di</strong><br />
trucco <strong>di</strong>screto su quelli malati e stanchi <strong>di</strong> Giovanni,<br />
ho visto quella donna che sussurrava il suo nome, che<br />
cercava <strong>di</strong> abbracciarlo. Naturalmente, dopo, quando<br />
la signora profumata è ripartita, ho chiesto al vecchio<br />
chi fosse, ma lui ha sputacchiato una frase qualunque,<br />
tipo che non se la ricordava neppure, una turista forse,<br />
qualcuno che aveva sbagliato strada. Eppure mi è sembrato<br />
che piangessi, ho insistito<br />
non piango, scemo, lacrimo, mi ha risposto. Lacrimo<br />
come sempre, è tutto normale. Poi si è <strong>di</strong> nuovo<br />
girato verso il mare, ha respirato forte, ha socchiuso<br />
ancora un po’ l’occhio buono<br />
forse sorrideva, anche, ma chissà.<br />
89