Flavio Soriga, Diavoli di Nuraiò - Sardegna Cultura
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del vento venuta a <strong>di</strong>rci <strong>di</strong> non illuderci, che anche<br />
se il mare non c’è a <strong>Nuraiò</strong> lo stesso dobbiamo temerti<br />
e portarti rispetto, ché <strong>di</strong> vento e <strong>di</strong> mare si<br />
vive tutti nell’isola, e chi <strong>di</strong>ce il contrario è un pazzo<br />
e un cretino<br />
sei l’anima offesa del mare e dei boschi venuta a<br />
male<strong>di</strong>rci per il cemento e gli incen<strong>di</strong>, perché ti togliamo<br />
il sonno d’estate colle feste <strong>di</strong> notte e i ristoranti<br />
sul mare<br />
o forse sei l’anima del cielo azzurro che ci vuol portare<br />
all’inferno per le ciminiere che ti abbiamo puntato<br />
contro senza rispetto né logica, perché ingor<strong>di</strong> e<br />
cretini ed illusi e malvagi…<br />
Parlava senza senno Sa Bregúngia, rompicoglioni<br />
brontolone che viveva in un mondo tutto suo.<br />
Mario il ciabattino sbuccia i piselli seduto in soggiorno<br />
guarda i gol del Cagliari alla televizione, parla<br />
con la moglie che sistema i dolcetti nel vassoio buono,<br />
<strong>di</strong> là in cucina:<br />
– È un agente dei servizi americani che lavora alla<br />
base <strong>di</strong> Decimo e deve arrestare Luisa Demurtas che<br />
l’ultima volta che ha pulito l’ufficio del generale ha<br />
rubato foto segrete e lo vuol ricattare, è così, sicuro.<br />
– Ha un’arma nella tasca – <strong>di</strong>cono Benedetta e Silvia<br />
al telefono – deve uccidere quella bagassa <strong>di</strong> Cristina<br />
Rosas che è rimasta incinta lì in Norvegia e<br />
quando è tornata ha abortito senza chiedergli niente,<br />
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poi, vinta dal rimorso, gli ha raccontato tutto e lui ha<br />
giurato <strong>di</strong> fargliela pagare prima o poi. Ma perché proprio<br />
oggi? con questo sole? perché non è andato a cercarla<br />
<strong>di</strong>rettamente a casa sua? cosa fa lì davanti a tutti?<br />
ognuno si agita e prepara la sua, canto <strong>di</strong> voci agitate<br />
per nulla, schiamazzo <strong>di</strong> fantasmi destati dal<br />
sonno, ballo festoso per l’angelo biondo<br />
è domenica a <strong>Nuraiò</strong> e l’estate è vicina e i pomodori<br />
son rossi e Sant’Isidoro protegge i campi e le case, e<br />
nessuno sa la verità, tutti la cercano e nessuno la trova,<br />
chi è lo straniero e cosa cerca cosa aspetta in piazzetta<br />
<strong>di</strong> chiesa?<br />
E l’unica che conosce il segreto non è in paese, questa<br />
domenica agitata, ha passato il sabato notte da<br />
Carlino Ferrer e ancora sta dormendo nel letto bianchissimo<br />
<strong>di</strong> lino fresco, in una stanza che dalla finestra<br />
ve<strong>di</strong> tutta Castello, le torri me<strong>di</strong>evali la città<br />
bassa il porto, ha una bottiglia <strong>di</strong> birra al malto sul<br />
como<strong>di</strong>no e occhi macchiati dal trucco <strong>di</strong>sfatto<br />
ha un padre che sente il futuro e forse lei stessa ha<br />
qualche senso speciale, lascito delle streghe sue ave,<br />
ché questa notte ha sentito brivi<strong>di</strong> tiepi<strong>di</strong> su per le<br />
gambe, e ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> una città lontana hanno bussato ai<br />
suoi sogni e lei li ha fatti entrare e il ragazzo biondo<br />
è stato con lei come un tempo, glabro lungo sinuoso<br />
e femmineo come solo lui.<br />
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