Flavio Soriga, Diavoli di Nuraiò - Sardegna Cultura
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Non sembrano rabbiosi, gli occhi <strong>di</strong> Franchino, non<br />
sembrano occhi <strong>di</strong> tempesta e <strong>di</strong> incazzo ma tranquilli,<br />
quelli <strong>di</strong> sempre, quelli <strong>di</strong> un buon giocatore.<br />
– Lui dopodomani non si sposa, e basta. Non c’è<br />
minaccia che mi puoi fare per farmi cambiare idea,<br />
Franchino Manca.<br />
– Facciamo così: adesso Marcellino alza quel bel<br />
faccino dal bicchiere, che già l’ha fissato abbastanza,<br />
e ti guarda negli occhi, e ti <strong>di</strong>ce che cosa vuol fare<br />
davvero lui: se scappa con te chissà dove o se si sposa<br />
la figlia dello squalo e si prende tutti quei sol<strong>di</strong>ni.<br />
Facciamo che lo <strong>di</strong>ce prima a te, poi a noi tre, sempre<br />
guardandoci negli occhi, eh? senza cagarti addosso,<br />
ragazzino.<br />
Questo sì che lo ha detto con la rabbia negli occhi,<br />
con una voce dura da ban<strong>di</strong>to che <strong>di</strong>ce le cose una volta<br />
sola:<br />
– Va bene Marcellino?<br />
Ragazzine saltellanti indossano scarpe buone orecchini<br />
d’oro della comunione, signore sfatte grasse<br />
amorfe lottano col vento caldo <strong>di</strong> luglio che le fa inzuppare<br />
<strong>di</strong> sudore, bagnano i vestiti <strong>di</strong> seta nera o colorati<br />
<strong>di</strong> fiori, gambe elefantiache pie<strong>di</strong> enormi ingabbiati<br />
in scarpette lucide minacciano d’esplodere<br />
fuori dalle fasciature vanitose, signore sudate amorfe<br />
sorridenti si sciolgono in complimenti barocchi sulle<br />
mille bellezze e virtù della sposa, la più brutta ragazza<br />
del paese bruttissima anche adesso, conciata da<br />
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un parrucchiere estetista famoso <strong>di</strong> città che chissà<br />
quanto ha preso, per non parlare del vestito che la sartoria<br />
del Largo ha confezionato con la più grande cura<br />
per l’illustrissimo suo cliente affezionato il faccen<strong>di</strong>ere<br />
ragioniere Melis noto Lo Squalo feudatario riverito<br />
e ricercato che bassotto e grassoccio stringe mani<br />
sudaticce e riceve inchini e congratulazioni a due passi<br />
dal portone della chiesa.<br />
– Congratulazioni, bastardo.<br />
È tutto quello che può sfogare Davide in questo pomeriggio<br />
asfissiante, pesti gli occhi insonni sotto gli<br />
occhiali scuri, tremanti le labbra e le mani che ha<br />
porto allo squalo come tutti gli altri, non c’è niente da<br />
aggiungere ormai, congratulazioni bastardo mentre<br />
gli stringe le mani, inutile sfogo un po’ da bambino,<br />
niente altro da fare Davide Sulis, la storia è finita.<br />
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