08.06.2013 Views

Flavio Soriga, Diavoli di Nuraiò - Sardegna Cultura

Flavio Soriga, Diavoli di Nuraiò - Sardegna Cultura

Flavio Soriga, Diavoli di Nuraiò - Sardegna Cultura

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

che c’era in via Millelire, sopra la bottega <strong>di</strong> vino <strong>di</strong><br />

un tale <strong>di</strong> Seulo, riposi in pace.<br />

Il colonnello entra tutto contento, siede e incomincia<br />

a mangiare un piatto <strong>di</strong> agnolotti che saranno stati<br />

mezzo chilo, io dalla porta lo guardo e per poco mi<br />

cola la bava, quello sorride mi <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> accomodarmi<br />

affianco a lui e <strong>di</strong> prendere quello che volevo.<br />

Spaghetti, volevo, che a casa mia solo pasta corta, e<br />

quasi sempre in bianco che quel maiale <strong>di</strong> mio padre<br />

buonanima per il cibo aveva la pancia delicata. Mangiamo,<br />

in silenzio, poi Henry si accende un sigarone,<br />

chiede se c’è una ragazza che gli possa fare compagnia<br />

e quando torna giù in sala, chissà quanto tempo dopo,<br />

mi trova ancora lì, mezzo addormentato su uno sgabello<br />

minuscolo, in mezzo al fumo denso <strong>di</strong> mille sigarette,<br />

rannicchiato come un cagnolino.<br />

– Eh – mi fa l’ufficiale – cosa posso fare per te, bello<br />

bambino sveglio?<br />

E io subito: – Una ra<strong>di</strong>olina.<br />

– Cosa te ne fai tu? Ascoltare musica? Jazz? – E apre<br />

la faccia in un sorrisone, l’americano, mentre mi riaccompagna<br />

al carretto tenendo il suo braccio enorme<br />

sulla mia spalla.<br />

– La voglio vendere – così gli ho risposto – voglio<br />

<strong>di</strong>ventare ricco.<br />

Quello ha smesso <strong>di</strong> camminare, e <strong>di</strong> sorridere, e mi<br />

ha puntato contro gli occhi acquosi socchiudendoli<br />

appena:<br />

– Quanti anni ha, bambino?<br />

100<br />

– Quin<strong>di</strong>ci – gli ho urlato subito, ed era una balla<br />

così cretina che l’uomo non rise neppure, gli feci pena.<br />

– Io ti do ra<strong>di</strong>olina – <strong>di</strong>sse – molte ra<strong>di</strong>oline che<br />

vuoi, e insegno te a riparare quando guastano, eh?<br />

Io feci <strong>di</strong> sì con la testa, soffocai un sorriso sod<strong>di</strong>sfatto,<br />

mi pulii la mano destra sfregandola sui pantaloni<br />

<strong>di</strong> fustagno e la porsi allo straniero per stringere<br />

la sua, come vedevo sempre fare a mio padre quando<br />

chiudeva un affare. Henry si abbassò piegandosi in<br />

avanti, le manone poggiate sulle ginocchia, mi baciò<br />

la fronte e poi, sollevandosi <strong>di</strong> nuovo, mi mollò una<br />

pacca forte sulla spalla che risuonò per la strada piena<br />

<strong>di</strong> buche gran<strong>di</strong> come crateri.<br />

– Tu <strong>di</strong>venterai ricco, sicuro – urlò al pomeriggio<br />

morente mentre fissava l’orizzonte.<br />

Sette mesi rimase a Cagliari, e ogni volta che poteva<br />

mi portava aggeggi elettronici <strong>di</strong> tutti i tipi <strong>di</strong><br />

cui faceva incetta in sala macchine, o tra i colleghi, o<br />

che si faceva spe<strong>di</strong>re <strong>di</strong>rettamente dalla moglie che<br />

aveva lasciato in un qualche angolo <strong>di</strong> noiosa campagna<br />

americana.<br />

Per pomeriggi interi stavamo seduti silenziosi ad<br />

un tavolino del Caffè Torino, proprio <strong>di</strong> fronte alle<br />

navi, che in quei giorni portavano quasi soltanto militari<br />

neri come l’asfalto e aiuti dalle nazioni grasse che<br />

avevano pena per noi. Guardavamo le navi e nei nostri<br />

bicchieri ballottavano ricor<strong>di</strong>, speranze e Coca Cola.<br />

Henry fumava i suoi lunghi sigari da quattro sol<strong>di</strong> e<br />

aveva occhi bianchi e placi<strong>di</strong> come la ricchezza che io<br />

101

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!